Prendersi delle grandi soddisfazioni a lavoro-cap. 3

Prendersi delle grandi soddisfazioni a lavoro-cap. 3

Il lunedì in qualche modo passò, non riuscivo a togliermi l’immagine di lei nuda sui talloni, che mi guardava con la bocca piena del mio cazzo che stava per esplodere, era quella l’immagine che mi si presentava davanti agli occhi in continuazione.
Il martedì ero ad un convegno a Roma, ma non vedevo l’ora di riconvocare Betta per definire un po’ le cose, per essere sincero impazzivo di curiosità di conoscere le sue emozioni provate, e anche se fosse stata sincera a descrivermi tutto, ero certo che avrei dovuto faticare non poco per entrargli in testa, le donne hanno questa grandissima capacità di dirti solo quello che vogliono farti sapere.
La sfida di mercoledì era questa, sapere e capire.
Ero in ufficio molto presto, il pomeriggio sarei andato a giocare a golf, a provare ad imparare a giocare a golf per essere sincero, entravano alla spicciolata tra le 8:15 e le 8:30 tutte le impiegate, tra le ultime c’era anche Betta, stavolta in tailleur arancione con pantaloni, mai messo prima.
Faccio fatica a togliergli gli occhi di dosso, mi sforzo di intrattenermi con tutte le altre, parlo sempre al femminile, perchè i due ragazzini insieme ad altre 5 fanciulle, sono il nostro ufficio tecnico, che rimangono al piano terra, insieme alle 2 recepsionist, al primo piano oltre alla direzione dove ci sono io, ci sono due uffici, uno era del mio ex socio e l’avevamo lasciato per gli eventuali manager in trasferta della società che ci aveva acquisito, e l’altro c’erano le due ragazze dell’amministrazione, a volte tre quando avevamo una stagista. Poi c’era una bella sala riunione con le pareti mobili in vetro oscurate nella parte centrale e una stanza grande dove ci sono 6 postazioni, quel giorno quattro occupate da Luisa, Betta, Angela e Giusy.
Anche le altre sembrano che mettano maggiore attenzione al look, qualcosa deve essere trapelato, le vedo con occhi nuovi, nonostante siano anni che lavorano con me, nonostante a questo punto con tutte e quattro ho avuto qualche piacevole intrattenimento.
Con Giusy solo qualche pompino anni orsono, non è il mio tipo, troppo introversa, se non lavorasse con le altre tre sarebbe triste e musona, si lamenta troppo di tutto, ha 46 anni e lavora con noi da 14 anni.
Angela invece è la classica brava ragazza che sotto sotto è un vulcano, ha solo 31 anni e lavora con noi da quasi 8. All’inizio con lei ci ho lavorato parecchio, con enorme soddisfazione, con il precedente ragazzo da cui si è lasciata un annetto fa, l’abbiamo pure coinvolto in un menage a trois di cui io mi prendevo il meglio, poi mi ha confidato che nell’ultima fase della relazione facevano anche scambi di coppia.
Luisa invece è l’estroversa del gruppo, 35 anni, pazzerella, bionda, incontenibile, bella, sexy, disinibita, abituata un po’ troppo bene, con uno sguardo sa ottenere tutto quello che vuole, una macchina da guerra.
Dopo una settimana dall’assunzione rimase una sera per ultima, venne nel mio ufficio famelica, con uno sgardo che diceva adesso ti faccio vedere io, mi disse che si trovava benissimo, che non dovevo innamorarmi di lei mentre si inginocchiava e mi mostrava quando era brava.
Una volta prima delle sue ferie, con il ragazzo di allora che, come lo definiva lei, gli pagava le vacanze, di sotto ad aspettarla, mentre mi faceva un pompino, si alza, si leva i minuscoli slip, e si siede con il culo sul cazzo tenuto da lei bello dritto, mi guarda birichina e mi fa: “non vorrai mica che lo baci con il tuo sapore in bocca?” che troia meravigliosa (per tutte le donne che leggono, troia in questo caso è un grandissimo complimento che gli voglio fare) una volta venuto gli dico di passarmi gli slip che aveva appoggiato sulla scrivania e di girarsi, “non vorrai mica macchiarli la tappezzeria della maserati?” mentre gli infilavo lo slippino con il dito, piano piano a mo’ di tappo, su per il meraviglioso culetto che si ritrova.
