Sverginamento Anale di una gatta morta

Sverginamento Anale di una gatta morta

Sverginamento Anale

Sverginamento Anale di una gatta morta.

Sin da quando ero una ragazzina ai primi approcci con il sesso, tutti i miei  fidanzati hanno sempre provato a violare il mio buchetto. Ricordo ancora come se fosse ieri, quando il mio primo ragazzo Giorgio, al quale ero intenta a fare un pompino, provò a infilarmi nel buchetto solo un dito, il che gli costò non solo le mie urla, ma anche la conclusione di quel pompino che da giovane ragazza inesperta stavo facendo  con grande passione e impegno per dargli il massimo del piacere. 

E già! Sono davvero una troietta, ma sul culetto, sono stata proprio una santa. E anche quando mi sono fidanzata con Roberto, il mio fidanzato storico che tra l’altro ho tradito più volte, è passato molto tempo prima che mi decidessi a fare il grande passo. Confesso che l’idea di prenderlo dietro mi è sempre piaciuta, ma la paura prima ed il gusto di fare la preziosa e la rizza cazzi poi, dicendo che lì ero ancora vergine, e che quel canale lì, sarebbe stato riservato solo a chi lo avesse davvero meritato, hanno fatto sì che dovetti arrivare quasi all’età di 30 anni, prima che qualcuno riuscisse a prendere il mio sederino.

E il primo non è stato certo quel cornutello amorevole del mio dolce fidanzato Roberto, ma come spesso era accaduto negli 8 anni di fidanzamento, lui fu sempre il secondo ad usufruire di tutti quelli che erano i miei esperimenti sessuali. 

Vi chiederete ora forse, come è questa troietta un po’ birichina?

Sono sempre stata la classica ragazza carina, con un po’ di puzzetta sotto il naso, quella per capirsi che è tra le ragazze più belle della scuola, sempre ben vestita, truccata il giusto e vestita in modo da mettere in mostra scollature e spacchi vari, ma senza mai esagerare e cadere in volgarità. Mi chiamo Daniela, sono alta un metro e settanta, capelli castani chiari, un bel viso da bambolina dolce con degli occhi da cerbiatta e dei modi di fare da gatta morta  che fanno innamorare…

E di questo mio aspetto dolce e sensuale, ammaliante per molti tanto da far perdere la testa, mi sono sempre approfittata. Non lo nego mi piaceva e mi piace fare la troietta che fa sognare un uomo, con uno sguardo o con un tono di voce da gatta morta. D’altronde alle ragazze piace fare le birichine, anche se molte non lo vogliono ammettere.

Visto il mio carattere Roberto è senz’altro il miglior fidanzato che avrei mai potuto avere, un ragazzo dolce, sempre pronto ad accontentare i miei capricci da ragazza viziata e vero amante delle corna. Nel nostro rapporto, lui svolge il ruolo del sottomesso cornuto ed io invece quello della troietta bastardella.

Ma al mio tesoro, riservo comunque tante piccole porcate, anche se come detto prima penso sempre al mio piacere.

Tornando alla storia della deflorazione del mio buchetto, fu Luca a sverginarlo, un mio collega, che lavora nella stessa compagnia di assicurazione  nella quale lavoro anche io.

Noi lavoriamo in settori diversi: lui è un venditore mentre io mi occupo dell’amministrazione.

Tuttavia, capitò che partecipammo insieme a delle riunioni e corsi aziendali e, in queste occasioni mi divertii a stuzzicarlo con sguardi e battute. Luca è un ragazzo davvero affascinante: alto, snello, con un fisico magro ma muscoloso, capelli lunghi e degli occhi marroni intensi che ti incantano. Nonostante la sua giovane età il suo carattere era ed è, molto deciso ed autoritario.

Iniziammo  così a scambiarci messaggini sempre più piccanti, fin quando, non ci fu modo di farci una scappatella veloce a casa sua. Scappatella dove scoprii che Luca aveva un pisello davvero grande, il più grande che avessi mai provato. Devo ammettere che avere dentro la mia fighetta un simile arnese, mi fece decisamente godere.

