Vendetta

Vendetta

VENDETTA.
La mia compagna e socia mi tiene per le palle da quando, rientrata in anticipo da un viaggio mi ha scoperto nudo che montavo la sua miglior amica e nostra dipendente. Nessuna scena, licenziata l’amica mi ha giurato di vendicarsi. Alcune sere dopo, rientrata a casa mi annuncia che ha conosciuto un tipo che la arrappa e che lo porterà a casa per scoparselo. Vuole che io sia presente per umiliarmi e io non posso dire niente in merito. Mi tiene per le palle e lo sa. Come socia di maggioranza della nostra ditta ha i contatti con i nostri migliori clienti, sospetto che alcuni se li sia portati a letto visto gli affari che combina ma non ho prove e quindi zitto. Per orgoglio dovrei ribellarmi ma probabilmente finirei a vivere sotto i ponti, anche il suv Audi è proprietà della ditta, una divisione mi ridurrebbe probabilmente a mangiare alla caritas.
E così, per niente contento, anche se non era la prima volta che scopavo l’amica e la storia durava da tempo, ho dovuto far buon viso a cattiva sorte. Dormire nella camera degli ospiti e non andare in giro a donne, anche se la voglia era grande di darmela neanche parlare. Una sera, uscita in gran tiro, tubino nero aderente e cortissimo, calze autoreggenti, fattasi vedere in intimo supersexi, ritorna a casa in compagnia di un ragazzotto palestrato e strafottente che ha capito la situazione ed intende approfittarne in pieno. – Tu stai di la, mi dice, che ti chiamo io, voglio farti vedere come mi faccio chiavare in tutti i buchi e non farti venire strane idee,- Così, mentre quei due cominciano a pomiciare io resto in salotto incazzato nero, ma con sorpresa mi accorgo che i rumori, gli ansiti di lei ed i grugniti di lui e l’immaginazione di quella vigliacca che fa e si fa fare di tutto dal torello mi sveglia la voglia e che il mio cazzo comincia ad alzare la testa. Dopo un poco mi chiama, anche se non vorrei sono costretto ad entrare in camera, sono nudi sul letto, lui visibilmente eccitato ha sfoderato un cazzo di tutto rispetto e lei, per umiliarmi mi fa spogliare e poi mi fa notare che è più grosso e lungo del mio e dice che in confronto io sono una mezza sega e che un cazzo così grosso le riempie per bene la figa e la fa godere come io non ho mai fatto. La rabbia mi monta dentro ma so di rischiare grosso e che mi conviene stare al gioco. Devo assistere ad una prima scopata e vedere il suo cazzo entrare ed uscire dalla figa che gronda dei suoi umori, la scopa con colpi forti e profondi finché non urla per il piacere. Anche il tipo viene ma lei si fa sborrare sulla pancia. Solo dopo capisco il perché. Fa stendere il tipo sul letto e gli sale sopra, portando la figa sulla sua bocca e gli chiede di leccarla. Mentre lui lavora di lingua mi chiama e mi ordina di farglielo tornare duro, visto che come naturale dopo la chiavata si era un po ammosciato. – Dici sempre che non sono brava a far pompini, adesso prendilo in bocca e fammi vedere cosa sai fare tu.- In qualsiasi altra occasione avrei fatto un casino ma a dire il vero la carica erotica del momento, il mio cazzo che sembrava esplodere, la speranza che poi ci sarebbe stato qualcosa anche per me e un desiderio mai confessato di provare mi hanno convinto ad assecondare le sue richieste. Il cazzo del tipo sa dei loro umori mischiati, e comincio a leccarlo dapprima con riluttanza e poi spronato dal lei che mi da la schiena ma mi guarda sul grande specchio attaccato al muro, vedo il suo sorriso beffardo e lei mi incita, anzi ordina di darmi da fare per mostrarle come si fa un pompino. Dopo aver leccato la cappella mi decido ad accoglierlo tutto in bocca. Vincendo un primo momento di schifo comincio a lavorare di lingua, lo stringo tra le labbra, vado su e giù lungo l’asta, lo lecco, lo ciuccio, gli accarezzo i coglioni finché non lo sento irrigidirsi di nuovo. E’ pronto per scoparla ancora una volta ma il lavoro della sua lingua sulla figa la porta ad un nuovo orgasmo. Lui, per cercare di respirare liberamente, dopo aver a lungo leccato affondato tra le cosce la prende per i fianchi e la fa scivolare sul suo corpo, portando la figa davanti ai miei occhi. Mentre lei è scossa da un orgasmo fortissimo e sembra quasi svenire io sento le prime contrazioni del cazzo che nel frattempo si era ripreso ed era diventato tanto grosso da riempirmi la bocca e capisco che sta per venire pure lui. Non voglio mi sborri in bocca, così lo prendo con la mano e lo struscio sulla figa che palpita e gronda umori come non mai. Poi, senza volerlo lo appoggio sul buchetto del culo, è abbondantemente lubrificato e lei sembra non accorgersi quando la cappella del cazzo forza il culo. Il tipo, capito quanto stava succedendo lo affonda con forza e il cazzo la penetra stappandole un urlo di dolore ma lui non molla la presa sui suoi fianchi e comincia a pompare facendola saltellare su di se. Dopo alcuni profondi colpi viene mugolando e le scarica in pancia tutto il suo succo.
Lei viene ancora una volta, con il corpo che sembra vibrare, i muscoli del culo che si contraggono inizia con un lamento che si trasforma in un grido di selvaggio godimento. Sono venuto anch’io, senza toccarmi, il mio sperma si unisce all’altro nel solco tra le chiappe e cola sul letto. Lei rimane abbandonata senza forze, ha goduto ancora una volta con il suo palo nel culo e questo sembra averla distrutta. Solo molto più tardi mentre penso alla facilità con cui il grosso cazzo le è entrato nel culo segno che probabilmente lo ha preso ancora anche se da me non l’ha mai voluto rimasti da soli mi dice sorridendo – adesso fatti una sega che ti guardo, la prossima volta lo faccio prendere in culo a te.-

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