Suor Luisa – Il ritorno nel luogo dello scandalo Cap.6

Suor Luisa – Il ritorno nel luogo dello scandalo Cap.6

Suor Luisa – Il ritorno nel luogo dello scandalo Cap.6

10 Luglio 2022

“Che fantastica troia!! Dai che la inculiamo questa zoccola e vedrai come urla. Tu prendila in figa che io la scopo nel culo e gli altri due cazzi a turno in bocca.”

  • Lo vuoi vero il cazzo? Troia!
  • Si dai, lo voglio.

E così nuda nel letto, sudata , bagnata e intrisa degli odori del sesso, stavo subendo quella doppia penetrazione ed urlavo, mentre a turno la mia bocca passava prima ad un pene e poi all’altro.

Poi di un tratto, mentre ancora ero presa dall’emozioni di quel sogno, la sveglia suonò.

Ero nella mia camera ad Aprilia, la stessa camera che apparteneva a quella giovane ragazza peccatrice, ma che non sentivo più mia. Il sogno di quella sera mi riportò ancora una volta al primo dei grandi eventi che cambiarono la mia vita: il sesso di gruppo con i quattro uomini nel casolare.

Dopo essere tornata a casa con i miei genitori in attesa del trasferimento definitivo nella Congregazione di Roma, avevo cominciato a sognare quell’evento quasi ogni giorno. Forse era la paura di incontrare uno di quegli uomini, o semplicemente qualcuno che conosceva il mio segreto. Ripetevo a me stessa questa riflessione, capendo che molto probabilmente era proprio così.

Erano già trascorso circa venti giorni dal mio ritorno ad Aprilia, e il mio soggiorno fino a quel momento era stato decisamente piacevole. Avevo riscoperto il piacere di vivere con la mia famiglia, che mi circondava di attenzioni e dolcezza. Avevo anche rivisto tanti vecchi amici che non vedevo da anni. Il mio passato sembrava ormai dimenticato, nonostante non riuscissi a liberarmene completamente. C’era poi il pensiero di essere rimasta incinta dal rapporto con Enzo, il prete mostro. Non potevo certo fare dei test di gravidanza; sarebbe stato molto imbarazzante per una suora. Ma speravo nel mio cuore che le possibilità fossero poche. Dopotutto, Enzo era anche un uomo di una certa età, e la sua fertilità avrebbe dovuto essere certamente molto bassa.

Quel giorno, però, accadde un evento che mi gettò nuovamente nello sconforto.

Era circa l’ora di pranzo quando suonò il campanello. Mia madre stava aspettando l’idraulico e il muratore, incaricati di svolgere un piccolo lavoro nel bagno.

I due uomini salirono le scale e mia madre li accolse. In un attimo, il mio sguardo incrociò gli occhi azzurri e profondi di uno dei due uomini. In quei brevi istanti, provai brividi di sgomento. Il muratore era uno dei quattro uomini con cui avevo avuto un’esperienza sessuale da ragazzina nel casolare. Dallo sgomento e dallo sguardo dell’uomo compresi che anche lui mi aveva riconosciuta.

Feci mente locale e ricordai che il nome del muratore era Giorgio. Giorgio era ancora un bell’uomo: i suoi occhi azzurri profondi erano affascinanti, il suo corpo magro e muscoloso senza una traccia di pancia. I suoi capelli, ora brizzolati e tendenti al grigio, e qualche ruga avevano segnato il suo viso. Tra tutti gli uomini del sesso di gruppo, ricordavo che era il più audace, il più cattivo e deciso, e quello che mi aveva dato più piacere. Mentre riflettevo su quel momento, mi coprii di rosso dalla vergogna e mi sentii un po’ accaldata, quindi mi rifugiai subito in camera per evitare di incontrarlo di nuovo.

Alcune ore dopo, Giorgio insieme all’idraulico se ne andarono, ma i suoi occhi azzurri profondi e il suo sguardo attonito, che testimoniava di avermi riconosciuta, furono presenti nei miei pensieri per tutto il giorno.

Quella notte, il solito sogno erotico che facevo ormai da giorni mi raggiunse ancora, ma questa volta con delle deviazioni rispetto a quanto era successo realmente. In questo sogno, Giorgio aveva l’aspetto attuale, mentre gli altri uomini erano in penombra, come se fossero delle comparse.

Mi trovavo nella posizione della pecorina, e lui mi prendeva da dietro forte, a colpi martellanti ed incessanti mentre io urlavo. Nel contempo l’uomo, mi parlava, sbraitando e riferendomi le seguenti parole: “ti ho riconosciuta, sei una gran troia suor Luisa.”

