Squirting lesbo con la padrona

Squirting lesbo con la padrona

È un pomeriggio di Febbraio, fuori fa freddo e il cielo promette neve, ma io sono al caldo in bagno, seduta sul tappeto davanti alla stufetta con solo le mutandine addosso, a ripensare ai nostri incontri e a rileggere le chat. Non riesco a non farlo e penso “Emma, sei proprio masochista!” So che non posso venire senza il suo permesso e rileggere le conversazioni non fa altro che aumentare la mia voglia. Sarà il fatto che sono in astinenza, sarà che da quando è iniziato tutto questo, ho praticamente sempre voglia. Fatto sta che arrivo alla conversazione sull’ultima sessione fatta, accidenti, ho i brividi al solo rileggere quei messaggi. Lei mi ha guidato per quasi un’ora e mezza, indicandomi come sempre come toccarmi e con quale intensità. Ha voluto che fossi io la prima volta a stimolarmi, per acquisire ancora più sicurezza con il mio corpo, e nel rileggere la chat, le emozioni ritornano alla mente, e non solo. Lei ha provato tutte le tecniche quel giorno per cercare di aiutarmi e farmi squirtare, ma nulla, è stato tutto inutile. Sono arrivata all’orgasmo, potente certo, ma non sono riuscita a squirtare. Sento che era lì, pronto ad uscire, ma maledetto non l’ha fatto! In quel momento, ho provato un misto di emozioni: eccitazione per tutta la sessione, imbarazzo per l’inesperienza, rabbia per non essere riuscita a squirtare. Ma Lei mi ha detto di non demoralizzarmi e che le prime volte non è facile riuscire. E io non ho la minima intenzione di gettare la spugna così presto! In questi giorni, in cui lei è assente a causa del lavoro intenso, oggi voglio approfittare della voglia che ho accumulato per riprovare e vedere se riesco ad ottenere qualche risultato, rischiando anche di godere e di essere punita. Ma devo provare! Come già detto, sono in bagno, mi tolgo le mutandine e rimango completamente nuda. Mi metto in piedi con la schiena appoggiata al muro e le gambe leggermente piegate. Cerco di rilassarmi il più possibile perché so che questa cosa è fondamentale per la riuscita. Sollevo la mano e la porto alla bocca, introduco medio e anulare e inizio a succhiare. Cerco di lubrificare al meglio, le tolgo e le introduco delicatamente nel sesso, e a colpo sicuro, vado a stimolare il punto G. In questa posizione, le gambe sono più strette e le sensazioni che provo sono più intense. Inizio il massaggio in senso rotatorio, lento ma deciso e inizio a sentire il piacere e l’eccitazione salire ancora di più. La figa inizia a diventare calda e io inizio ad ansimare. Aumento il ritmo ed ecco, quella maledetta

La mia mente è tutta rivolta verso di Lei, la mia Padrona, e l’ansia cresce sempre di più. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa della mia ultima esperienza, ma allo stesso tempo ho paura della sua reazione. Sento l’urgenza di avere il suo controllo su di me, di sentirmi sua e solo sua. E proprio in quel momento, sento il suono del telefono che mi avvisa della sua chiamata. Con il cuore che batte forte, rispondo al volo.

“Buongiorno, Padrona,” dico con voce tremante.

“Buongiorno, schiava,” risponde lei con il suo tono severo ma calmo.

“Posso chiederle una cosa, Padrona?” chiedo timidamente.

“Fai pure, schiava.”

“Volevo solo sapere cosa pensa della mia ultima esperienza, Padrona.”

Silenzio dall’altro capo del telefono, e l’ansia aumenta ancora di più. Poi finalmente la sua voce risuona nella mia testa.

“Non hai il permesso di venire senza il mio consenso, schiava. Ma vedo che sei sulla buona strada per migliorare. Hai seguito le mie istruzioni alla lettera?”

“Sì, Padrona, ho fatto esattamente come mi hai detto.”

“Bene. Se continui così, sarai in grado di soddisfare le mie aspettative presto. Ma non devi perdere di vista il tuo obiettivo finale, schiava. Devi lavorare duro per raggiungerlo.”

“Sì, Padrona, lo farò.”

“Perfetto. E ora, visto che sei così ansiosa di avere il mio controllo, hai bisogno di una buona punizione per aver goduto senza il mio permesso.”

Il mio cuore si ferma per un istante, ma poi sento il piacere dell’emozione che sta crescendo dentro di me.

“Sì, Padrona, sarò felice di accettare la mia punizione.”

“Voglio che tu ti metta in ginocchio e che inizi a toccarti lentamente. E mentre lo fai, voglio che tu mi dica tutto quello che stai facendo.”

“Subito, Padrona,” rispondo prontamente, iniziando a mettere in atto le sue istruzioni.

E così, mentre mi tocco lentamente, descrivo ogni minimo dettaglio alla mia Padrona, fino a quando non raggiungo il mio secondo orgasmo della giornata, questa volta sotto il suo controllo.

Sono esausta, ma soddisfatta e felice di avere la mia Padrona al mio fianco, pronta a guidarmi nel mio percorso di sottomissione e scoperta di me stessa.

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