La prima volta da cuckold (Storia vera)

La prima volta da cuckold (Storia vera)

Era un giorno qualunque, dopo ormai un mese abbondante dalla nostra prima volta a tre.
In quel lasso di tempo, io e Giada avevamo ripetuto quell’esperienza con Marco per altre due o tre volte, divertendoci sempre molto. La nostra relazione era cambiata in meglio, se prima già eravamo molto aperti alle discussioni sul sesso, adesso lo eravamo cento volte di più. Questo continuo fantasticare ci fece aumentare ulteriormente il desiderio, finendo così per scopare in ogni momento buono della giornata. Il nostro amico si era dimostrato responsabile, sempre attento alle nostre esigenze, ma sopratutto discreto. Il mix era perfetto per continuare ad approfittare di questa situazione quanto più a lungo possibile.
Quella sera io e Giada stavamo guardando un noioso reality americano in Tv, di quelli pieni di stereotipi e di ragazzini che si fanno le corna a vicenda. Improvvisamente, la mia ragazza esclamò:
” Vuoi scommettere che John e Tricia andranno a letto insieme? “
” Si come no, sono completamente innamorati dei loro partner “, ribattei io prendendola in giro per quell’affermazione.
Eravamo molto informati in quanto seguivamo quella serie da ormai molto tempo. Avevamo iniziato casualmente utilizzandola come sottofondo alle nostre porcate sul divano, ma avevamo finito per appassionarci alle storie. Dopo il sesso, in quei momenti dove era necessario riprendere energie, eravamo stati catturati da quelle trame di gossip e litigi.
Ho un’idea, continuò Giada: “scommettiamo qualcosa, se sei così sicuro di aver ragione”.
Io accettai subito, conscio che la posta in gioco sarebbe stata qualcosa di sconcio, conoscendola.
“Vediamo..se vinco io, non so. Che ne dici se mi scopo Marco e tu puoi solo guardare?”
In quel momento rimasi sbalordito. Non avevamo ancora pensato ad una fantasia del genere, mi colse di sorpresa. L’idea di essere inerme davanti ad una scena del genere non mi entusiasmava troppo.
“Giada non lo so, forse è un po’ eccessivo. Ma se vincessi io?
“Se vinci tu… per una settimana puoi farmi quello che vuoi, quando vuoi, e non potrò mai rifiutare”.
Mi sembrò un accordo equo, già mi immaginavo a prenderla e scoparla in ogni stanza, a farla vestire nei modi più zozzi e godermela senza alcun limite, ogni volta che ne avessi avuto voglia.
Accettai, così aspettammo ben due ore prima di sapere l’esito della scommessa.
In una delle ultime scene, proprio prima dei titoli di coda, John e Tricia finirono per baciarsi e abbandonarsi al piacere. La censura a pixel dell’immagine non lasciava troppo spazio alla fantasia.
“Ecco! Lo sapevo! Ho vinto!”, gridò Giada, indicando lo schermo con grande entusiasmo.
“Va bene, va bene. Pagherò la scommessa”, risposi io un po’ deluso e preoccupato. Ero in pensiero più per cosa avevo perso, invece che per cosa avrei potuto vincere.
Non eravamo completamente fuori da quel mondo, ma mi sembrava un passo troppo precoce per quel momento. Purtroppo, però, dovetti mantenere la parola data.
Qualche giorno più tardi ci scrivemmo con Marco e ci accordammo per un’altra delle nostre serate.
Lei si vestì molto provocante, dato che ormai si giocava a carte scoperte. Indossò un vestitino blu, cortissimo, con uno spacco sulla coscia. Lasciava intravedere tranquillamente i suoi grandi seni già turgidi, attraverso un tessuto semi-trasparente. Ai piedi mise delle elegantissime scarpe nere col tacco, e una cavigliera di perle. Nient’altro. Decise di non indossare intimo, in modo che ad ogni movimento la sua figa spuntasse in un intrigante vedo-non vedo, per la gioia di tutti, me compreso.
Il nostro ospite arrivò puntualissimo, come sempre. Bevendo e scherzando, lei si assicurò di mostrarsi con ogni scusa possibile. Chinandosi a raccogliere un fazzoletto, sporgendosi sul bracciolo del divano e via dicendo. Notai benissimo che lo spettacolo non era passato inosservato, il mio amico era paonazzo dall’eccitazione, non vedeva l’ora di dar fuoco alle polveri. Superati i soliti convenevoli, Giada, con un sorriso brillante, esclamò: “Marco, oggi è la tua giornata fortunata. Abbiamo una sorpresa per te!”
Marco ribattè ridendo: “Addirittura? Non pensavo di poter essere più sorpreso delle ultime volte!”
Giada: “Oggi mi avrai tutta per te. Giulio potrà solo guardare…”
Mi aspettavo che il nostro amico chiedesse qualche spiegazione sulla questione, ma non fu così. Non si interessò delle motivazioni, ma apparve molto contento ed eccitato per ciò che stava per accadere.
“Io non so se riuscirò a trattenermi, se mi eccito troppo ad un certo punto magari mi unisco. Magari iniziate da soli e poi..”
“No, non se ne parla. Gli accordi erano precisi!”, mi interruppe la mia ragazza fermamente, ma sempre mantenendo quel suo sguardo malizioso.