Luisa e Betta erano le due leader, la scelta sarebbe dovuta ricadere su una delle due, ma io l’avevo già fatta, egoisticamente volevo solo godermi i vantaggi della situazione, scrivere questo mi fa sentire un po’ bastardo, devo anche confessarvelo che a Betta volevo veramente bene ed infatti nella mia testa c’è sempre stata anche la volontà di farla sbocciare, renderla libera dai forse troppi schemi mentali che la società, la famiglia e la religione impongono alle donne.
Praticando tantra, che consiglio a tutte e a tutti, (sono diventato anche massaggiatore diplomato), oltre a conoscere molto meglio il corpo, la sacralità del corpo, e l’importanza della testa, nel sesso, alla mia età 80% è testa, 20% fisico. Basti pensare che la stessa identica cosa può essere schifosa o fantastica, dipende dalla preparazione, della persona coinvolta, dal percorso per arrivarci, conoscere il proprio corpo e esserci con la testa, significa arrivare a punte di piacere mai toccate in precedenza.
“Luisa, Betta potete venire in sala riunioni?”
Luisa: “Certo boss, ho un appuntamento con M………(un cliente importante) alle 10:00 lo devo spostare?”
Betta invece era stata colta di sorpresa, ma poi come a voler prendere in mano la situazione: “Prendo il caffè ed arrivo”
“No Betta! Angela, ti dispiace portarci 3 caffè” ribatto subito.
Gli spiego velocemente che dovrò scegliere una responsabile che mi faccia da braccio destro e che mi sostituisca quando non ci sarò.
Luisa quando capisce che in corsa sono solo loro due, è raggiante, guarda Betta con aria di sfida, l’ha soprannominata la perfettina, anche se davanti a me ha la furbizia di non chiamarla così, sa che la riprenderei, che voglio armonia in ufficio.
Betta invece era delusa, sperava di evitarsi il confronto pubblico, forse s’immaginava già lei nel ruolo.
Luisa scappa dall’appuntamento, io non vedevo l’ora, ma dovevo non farmelo sfuggire, appena esce gli dico subito:
“Betta alzati in piedi e come se fosse un esame devi raccontarmi le tue sensazioni, anche quelle inconfessabili, da lunedì a stamattina, hai 30 minuti di tempo, lo devi usare tutto senza mai fermarti”
Mi conosceva da una vita, ma riuscivo ancora a spiazzarla, “Mi sono vergognata da morire, lunedì ho faticato a riconoscermi, sembrava che non fossi io, sono due notti che non dormo, mi sento in colpa”
Ci sta girando intorno: “Hai scopato con Paolo?” “no!”
“Raccontami come ti sei masturbata lunedì sera?” diventando rossa mi confessa che era tornata a casa con la voglia di fare l’amore.
La riprendo Betta usa termini giusti non fare la liceale: “voglia di scopare” si corregge “ma prima i bimbi e poi Paolo mi ha fatto incazzare prima di cena, non ho mangiato niente e sono andata in bagno, desideravo una doccia calda, e lei, la mia micia, reclamava attenzioni, ci passavo con la spugna di Paolo, io solitamente non la uso, ho preso il doccino e mi sono puntata il getto con le gambe aperte, sempre più vicino, è bastato quello per farmi venire”
E martedì? Mezz’ora non è ancora passata, ti sto aiutando troppo con queste domande, Luisa sarà sicuramente più sciolta su questa prova.
Con la faccia offesa continua: “mi vergogno anche delle mie reazioni, non tanto averti fatto un pompino, ma quello che mi hai fatto provare prima, durante e dopo, non so se riesco a spiegarmi” “mi umilia avere reazioni sconosciute”
Pausa equivale a penitenza, hai ancora 10 minuti, adesso vai verso la vetrata, che era oscurata dalle ginocchia al viso, essendo lei 1,72m, ma da fuori vedevano bene i due piedi e i capelli, se ci fossi stato io vicino al vetro avrei avuto tutta la testa fuori, essendo 1,90m.
“Tirati giù la lampo, che era lateralmente, e voglio che questi dieci minuti, ti tocchi con il solo dito indice mentre mi parli dell’ingoio, vediamo se toccandoti ti sciogli un po’.”
