Da quella notte della rapina

Da quella notte della rapina

Premetto che tutti i racconti da me pubblicati, come Africano0 sono tratti da storie vere che un paio di mie amiche mi raccontano; il mio intervento consiste nel correggere grammatica forma e redigere la sceneggiatura, in modo da renderli (spero) godibili da leggere. In alcuni sono stato anche presente e protagonista. Grazie per l’attenzione. —-

Da quella notte della rapina, è trascorso circa un mese; Il ricordo è ancora vivido in me. La scoperta che mio marito si eccita come un maiale a vedermi scopata da altri uomini, è stata una rivelazione. Non abbiamo più fatto riferimento a quanto accaduto, ma sotto pelle arde il fuoco del desiderio. Il mio di farmi sbattere come una puttana da uomini sconosciuti, ed il suo di potermi guardare e masturbarsi! Lui continua a rinfacciarmi di essere stata troia senza freni inibitori; ma lo fa perché gli piace trattarmi male… lo eccita. E questa sera, dopo aver cenato, mi “intima” di andarmi a cambiare, perché vuole che usciamo. “Vatti a vestire esattamente come una puttana; perché tu sei una puttana vero?” Ed ancora; “volevi che ti procurassi tanti cazzi per farti scopare. Bene: questa sera sarai accontentata! Sbrigati che appena sei pronta andiamo”. Senza parlare vado in camera e mi vesto; indosso un leggero vestitino che aderisce al mio corpo come una seconda pelle e… nient’altro! Una volta in macchina, mi dice di tirarmi su il vestitino, in modo che le mie cosce siano in bella mostra. Facciamo circa una trentina di chilometri senza parlare; lui è assorto nella guida, anche se lo “pesco” più volte a sbirciarmi fra le gambe; arrivati ad un certo punto, svolta in un ampio piazzale sulla nostra destra; un paio di lampioni squarciano appena il buio con una luce fioca. Mi guardo intorno e intravvedo alcuni tir parcheggiati, ed alcune auto appartate nelle zone più buie. Dopo essersi cercato un posto a sua volta, parcheggia e spegna il motore. Senza nemmeno voltarsi mi dice: “Masturbati!”… Un po dubbiosa gli chiedo perché; “tu fallo; fra un minuto vedrai e capirai;” mi risponde. Allora divarico le cosce e faccio scivolare la mano al loro interno; poi lentamente risalgo verso la mia figa e cerco il clitoride. Non mi ci vuole molto per eccitarmi… ed ancora meno per bagnarmi! “Tira giù le bretelle del vestitino così i tuoi seni sono visibili.” Lo faccio; e con l’altra mano cerco i capezzoli già turgidi e gonfi! Lui continua a fissare dritto davanti a se, quasi a cercare un punto immaginario, visibile solo ai suoi occhi. Sono eccitata; la sua vicinanza mi fa porca! E vorrei vederlo masturbarsi. Intanto ho subito un orgasmo che cerco di tacere, ma lui se ne accorge “Sei proprio una gran zoccola! Basta sfiorarti che godi.” Mi apostrofa; senza neanche voltarsi. E poi ancora: “continua a masturbarti; ecco che stanno venendo a guardarti. Non smettere di toccarti.” “chi sta venendo a guardare?” gli chiedo; ma poi noto distintamente degli uomini che si avvicinano allo sportello dalla mia parte. Sono almeno tre; “volevi dei cazzi sconosciuti? Eccoti accontentata!” Mi dice; e poi ancora: “apri lo sportello e fatti toccare.” Dopo un attimo di imbarazzo, apro lo sportello e lascio che quelle mani percorrano il mio corpo; si intrufolino fra le cosce, entrino nella figa. Mi stringono i capezzoli fino a farmi male! Intravvedo mio marito che ha tirato fuori il suo cazzo e si sta masturbando! “prendili in bocca puttana! Succhia i loro cazzi dai! Falli diventare tosti che poi ti devono scopare!” E nel dirmi questo, preme sulla mia nuca, mentre comincio a leccare il primo cazzo che mi mettono davanti. Lui guida il ritmo, spingendomi sempre più ad affondare quel cazzo nella mia gola. Si sta masturbando ed io prendo fra le mani gli altri due cazzi e li sego! “Adesso scendi dall’auto e fatti chiavare!” Mi dice. Ormai sono talmente eccitata che lo avrei fatto anche senza che me lo chiedeva. Scendo senza quasi interrompere il pompino al cazzo che ho in bocca, e mi posiziono per prenderne un altro in figa. Sono a “90 gradi”; quasi immediatamente, uno degli altri 2 uomini, si porta dietro e mi infila il cazzo in figa e comincia a pomparmi. Anche mio marito è sceso dall’auto; con i pantaloni abbassati, ed a non più di mezzo metro da noi, si sega con una velocità incredibile! Il cazzo in figa mi regala un paio di orgasmi, prima di scaricarmi mezzo litro di sborra, che mi cola fra le cosce. L’altro che ho in bocca e che non ho mai messo di spompinare, viene sul mio viso! “puttana!” Dice mio marito: “sei una puttana fradicia di sborra!” Si. Sono una puttana e mi piace esserlo!” gli rispondo; “farmi scopare davanti ai tuoi occhi, saperti cornuto contento mi fa troia!” Poi lui si rivolge al terzo uomo che si sta segando lentamente; aspettava il suo turno; “tu sbattigli il cazzo nel culo a questa zoccola!” lo incita; E l’uomo lo fa; me lo infila nel culo, reso accogliente dai miei umori e dalla sborra dell’altro, e me lo scopa. “E tu porco” apostrofo mio marito a mia volta; “vieni qui davanti che voglio guardarti sborrare. Anzi ti do il “permesso” di farlo sul mio viso! Coraggio: vieni qui!” Lo fa; e mentre mi godo il cazzo che mi stantuffa nel culo, mi masturbo e aspetto gli schizzi della sua sborra sul viso. Una vita fa gli regalavo pompini da sogno; ma ora merita solo briciole! Non passano che pochi secondi e sento il cazzo che ho nel culo sborrarmi dentro. E quasi contemporaneamente lui mi schizza fiotti di sborra sul viso. Il mio orgasmo e talmente intenso che non riesco a trattenere un urlo…! Dopo essere quasi tornata normale, Lui mi dice: ”Lo so che hai ancora voglia di farti sbattere!” Gli farfuglio un si rafforzandolo con un cenno deciso del capo. “Ora lo sai; il cazzo non mi basta mai! E adesso ne vorrei ancora tanti! Sono una puttana; lo dici tu e non ti sbagli.” Ed ancora: “e tu muori dalla voglia di guardami e di segarti!” Per un attimo tace e poi:”Avrai altre occasioni di farti scopare… ma adesso torniamo a casa!”.

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