La MILF -Da mamma insoddisfatta a signora perversa.

La MILF -Da mamma insoddisfatta a signora perversa.

Tempo di ascolto: 16:36 minuti.
La MILF -Da mamma insoddisfatta a signora perversa.

MILF è l’acronimo di : “Mom i’d like to fuck”, che letteralmente si traduce con: Mamma che vorrei fottermi”. Milf non è soltanto uno stereotipo sessuale dei nostri tempi ma rappresenta un vero fenomeno del cambio di costumi, dove la figura della mamma e della donna matura, viene completamente stravolta rispetto al passato.

La mamma è generalmente una donna che ha superato i 35/40 anni di età, che ovviamente ha uno o più figli, e che è sempre stata vista dai più proprio per il ruolo che svolge come una figura candida, gentile e rassicurante. Una donna dedita alla famiglia e alla crescita dei figli, che mette sempre in primo piano le esigenze famigliari ad i propri desideri personali, e della quale viene difficile pensare come una donna cacciatrice di uomini. Per questo la figura della Milf  è da considerarsi come una mamma che ha atteggiamenti atipici, discussi da alcuni ed apprezzati da altri.

Ho scoperto tutto questo solo qualche anno fa, quando ancora potevo considerarmi a tutti gli effetti quella mamma per l’appunto vecchia maniera, che era dedita solo alla crescita dei propri figli.

Il mio nome è Serena. Quarantaquattro anni, bassa statura – appena un metro e cinquantaquattro centimetri -, ma dalla corporatura slanciata. Seno modesto, ma un sedere ben rotondo e sodissimo. Un caschetto di capelli neri incornicia i miei occhi castani, dal taglio a mandorla. Mi hanno sempre considerata una donna carina, con un viso che colpisce per la sua gradevolezza e un sorriso franco che facilita i rapporti con gli altri.

Madre di due figlie – una di diciotto anni e l’altra di sedici – ho dedicato gran parte della mia esistenza alla loro crescita, come accennato precedentemente.

Il mutamento dalla rispettabile madre di famiglia alla seducente milf è avvenuto circa due anni fa. Nessun evento particolare o incontro hanno causato questo cambiamento, solo il desiderio di riappropriarmi della mia sessualità. Non va dimenticato, infatti, che sono divorziata da diversi anni e per un lungo periodo ho vissuto in totale astinenza di uomini.

Per un breve momento in quel periodo, mi accostai allo specchio, non con l’impeto inconsapevole di una femmina intenta a truccarsi o pettinarsi, ma con la finalità di scrutare la mia immagine in modo più profondo. In un istante, rivelai a me stessa l’ineffabile verità di ciò che credevo di essere, e quella che invece ero diventata. Scoprii che l’essere che credevo di conoscere era in effetti una donna più giovane di almeno 15 anni, ben curata e sempre vestita con un certo gusto, insomma con un fascino che lo specchio, in tutta la sua onestà, non riusciva a restituire.

In quell’attimo, mi resi conto di aver perso gran parte della mia femminilità. I miei capelli erano sciapi, le mie unghie non erano ben curate e il mio viso, pur mantenendo la sua bellezza, mostrava ora piccole rughe che lo attraversavano. L’abbigliamento che indossavo non faceva nulla per valorizzare il mio corpo, che non appariva più tonico e sodo come un tempo. Anche il mio sedere, da sempre il mio orgoglio, non possedeva più quella forma alta e sinuosa che lo caratterizzava. Eppure, in quel momento, provai un senso di liberazione e di sensualità che non avevo mai sperimentato prima. Il mio corpo, nonostante i suoi difetti, aveva ancora la capacità di risvegliare desideri e fantasie, di esprimere una femminilità, sarebbe bastato solo un po’ di lavoro. Perdere un po’ di peso, qualche trattamento estetico, un po’ di dieta e la palestra per trasformarmi nuovamente in una donna interessante.

Presa da quei pensieri e ritrovato un nuovo entusiasmo; colsi così l’occasione di essere libera e sola a casa, per  prendermi un attimo per me e ritrovarmi sessualmente. Erano ormai mesi, che non facevo sesso, né mi masturbavo. Andai così in camera da letto ed accesi dell’incenso profumato al sapor di vaniglia, quindi misi un po’ di musica rilassante, mi spogliai ed entrai nel letto. 

