A cena dal mio amico maturo.

A cena dal mio amico maturo.

Mi chiamo Mario, ho quasi 50 anni. Sono di media statura, ho i capelli castani, con qualche capello bianco, gli occhi scuri ed un corpo ben tonico, perché pratico molti sport. Sono vedovo da sette anni, da quando, cioè, mia moglie fu uccisa da un ubriaco, mentre attraversava la strada. Ho un figlio maschio che vive e lavora in un’altra città. Come professione faccio il geometra per una grande azienda di costruzioni. Il mio lavoro mi porta a conoscere tanta gente e, fra queste conoscenze, a volte nasce una certa amicizia che, col tempo, diventa più stretta. Una di queste è stata quella con Augusto, un tizio di 65 anni, cui avevo, con la ditta con cui lavoro, ristrutturato una bellissima casa colonica. Durante i lavori nasce una certa confidenza e, alla fine, parlando un po’ di fica, io lo prendevo un po’ in giro, dicendo che lui ormai con il sesso aveva chiuso.
«Hai 65 anni, che vuoi scopare più? Al massimo gli dai una leccatina!»
Passano due settimane e poi, una sera, lui mi invita di sabato a cena da lui per festeggiare la fine dei lavori.
«Vieni a cena e ti faccio assaggiare la nuova produzione di vino.»
Così, puntuale, mi son presentato a casa sua. Appena giunto mi presenta Lorena e Massimo una coppia di amici, anch’essi invitati.
«Lui è Massimo e lei è Lorena, sua moglie, una coppia di miei amici che ho voluto invitare, perché, per la prima volta, son venuti dalle nostre parti.»
Guardo la donna e trovo che è una bella tipetta. Sui 34 anni, alta quanto me, mora dai capelli lunghi, un seno grosso, una quarta molto abbondante e un culo da favola. Lui sui 56 anni, ben portati. La cena si è svolta in piena allegria. Augusto ha tirato fuori le migliori bottiglie di vino dalla sua riserva privata ed ha fatto bere Lorena, con la complicità del marito che, in un momento in cui lei era in bagno, ci ha spiegato che la moglie, bevendo, perdeva ogni freno inibitorio, aggiungendo che lui godeva a veder la moglie fatta oggetto di attenzioni da persone mature.
«Ne ho parlato con mia moglie e lei ha detto che preferisce maschi maturi, a baldi giovani.»
Augusto con orgoglio ha detto di avere 65 anni, mentre io, più dimesso gli dissi di averne solo 50. Massimo si è messo a ridere.
«Non sei tanto maturo, ma, comunque, non sei un ventenne!»
Finito di cenare, Augusto ci ha invitato a fare una un giro nei sotterranei dalla sua cantina. Ci siamo alzati, abbiamo percorso un corridoio e poi una lunga scalinata, che portava sotto terra. Lorena era decisamente brilla.
Augusto e Lorena camminavano davanti a me ed al marito che, camminando al mio fianco, osservava Augusto che, con la scusa di sorreggerla per evitare che inciampasse, le palpava il culo da sopra la gonna, senza che lei protestasse. Massimo si è rivolto a me e mi ha dato, con tono allusivo, un suggerimento.
«Perché non aiuti Augusto a sostenere mia moglie?»
Subito mi son messo al fianco di Lorena, che sembrava contenta di procedere in mezzo a due uomini. Augusto, che aveva capito le intenzioni del marito, ha infilato, senza alcuna remora, la mano sotto la gonna per palparle il culo, mentre lei si è fermata e, ridendo, ha esordito:.
«Lo sai che sei un bell’impertinente a palparmi il culo davanti a quel cornuto di mio marito!»
Lui, per tutta risposta, non si è limitato a palparle il culo, ma le ha infilato le mani nelle mutandine ed ora, con assoluta sfrontatezza, gliele ha abbassate, portando quel culo in bella vista. Ho guardato verso Massimo che, a sua volta, mi ha guardato facendo un cenno d’assenso con il capo e questo ha scatenato in me una profonda libidine. Così, approfittando del fatto che ci eravamo fermati a vedere delle botti, mi sono abbassato ed ho afferrato le mutandine che stavano a metà coscia e le ho calate sino a terra, mentre lei, sollevando i piedi, mi ha permesso di sfilarle ed io le ho consegnate al marito, che, sorridendo, se le è messe in tasca. Ci siamo fermati in una specie di lunga galleria, vicino a delle botti piene e delle rastrelliere con delle bottiglie; Augusto, di fronte a Lorena, che lo guardava sorridendo, ha preso la mano di lei e se l’è portata sul pacco; lei ha tastato, dapprima con finta timidezza, poi con maggior decisione, sentendo crescere l’erezione di lui. Augusto, eccitato, si è slacciato i pantaloni e lei che lo aiutava ad abbassarli; quando ha visto cosa contenevano le mutande, ha fatto una faccia quanto mai sorpresa.
