Faccio felice quel cornuto di mio marito.

Faccio felice quel cornuto di mio marito.


Mi chiamo Lucrezia, ho 36 anni e son alta 1,70. Capelli neri e occhi marroni. Ho un bel fisico con un seno che è una terza abbondante, il ventre piatto e un bel culo tondo e sodo. La mia bocca è bella ampia, però dalle labbra sottili. Sono sposata con Michele da 10 anni. Lui è un maschio di media statura, con un po’ di pancetta e, fra di noi, vi è una buona intesa, sia sentimentale che sessuale, almeno fino a circa due anni fa. Eravamo in vacanza in Corsica e lui ha voluto che in spiaggia mi mettessi nuda. L’ho accontentato e, da allora, le cose sono cambiate. Mentre io consideravo “fantastico” il sesso che facevamo insieme, lui ha sempre preteso di più. Ho fatto molte cose per mio marito, per rendere il nostro rapporto più vario, tipo giochi di ruolo, vestirsi da puttana e/o scenette di sesso vestita da cameriera, infermiera e, in alcune occasioni, ho anche preso parte a giochi di esibizionismo molto spinti. Mi sono anche fatta scopare da alcuni sconosciuti, durante un gioco trasgressivo. Pensavo di aver dato molto e mi ritenevo soddisfatta, mai un lamento, ma lui ha chiesto ancora di più. Da qualche tempo fantastica di andare in un locale da ballo, farmi rimorchiare da uno sconosciuto e farmi scopare in macchina, come una puttana. Ho cercato di dissuaderlo, ma in cambio ho ricevuto solo musi lunghi e freddezza. Sembra che, se non mi vede scopare con altri maschi, lui non provi piacere. Io non me la sento di fare questa esperienza e, fra noi, è aumentata la tensione. Dopo due settimane di totale astinenza da rapporti sessuali, ho deciso di assecondare questa sua ennesima richiesta. Son tornata a casa dal lavoro questo venerdì, avendo in animo di un po’ di perversione: ero pronta a fare qualcosa di selvaggio, folle. Sono andata in camera da letto, mi sono spogliata e, poi, ho fatto un bagno rilassante. Ho preso a lavarmi facendo scorrere la mia mano insaponata dal collo al seno, fin giù sul ventre e tra le gambe, ed ho iniziato a giocare con me stessa, pensando alla prima volta che ho avuto un orgasmo con un altro uomo. Non mi si fraintenda: già prima che mi sposassi, avevo avuto uomini che mi avevano portato all’orgasmo, ma, per qualche motivo, questa volta sarebbe stata diverso, forse perché mio marito sarebbe stato presente ed avrebbe goduto di me mentre permettevo che un altro maschio potesse abbordarmi e corteggiarmi per portarmi a letto. Ho immaginato un bel maschio vigoroso e potente che faceva l’amore con me ed io stavo godendo, incitandolo e gridando ancora, ancora, fottimi, fottimi, immaginando di sentirlo mentre mi irrorava del suo seme. Inseguendo questa fantasia, son venuta. Mi sono abbandonata nella vasca immobile, rilassata, per diversi minuti, mentre il mio orgasmo evaporava, poi, son uscita dalla vasca e mi sono asciugata. Sono andata in camera e, in cuor mio, ho deciso: vuole che scopi con altri uomini? Bene, mi farò fottere! Mi farò sbattere da ogni maschio che si farà avanti! Gli regalerò una notte che non dimenticherà più! Mi son rasate le gambe e poi la figa, culo compreso, che ho badato a tener lisci e privi di qualsiasi peluria. Poi ho scelto una gonna nera, una camicetta nera trasparente, un reggiseno e un body di pizzo nero in tulle trasparente, costituito da semplici strisce di tessuto con gancetti, elasticizzato, molto sexy, con annessi reggicalze e, infine, un paio di calze nere trasparenti. Poi mi son vestita e truccata: rossetto rosso fuoco e smalto rosso brillante. Mentre stavo finendo di truccarmi, è arrivato mio marito:

«Sbrigati a cambiarti perché son pronta per uscire.»

Deve aver pensato che mi fossi vestita così per lui, perché mi ha chiesto quale fosse l’occasione da festeggiare.