I miei pensieri si proiettarono su Mario, un uomo alquanto avvenente, anch’esso divorziato e padre di una compagna di classe di mia figlia. Mario era più o meno della mia stessa età, molto alto e dotato di un fisico snello ma muscoloso, capelli brizzolati e una leggera barba. In diverse occasioni, Mario mi aveva fatto delle piccole avances, ma io, ancora imbrigliata dalla noiosa routine quotidiana, non gli avevo mai prestato particolare attenzione.

Iniziai quindi a pensare senza censura a Mario che mi scopava con forza a gambe larghe mentre io ero distesa a letto. Nel mio immaginario il suo cazzo era enorme e durissimo, ed io godevo come una matta. Presi in quell’attimo una spazzola che avevo nel comodino, e con il manico mi penetrai la figa. Poco dopo la mia fantasia, mi vedeva a pecorina mentre Mario mi fotteva violentemente da dietro. “Mio Dio, cosa mi sono persa fin adesso.” Pensai tra me maliziosamente. Accelerai con una mano la penetrazione con la spazzola, mentre con l’altra mano mi sfregavo il clitoride, fin quando in pochi attimi mi si irrigidirono le gambe e venni.

“Cosa mi ero persa in tutto quel tempo!” Avevo voglia di scoprire nuovamente la mia sessualità , la mia femminilità e la capacità di saper sedurre un uomo con uno sguardo come quando ero una ragazza.

Dal giorno seguente, iniziai la mia trasformazione, mi iscrissi in palestra, fissai dal parrucchiere e dall’estetista, e svuotai l’armadio di tutti i miei vestiti più vecchi per comprarne dei nuovi molto provocanti.

Dopo qualche mese, la mia trasformazione era lampante: il mio sedere stava riprendendo la sua forma tonica e levigata, come nei bei tempi andati. Avevo sostituito i miei capelli a caschetto con un carré dal colore rosso acceso e tinte sfumate, e le mie unghie, sempre di un vibrante rosso, erano tenute con cura. Avevo anche acquistato una crema per il viso che aveva ravvivato la mia pelle, e avevo iniziato a indossare gonne e camicette accostate a tacchi di media altezza che slanciavano la mia figura.

Un po’ più tardi, ebbi l’occasione di guardarmi allo specchio con la dovuta calma, ritrovando la stessa donna piacevole e sexy che ero un tempo.

E furono anche gli altri a gratificarmi per gli sforzi fatti. I miei amici e colleghi di lavoro non facevano altro che lodarmi per la mia forma fisica e il mio aspetto giovanile. Anche Mario, l’uomo che mi aveva ispirato la  masturbazione della quale raccontavo prima; intensificò i suoi corteggiamenti. Ma fu invece Paolo, il mio giovane collega di 28 anni, a catturare la mia attenzione. Con il suo fisico atletico e muscoloso, un altezza di oltre un metro e novanta e uno sguardo magnetico, era difficile resistere. All’inizio lo ignorai, considerando la differenza di età tra di noi, poi mi lasciai conquistare dalle sue audaci avances. Desideravo però essere io a prendere la situazione in pugno. Sapevo che con un ragazzo così giovane, non avrei mai potuto costruire un rapporto serio, e quindi se ci doveva essere uno a condurre il gioco, volevo essere io.

Un mattino mi preparai in modo particolarmente sexy: minigonna, autoreggenti e tacco ancora più sfacciati del solito, una camicetta dal tessuto fine leggermente scollata, un filo di rossetto e il mio profumo preferito. I miei intenti erano chiari: sedurre il mio giovane collega. Quel giorno così proposi a Paolo di aiutarmi a realizzare un business plan per un’azienda che voleva lanciare un macchinario per sviluppare gli addominali ed i pettorali. Visto che Paolo era uno che praticava tanta palestra, poteva essere la persona giusta.

Quella fu l’occasione per rimanere in ufficio da soli in tarda serata. Avevamo quel dispositivo per la palestra in ufficio con noi ,e fu l’occasione per stuzzicare Paolo.

