La metamorfosi di Eva (capitolo 2)

La metamorfosi di Eva (capitolo 2)

Ma te guarda, ho pensato tra me e me, ha sempre tenuto la parte della verginella ed invece adesso sta rivelando la sua vera natura.
Sapevo benissimo che quei dieci minuti con il passare del tempo sarebbero diventati venti e successivamente ore, ma volevo che Eva fosse veramente felice e soddisfatta, quindi questo era nel conto.
Arrivò anche il giorno del secondo incontro, nel frattempo durante la settimana, stavamo godendo entrambi di quello stato di Nirvana che si era creato, tutte le sere avevamo rapporti molto soddisfacenti, dove ebbi modo di capire che anche Eva era veramente molto desiderosa di sperimentare, sembrava che avesse letto il kamasutra tutto d’un fiato.
Finalmente libera da quei retaggi di gioventù, non disdegnava nemmeno farmi pompini con l’ingoio, cosa prima odiata, tutto considerato è stata questa nuova situazione a svegliarla e questo è stato salutare per entrambi, e credo che anche un certo Rex ne beneficerà.
Per l’amore che ho per Eva sono disposto a sopportare un sacco di cose, anche sapere che scopa con un altro uomo purché la faccia felice a letto.
La sera della cena, oltre che essersi “liberata” del bambino come l’altra volta, stabilimmo come l’avrei lasciata sola con lui per una decina di minuti, una volta che il nostro amico fosse stato in casa, con la scusa che sarei dovuto andare a prendere una bottiglia di buon vino a pochi isolati di distanza.
Quella sera io ero già a casa, tanto lui conosceva già la strada, e così avrei permesso ad Eva di incontrarlo subito all’ingresso andando a riceverlo, dando il meglio di se mettendosi subito in mostra alla sua presenza.
Questa volta Eva si era vestita in modo ancora più succinto della precedente volta, vederla girare così per casa mi faceva eccitare come mai aveva fatto, tant’è che durante l’attesa non riuscivo a lasciarla stare in pace. Eva non aveva guardato per niente alla sobrietà, indossava uno stupendo tubino nero che le arrivava appena a metà cosce, lasciando intravedere parte delle giarrettiere che tenevano su delle auto reggenti nere a rete a maglia grande che standogli un po’ strette le formavano dei lievi rigonfiamenti di carne ad ogni maglia.
A qualsiasi minimo movimento la scarsa lunghezza del tubino lasciava intravedere parte del biancore delle sue cosce, con il seno che sembrava volesse schizzar via da quella strettoia e un piccolo grembiule bianco orlato di pizzo con una pettorina che arrivava a malapena sotto il seno. Un enorme fiocco dietro in vita con i lacci che le scendevano in mezzo alle chiappe completava una immagine degna di un quadro d’autore.
Le sue lamentele, perché palpeggiandola le rovinavo la sua lunga preparazione, quasi mi davano fastidio, quasi mi facevano ingelosire, questa prolungata eccitazione mi stava sfibrando ed ero quasi tentato di andare a segarmi in bagno per darmi una calmata, ma poi ho pensato ad un altra soluzione visto che avevo lei li con me. Mi sono alzato dal divano, ho tirato fuori il cazzo duro come non mai, mi sono avvicinato a lei dicendogli:- o ora ti fai scopare o rimandiamo la cena. E così con questo piccolo ricatto l’ho costretta, dice lei, a farmi un pompino al volo.
Mentre godevo delle sue labbra e della sua bocca pensavo dentro di me “ma guarda che Troia …… allora prima ha sempre tenuto la parte della verginella”.
Ormai sentirsi dare della puttana e della zoccola era diventato per lei un complimento, ed io di questi complimenti non gliene facevo mai mancare, quando eravamo da soli. Stava veramente cambiando e chissà fino dove sarebbe arrivata.
Questa volta a differenza del precedente invito, feci arrivare con anticipo Rex, così avrebbe potuto ammirare in tutta calma e più a lungo il bel corpo ed il bel culo della mia signora.