«Ho deciso di aderire a ciò che hai sempre voluto, perciò preparati, prima che cambi idea!»

L’ha fatto in mezz’ora e, dopo due ore, eravamo davanti al club. Sulla strada per il locale, ho suggerito a mio marito di prendere tavoli diversi.

«Voglio verificare se mi riesce di rimorchiare un maschio capace di farmi divertire, mentre tu guardi.»

Lui mi ha sorriso convinto.

«Sono sicuro che, così vestita, non avrai difficoltà a trovare chi ti scopi!»

Siamo entrati nel club verso le 21:30 e ci siamo separati: io, ad un tavolo vicino alla pista da ballo, e mio marito al bar. La notte si presentava lunga e, nel mentre, mi chiedevo se avessi trovato un tipo capace di intrigarmi così tanto, da lanciarmi a farmi sbattere sotto gli occhi di mio marito. Non volevo un cazzo qualsiasi, cercavo qualcosa di veramente sconvolgente. Ho ballato con alcuni, ricevendo vari approcci, ma nessuno tale da intrigarmi. Poi, ballando con un ragazzo, ho deciso di provare qualcosa di più sfacciato: mentre ballavo un lento, ho fatto scivolare la mano sul suo culo e, tirandolo molto vicino a me, gli ho sussurrato che ero molto bagnata. Lui mi ha sorriso e mi ha chiesto se poteva, in qualche modo, far qualcosa al riguardo. Ero un po’ eccitata e gli ho detto: “andiamo”. Siamo usciti dal locale e ci siamo diretti alla sua macchina. Siamo saliti sul sedile posteriore ed abbiamo iniziato a baciarci. Mi piaceva sentire la sua mano scivolar sotto il mio vestito, che mi toccava, mentre tenevo la mia mano sul suo cazzo sentendolo diventare sempre più duro. Allora gli ho aperto i pantaloni, mi son abbassata ed ho preso il cazzo fra le labbra. Il suo dito ha continuato a titillare il mio clitoride, mentre io lo leccavo e, quando gliel’ho preso tutto in bocca, d’improvviso ho iniziato a sborrare. Ha emesso un gemito ed ho sentito la mia bocca riempirsi del suo sperma caldo. L’ho ingoiato tutto ed ho pensato, tra me e me: questo non è per niente diverso dal farlo con mio marito. Appena l’ho ripulito di tutta la sua sborra, ho allungato una mano sotto la gonna ed ho aperto gli automatici del mio body, sdraiandomi sul sedile e tirandolo su di me: lui ha prima strofinato il cazzo sulla mia fica e, poi, me l’ha infilato tutto dentro. Per un po’ è rimasto duro, poi si è ammosciato e lui, mortificato, si è tirato fuori, ammettendo che non ce l’avrebbe più fatta. Spazientita, mi son riallacciato il body e, con un’alzata di spalle, me ne sono tornata nel locale. Ho cercato mio marito ed ho preso a ballare con lui, informandolo nei minimi dettagli di quanto era successo e su quanto avevo ancora intenzione di fare. Sono tornata di nuovo al mio tavolo ed ho ordinato da bere. Mentre sorseggiavo il mio drink, mi è stato chiesto di ballare da un ragazzo abbastanza carino; sembrava più giovane di me, ma ho pensato che tanto valeva divertirsi. Si è presentato dicendo di chiamarsi Mauro e di aver ventiquattro anni, circa dodici anni più giovane di me, capelli biondi ed occhi azzurri, un corpo tonico e muscoloso. Mauro non sembrava minimamente intimidito per la differenza di età e non ha fatto niente per apparire più vecchio di quanto fosse, perché, in realtà, sembrava più maturo. Mi son resa conto che ci stava provando, cercava un modo per poter entrare nelle mie mutandine. Ma la cosa divertente era che, a mia volta, stavo pensando a un modo per metter “lui” nelle mutandine! Mentre parlavamo, la mia mente è tornata a quanto successo sul sedile posteriore dell’auto di quell’altro, quasi incredula di aver osato così tanto: fare una fellatio ad un ragazzo era stata una cosa abbastanza fuori dal mio rituale, ma mi aveva eccitato molto il fatto che mi era venuto in bocca ed io ingoiavo. Più ci pensavo, più mi eccitavo. Poi ho fantasticato del possibile sesso con questo ragazzo ed ho avvertito un forte formicolio tra le gambe, così mi son scusata che dovevo andare in bagno. Mi son seduta sulla tazza e non potevo credere a quanto fossi bagnata: avevo completamente inzuppato le mutandine. Ho iniziato una lenta masturbazione e, quando stavo per godere, mi son fermata ed ho deciso di farmi scopare da Mauro. Desidero restar carica di voglia, voglio esser totalmente fuori controllo, voglio godere con questo ragazzo. Mi son ripresa ed ho rifatto il mio trucco, applicando di nuovo il rossetto sulle labbra, poi sono tornata al tavolo e da Mauro. Ho pensato tra me e me, ora o mai più, ed ho detto, cercando di non ricredermi:

«Vogliamo andare da qualche altra parte?»

Lui mi ha guardato incuriosito.

«E dove?»

Riflettendo su cosa avevo in mente, ho risposto timidamente.

«Che ne dici di un posto un po’ più intimo?»

Mauro mi ha guardato ed io ho guardato lui, aspettando la sua risposta. Quando finalmente ha ripreso a parlare, ho avvertito dei leggeri palpiti nello stomaco, non sapendo cosa avrebbe potuto dire ma desiderando tanto che dicesse: andiamo. Mauro ha proseguito dicendo che sarebbe andato ovunque con me, ma c’era un problema ed era che era venuto con due suoi amici e non se la sentiva di lasciarli a piedi, essendo essi di una località alquanto distante. Ho riflettuto per un istante e poi ho esposto a Mauro la mia idea.

«Se tu e i tuoi amici lo desiderate, potremmo divertirci tutti insieme per un po’.»

Lui mi ha guardato sbalordito, poi ha chiesto ulteriori spiegazioni.

«Se vi va, potremmo andare tutti insieme in un posto un po’ più defilato e provare a far qualcosa di diverso.»

Lui, incredulo, ha ribadito quanto da me affermato:

«Fammi capire: saresti disposta a scopare con tre ragazzi?»

«Sì, se però sarete dolci e gentili. Ho così tanta voglia, che di sicuro lo farei.»

Mauro poi ha detto:

«Per me, va bene; dammi qualche minuto per cercare i miei amici.»

Quindi è sparito alla loro ricerca. Sono andata al bar dove, trovato mio marito, l’ho informato su quello che stava bollendo in pentola, poi gli ho detto che potevo non esser a casa, per stasera. Era molto eccitato per l’intera vicenda, poi gli ho dato un bacio e l’ho salutato, lasciandolo alquanto interdetto. Sono andata alla ricerca di Mauro e l’ho trovato vicino al bagno delle donne, che parlava con dei ragazzi. Pensando che potessero esser quelli con cui mi sarei accompagnata poco dopo, mi sono avvicinata di più a loro, giusto per meglio vederli. Li ho guardati ed ho pensato, tra me e me, che erano niente male, poi, mi sono girata e sono andata nel bagno delle donne, per darmi una rassettata, in altre parole riprendere il rossetto e un filo di profumo nei punti giusti. Ero piuttosto eccitata da questo inatteso sviluppo ed ero pronta e disponibile a fare qualsiasi cosa, ero certa che avrei fatto praticamente tutto. Uscita dal bagno, ho trovato Mauro che mi stava aspettando, avendomi visto entrare e ancora parlava con gli stessi ragazzi. Mi avvicino a lui ed egli mi presenta i suoi amici, Luca e Daniele, riferendomi che sarebbero stati più che felici di accettare la mia proposta.

«Perfetto. Andiamo!»