  • “Cosa ne pensi di provarlo e dirmi cosa ne pensi?” 
  • “Certo!”

Mi rispose lui con tono deciso.

  • ” Bene, però sulle istruzioni è scritto che devi farlo con la maglietta, quindi togliti la camicia”.

Paolo mi sorrise per qualche secondo, comprendendo forse le mie intenzioni , poi molto sicuro di sé e del suo aspetto, non solo si tolse la camicia ma anche la maglietta di sotto, rimanendo a petto nudo.

  • “Va Bene così?” 

Mi disse sempre con un fare sbarazzino.

Tra me pensai in quel momento. “Cavolo che fisico. E’ davvero molto asciutto ma allo stesso tempo muscoloso, è addirittura meglio di come me lo ero immaginato.”

A quel punto  gli dissi: 

  • “Va bene dai, ma ora prova ad usarlo”.
  • “Ok, proviamo subito.”

Paolo iniziò usando prima la posizione indicata nel foglietto illustrativo che spiegava come allenare i pettorali.. Il suo fisico perfetto, mentre stava facendo l’esercizio mi eccitò moltissimo, quindi con fare deciso mi avvicinai a lui. Presi a toccargli i pettorali, guardandolo nel contempo maliziosamente negli occhi, per poi sussurrargli:

  • “Davvero niente male!”.
  • “Ti piace?”

Mi rispose con voce soddisfatta.

  • “Sì, mi piaci tutto.”

In quell’attimo magico eravamo uno davanti all’altra, pronti a esplorare i nostri desideri più profondi. Con le ginocchia piegate, ma non ancora a terra mi avvicinai al suo pacco, accarezzandolo con delicatezza. La mia mano scivolò su e giù, facendo sentire ogni singolo dettaglio dell’indurimento del suo cazzo, gli riservai quindi i dei teneri massaggi giocandoci con le dita. In quel momento avrei potuto togliergli pantaloni,  prenderlo in bocca e farlo godere; ma era ancora troppo presto. Desideravo che fosse lui  prima a soddisfare me.

Mi alzai lentamente e dando le spalle a Paolo, mi avvicinai alla scrivania, con la  mente piena di voglia e desiderio. Con movimenti lenti e sensuali, mi liberai dalle mie mutandine, facendole scivolare a terra con grazia. Poi sbottonai la camicetta, lasciando che scivolasse piano fino a terra.

Infine, con un colpo di mano deciso, mi liberai anche del reggiseno, rimanendo a seno nudo. Rimasi lì, in piedi, solo con i tacchi e la gonna. Con un sorriso malizioso  mi sedetti sulla scrivania,  aprendo le gambe e facendo cenno a Paolo di avvicinarsi.

Lui non si fece attendere, e in pochi secondi si trovò inginocchiato davanti a me, con il suo viso proprio all’altezza della mia figa. La sua bocca si avvicinò lentamente, mentre il mio corpo fremeva di desiderio. Era il momento di lasciarsi andare alla passione, di esplorare insieme le profondità del piacere.

  • “Leccala tutta!”

Gli dissi con aria decisa. Paolo inizia così a leccarmi la figa in modo splendido tanto da farmi contrarre ed eccitare come un matta.

Il suo lavoro dura diversi minuti e stavo quasi per venire, ma volevo godere con il suo giovane cazzo dentro di me.

Mi alzai quindi nuovamente trovandomi difronte a Paolo. Era davvero bellissimo. Io pur avendo i tacchi, davanti al suo oltre un metro e novanta di altezza, risultavo arrivargli solo all’altezza dei pettorali. Con un movimento sinuoso, la mia mano si insinuò dietro la mia gonna, tirando giù la zip e lasciandola cadere a terra. Ora, indossavo solo i miei tacchi e le autoreggenti che adornavano le mie gambe.

In ginocchio di fronte a lui, i miei occhi si posarono sul suo membro rigido che spuntava dal suo intimo. Lentamente, slacciai la sua cintura e aprii i bottoni dei suoi pantaloni, tirandoli giù con cura. La vista del suo pene eretto all’altezza della mia bocca mi fece fremere di desiderio. 