“Betta occhio perchè se ti cadono i pantaloni di la ti vedono”
Era meravigliosa, in quel completo arancione la mano sotto lo slip nero di pizzo, “A Paolo fin da ragazzina gli ho concesso poche volte di venirmi in bocca, mi fa schifo, imparai a farlo confluire (uso proprio questo termine, che in questa situazione mi fece proprio sorridere, togliendo un po’ di eccitazione) sotto la lingua per poi sputarlo in bagno” “non sono così ingenua, sapevo che avresti voluto godere così, quindi ero preparata, mi ha fatto schifo, ma mi (non mi è sembrato il caso di correggergli l’errore grammaticale) ha dato una scarica di adrenalina, come essere riuscita a fare una cosa per me difficile”
“Adrenalina o eccitazione?” “tutte e due” mi risponde
Parlava abbastanza normale, e così gli chiedo: “come vanno le cose li sotto?”
Betta: “C’è del calore” “la cosa che più mi turba è la fissazione che avete voi uomini con il didietro”.
Io: “in quanti te l’hanno chiesto? Paolo come può essersi accontentato dei tuoi no? Poi continua da sola, altrimenti ti devo punire ancora.”
Betta fa un sospirone: “chiesto tutti, o meglio i pochi con cui sono stata, ho avuto tre sole relazioni prima di Paolo, nessuna extraconiugale dopo il matrimonio. Per lui non è mai stato un chiodo fisso, ogni tanto qualche carezza, ma non ha mai insistito troppo o per lo meno quando lo ha fatto erano i momenti sbagliati, forse quando sarei stata predisposta lui non c’ha provato ed io mi sono vergognata a prendere l’iniziativa, in fondo la paura del dolore c’è sempre anche dopo aver partorito, che dovrebbe essere decisamente peggio”.
Il viso era rossissimo, lei appoggiata alla parete di vetro che ogni tanto lanciava occhiate timorose verso le colleghe, mentre si reggeva i pantaloni con la mano destra ed aveva la sinistra dentro gli slip.
Io: “ok con qualche difficoltà ma direi prova superata. Ti puoi rivestire. Ho pubblicamente coinvolto Luisa, ma se tu accetterai le condizioni il posto sarà tuo”.
“Parlane con Paolo, che tu e Luisa siete candidate a fare la responsabile, lui ti deve aiutare con i bimbi, chi verrà scelta dovrà fare 3 giorni di formazione a Verona, sede principale dei nostri acquirenti, aprirà l’ufficio alle 7:30 prima di tutti, ma uscirà alle 17:00, il venerdì invece fino alle 14:00, ma questo sarà un nostro segreto, perchè il pomeriggio saremo in un posticino tranquillo.
“€500 in più in busta, qualifica riconosciuta, più altri benefit, ma ci saranno sere dove dovrai fare un po’ di straordinari, chiedi pure adesso cosa non è chiaro”
Betta stava elaborando tutte le informazioni e poi ancora piuttosto rossa mi chiese: “Se ho capito bene l’ora che faccio in più al mattino, esco un’ora prima la sera (oggi facevano le 18:00), il venerdì invece di farle in ufficio dalle 14:00 alle 17:00 devo essere a tua disposizione fuori?”
Io: “Si Betta, mi piace proprio la frase, a mia disposizione”
“Hai proprio centrato il punto, voglio chiarire bene, non saremo trombamici, non è rapporto paritario voglio che tu ne sia pienamente consapevole, anche se a volte volessi darti soddisfazione, dovrai riuscire a prendertele da sola, ci siamo capiti?”
Betta: “benissimo, non sarò l’ amante, ma la tua troia!”
Io: “Ci saranno dei compiti da eseguire anche a casa, ti chiederò di fare quello che facciamo noi anche con Paolo, il fine settimana, quindi questo week end gli dovrai fare un bellissimo pompino con ingoio, ma ti farai venire in bocca, te la tieni vai in bagno e ti fai il video allo specchio mentre esegui l’ordine”
“Fidati di me, i giochi che ti piaceranno sarai libera di inserirli nel rapporto di coppia, quelli che una volta provati non saranno di vostro gradimento non te li chiederò più”
Betta: “Mi stai chiedendo molto di più di quello che ero disposta a mettere in gioco, ho paura di andare troppo oltre, ma c’è una parte di me che…….. non voglio sbagliare i termini, come dire, è curiosa di provare?”
Io: “Betta queste sono le chiavi di un appartamentino a San Baronto, ha il garage che si apre con questo telecomando, il venerdì ci vedremo li, questo venerdì se vuoi andare avanti prenditelo di permesso, se lavorerai capirò che non te la senti e vuoi lasciare il posto a Luisa. Parlane con Paolo e se hai qualche amica vera”.
Continua………….

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