Incassai il colpo e andammo in camera. Mi accomodai su una sedia vicino al letto, intanto Giada abbassò le luci e si diresse verso di me.
“Visto che non mi sembri molto predisposto a rispettare le regole, prenderò qualche precauzione”, aggiunse ridendo.
Tirò fuori dall’armadio una corda che usavamo spesso per dei giochi di ruolo soft BDSM. Nulla di che, ma abbastanza per immobilizzarmi. Iniziò a legarmi i polsi dietro la schiena, e le caviglie alle gambe della sedia. Una volta bloccato, mi regalò un bacio con tanto di lingua, una generosa palpata al mio membro attraverso i pantaloni, e un occhiolino malvagio.
Giada tornò da Marco e lo spogliò. Gli tolse la camicia, leccò i suoi pettorali, il suo addome, il suo pube. Quando rimase nudo, lo fece stendere sul letto e gli dedicò un bel pompino. Andava su e giù per la sua asta, venerandola. Si curava solo di farlo godere in tutti i modi in cui era possibile attraverso la lingua e la saliva. Era la prima volta che avevano un rapporto da soli e la mia Lei non perse occasione per godersela. Di tanto in tanto si voltava verso di me, mandandomi un bacio o sorridendo.
Marco, eccitatissimo, non volle aspettare a farla godere. La girò supina, le alzò la gonna e si tuffò tra le sue cosce profumate. Non si risparmiò, utilizzando bocca e dita. Sentendo i racconti di quella serata da Giada, giura di essere venuta almeno due volte soltanto con quei preliminari.
Io intanto sentivo crescere il membro tra le mutande, avevo una grande erezione. Se solo avessi potuto usare le mani, mi sarei masturbato davanti a quella scena strana ma eccitante.
I due amanti erano su di giri, la mia ragazza si posizionò a novanta, pronta a farsi prendere da dietro. Marco la raggiunse e la penetrò ad un paio di metri dai miei occhi stupiti. Il fatto che fosse un’occasione potenzialmente unica, accese forse anche eccessivamente la libido del mio amico. Si scopò Giada con forza, in profondità, procurandosi e procurandole piacere. Lei ansimava, urlava, ne chiedeva sempre di più. Si alternarono in diverse posizioni, fin quando non decise di mettersi sopra e cavalcarlo per bene. Era la sua posizione preferita, in quel modo aveva il controllo e riusciva a regalarsi orgasmi con facilità. Probabilmente venne altre svariate volte, neanche lei riuscì a tenere il conto.
Ottenuto ciò che desiderava, dopo quasi due ore di sesso sfrenato, decise di portare a termine l’atto. Giada aumentò il ritmo portando al limite il suo amante, che sussurò: “sto per venire, spostati!”.
La mia ragazza finse di non sentire e continuò a scopare. Improvvisamente iniziò a percepire un calore dentro di sè, un liquido denso. Marco le stava venendo dentro, svuotandosi completamente. Soddisfatta, si alzò dal letto lasciandolo lì senza parole. In controluce, osservavo questa donna meravigliosa a pochi metri da me. Avvicinandosi notai le sue cosce gocciolanti, piene di sperma che fuoriusciva dalla sua figa in maniera sensuale. Si era fatta riempire ed era venuta a farmelo capire per bene.
“Sei stato molto bravo amore, e vedo che ti è piaciuto lo spettacolino”, mi mormorò nell’orecchio.
“Credo proprio che tu meriti un bel premio”.
Finita la frase, liberò il mio cazzo che balzò fuori come una catapulta a causa dell’enorme eccitazione repressa.
Giada si inginocchiò massaggiandomi le palle e prendendolo in bocca. Ci misi pochissimo prima di arrendermi ad un gigantesco orgasmo e schizzarle la lingua e le labbra. Ripulito tutto, le dedicai un’ultima occhiata prima di salutare Marco.
Tutto ciò che vedevo era una ragazza stupenda, disinibita e cosciente di come farmi godere sia fisicamente che mentalmente.
Il farsi venire dentro non era mai stato esplicitamente nei nostri accordi, ma neanche vietato. Il nostro amante era una persona di cui ci fidavamo, e lei utilizzava la pillola da anni. Fu una piacevole sorpresa, un gioco di sottomissione che apprezzai molto in fin dei conti. La mia ragazza riempita da un altro uomo, chi l’avrebbe mai detto. Dopo quel giorno le cose cambiarono ulteriormente, sempre in meglio, scoprendo nuovi mondi e nuove sfumature di essi.
Era solo l’inizio di qualcosa di molto più grande, ma questa è un’altra storia.

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3 thoughts on “La prima volta da cuckold (Storia vera)

  1. Maturo

    mi piacerebbe fare amicizia con una coppia seria per condividere fantasia e giochi intriganti nel massimo rispetto e riservatezza.

  2. Gianni

    ormai sono anni che vedo mia moglie cavalcarsi il mio migliore amico, facendosi venire dentro, ma senza essere legato, mi godo lo spettacolo con grandissme seghe

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