SESSO PELLE E STIVALI DAL PUNTO DI VISTA DI STI-VALERIA

SESSO PELLE E STIVALI DAL PUNTO DI VISTA DI STI-VALERIA

Ciao a tutt*, sono Valeria la partner di scorribande sessuali di Andrea, che qui si firma Stivalero. Mi è venuta voglia di raccontare anche io, dal punto di vista femminile, la nostra passione per il sesso fetish in pelle e stivali e per questo ho deciso di assumere lo pseudonimo di Sti-Valeria. Dai racconti di Stivalero dovrebbe essere evidente a tutt che le mie passioni smodate si coniugano sia al maschile (con più di un maschio, possibilmente !), che al femminile: sono decisamente bisex e non disdegno una bella fichetta da leccare appassionatamente, da penetrare coi miei dildo di cuoio e con gli stivali morbidi ben arrotolati stretti per il lungo.
Sin dalla prima scopatona con Andrea, la pelle e il cuoio su tutto il mio corpo e dentro tutti i miei orifizi è diventata una mania irrefrenabile. La mia collezione di Stivali, guanti, trench, cappotti, giacche, pantaloni, gonne, biancheria e vestiti rigorosamente di pelle, ha raggiunto volumi notevoli; mi basta entrare nella nostra capiente cabina armadio e respirare l’odore intenso di pelle e cuoio per sentire la mia passerina bagnarsi, non resisto mai a strusciarci sopra uno stivale, bagnandolo col mio squirt, per poi leccalo appassionatamente inalandone gli afrori. Il contatto della mia lingua e delle labbra con la morbida pelle, mi eccita da morire e parto con le fantasie più sfrenate; se non ho un cazzone vero a portata su cui sfogarmi subito, finisco per scoparmi e incularmi con uno dei miei 35 stivali, fino a sazietà.
Per fortuna, essendo bella di viso e con un fisico attraente, le occasioni non mi mancano mai e se ce ne fosse bisogno, me le vado a cercare ! L’altra sera, mentre Andrea era in viaggio da Roma e sarebbe arrivato intorno alle 23, ho ordinato una pizza per cena, nell’attesa mi stavo masturbando in cabina armadio ed indossavo un paio di stivali slouchy marroni con una leggera scamiciata di nappa dello stesso colore a mezza coscia, niente biancheria; quando ho aperto al fattorino, mi sono trovata davanti un ragazzone mulatto di vent’anni, alto e bello, milanese di seconda generazione, che parlava con una deliziosa inflessione dialettale lombarda … non ho resistito neanche un secondo: l’ho fatto entrare con la scusa di cercare i soldi, ho cominciato a civettare, mi sono piegata a 90 per aprire un cassetto basso, facendogli intravedere il culo e il pelo. Lui era visibilmente turbato e gli ho detto con voce flautata “sei molto carino, meriti una mancia speciale … “ ho preso un paio di guanti di pelle color cammello, distrattamente appoggiati sul bordo del divano di pelle, li ho indossati con gesto sensuale ed ho cominciato a carezzargli il petto muscoloso, aprendo la camicia, poi sono scesa sul suo vistoso pacco, che non era rimasto indifferente, ho aperto il pacco calandogli jeans e mutande, ne è uscito un poderoso randello di carne color caffè ed ho cominciato a masturbagli l’uccellone stringendolo coi guanti.
Il ragazzo ha cominciato a smaniare abbrancandomi, strusciando la pelle che mi copriva e strizzandomi le tette già coi capezzoli duri; l’ho spinto sul divano, finendo di spogliare il corpo statuario, mi sono inginocchiata sul suo pube e, senza mollare la presa di guanto, ho iniziato a spompinarlo profondamente. L’erezione si è fatta prepotente e la mia pussy fradicia, mi sono messa in 69 e gli ho ordinato di leccarmi entrambi i buchetti, di insalivarli pe bene, se voleva poi infilarci il suo formidabile cazzone: “ leccami per bene ragazzo, infila dentro la tua lingua, poi lecca anche i miei stivali, che oggi sei fortunato e ti farò godere tutto il mio corpo e la pelle che indosso; hai un palo in mezzo alle gambe, grosso, duro e resistente come piace a me !”