«Caspita, Augusto, hai un cazzo molto, ma molto grosso!»
Massimo si è messo a ridere e l’ha sfidata.
«Allora, fagli vedere come sei capace di prenderlo in bocca!»
Lorena ha abbassato le mutande di Augusto sino al ginocchio, rimanendo in contemplazione del cazzone che si è trovata davanti, che, pur non essendo completamente duro, aveva già assunto dimensioni asinine. Io stesso, che son ben messo, son rimasto sbalordito e, in quel momento, ho capito certe sue battute passate, quando un giorno, durante i lavori, avevo con me la nostra stilista e lui, scherzando le chiese se le piacevano i cavalli. Era una battuta che lei non aveva capito, ma anche io comprendo solo adesso: il suo è un vero cazzo da cavallo!
Lorena si è leccate le labbra con libidine e lo ha afferrato con entrambe le mani, cominciando a segarlo lentamente, mentre Augusto ha fatto arrivare a terra pantaloni e mutande, rimanendo con la sola camicia, che ha subito tolto, finendo per restar nudo, con le sole scarpe. Lorena si è avvicinata ancora di più ad Augusto ed io, da dietro, le ho slacciato la gonna e l’ho lanciata al marito, dietro di noi, mentre Augusto le ha messo entrambe le mani sulla nuca e l’ha incitata a succhiare.
«Succhia, troia! Fa vedere a tuo marito che bocchinara che sei! Dai, ingoialo tutto!»
Lei, spalancando la bocca, ha faticosamente ingoiato quella mazza. Augusto, gemendo di piacere, le ha sfilato camicia e reggiseno, lasciandola nuda. Anche Massimo si è spogliato ed io l’ho imitato. Augusto, per non sborrare subito, l‘ha allontanata dal suo cazzo e si è rivolto al marito.
«Che succhiacazzi tremenda è tua moglie!»
Poi si è girato e ci ha indicato un punto del corridoio, dove c’era una specie di grotta, dove si trovavano degli scatoloni aperti ed ha detto a Massimo di distenderli per terra. Poi ha invitato Lorena a mettersi stesa, perché le voleva leccarle la fica.
«Cavolo! È una vita che non vedo tette così belle! Mettiti distesa che ti lecco quella bella figona pelosa, che ti ritrovi.»
Lei ha ubbidito e si è stesa, spalancando le cosce in modo osceno. Augusto si è inginocchiato tra le sue cosce e le ha fatto i complimenti.
«Sei una grande zoccola, con questa bella figona aperta!»
Ha cominciato a leccarla con lei che ha preso subito a gemere di piacere. Massimo si è avvicinato a noi, segandosi; io, eccitato e col cazzo duro che, pur essendo di ottime dimensioni, non arrivava certamente a quelle di Augusto, vedendo Lorena distesa, con quella sua espressione libidinosa, mi son messo a cavallo della sua faccia, le ho fatto aprire la bocca e le ho fatto ingoiare il mio cazzo, che lei ha succhiato con ingordigia, mentre io mi complimentavo con lei.
«Brava, zoccola! Succhia, che poi ti chiaviamo, troia! Ti piacciono i cazzi grossi, vero? Specie grossi come quello di Augusto?»
Poi mi son rivolto ad Augusto.
«Dai leccale fica e culo che poi glieli ficchiamo dentro assieme! Dai, che la sfondiamo tutta!»
Ha preso a leccarle, oltre la fica, anche il buco del culo. Lei gemeva di piacere e, dopo un po’, quando lei era già bella calda, lui si è sollevato e mi ha invitato a scoparla.
«Dai, smetti di farti succhiare il cazzo, che ci facciamo questa troia!»
Si è sollevato ed allungato su di lei, le ha appoggiato la cappella tra le grandi labbra, poi, con un colpo di reni, glielo ha affondato tutto dentro, facendola gemere di dolore.
«Aaahii, mi spacchi! Mi sfondi! Sei enorme!»