Ovviamente io mi sarei allontanato ma avevo messo un cellulare in posizione che lui non vedesse, da usare come webcam, cosicché per ogni evenienza sarei potuto intervenire.
Ma ecco, suona il campanello, è arrivato Rex ed io essendo, casualmente, dovuto andare in bagno per un bisogno urgente è dovuta andare Eva a fare gli onori di casa.
Erano in un punto in cui non potevo vedere, ma sentivo benissimo le lusinghe che Rex non le risparmiava. I complimenti che Eva stava ricevendo erano palesemente chiari e volutamente molto accurati per un corteggiatore, del resto Eva li meritava tutti.
Per non perdermi niente ed evitare di interrompere quel corteggiamento, sono uscito in silenzio dal bagno mi sono recato in cucina e da li sbirciavo senza far notare il mio interesse; stavano percorrevano il lungo corridoio che li avrebbe portati da me, lui ovviamente dietro di lei a godersi lo spettacolo e ho notato che armeggiava sopra i pantaloni per aggiustarsi il cazzo per l’erezione che stava arrivando.
Era chiaro che lui ormai era preso in modo ossessivo dal quel culo, non riusciva a distogliere lo sguardo dalle sue parti basse di mia moglie.
L’ho salutato molto cordialmente anch’io, ma tanto era assorto nell’ammirare Eva, che faticava a tenere lo sguardo su di me, io ovviamente queste cose cercavo di agevolarle e gli ho detto:- amico mio, Eva stasera sapendo che arrivavi ha provveduto, anzi……. sta provvedendo a prepararti una cenetta semplice ma molto appetibile. Peccato però che mi sia dimenticato di prendere il vino, dovrò lasciarvi per pochi minuti, farò una volata, qui a due isolati c’è una enoteca, prenderò un buon rosso e torno subito. E sorridendo aggiungo:- mi raccomando fate i bravi.
Per non stare troppo lontano da casa il rosso era già nel bagagliaio della macchina, così avrei potuto con tutta calma posizionarmi comodamente seduto in auto ed osservare gli eventi.
Il cellulare era già in funzione e vedevo tutta la cucina, con lui seduto e lei ai fornelli, tutto in silenzio, è stato lui a rompete il ghiaccio:- posso aiutarti Eva? Posso fare qualcosa?
– Ma si dai…… tanto siamo tra noi, vieni qui, ti faccio vedere come devi fare, disse Eva senza girarsi mentre gli porgeva il forchettone. Poi lei è leggermente arretrata chinandosi quel tanto in avanti per arrivare a prendere il contenitore del pepe, e così facendo aveva provocato il suo primo contatto carnale, lui le era sempre più vicino, cercava di ripetere quel contatto, ed era palese che Eva lo avrebbe assecondato.
Lui, che ormai era arrapatissimo le stava sempre più vicino. Ormai, a mio avviso, Eva aveva dimostrato che le sue capacità seduttive erano veramente efficaci. Il gioco aveva ottenuto tutti gli effetti sperati, lei aveva avuto modo di sentire chiaramente in cosa si era imbattuta, aveva sicuramente intuito le dimensioni del giocattolo con cui avrebbe potuto avere a che fare se avesse continuato, non aveva però capito fino in fondo che tipo fosse veramente Rex.
Ora era arrivato il momento cruciale, io avrei dovuto tirare i remi in barca e vedere se la mia mogliettina avrebbe, ipocritamente, rinunciato a continuate questo perverso gioco, oppure avrei potuto lasciar scorrere gli eventi.
Tutti questi pensieri sono volati in un attimo nel mio cervello ed era il caso che rientrassi con la bottiglia del vino.
Ho suonato, fingendo di aver dimenticato le chiavi, per dare modo ad entrambi di ricomporre la situazione se mai c’è ne fosse stato bisogno.
La cena si è svolta regolarmente con gli occhi fissi di Rex sui seni di Eva, finita la cena ho preferito salutare Rex in sala, così avrei concesso ancora loro qualche attimo insieme andando verso la porta.