Svegliata dall’impeto di quel sogno, non potei resistere al piacere che stava dominando il mio corpo e presi a masturbarmi trovandomi completamente bagnata, tanto da avere un orgasmo e in pochi secondi infradiciando tutte le lenzuola dei miei umori.

Il senso di colpa mi prese ancora una volta. Sapevo che così non poteva andare, che la mia vita da suora non poteva contemplare questi pensieri.

Al mattino seguente chiamai subito la Congregazione di Roma per verificare a che punto fosse la pratica e mi dissero che avrei potuto raggiungerli il lunedì mattina, iniziando la mia fase operativa il giorno seguente. Mi restavano solo pochi giorni da spendere ad Aprilia, e dentro di me ero convinta che allontanarmi da lì mi avrebbe giovato.

Ma quel giorno le sorprese non erano ancora finite. A metà mattinata, mentre stavo parlando con mia madre del più e del meno, mi disse:

“Ieri, Giorgio mi ha chiesto il tuo numero. Vorrebbe confessarsi con una persona di chiesa, okay?”

Mia madre, che certo non si intendeva di pratiche religiose, essendo di fatto atea e senza malizia, mi aveva messa in grande difficoltà. Anche se colta alla sprovvista, dovetti fingere di capire di chi stesse parlando, e così risposi:

  • Chi è Giorgio?
  • È il muratore che è venuto ieri. Ha visto che eri una suora e mi ha chiesto se poteva parlarti, sentendo la necessità di farsi ascoltare da una persona di chiesa.”
  • Mamma, non dovevi dargli il numero. Magari potevi chiamarmi oppure potevi dirgli di andare in chiesa.
  • Mi dispiace, sai che non sono molto ferrata in queste cose.
  • Non ti preoccupare.”

Le risposi, anche se in realtà tutta quella situazione mi preoccupava molto.

Passate solo un paio d’ore, da quella chiacchierata con mia madre, ricevetti il messaggio di Giorgio.

“Sono passati tanti anni, ma ti ho riconosciuta a prima vista. In paese si diceva che ti fossi fatta suora, ma in realtà non ero certo se crederci. Oggi l’ho visto con i miei occhi. Sono certo che quel che è successo tanti anni fa è da considerarsi acqua passata, ma volevo dirti che, nonostante il tempo trascorso, non mi sono mai scordato di te. Quando oggi ti ho vista dopo tanto tempo, ancor più bella di prima nonostante l’abito da suora, non ho potuto resistere a chiedere di te a tua madre. So che presto te ne andrai a Roma, e vorrei tanto rivederti, ma non farti strane idee. Voglio solo parlare, rispetto le tue scelte, e non sono più il ragazzo di tanti anni fa, ma un uomo maturo che forse ha solo bisogno del perdono.
In ultimo, voglio che tu sappia che io non sapevo niente del video pubblicato su internet all’epoca, che riguarda le scene di quella sera. Me ne dispiace molto.”

Le parole sullo schermo mi colpirono come un fulmine, scuotendo nuovamente le fondamenta del mio mondo. Il respiro mi fu sottratto per un istante, sostituito da un misto di incredulità e confusione.
Ho riletto il testo più volte, cercando di cogliere un senso più profondo tra le righe.

Emozioni tumultuose hanno affiorato, portando con sé una miscela di sorpresa e sgomento. Quell’evento era nuovamente così inaspettato, così stravolgente, Il mio cuore batteva all’impazzata, come se volesse fuggire dal mio petto.
Tanti anni, per costruire una nuova serenità e in quei mesi, la mia vita aveva preso una via di emozioni e colpi di scena inaspettati ed il mio passato continuava ad emergere.

Ero tentata di rispondere e dire a Giorgio che avrei voluto vederlo. Ero curiosa di sapere di più, di conoscere cosa era successo agli altri ragazzi del casolare, di scoprire anche chi del gruppo aveva pubblicato il video. Ma non c’era solo quello; la verità era che sentivo la voglia di rivedere anche Giorgio e di essere presa con impeto e forza, così come avevo fatto nel sogno.

Non potevo più nascondere la mia vergogna, almeno a me stessa. Malgrado tutto, sapevo che c’erano stati già troppi guai in quel pericolo che stavano attentando alla mia missione di suora.
Prima con Carlo il professore, poi con Enzo che certo mi aveva ricattata, ma che mi aveva dato un piacere assoluto e inaspettato, e ora Giorgio. Decisi quindi di bloccare il numero di Giorgio,
presi una forte dose di sonnifero di mia madre dal cassetto del bagno e mi addormentai, decisa a scordarmi di tutti quegli eventi.

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