Iniziai a leccarlo con la punta della lingua, sperimentando il sapore del suo pene mentre lo accarezzavo delicatamente. Sentivo Paolo tremare di piacere sotto i colpi della mia lingua, ed i suoi mugugni si facevano sempre più intensi. Mentre gli massaggiavo delicatamente i testicoli, la mia mano lo segava con cadenza lenta ma costante. Ero pronta a fargli provare il piacere più intenso che avesse mai sperimentato.

Dopo averlo scaldato a sufficienza, con un sorriso malizioso, mi alzai  e mi avvicinai a lui, sentendo il suo sguardo ardente su di me. Le mie mani si posarono dietro il suo collo, avvicinandolo a me come per un abbraccio appassionato. 

Con un balzo, mi catapultai sul suo corpo, allargando le gambe in un attimo e circondandolo con le mie cosce all’altezza del suo bacino. Sentivo la sua erezione pulsare contro il mio ventre, e non potevo fare a meno di gemere di piacere. La mia pelle si scaldava al contatto del suo corpo, e i miei sensi erano inebriati dal profumo virile che emanava. 

Ero pronta a fargli provare il massimo piacere possibile, con ogni parte del mio essere.

“Prendimi in piedi!! Su!! Fottimi!!”

A queste mie parole, il suo impeto e la sua libidine si scatenarono in tutto il suo vigore giovanile. I nostri corpi erano sorretti l’uno con l’altro, dall’unione del suo membro duro dentro la mia vagina , dalle sue mani possenti che mi tenevano forte il sedere, e le mie braccia strette al suo collo. Così avvinghiati l’uno all’altro Paolo fece qualche passo in avanti, nella direzione di una parete, che usò come pernio per stantuffarmi senza tregua. 

Incominciai a gemere forte, contorcendomi sotto l’impeto costante dei suoi colpi fino a sentire la mia intimità bagnarsi completamente. Il piacere mi avvolse, portandomi sempre più vicina al culmine dell’estasi. 

Il mio corpo sembrava diventare una cosa sola con il suo, e il piacere era così intenso da farmi sentire come in un sogno. Ma quando finalmente arrivai all’apice dell’orgasmo, lo sentii nella profondità del mio essere, e gridai il suo nome, lasciandomi andare completamente.

Fu bellissimo. 

Per dare ora sfogo al suo piacere, mi misi  nella posizione della pecorina.

Sentivo la sua presenza dietro di me, calda e sudata, mentre iniziava a spingere il suo cazzo dentro. I nostri corpi si univano in un ritmo avvolgente, mentre i gemiti di piacere si espandevano nell’aria.

Il suo membro entrava ed usciva dal mio corpo, fino a quando i nostri respiri si fusero in un unico affannoso. Ero rapita dal desiderio, dalla passione e dal piacere che sentivo, mentre Paolo si avvicinava sempre di più all’orgasmo.

  • “Sto per venire. Dove vuoi che venga?”

Mi sussurrò mentre ansimava.

Gli  risposi di venire dentro di me, dicendogli che prendevo la pillola, anche se questo non era vero. Ma il desiderio di sentire il suo sperma dentro la mia vagina era così forte, che non potevo resistere alla tentazione di  non dirgli quella bugia.

Ancora pochi colpi su e giù sono il culmine del suo piacere. Tutto di un tratto sento arrivare nella mia vagina un carico enorme di sperma caldo che mi riempie.

L’odore del nostro sesso, i  vari rumori del piacere che riecheggiano l’atto appena compiuto, tutto sembra fondersi in un’atmosfera quasi onirica. I nostri corpi, le nostre anime, fluttuano in un mondo parallelo, lontano dai problemi della quotidianità. In quel momento sento un’immensa felicità e mi sento libera, realizzando che la mia vita sta prendendo una nuova direzione, quella di una vera Milf, che sa come godersi ogni istante e valorizzare se stessa.

Capisco che non posso più rinunciare a questa sensazione di piacere, che diventerà il mio punto di partenza per un nuovo modo di vivere la vita, con tutta la trasgressione e l’eccitazione che merita.

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