Mi fai male

Mi fai male

Sono Mattia e ho bisogno di raccontare questa storia che la notte mi tiene sveglio. Mi sono fatto scopare da un uomo da cui non avrei dovuto. Mi piace pensare che sia stato quasi uno stupro, ma non è così io volevo farmi sfondare.

Ho 20 e sono apertamente omosessuale. In famiglia hanno tutti accettato la cosa tranquillamente.
Lo scorso fine settimana i miei mi hanno chiesto di andare un paio di giorni a casa dei miei zii, che ultimamente sono in una brutta fase, molto vicini al divorzio. L’obiettivo era stare un po’ con mio cugino e fargli compagnia.
Il venerdì mattina sono arrivato e siamo stati fuori tutto il giorno. Mio zio, nonché fratello di mio padre è un uomo affascinante. Ha 45 anni e gli piace praticare sport, mantenersi fresco e atletico. Usa sempre Delle camicie sbottonate in alto lasciando intravedere dei soldi pettorali. È un bell’uomo ma non mi sono mai permesso di guardarlo in quel senso. È il fratello di mio padre cazzo. Sta di fatto che durante la giornata di venerdì avvertito certo sguardi, che parole che sembravano rivolte a me, e non riuscivo a contenere i miei pensieri sporchi su di lui. Lo immaginavo arrapato, al ristorante con il cazzo gonfio e caldo ed io che succhiavo la sua cappella da sotto il tavolo. Oppure immaginavo che mi chiudesse nel bagno per trapanarmi il culo a pecora.
Sentivo caldo e non riuscivo a fermare la mia fantasia. Dovevo smetterla, era il fratello di mio padre, era sposato, ed era eterosessuale.
A fine serata del venerdì decidemmo di fare tutti una passeggiata verso la spiaggia. Parlavamo soltanto io con mio zio e mia zia e mio cugino un po’ più indietro a fare i loro discorsi.
Mio zio, ad un certo punto, mi chiese
” Come va la tua vita sessuale? Ne trovi bei ragazzi che ti pompano?”
Rimasi in Imabarazzo, non sapevo cosa dire
“Avanti, parla. Sono discorsi da maschi e ormai hai una certa età. Un bel ragazzo come te non deve sprecare i suoi ormoni”
“Beh si. Ho avuto qualche esperienza, ma niente che mi abbia fatto impazzire”
“Allora ti ci vuole qualcosa di selvaggio, di animale così da smuoversi un po’”
“Non lo so zio ahahahah. Vedremo.
Tu invece, ancora problemi con la zia?”
“Beh siamo grandi, lei ha perso la voglia, litighiamo spesso, io invece mi sento rinascere, voglio fare, fare tanto, dedicarmi a cose nuove. Mi sento un leone. E poi ho ancora un bel cazzo da saziare” lo disse avvicinando la sua spalla alla mia e simulando un morso finto vicino la mia guancia.
Quel gesto mi eccitò da morire.
Volevo farmi scopare da mio zio. Ma dovevo toglierlo dalla testa.
Tornammo a casa, io dormivo nella stanzetta degli ospiti al piano di sopra, al piano di sotto le stanze di mio zio e mio cugino.

