La sorpresa di Federica

La sorpresa di Federica

nei mesi successivi il nostro rapporto affrontó numerosi periodi di crisi, determinati prevalentemente dall’impossibilità di frequentarci, dalla reciproca gelosia che ormai provavamo sapendo che, tranne nei nostri momenti segreti e fuggitivi, l’altro tornava dal proprio compagno vivendo una normale vita di coppia.
Il lavoro contribuiva a rendre difficoltoso il rapporto dovendo io mantenere un’imparzialità forzata per non destare sospetti nei confronti delle altre persone che lavoravano per me. Molte volte riprendevo Federica, anche quando non lo meritava, per dimostrare a chi insinuava un mio debole nei suoi confronti che erano solo fantasie. Federica reagiva sempre con rabbia, sapendo che tuttavia non poteva sbottare davanti a tutti in quanto rimanevo il suo diretto superiore. Molte volte dopo una mia sfuriata, veniva nel mio ufficio, una stanza di vetro, insonorizzata, e dopo aver chiuso la porta, mi diceva con il sorriso sulla bocca “brutto coglione, ti piace fare lo stronzo vero? se tutti sapessero che invece quando siamo soli mi chiedi di leccarmi il buco del culo. sei solo uno sfigato di merda”.
Un giorno, dopo una mia sfuriata gratuita, vidi Federica silenziosa. Tutti i miei tentativi via email di ricucire si dimostrarono vani, così come quando le proposi di stare insieme la sera. “Mi spiace ma non posso, stasera devo stare a casa”.
La giornata si chiuse nella sua indifferenza, forse ero stato troppo pesante. Tra me e me mi dissi “Domani torna tutto come sempre” e me ne andai a casa. Quella sera ricevetti un suo sms “Coglione ti sei divertito oggi vero? ti piace far vedere chi comanda? Sei solo uno sfigato”… le risposi di perdonarmi che avevo esagerato…. “dovevi pensarci prima” la sua risposta…..arrivó poi un whatsapp con un immagine. Era la sua mano che teneva un profilattico pieno di sborra… “sfigato, stasera io mi sono divertita, buonanotte”. Rimasi a bocca aperta, mi sembrava di aver preso un pugno diretto nello stomaco. continuavo a guardare la foto non credendo a tanto. il profilattico era pieno di sborra, sulla mano c’erano delle gocce di quella che lei chiamava bava. durante la notte dormii poco, di nascosto riguardavo la foto non credendoci, ma più la guardavo più pensavo a lei che scopava con il marito e più pensavo a lei a godere più mi eccitavo, dovendomi segare di nascosto per calmarmi.
Il giorno dopo in ufficio le chiesi di venire da me per lavorare su un listino cliente. Arrivó con un sorriso malizioso sulle labbra, il pc, un raccoglietore e l’astuccio dove teneva penne e calcolatrice. Una volta chiusa la porta, mi guardó dicendomi “Ti è piaciuta la sorpresa ieri? eh sfigato? hai visto quanto l’ho fatto godere?!”. Io per non darle soddisfazione le dissi “Certo come no! Hai riempito un goldone di sapone liquido per farmi solo stare male. Guarda che non ci ho creduto minimamente”. Vidi nei suoi occhi uno sguardo di sfida che non capivo. Si sedette in uno dei due posti davanti alla mia scrivania. Eravamo nel mio ufficio acquario, lei dava le spalle ai colleghi che con le loro postazioni potevano vedere dentro l’ufficio, senza intuire le sue parole e i suoi movimenti. Appoggió il pc, lo aprì, aprì il guarderno e l’astuccio, prese un foglio di carta ripiegato, me lo diede senza farsi vedere da nessuno e mi disse “Per te, mi sei mancato” e sorrise”. Non capivo. Aprii il foglio ripiegato su se stesso. c’era dentro il profilattico della foto. Non era chiuso, legato su se stesso, coló sul foglio e sulla mia mano un liquido quasi trasparente. Sembrava acqua sporca, appena biancastra. Ma non era acqua, era sborra della sera prima, l’odore non mentiva. La guardai esterefatto mentre mi diceva “hai visto quanto ha sborrato? erano mesi che non gliela davo, mi ha trombato come raramente ha fatto, sul divano,sbattendomi come piace a te. Prima peró me la sono fatta leccare, poi finalmente mi ha preso e ha iniziato a scoparmi a smorza candela. Alla fine mi ha messo a 4 zampe e mentre mi teneva per le anche lo incitavo a sbattermi sino a quando è esploso. Ho pensato di tenertelo, perchè magari non ci credevi”… mentre diceva queste cose, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal goldone ancora mezzo pieno, dal liquido trasparente sul foglio e sulla mia mano. Volevo prenderla a sberle, toglierle ql sorriso di sfida, ma non potevo negare l’eccitazione che il suo racconto mi aveva procurato. Per fortuna non se ne accorse. Mi guardó e mi disse “chiudilo e tienitelo. ora siamo pari”. Il suo sguardo si addolcì dicendomi poi “è partito per la Francia, sono a casa sola tutta la settimana, inventati una scusa e stasera vieni da me che facciamo pace”….

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