È durato solo per pochi secondi il suo lamentarsi, perché subito dopo il dolore si è trasformato in piacere; lui si è rigirato e lei si è trovata su di lui ed ha preso a cavalcarlo. Era lei che ora si impalava con goduria sul cazzone di Augusto e l’abbiamo fatta godere ancora di più, quando mi son sistemato dietro di lei e, trovato il ritmo giusto, gliel’ho ficcato nel culo, mentre Massimo, eccitato, si menava il cazzo e le diceva di esser molto compiaciuto.
«Che gran troia che sei, amore mio! È qualcosa di straordinario vedere come prendi due cazzi contemporaneamente! Sei una vaccona e dimostri alla grande quanto ti piace! La tua espressione estatica è quella di una troia! Guarda come ti saltano le tette, puttana! Dai, troia, muoviti ed accoglili per bene sia in culo che in fica! Mi eccita da pazzi vedere il cazzone di Augusto come ti slarga e ti pompa!»
Lei godeva ed urlava di piacere, mentre rispondeva a Massimo fra un orgasmo e l’altro.
«Sì, porco, godo da matti nel sentirmi sfondata da questi due tori! Sono due mostri che mi dilatano tutta… oddio, VENGO! Li sento entrambi e… vengo!»
A quel suo annuncio, siamo arrivati anche noi. Ci siamo sfilati, l’abbiamo fatta distendere e tutti assieme, compreso Massimo, le abbiamo ricoperto di sborra tutto il corpo. Lei ha goduto anche di questo.
«Sì, maiali, godete di me! Copritemi di sborra!»
Soddisfatti siamo risaliti in casa e Lorena ha chiesto di farsi una doccia, prima di andar via. Massimo era contentissimo.
«L’avete scopata proprio come meritava! Che sorpresa è stato vedere i vostri cazzi enormi! Non mi aspettavo di trovare due maschi così dotati. Grazie!»
Poi è tornata Lorena, avvolta in un accappatoio ed io ho proposto di bere il bicchiere della staffa. Mentre abbiamo iniziato a bere, Augusto ha avviato della musica lenta e le ha chiesto se voleva ballare con lui. Lei, sorridendo, ha annuito, cosi lui, tirandola a sé, le ha messo la lingua in bocca, mentre lei, con la mano, ha di nuovo preso a tastare il cazzone di lui, mentre io e Massimo siamo andati a sederci sul divano per goderci lo spettacolo, che tutto era tranne che un ballo. Augusto, baciandola, le ha aperto l’accappatoio, che poi ha fatto cadere a terra, lasciandola completamente nuda. Ha appoggiato il suo cazzone durissimo contro la sua fica, mentre lei, strusciandosi contro, come una cagna in calore, ha preso a gemere di piacere.
«Sì, dai, che mi piace! Sei un toro stupendo: chiavami ancora!»
Lui l’ha fatta girare e le ha infilato il cazzo fra le cosce da dietro, mentre, con una mano, le ravanava la fica da davanti, sino a che ha preso a masturbarla di brutto. Prima un dito, poi due, poi tre, eccitandola a tal punto che lei è scesa con la sua mano in basso ed ha aggiunto altre sue due dita alla sua masturbazione. La sua faccia da libidinosa era uno spettacolo da vedere. Augusto, che vedeva le nostri espressioni di piacere, si è rivolto a Massimo.
«Ti piace vedere quanto facciamo godere tua moglie?»
Massimo era estasiato.
«Sì, state facendo godere anche me! Vederla godere così, mi fa sballare quasi di più se, a chiavarla, fossi io!»
Augusto sempre masturbandola ha continuato.
«Lo sai che tua moglie è una troia eccezionale? Una vacca eccezionale! Chissà quanti cazzi le hai visto prendere? Ma scommetto che uno come il mio, uno esagerato di circa 28 x 12 cm., non lo avevi mai visto! Lei è una gran vacca e, senza offesa, tu sei un gran porco! Ho visto come ti eri eccitato prima a vederle accogliere, dentro di sé, un cazzo così grosso! Dimmi: da quanto le piacciono grossi?»
A Massimo brillavano gli occhi.
«Da un po’ di tempo le piacciono molto grossi… e non solo a lei…. capisci?»
Augusto sorridendo e sempre masturbandogli la moglie che godeva da matti, ha annuito compiaciuto.