Il sabato mattina sentii la macchina di mia zia accendersi sul viale, sentivo la sua voce e quella di mio cugino bilaterale qualcosa, dicevano che sarebbero tornati poco prima di pranzo, mio cugino non voleva andare, diceva che mi avrebbe portato un po’ in giro, ma mia zia insistendo diceva di lasciarmi dormire, che c’era tutto il pomeriggio e anche l’indomani, e che dovevano sbrigarsi.
Uscirono e in casa eravamo rimasti io e penso mio zio.
Guardai l’orologio. erano appena le 9 meno un quarto.
Ripresi a pensare a mio zio in diversi modi e posizioni, e mentre il mio cazzo si gonfiava sentivo la cappella bagnarsi. Continuavo a dormire in dormiveglia, di lato, in posizione fetale, gambe strette e culo in fuori.
Sentii la porta aprirsi. Ci speravo ma allo stesso tempo pensavo che fosse una cosa sbagliatissima. Volevo girarmi e dire “Zio cosa fai qui? Torna a dormire”
Ma non dissi nulla. Aspettavo. Sentii le coperte spostarsi e il corpo di mio zio appoggiarsi al mio. Dormivo il mutande e maglietta quindi sentii subito la sensazione del suo pisello gonfio contro il mio culo. Il suo corpo era caldo, e i muscoli erano sodi è in tensione. La sua bocca era sul mio collo e sentivo il suo cazzo pulsare.
Rimanendo fermo dissi” zio, non è il caso, io…non so…”
“Sssh, stati zitto Mattia e non fare la femminuccia”.
Poi mi infilò due dita in bocca, voleva che li leccarsi e le inumidirsi. Aveva un sapore salato, buono. Tolse le dita e le avvicinò al buco del culo. Mi tolse le mutande, sentii togliere anche le sue e la nostra pelle era a contatto. Inserí prima un dito, lo mosse avanti e indietro e poi l’altro, bagnò di nuovo le dita dentro la mia bocca e le mise di nuovo nel buco.
A quel punto mi mise una mano dietro il ginocchio lo tirò su finché la coscia non mi sbatteva sul petto e avvicinò la cappella al buco. Era grossa, cazzo se era grossa. Provò ad inserirla e appena ci riuscì feci un piccolo gemito e dissi
“Mi fai male” ma dentro di me gemevo di brama, lo volevo dentro, volevo che mi violasse in tutti i modi fino a sottomettere la mia voglia da cagna, che continuasse a farmi male.
Lui non disse nulla mi mise una mano a coprire la bocca come se volesse tenermi in silenzio e iniziò a spingere il suo cazzo dentro di me.
Spingeva con forza penetrandomi sempre di più. I miei gemiti con la mano davanti la bocca, assumevano uno strano rumore, ma mi piaceva, come se mi stessero violentando. La passione a poco a poco divenne più forte e decisi di lasciarmi andare.
Muovevo il culo verso il suo cazzo per far penetrare quel pisello grosso dentro di me. I nostri corpi sudati iniziarono a strusciarsi sempre di più, e la sua lingua calda leccava il mio orecchio.
Ansimava come un cavallo.
E io gemevo come una cagna.
A quel punto inizio a farmi colpi forti, decisi e veloci. Sentivo le sue gambe forti stringere le mie cosce, mi dominava e io iniziai a leccargli la mano.
Volevo di più, volevo sentire tutto, i suoi colpi di minchia su di me, sul mio culo sul mio petto, in bocca. Iniziai a fare dei versi da puttana. E lui ne era compiaciuto “così, lasciati andare, senti tutto il mio pisello. Ti sottometto puttanella”
” Sfondami. Sfonda il mio culetto da cagna. Mmmh si, così, oooh lo voglio tutto, non mi basta mmmmh”
Lui si fermò un attimo e senza togliere il suo cazzone da dentro, mi sollevò, mi mise a 90 gradi e mi abbassò la testa. Ero completamente sottomesso, in questa posizione avevo la testa bassa, il culo altissimo e le mani aperte ai lati della testa poggiate sul letto. Ero suo ed ero pronto.
Iniziò a stantuffarmi, mentre si teneva ai miei fianchi. Stringeva la carne ai lati del mio culo e si teneva per darmi colpi forti. Io intanto lo accompagnavo con movimenti del bacino avanti e indietro, avanti e indietro, sempre più forte per far entrare il suo cazzone fino alla radice. Sentivo le sue palle sudate battere sulle mie natiche. Era divino. Godevo come un porco, sentivo il mio buco aprirsi e chiudersi con voglia.
Continuavo ad ansimare e gemere come un asina in calore. Era una cagna golosa di uccelli e dicevo ” dammelo dentro, mmmh sei il mio maschio. Sfondato il culo, mmmh saziami di cazzo”
Le mie parole lo infervoravano come un toro, lo aizzavano a darmi colpi più forti e decisi, a sodomizzarmi e farmi godere.
Sollevai il busto portai la mia faccia vicino la sua e lo baciai. Le nostre lingue si toccavano, ci leccavamo e lui con una mano mi teneva il petto mentre mi inculava con foga.
Dissi “ti voglio cavalcare”.
Senza esitazione mi distese, allargò le gambe , mise le braccia dietro la testa e mi fece salire a cavallo.
Inizia a salire su e giù sul suo cazzone. Salivo e scendevo e ad ogni colpo vedevo la espressione di godimento venire fuori.
Ero tutto sudato, i miei ricciolini grondavano sudore e io cavalcavo come un amazzone, senza freni, urlando di piacere.
Lui sollevo il busto mi afferrò il culo e iniziò a baciarmi. Mi strinse a se è sentivo che stava per venire. Mi teneva dal collo e intensificò i suoi colpi. Avevo il cazzo fino alla radice dentro di me e sentivo la cappella gonfiarsi per esplodere. Furono diversi fiotti di sborra a riempirmi il culo. Mi alzai mi misi a pecora e inizia a succhiare quel cazzo grondante di sperma.
Era una sbotta calda, gustosa e pulivo tutto il suo cazzo con la lingua.
Lui mi avvicinò a se mi ficcò la lingua in gola, poi tenendomi la faccia con una mano disse “ti posso avere quando voglio io, capito?”. Mi spinse all’indietro e uscì.

Non ci siamo quasi più visti nei due giorni successivi. E nessuno sguardo tra di noi faceva capire nulla.
Ma io volevo rifarlo. Riprendere quel pisello. Averlo dentro di me.
Aspetto, succederà ancora.

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4 thoughts on “Mi fai male

  1. Duzzo79mi

    Bella storia …. posso darti un consiglio rileggilo prima di pubblicarlo ci sono degli errori…… comunque questo un bel 8 te lo meriti….

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