Per il resto come mi era capitato spesso, anche Luca mi chiese di deflorare il mio buchetto. Io come sempre usavo fare da brava rizzacazzi: non gli dissi un no secco, lasciandogli l’illusione che ci poteva essere, chissà, forse qualche speranza. 

Questa mia risposta ambigua, lo eccitò molto anche se io dentro di me , non avevo certo intenzione di farmi sverginare da quel bestione enorme, che certamente mi avrebbe fatto molto male… Ma Luca non mi dette tregua, tartassandomi di battutine e allusioni sul mio sederino e sulla sua voglia di prenderlo.

Io che come vi ho detto più volte, amo stuzzicare gli uomini, lo illusi con risatine e sguardi da zoccoletta, ed un giorno che ero particolarmente eccitata, gli mandai anche una foto del mio culetto mentre ci appoggiavo il dito, dicendogli:

 ” Mi piacerebbe avere qualcosa di tuo al posto di questo dito”.

Frase che lo mandò in visibilio, tant’è che il suo corteggiamento e le sue attenzioni si fecero sempre più morbose, tanto che mi invitò  in un hotel con centro benessere, per una cena romantica prima e notte di fuoco dopo.

Al mio fidanzato, che tenevo sempre all’oscuro di tutto, rivelandogli le cose solo in un secondo momento, dissi che avrei passato un week end con delle amiche appena fuori città, per una rimpatriata tra donne. Quindi forte di quell’alibi accettai l’invito di Luca.

Ricordo ancora il viaggio in auto verso il centro benessere. Era appena iniziata l’estate, c’erano 30 gradi ed io indossavo una minigonna bianca, un corpetto rosa e tacchi sempre color rosa altissimi. La mia mini era talmente corta, che al minimo movimento sbagliato, ti ritrovavi con le mutandine in vista. E questo successe infatti più volte, tanto che durante il viaggio in auto, ci fermammo ben 2 volte, perché Luca fu preso da spasmi di eccitazione nel vedermi le mutandine da sotto la gonna e, non riuscendo a controllarsi  dovette appunto fermarsi per baciarmi e toccarmi la micetta, che si inumidì subito.

Eravamo entrambi pazzi di eccitazione, io non vedevo l’ora di prendere quel suo pisellone tutto dentro la mia fichetta di nuovo e lui non vedeva l’ora di farmi il buchetto, non sapendo che io mi sarei opposta, ed avrei cercato di evitarlo, magari facendogli dei gran pompini e cercando di farlo venire 2 o 3 volte, con la bocca e la micetta. Almeno quelle erano le mie intenzioni.

Dopo una cena romantica e diversi bicchieri di buon vino bianco, eravamo al culmine della passione e della voglia, ci precipitammo quindi in camera da letto e neanche il tempo di chiudere la porta che mi trovai subito con le mani di Luca sul mio seno, che di colpo mi tolse il corpetto ed il reggiseno per poi iniziare a leccare fervidamente i miei capezzoli. Quindi mi sfilò la minigonna e mi fece voltare con le spalle al muro per inginocchiarsi, scostare il filo del perizoma ed iniziare a leccare il mio buchetto… “Che bello!”, pensai tra me, ma ero anche preoccupata di essere presa da quel palo enorme di Luca, che evidentemente non aveva altro in testa che prendermi dietro.

Per distrarlo da quell’intento mi girai di scatto, mi tolsi i tacchi e lo spinsi verso il letto, dove ormai tutta nuda con il solo perizoma  gli montai sopra e, sorridendo iniziai a sbottonar gli la camicia. Nel mentre, presi a baciarlo sul tutto il petto, per infine toglier gli del tutto la camicia. A quel punto mi abbassai verso i pantaloni,  inizio a sbottonargli piano piano i bottoni per trovarmi alla vista il suo cazzo enorme e drittissimo che strabordava dalle mutande. Mi dedico così a farlo godere con la mia bocca. Per iniziare dandogli tanti baci piccoli e teneri sulla cappella, per poi passare la mia lingua dai testicoli prima e, poi farli scivolare ancora su tutta la sua asta. Un preludio al quale segue il mio divorare con la bocca più che potevo il suo cazzone, andando su e giù con una foga pazzesca ed ansimando come se mi stessero scopando.