Tutti e quattro siamo usciti dal locale per andare nel parcheggio a prendere la macchina di Mauro. Son salita davanti con Mauro, mentre Luca e Daniele son saliti dietro e siamo partiti.
Mauro ha chiesto se avevo in mente un posto in particolare ed io mi sono ricordata di un piccolo motel, dove qualche volta andavo con mio marito, quando eravamo troppo stanchi o piuttosto brilli per guidare fino a casa. Mauro ha guidato per alcuni chilometri e poi gli ho indicato un cartello illuminato, che faceva da insegna al motel. Mauro ha parcheggiato l’auto, è andato al motel per registrarsi ed è tornato poco dopo con in mano la chiave del bungalow, dicendo che eravamo al numero 21. Abbiamo ripreso la vettura e ci siamo spostati verso il nostro rifugio. Mentre lo facevamo, d’improvviso mi son sentita con una tremenda ansia addosso. Non volendo tirarmi indietro e mandare tutto a monte, cercavo di frenare la mia insicurezza: sarei stata capace di poter soddisfare tre maschi insieme? Trovato il bungalow, Mauro ha aperto la porta, permettendomi di entrare per prima. Sono entrata nella stanza seguita dagli altri tre ragazzi, sono andata verso il letto e mi son seduta sul bordo, accavallando le gambe e tirando la gonna sul ginocchio. Ero davvero nervosa ora, mentre guardavo Mauro chiudere la porta a chiave, per poi accostare le tende. Immaginavo che, prima o poi, le cose fossero arrivate a questo, anche se solo poco meno di un’ora prima ballavo con Mauro, ora, invece, guarda dove sono: in una camera a farmi scopare da tre giovani. Mauro si è avvicinato dove ero seduta e si è seduto accanto a me; mi ha messo un braccio intorno alla vita ed abbiamo iniziato a baciarci. Ero contenta che le cose fossero iniziate prima con lui, mi ha fatto sentire subito a mio agio e rilassata, come se fossi totalmente sua, senza nessun altro intorno. Mentre continuavamo a baciarci e le nostre lingue danzavano l’una nella bocca dell’altro, le mie gambe si sono aperte, mentre lui mi adagiava sul letto. Una volta sdraiata, ho continuato per un po’ a bacialo, poi lui mi ha guardato facendomi scorrere il dito sul viso e sul collo, fino al seno, ben nascosto sotto i miei vestiti, come un regalo in attesa di esser scartato. Ha cominciato a sbottonarmi la camicetta, adulandomi per quanto fossi attraente, ha spostato il tessuto nero trasparente, da entrambi i lati del mio corpo. Stare con Mauro, in quel momento, mi ha fatto quasi dimenticare che c’erano altri occhi che mi scrutavano. Il dito di Mauro ha seguito gli interi bordi del mio reggiseno, su entrambi i lati, quasi come se stesse decidendo cosa fare dopo, infine, ha aperto la parte superiore del mio body, ha slacciato il reggiseno ed ha esposto il mio seno, non grosso, ma eccitato, ed ha posato una mano su una mammella, stringendola leggermente e dando una strizzatina al capezzolo; poi è passato all’altra, facendomi subito gemere di piacere. Mauro ha spostato la sua mano dal mio seno ed ha iniziato a leccare il mio capezzolo, mentre nello stesso tempo ha iniziato a far scivolare la sua mano sulla mia gamba, portandola sempre più su, sotto la mia gonna. Mi son resa conto che era il momento di lasciarmi andare e di mostrarmi in tutta la mia avvenenza. Sebbene avvertissi ancora un po’ d’imbarazzo, sapendo che gli altri ragazzi stavano guardando e di certo non vedevano l’ora di partecipare alla crapula, ho aperto le gambe, lasciando che la mano di Mauro scivolasse sulla mia gamba, fino a raggiungere il mio inguine. Ha preso ad accarezzarmi la fica, per vero già molto bagnata e vi ha infilato dentro due dita, facendomi subito decollare. Ben presto mi son trovata a fluttuare tra le onde del piacere che avevo tanto aspettato: l’ORGASMO! Volevo che mi facesse venire. Gemevo ed ansimavo continuamente e, mentre il suo dito lavorava sul mio bocciolo d’amore, io lo esortavo a proseguire.

«Oh Dio, sì, non fermarti! Sto per venire! Continua!»

