Pisciata in faccia per il mio fidanzato

Pisciata in faccia per il mio fidanzato

Pisciata in faccia per il mio fidanzato.

Pisciata in faccia per il mio fidanzato.

Pisciata in faccia per il mio fidanzato.

Mi chiamo Ana Maria e vengo dalla capitale della Romania, Bucarest. Sono venuta a Milano per avere una vita migliore e lavorare come stilista. Ho 30 anni, sono alta circa 1,70 m e ho un fisico snello ma curvy, con un sedere tonico e seni sodi. Il mio viso è ovale e le mie labbra sono carnose. Sono una persona molto riservata, ma quando parlo, la mia voce è dolce e rassicurante.

Un giorno, mentre passeggiavo per il centro di Milano, mi sono imbattuta in un uomo di nome Marco Marco aveva un sorriso contagioso e un atteggiamento molto amichevole. Era un uomo di 40 anni che aveva sempre vissuto a Milano. Era alto circa 1,80 m e aveva un fisico robusto ma non eccessivamente muscoloso. Aveva i capelli castani e gli occhi verdi. Il suo viso era quadrato e aveva una barba corta.

Io e Marco abbiamo iniziato a frequentarci regolarmente. Uscivamo per cena, andavamo al cinema o facevamo lunghe passeggiate insieme. Marco mi faceva sentire a mio agio e mi faceva ridere. Iniziavo a provare dei sentimenti per lui, ma avevo paura di confessarglielo.

Presto, Marco mi confessò che era insoddisfatto della vita e deluso dalle precedenti storie d’amore. Si sentiva solo e aveva perso la speranza di trovare l’amore vero. Mi commosse molto sentire le sue parole e mi resi conto che anch’io cercavo qualcuno che mi amasse per come ero. Non guastava il fatto che tra noi, c’era una forte attrazione sessuale.

Tornando alla nostra storia presto, tra noi nacque una forte amicizia che si trasformò in qualcosa di più. Marco mi fece sentire amata e apprezzata e mi mostrò che l’amore vero esisteva. Io, al contrario, gli diedi la sicurezza e la stabilità di cui aveva bisogno e quel gusto di trasgressione, che un uomo dalla mentalità aperta come Marco, aveva sempre cercato nelle sue precedenti partner, ma che non aveva mai trovato.

Durante una delle nostre prime uscite, eravamo a fare una lunga passeggiata nel parco di Monza, stava quasi facendo sera ed io avevo un bisogno impellente di fare la pipì. Sfacciatamente, anche se il parco non era del tutto deserto, ma nessuno era comunque nelle vicinanze, mi accostai ad un bordo, mi abbassai la gonna e mi inginocchiai per fare la pipì.

Marco mi guardò con occhi felici  e stupiti da davanti, mentre poco dietro a circa 20 metri, ci accorgemmo che c’erano tre uomini maturi, seduti su delle sedie, che non avevamo notato prima. Sicuramente mi videro tutto il culo ed anche la passerotta, e dai loro  mormorosi commenti, compresi che apprezzarono molto quello che avevano appena visto. Ai loro commenti mi alzai quasi di scatto, bagnandomi tra l’altro del mio stesso piscio e rivestendomi di fretta. Tuttavia non mi imbarazzai più di tanto, avevo un’anima da esibizionista e non mi dava pudore farmi vedere nuda o in situazioni come quelle.

Subito dopo, continuando la passeggiata, notai un rigonfiamento nei pantaloni di Marco, che era evidentemente eccitato. Gli chiesi il perché? Lui mi rispose che da sempre amava vedere le donne fare la pipì ed in generale amava anche l’esibizionismo. Continuando a parlare si fece ulteriore coraggio, mi disse anche che il suo sogno era sempre stato quello di farsi pisciare in faccia da una donna, bere il piscio ed essere umiliato. Qualche volta ne aveva parlato, con le sue precedenti fidanzate, ma ricevendo sempre delle risposte, dove veniva tacciato per un pervertito o un matto da curare. 

Dal canto mio, ero molto aperta ad ogni nuovo feticcio ed a provare nuove sensazioni. Da sempre nonostante le mie curve importanti, avevo sempre amato mostrarmi e fare diciamo un po’ la troietta. Invece non avevo mai pensato all’idea di fare la pipì in faccia ad un uomo, ma questa nuova fantasia, mi eccitò subito. 

La sera stessa, dopo la giornata al parco, ci ritrovammo a casa mia per cenare assieme. Non riuscivo a non pensare a quel che c’era successo il giorno, al parco, ai signori che mi avevano visto fare la pipì  ed al desiderio di Marco. Pensai quindi che fosse l’occasione giusta per provare. In fondo che c’era di male. Bevvi abbondantemente durante la cena ed ogni volta  che lo facevo, sorridevo maliziosamente a Marco, confessandogli che avevo voglia di fargli provare il suo desiderio. Lui a mia volta mi sorrise ed iniziò ad eccitarsi e quasi a toccarsi il cazzo, durante la cena. Non stava più nella pelle dall’idea.

Finita la cena,  presi Marco per mano, ci spogliammo ed entrammo in doccia. Avevo una doccia molto grande fortunatamente che era in grado di ospitarci abbondantemente entrambi. Iniziamo a baciarci e nel contempo a masturbarci reciprocamente: le sue mani erano intente a toccare la mia figa, mentre la mia segava il suo cazzo dritto e duro. Dopo qualche minuto, lo presi per la testa e lo feci inginocchiare davanti alla mia fica,  mentre l’acqua calda della doccia, stava avvolgendo i nostri corpi. Lui iniziò a leccarmi, e nel contempo continuava a segarsi. Io gli promisi che presto gli avrei schizzato la mia pipì in faccia. Stavo godendo mentre mi leccava con molto desiderio e passione, lo vedevo toccarsi il cazzo e fremere come un porco dal desiderio, così presa da quell’attimo di trasgressione proprio mentre stavo per venire, liberai la mia vescica e la mia pipì uscì dalla mia fighetta proprio mentre venni. il che rese ancora più intenso e lungo il mio orgasmo. La mia pipì schizzò quindi sulla faccia di Marco, che estasiato a bocca aperta la ricevette tutta in faccia e dentro la bocca, e segandosi con maggiore intensità sborrò sul pavimento della doccia. 

Dopo quel giorno iniziammo a praticare sempre queste nostre fantasie, andavamo nei parchi ed io facevo la pipì sempre intenta nel cercare di dare nell’occhio a qualche guardone arrapato, e poi si faceva l’amore e la mia schizzata finale: la pisciata in faccia per il mio fidanzato, sublimava la fine del rapporto. Avevo appreso, che fare la pipì proprio quando si stava per avere l’orgasmo, dava un piacere molto intenso e prolungato e mi piaceva molto, così come mi piaceva recitare quella parte della padrona autoritaria con Marco.

Qualche mese dopo, Marco mi chiese di sposarlo e accettai felicemente. Ci sposammo a Milano, e fu una festa per pochi intimi. Il nostro matrimonio fu una celebrazione dell’amore vero e della speranza che l’amore potesse durare per sempre. La nostra vita insieme è piena di felicità e di amore, e non potemmo mai immaginare di stare senza l’altro. Tutto questo era anche dovuto al fatto che entrambi avevamo una mentalità aperta, ed eravamo sempre pronti ad ascoltare i nostri desideri reciproci, anche quelli più bizzarri, come appunto quello della pipì.

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