Sapevo che per evitare di farmi prendere dietro, lo dovevo far godere e distrarre dalle sue intenzioni di deflorarmi il buchetto, perciò ci stavo mettendo tutto il mio impegno.

E così voracemente presi a succhiarglielo per 10 minuti abbondanti ad alta velocità, spargendo tutta la saliva che potevo sul suo cazzo e continuando a gemere come una cagnetta in calore. Tanto che Luca stava quasi per venire e tentò di fermare il mio movimento con una mano che si appoggiò sulla mia testa come per fermarmi, ma io che sentivo la sua eccitazione salire al culmine, bastardamente la tolsi e,  iniziai invece ad affondare con la bocca ancora più giù e più velocemente, fin quando Luca non liberò una schizzata enorme in tutta la mia bocca. Strinsi al massimo le labbra per non farla uscire, e mi trovai con la bocca piena zeppa di sperma caldo. Quindi compiaciuta da brava troietta, gli rivolsi il mio sguardo, aprii la bocca e feci colare sul mio viso prima e sul suo cazzo dopo, tutto il suo sperma, per poi nuovamente giocarci con la lingua e rinfilarmelo tutto in bocca per ingoiarlo.

A seguito amorevolmente e lentamente ripresi a succhiargli il cazzo che era ancora duro e, lo mantenni tale lavorandolo con la bocca dolcemente per diversi minuti. 

E in quel momento volevo godere anche io, quindi eccitatissima e bagnatissima salgo sopra il cazzo di Luca e pian piano mi infilo quel bestione tutto dentro. Quella stanga enorme nella micetta mi provoca subito un gran godimento, tanto che presa come una pazza dal piacere, inizio a saltarci sopra con foga.

 Luca che  nel frattempo si era ripreso dal primo orgasmo, inizia sua volta a spingere simultaneamente il suo cazzo dentro la mia figa sempre più con impeto. In quel frangente alza la mano e porge alla mia bocca un dito, che io prendo a succhiargli come se fosse un cazzo. 

Poi, mi toglie il dito dalla bocca e inizia a palparmi prima il culo, mentre io ancora lo cavalco ed eccolo, che mi infila il dito che prima avevo leccato nel buchetto. Capisco subito che non l’ho distolto dai sui pensieri di farmi il culetto, tuttavia non nego che sentendomi quel dito nel sedere, che pian piano Luca infila sempre più infondo e che  assieme al suo cazzo enorme dentro la mia micetta mi stanno penetrando entrambi i miei buchi,  mi sento più porca ed eccitata che mai, tanto che in pochi attimi culmino in un orgasmo potentissimo con tanto di urlo finale che rimbomba nella camera.

“Mamma mia che cazzo fantastico”. Penso tra me, ma  la nostra avventura non è finita  ancora qui. Luca è  ancora molto eccitato e pronto all’azione.

Con il cazzo ancora drittissimo, si alza, prende dalla tasca della giacca un tubetto e mi si avvicina nuovamente chiedendomi di girarmi..

“Che vuoi fare?”

gli domando, anche se dentro di me so già le sue intenzioni.

” E’ arrivato il momento del culetto.”

Mi dice lui con un sorriso deciso ed anche un poco sadico.

Io mi avvicino al suo cazzo per riprenderlo in bocca, ma lui questa volta non ci casca, mi prende per una mano mi mette dietro  e mi fa distendere con la pancia verso il materasso.