Ero combattuta fra il desiderio di venire, ma anche cercare di prolungare quella sensazione il più a lungo possibile, per poi lasciarsi andare, esplodendo in quella che sembrava una serie infinita di orgasmi. Mentre ero squassata dal piacere, Mauro si è spogliato velocemente e poi è tornato a letto, facendomi mettere un cuscino sotto il bacino; si è infilato tra le mie gambe, ormai larghe, ed ha aperto i bottoni automatici del mio body. Dopo aver stuzzicato la mia vanagloria nel dirmi quanto fossi provocante, ha abbassato la testa ed ha iniziato a far scorrere la lingua sulla mia ostrica profumata, che già emetteva umori a profusione. Non era fermo solo lì, ma vagava con la lingua lungo la fessura, separando le labbra e per tutta la lunghezza dello spacco, già ridotto ad un lago.
Mi ha leccato per un po’, poi si è chinato su di me mettendo il suo cazzo, di dimensioni superiori alla media, circa una ventina di centimetri con un notevole spessore, nella mia fessura fradicia e, senza difficoltà, lo ha spinto tutto dentro. Ho iniziato a gemere dal momento in cui ha iniziato ad entrare in me. Era piacere puro quello che provavo nel sentirlo dentro di me, perché il cazzo di Mauro era molto più grosso e largo di quello mio marito o di altri cazzi provati. Con lui mi son sentita quasi sverginar di nuovo, così ho allargato le gambe il più possibile, affinché arrivasse il più possibile in profondità. Mi sentivo sfondare, riempire e sbattere come una vera troia; ho preso a godere, senza alcun ritegno, incitandolo a scoparmi con più vigore.

«Dai, continua! Più forte! Mauro sfondami tutta! Dai, che vengo!»

Ho preso a godere ed i miei gemiti erano incessanti ed aumentavano man mano che lui sbatteva il suo enorme cazzo, sempre più velocemente, dentro di me. Le mie gambe erano strette intorno a suoi fianchi, poi, mi ha guardato e, con un sussurro, mi ha comunicato:

«Son prossimo a venire. Sto per sborrare. Ti vengo dentro?»

«Certo che mi devi venir dentro! Voglio sentire la tua sborra calda dentro di me. Dai, riempimi, che vengo anch’io.»

Mauro iniziò ad ansimare, rallentando un po’ negli affondi. Potevo sentire il suo cazzo che iniziava a gonfiarsi e diventare estremamente duro. Adoro particolarmente la sensazione di quando un uomo sta per venire! Poi si è spinto tutto dentro ed è rimasto immobile dentro di me, mentre sentivo le pulsazioni del suo cazzo, mentre si svuotava con il suo orgasmo in profondità. Mauro si è sdraiato ansimando su di me, muovendo il suo membro solo lentamente, poi si è alzato, lasciandomi sul letto ed è andato in bagno. Al ritorno di Mauro, con un dito stavo toccando una buona quantità di sperma che era fuoruscita dalla mia fica slabbrata ed aperta, portandone un po’ alle labbra per gustarmela. Mauro si è fermato ad osservare lo spettacolo, per poi sedersi, unitamente agli altri, a guardare l’ingente quantità di sperma che colava dalla mia fica. Mauro, a quel punto, ha raccolto i suoi vestiti ed ha iniziato a vestirsi, dicendo che sarebbe uscito per prendere della birra, e che sarebbe tornato a breve. Alzandomi a mia volta e, sentendo una grande quantità di sperma scivolare lungo la gamba, mi son messa una mano a coppa sul sesso e l’ho raccolta, per poi leccarla tra le dita, offrendo a quei ragazzi un ulteriore spettacolino sulla mia lascivia, che non può non averli eccitati. Sono andata in bagno per darmi una ripulita e, quando sono tornata, ho finito di spogliarmi e mi sono avvicinata a Luca. Ha iniziato a baciarlo ed a tastare il suo cazzo duro da sopra i pantaloni. Mi sono inginocchiata ed ho continuato ad aprire i pantaloni, tirandoli fino alle ginocchia, solo per vedere la sua erezione sporgere attraverso gli slip: anche questa era una verga di certo più grande di quella di mio marito.
Ho iniziato a far scorrere il dito sull’asta, seguendo la consistenza di quel cazzo duro, al di sotto del tessuto degli slip. Senza rimuoverli, ho spostato le mie labbra sul suo cazzo, facendo scorrere la mia lingua sulla stoffa, fino alla pelle nuda che spuntava sopra, poi, leccandolo sulla punta per stimolarne il piacere. Lui si è allungato su di me ed ha preso a giocare con il mio seno. Far sesso con questi ragazzi, finora, non era niente che non mi aspettassi. Avevo creduto che, una volta entrati nella stanza, tutti si sarebbero spogliati e si sarebbero avventati su di me, contemporaneamente; invece voleva ognuno il proprio momento di piacere, in maniera singola, almeno fino a questo momento.
Quando Luca mi ha accarezzato il seno con la bocca e le sue mani si sono spostate nei dintorni della mia fica, ci siamo baciati per un lungo momento con i corpi stretti l’uno all’altro. Allora ho afferrato il suo cazzo e l’ho fatto scorrere tra le dita, mentre lui aveva la mano tra le mei cosce, titillandomi il clitoride. Dopo esserci scambiati baci a profusione, mi sono spostata su di lui a 69, prendendo immediatamente il suo cazzo in bocca, facendo scorrere le labbra su e giù per l’intera asta, mentre, contemporaneamente, Luca con la lingua percorreva ogni centimetro della mia fica, scorrendo dentro e fuori dal mio spacco e leccando con avidità il mio bocciolo d’amore. Dopo solo dieci minuti circa, che giocavo con la bocca sul suo cazzo, ha preso a gemere, per poi sentire il membro iniziare a gonfiarsi e, improvvisamente, il suo sperma mi ha inondato la gola. Ho ingoiato tutto e proprio in quel momento ho, a mia volta, goduto nella sua bocca. Stavamo godendo insieme, quando la porta si è aperta ed è entrato Mauro. Io, ancora sopra Luca che gli succhiavo il cazzo e mi ripulivo le labbra, ho guardato Mauro mentre si avvicinava al letto ed ho commentato che aveva proprio un buon sapore. Lui ha sorriso e ha invitato Luca a darmene ancora. Luca era stremato dal piacere ricevuto.