Dopo un bel reciproco trattamento orale, mi sono alzata, l’ho preso per la mano e l’ho portato nella mia fetish-cabina-armadio, dove prima avevo tirato fuori e sparso in terra vari capi in pelle e stivaloni, pensando di dovermi trastullare da sola in attesa del rientro di Andrea. Come previsto, l’odore della pelle ha subito mandato su di giri entrambi, ho fatto inginocchiare il mulattino dietro di me stringendogli il, cazzo eretto stretto fra i morbidi stivali ed affondando il suo viso sotto la scamiciata fra le mia natiche; mentre lui mi leccava il culo io dondolando sui tacchi gli masturbavo il palo; poi mi sono messa a quattro zampe e gli ho ordinato “adesso ficca il tuo cazzo dura dentro fica e sfintere, scopami e inculami, sfondami tutta mentre mi strizzi le tette !!!” Lui ha iniziato a scoparmi la fica violentemente, con colpi duri e profondi, facendo presa sulle mie tette, poi sui fianchi, eccitatissimo, voglioso e vigoroso, mentre io mi bagnavo a bestia, colando succo su quella spranga dura. Finché gli ho detto “adesso che sei ben lubrificato inculami !”. Non so quante lettrici amano farsi sfondare il culo ed hanno sufficiente esperienza in materia, ma vorrei descrivere, anche per i maschietti, la sensazione che si prova: prima senti premere il cono della cappella sul tuo forellino, mentre il maschio si adopera per superare quello stretto pertugio; la cappella è più grande dell’asta cilindrica che la sostiene e i muscoli dello sfintere, ben allenati, giocano a respingerla irrigidendosi, cosa che fa impazzire il maschio di turno infoiato. Poi basta rilassare i muscoletti dello sfintere per far entrare la parte grossa della cappella, questo esercizio di stringi e rilascia farà pulsare il vostro sfintere, fino a provocarvi una goduria ed un libidinoso senso di potere sul maschio. Quando lo deciderete, rilasciando la tensione muscolare, sentirete la cappella superare l’anello e l’asta scivolare dentro il culetto e iniziare a scorrere su e giù. Se il maschio è capace e resistente a Voi non rimarrà che godervi la penetrazione dell’asta dura, strizzando a ritmo tutti i muscoletti anali esattamente come fareste con le labbra: gli state praticando un pompino anale che lo farà presto riversare fiumi di lava incandescente nel vostro intestino. Anche questa è una sensazione paradisiaca e lubrica, che se non vi procura un violento e prolungato orgasmo, vuol dire che siete frigide ! Questo per fortuna è successo col mulattino dopo una sessione anale prolungata ed energica, mentre io mi ero tappata la bocca spompinando uno stivale profumato e morbido. Poi ho sostituito nella mia bocca lo stivale col cazzo sporco di sperma, mentre sempre con lo stivale raccoglievo tutto quel ben di dio che mi colava dallo sfintere slargato; in fine ho leccato lo sperma dalla pelle dello stivale.
Insomma seratina inaspettata, ma pienamente soddisfacente ! Ho cacciato il fattorino mulatto e mi sono preparata a fare il bis, col culo bello aperto, per il ritorno di Andrea.

Ciaoooo, alla prossima !

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 16 Media: 4.9]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

2 thoughts on “SESSO PELLE E STIVALI DAL PUNTO DI VISTA DI STI-VALERIA

  1. Ernest

    mamma mia StiValeria ! la tua descrizione della penetrazione anale è da infarto !
    Devi essere una virago irresistibile ! Ma c’è modo di incontrarti ? Ovviamente con tutta la tua pelle ?

    1. STI-VALERIA

      No Ernest, non combino incontri su internet. Non ne ho alcun bisogno. Ma se ti capitasse di incrociare in zona Brera a Milano, una moretta tutta pepe, terza abbondante, interamente inguainata in elegante pelle, con stivaloni e guanti … prova ad abbordarla, potrei essere io … e se sei caruccio e muscoloso … cissà che non mi venga voglia di una sveltina, tutta vestita, in un portone ! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *