A Gaia

A Gaia

Salve, dopo averci tanto pensato ho deciso di confessare a voi lettori la situazione che sto vivendo da un po’ di tempo. E’ una situazione che mi ha portato a vivere una relazione che mai mi sarei aspettato di vivere. Una situazione torbida ed hai limiti dell’abominio. Una situazione che anzi quel limite tra la sanità mentale e morale l’ha superato, facendomi sprofondare in un abisso di perdizione. Un abisso di perdizione da cui trovo maledettamente difficile risalire perché per quanta sia la consapevolezza che tutta questa vicenda è sbagliata, assurda e scellerata, tanta è la debolezza nel non uscirne e, ahimè, la voglia di non uscirne.

Dunque, comincio col presentarmi a grandi linee. Abito in una grande città del nord Italia, emigrato lì dalla Puglia con i miei quando ero un bambino di 5 anni. Adesso ne ho superato da poco i 50. Sono un libero professionista che conduce una vita ragionevolmente agiata. Cioè non è che possa permettermi chissà quali follie, però ho una solida stabilità economica. Mi considero una persona socievole ed alla mano, esco regolarmente con gli amici e frequento da tanti anni una palestra che mi ha permesso di mantenere un buon aspetto fisico.
Dal punto di vista sentimentale sono rimasto diversi anni in stallo, dopo il mio matrimonio con Laura.
Laura è mia coetanea. Ci siamo conosciuti all’università quando avevamo circa vent’anni. Non è stato un amore a prima vista e poi ci sono voluti tanti anni ed un lungo e paziente corteggiamento da parte mia (dopo che ho capito che provavo qualcosa per lei) per farci arrivare al matrimonio. Ci siamo quindi sposati a trentanni. Eravamo discretamente felici. Non era entusiasmante il matrimonio (come penso lo siano la maggior parte) però è andato avanti a forza di inerzia per dieci anni poi, di comune accordo e nella maniera meno traumatica possibile per la piccola, ci siamo separati.
Sì, la piccola. Infatti dopo due anni che eravamo sposati io e Laura abbiamo messo al mondo Gaia, la più bella creatura (e non esagero) che sia mai stata creata.
Gaia è cresciuta colmata da tutto il nostro amore. È cresciuta un tesoro di bambina. Tenera, giocosa, sempre entusiasta ed attaccatissima a me e alla mamma. Poi, come succede ai bambini quando prendono ad andare a scuola, staccando (com’è giusto che sia) il cordone ombelicale coi genitori, ha un po’ alla volta cambiato comportamento.
E’ stato tutto un processo naturale, per carità. A otto/nove anni non si può conservare quella spensieratezza e quella infantile contentezza che si ha a tre o quattro anni. E’ quindi cresciuta conservando comunque quegli sprazzi di giocosità e di tenerezza da bambina. Infatti è rimasta ‘la mia bambina’. Come ho preso il vezzo di chiamarla anche man mano che cresceva, e si sviluppava, diventando ragazza e, adesso, donna. Una giovane donna.
A quarantanni, e dopo dieci anni di matrimonio, una volta d’accordo con Laura per una separazione indolore e senza strascichi, sono andato ad abitare in un altro appartamento, distante un paio di km da loro. E così non ho mai fatto mancare a mia figlia ed alla mia ex la mia vicinanza.
Dalla fine del matrimonio con Laura a tre mesi fa (quindi per circa dieci anni) non ho intessuto nessuna relazione seria con alcuna donna; poi ho conosciuto ed iniziato a frequentare una collega di lavoro, e con lei le cose pareva che potessero funzionare. Non che dopo Laura non avessi più avvicinato una donna, eh. In quei dieci anni mi sono concesso pure qualche flirt, qualcosa di occasionale e senza nessun impegno che non merita nemmeno di essere ricordato. Con Sonia invece, ripeto, pareva potesse valer la pena provarci e infatti ci ho provato al punto di portarla a casa. E’ stata la prima donna che mi sono portato a casa e che ho presentato a mia figlia. E da allora le cose sono precipitate.
Fine Prima Parte
Continua
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3 thoughts on “A Gaia

      1. Federica

        esperienza non portata a termine…ma ancora comunque lusingata e desiderata

        nella sua assurdità per fortuna si riesce a mantenere la decenza della moralità

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