«È stato bellissimo! Nessuna donna per il passato mi ha mai succhiato in questo modo per poi ingoiare tutto. La maggior parte delle ragazze, almeno quelle che riesco a convincere a succhiarmi, non mi fanno sborrare in bocca e quelle che lo fanno, lo sputano e basta. Con te è stato qualcosa di fantastico!»

Mentre ridevo a quelle sue parole, ho aperto una lattina di birra e ci siamo presi un momento di pausa. Ho solo indossato la mia camicetta e mi son seduta a un tavolino vicino alla finestra, coprendo un po’ il seno ed ho sorseggiando la mia birra con Mauro, che ha voluto gli togliessi una curiosità.

«Ora, sii onesta, una donna, in genere, non accetta di scopare con tre ragazzi e posso affermare, con assoluta certezza, che non sei una prostituta, quindi, perché una bella donna come te decide di farlo con noi tre?»

Ho riflettuto un attimo e poi ho risposto in maniera sincera.

«Vuoi la verità? Ok… è un’idea di mio marito. La sua fantasia era che io mi vestissi da donna di facili costumi e scegliessi un ragazzo per lasciargli fare con me quello che voleva, ma, non credo si sarebbe aspettato che finissi con voi tre. Prima di te, ero uscita nel parcheggio con un altro, ma, appena gli ho preso il cazzo in bocca, ha subito sborrato e la cosa è finita lì. Mio marito si era eccitato davvero tanto quando gli ho riferito di averglielo succhiato sul sedile posteriore della sua auto e ingoiato la sua sborra, ma anche che non era riuscito a scoparmi. Per questo, avendo appreso che non ero stata soddisfatta, ha insistito affinché trovassi un ragazzo che mi scopasse e mi sborrasse dentro, così son tornata nel locale ed ho cercato ancora. Ho incontrato te ed il resto lo stiamo vivendo adesso insieme.»

Mi hanno guardato increduli, tutti e tre. Poi Mauro ha aggiunto:

«Sicché, sei sposata e tuo marito vuole che ti faccia sbattere e riempire da altri maschi? Ok, se è questo che vuole, lo accontenteremo!»