Il vero cambiamento sarebbe avvenuto solo ora, io avrei detto stop al gioco, riconoscendo gli onori delle armi a mia moglie, con la speranza di sentire lei dirmi:- hai visto come si fa a conquistare un uomo? Ora che lo hai visto basta giocare, basta sfide. Ma c’era anche un altra possibilità, cioè che lei decidesse, come inconsciamente speravo fin dal primo momento, sentito il suo “argomento” di continuare il gioco.
Rimasti soli ho preso l’iniziativa:- Bravo il mio amore, devo ammettere che sei stata veramente brava e mi hai dimostrato di sapere come conquistare un uomo, brava! Brava davvero.
Visto il suo momentaneo silenzio ritenevo chiuso il discorso e finito il gioco, ma dopo poco tempo Elei mi dice:- però simpatico questo tuo amico, sarebbe piacevole averlo ancora con noi! Eme lo dice con uno slancio alquanto sospetto.
Io:- si veramente simpatico, ma ospitarlo ancora sarebbe un ammattimento con te sempre impegnata tra i fornelli!
Allora lei con fare da gatta morta venendo a sedersi sulla mie gambe, sbaciucchiandomi sul collo e mettendo il suo culo a contatto stretto con il mio cazzo ancora duro mi dice:- ma dai, non abbiamo amici, lui è una brava persona.
Lei continuava a provocarmi, sembrava proprio che le attenzioni avute da Rex l’avessero portata davvero su di giri.
Di fatto mi ha trascinato, tenendomi per il cazzo da sopra i pantaloni, in camera da letto, me li ha sganciati e dopo avermi abbassato tutto fino alle ginocchia mi ha fatto mettere supino sul letto, lei non si è nemmeno spogliata, si è sollevata il tubino scansato il perizoma e si è impalata.
Ha iniziato a muoversi roteando il bacino come a volersi sentire più dilatata, ed io;- dimmi la verità, lo vuoi più grosso?
Eva:- siiiii e mi sembra che Rex non sia male. Mentre continuava a muoversi come una forsennata.
È proprio vero che le donne ne sanno una più del diavolo, non c’è altra cosa come il sesso possa avere la forza di dominare molti sentimenti, ormai ero diventato una sua preda. Ormai in suo possesso l’ho lasciata fare. Perso per perso ho voluto godere della mia puttana, con le mani le ho abbassato le spalline del vestito e gli ho afferrato i seni con forza, non era molto che avevo avuto un orgasmo, grazie a lei, ed ora stavo per averne un altro.
Lei si mordeva le labbra sembrava molto coinvolta e:- Amore mio, dimmi la verità, ti piaccio più ora o come ero prima?
Io:- e me lo chiedi??? Ora sei stupenda – le risposi con slancio. E poi ancora dopo poco e quando ero molto vicino all’orgasmo:- mi vuoi veramente così?
Io:- siiii sarai la mia puttana!! Queste sono state le ultime mie parole prima di avere il secondo orgasmo.
Ancora stavo godendo ed Eva si è abbassata su di me per baciarmi e mentre avvicinava la sua bocca alla mia ;- allora tesoro non farmi tornare indietro, voglio continuare quel gioco e Rex è la persona giusta. Ormai non avrei potuto più tirarmi indietro
Io:-Si tesoro, va bene, faremo come desideri.
Ha voluto farmi perdere l’erezione dentro di lei e quando proprio non ne avevo più mi guarda e dice:- ti ridurrò ai minimi termini, non passerà giorno che ti avrò per me, solo per me, Rex sarà il mio giocattolo, ma tu sarai sempre il mio amore!!.
I miei timori si stavano sciogliendo, mentre ancora stavo lì ad occhi chiusi sul letto già pensando a come avrei fatto a mettere Eva nelle condizioni di poter realizzare i nostri sogni senza mancare di riguardo a quello che sarebbe stato il suo secondo uomo.

Continua …………

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