Quindi da quella posizione, con le mani Luca mi apre le natiche in modo da allargare il più possibile il buchetto, poi inizia a leccarlo nuovamente,  passando la lingua intorno e dandomi dei colpetti di lingua forti, proprio dentro. . Io iniziò ad apprezzare quel trattamento ed eccitata prendo a muovere il sedere, spingendolo verso la sua faccia, mentre lui a sua volta spinge verso di me, in modo da scoparmi l’ano con la lingua. Il trattamento mi manda in estasi.

Luca comprende che è il momento giusto per prendermi dietro e mi inizia a spalmare la vasellina, per poi penetrarmi l’ano con un dito prima ed appoggiarci dolcemente la sua grande cappella dopo . A quel punto, presa dallo spavento di ricevere quel cazzone tutto dentro, faccio dei movimenti per divincolarmi da quella posizione, ma Luca, in modo deciso mi blocca entrambe le mani che mette dietro alla mia schiena braccandole con le sue. A seguire il suo corpo da dietro si distende sopra di me, facendomi rimanere in una morsa dalla quale è impossibile uscire.

“Questa volta non la scampo”. Penso tra me. Sento entrare la sua cappella dentro e mi fa male, ma provo anche una sensazione piacevole allo stesso tempo. A quel punto Luca estrae brevemente la sua cappella dal mio buchetto che aveva appena deflorato, quindi mi allarga ancora una volta le chiappe con le mani e sputa sul mio ano, iniettandomi diversa saliva per lubrificarlo ancora. Infila quindi nuovamente solo la cappella, ed io mugugno ancora un po’ per il dolore, ma Luca si dimostra molto dolce nei movimenti e lascia il suo cazzo dentro quasi senza muoverlo, se non di pochi millimetri alla volta, fin quando non sento quasi tutto quel tronco dentro. i miei lamenti, si trasformano così ben presto in dei gemiti, tanto da trovare la forza per prendere l’iniziativa. Mi metto così alla pecorina  e chiedo di essere presa in quella posizione. Luca, mi prende allora così, continuando in quei movimenti lenti a far scivolare su e giù il suo cazzo, mentre io sempre più bagnata ed eccitatissima prendo a farmi un ditalino nel mentre. Il mio piacere ed i miei gemiti aumentano secondo dopo secondo e con questi l’intensità dei colpi di quel cazzone che mi infilza il sedere. ” Dai spaccami!”.  gli dico in modo incosciente e Luca non se lo fa ripetere due volte ed inizia a rompere il mio culetto vergine senza esitazione. 

E perciò senza nessuna premura, folgorato dalla mia audacia ed eccitazione, affonda fino in 

fondo, quegli oltre 20 cm dentro. Io ho dei sussulti di dolore ma anche di immenso piacere e quindi grido, fin quando non sento Luca che ansima a sua volta e sento il suo sperma caldo invader mi il buchetto. In quello stesso momento vengo anch’io, urlando per la seconda volta in quella stanza per il piacere.

Appena finito quell’amplesso, sudati e sporchi dei nostri stessi liquidi, iniziammo a baciarci immersi in un’atmosfera tra l’onirico e il peccaminoso.

Luca fu il primo a sverginarmi il culetto, e certo non avrei mai pensato che sarebbe stata una esperienza tanto intensa e piacevole, né che il primo sarebbe stato un uomo tanto dotato.

Quando tornai a casa  raccontai tutto a Roberto, il mio fidanzato che come già accennato apprezzava quel suo ruolo da cornuto. Tra di noi c’era però un patto: io potevo fare la troietta con chi volevo, ma tutte le qual volte avessi fatto qualcosa di nuovo con un nuovo amante, avrei dovuto fargli provare le stesse esperienze.

E così fu, ripetemmo la stessa scena identica di sesso che avevo avuto con Luca. Anche Roberto seppur con meno impeto e con un pisello molto più piccolo, mi fece godere scopandomi il sederino.

Da quel giorno, il mio culetto non fu più vergine ed ho appreso un nuovo piacere che non avrei mai immaginato potesse essere tanto intenso. Riguardo a Luca, che era uno splendido amante e soprattutto con un pisello super, me lo sono tenuto stretto per molto tempo.

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