Ho finito la mia birra e ho guardato Daniele, in attesa, con l’aria di chi si sente escluso. Era l’unico ragazzo che ancora non aveva fatto sesso con me. Mi sono alzata e portata dove era seduto, sono scivolata tra le sue gambe, gli ho preso il cazzo in mano e l’ho masturbato un po’, poi mi sono chinata e l’ho accolto tutto in bocca. Dopo alcuni minuti che stavo succhiando Daniele, ho sentito che qualcuno mi allargava le gambe e mi stava penetrando da dietro, ha iniziato a scoparmi alla pecorina. Ho continuato a succhiare il cazzo di Daniele, finché non ha raggiunto l’orgasmo e, di nuovo, ho ingoiato ogni goccia della sua sborra. Mi sono girata ed ho visto Mauro di nuovo nudo, mentre sentivo la fica pompata con forza da Luca, che infine mi ha sborrato dentro. Con il suo cazzo ancora dentro di me, mi son sollevata, lanciando le braccia al collo di Luca dietro di me, mentre le sue mani mi strizzavano i seni. Così, mentre ero ancora in ginocchio, mi sono ritrovata di nuovo Mauro che, da davanti, mi ha accarezzato usando la sborra che colava dalla mia fica, appena riempita da Luca ed ha iniziato a toccarmi, spalmando un po’ di sperma sul clitoride, finché, ancora una volta, non ho raggiunto l’orgasmo.

«Sì, mi piace: dai, che VENGO!»

Dopo aver goduto, Mauro mi ha fatto sdraiare ed ha iniziato a strofinare il cazzo sul mio capezzolo, poi si è posizionato sul mio petto, inserendo il suo enorme cazzo prima nella mia bocca per farselo bagnare e poi tra le tette, scivolando avanti e indietro, mentre le strizzavo l’una contro l’altra. Anche Luca si è avvicinato e mi ha offerto il suo cazzo ancora duro da succhiare. Lo alternavo in bocca con quello di Mauro. Ero stretta fra loro quando ho sentito che Daniele mi ha sollevato le gambe e, inginocchiato fra di esse, mi ha infilato il cazzo dentro con una sola spinta. Mauro ha continuato il gioco per una decina di minuti, poi si è tolto e mi ha chiesto se volevo impazzire. L’ho guardato senza capire e allora lui ha fatto distendere Daniele, che mi ha trascinato su di sé, poi mentre Luca mi offriva il cazzo da succhiare, si è inginocchiato dietro di me ed ha cominciato a spingere il cazzo nel mio culo.

«Se tuo marito ti vuole piena, tanto vale riempirti in ogni buco!»

Lentamente mi ha infilato il cazzo nel culo. L’ho sentito tutto mentre mi entrava dentro, ma, eccitata all’idea di loro che mi stavano davvero usando come una puttana, li ho incitati a scoparmi ed a farcire ogni mio buco.

«Sì, scopatemi in ogni buco! Forza, sfondatemi, che godo e, poi, riempitemi tutta di sborra per quel cornuto che mi aspettata a casa!»

Hanno preso a pomparmi come furie scatenante. Sembrava che tutto quello fin ad ora fatto, fosse solo stato un preliminare di riscaldamento. Il primo ad arrivare è stato Luca: ha afferrato il cazzo e, masturbandolo, è venuto, sparando il suo carico su tutta la mia faccia, nella mia bocca, sul collo e tette. Ho allungato la mano strofinando la spessa sostanza appiccicosa bianca sul viso e sulle labbra, leccandomi le dita, mentre lui, dopo aver emesso anche l’ultima goccia, me lo rimetteva in bocca per farselo ripulire. Dopo poco, quasi in simultanea, sono venuti anche Daniele e Mauro. Ho sentito i miei buchi riempirsi di sborra e questo mi ha provocato un ennesimo orgasmo, che mi ha davvero fatto impazzire di piacere. Sfiniti, ma soddisfatti, siamo rimasti per un po’ distesi sul letto.
A turno, Daniele e Luca sono andati in bagno, mentre io ho chiesto a Mauro un recapito telefonico, spiegandogli che mi sarebbe piaciuto rivederli. Lui, ovviamente, ha aderito con entusiasmo. Poi, dopo aver recuperato le mie cose, mi son vestita molto sommariamente ed essi mi hanno accompagnato a casa, dove ho dovuto affrontare la veemenza di mio marito, che mi ha scopato, venendo per tre volte, mentre gli raccontavo quanto avevo fatto. Ora mi sto preparando, perché questa sera, li ho invitati a cena casa mia e mio marito ha già sborrato una volta, al solo pensiero di vederli tutte e tre in azione su di me. Che volete: amo il mio adorabile cornuto e non desidero altro che farlo felice.

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