«Se vuoi provarlo anche tu, son pronto a mettertelo nel culo. In fondo te lo meriti: mi fai chiavare questa vacca di tua moglie. Senti come è bagnata la troia! Anzi, voglio che vieni qua e metti il mio cazzone nel culo di tua moglie, che glielo sfondo, prima a lei e poi a te, per premio.»
Lorena ha guardato Massimo con occhi colmi di libidine. Lui le ha parlato emozionato.
«Amore, ora ti inserisco con le mie mani il cazzone di Augusto nel culo e desidero che lo prendi tutto, compresa la sborra e poi, per ricambiare la tua disponibilità, ti prometto che lo prenderò in culo anch’io. Però, prima, voglio vedertelo prendere in bocca, ancora una volta.»
Lorena si è inginocchiata davanti alla proboscide di Augusto e, spalancata la bocca, a fatica ha cominciato a risucchiare la grossa cappella, mentre Augusto, messale la mano sulla nuca, la esortava a far del suo meglio.
«Sei una succhiacazzi! Sei una troia, puttana e bocchinara! È meraviglioso veder come la tua bocca si dilata per succhiare il mio cazzo!»
Massimo era letteralmente impazzito da ciò che vedeva e la incitava ancor più.
«Oh, amore, che meraviglia! Veder la tua boccuccia che riesce ad ingoiare un cazzone cosi grosso e lungo, è qualcosa di straordinariamente bello! Dai, ingoialo tutto, fino ai coglioni, troia! È uno dei cazzi più grossi che ti ho visto succhiare e persino sproporzionato per la tua bocca! Però vedo che, anche se a fatica, lo stai risucchiando sino alle palle. Dai, puttana, respira col naso, altrimenti ti soffoca!»
Augusto le imprimeva il ritmo con le mani sulla nuca, incurante dei conati di vomito provocati dalle dimensioni della sua verga. Si eccitava e, quando il naso di lei ha sbattuto contro l’inguine di lui, con un rantolo di piacere ha immobilizzato la testa di Lorena e, con voce roca dal piacere, l’ha incitata ad ingoiare la copiosa sborrata che le stava regalando.
«Ingoia la sborra, troia! Te la inondo questa gola, succhiacazzi!»
Mentre lei, a fatica, ingoiava, io mi son alzato dal divano, dove ero rimasto a godermi lo spettacolo e mi son avvicinato a Massimo, che era chinato vicino alla moglie a guardare il cazzone di Augusto che le si svuotava in bocca.
«Adesso tu svuoterai me! Succhiami il cazzo, cornuto!»
Senza aggiungere altro, gliel’ho messo in bocca, mentre ora era lei che era estasiata a guardar suo marito che me lo succhiava, mentre Augusto, ormai svuotato, ci lasciava lì per andar in bagno.
Mentre lui mi succhiava, ho fatto accostare anche lei ed ho preso a leccarle la fica. Lorena ha gradito, offrendomi anche i capezzoli da succiare; ho chiesto a lui di spalancare le gambe di sua moglie e di tenergliele sollevate, allo scopo di fargli vedere come l’avrei chiavata.
«Dai, cornuto, spalanca le cosce di questa puttana di tua moglie, che ti faccio vedere come va chiavata.»
Lei, ubbidiente, si è seduta sul divano, lui le ha divaricato le cosce e le ha tenute sollevate, mentre io, senza nessuno sforzo, gliel’ho ficcato facilmente dentro, chiavandola con foga. Era un orifizio veramente caldo ed accogliente, specialmente dopo esserci passato il cazzone di Augusto; comunque era una libidine chiavarmi questa puttanona, davanti al marito, anzi con il suo aiuto. Poi son venuto dentro di lei, imbrattandole anche il pube.
«Leccala tutta, questa troia!»
Massimo non se lo è fatto ripetere. Lorena era davvero super eccitata dopo che lui aveva ben ripulito la sua fica slabbrata, al punto che lo ha trascinato su di sé e lui le è entrato dentro: ha preso a chiavarla con molto ardore. Mentre Massimo era intento a scopare sua moglie, è tornato Augusto che, al vederli chiavare come forsennati, si è ritrovato con il cazzo duro. Allora si è inginocchiato dietro a Massimo ed ha preso a strusciarglielo sul culo.
«Adesso ti do la tua parte!»
Con due spinte decise, gli ha sfondato il culo.
«Aaahhhiii, mi spacchi il culo! Cazzo, sei enorme: fa piano!»
Lorena ha sentito lui gridare, ha sollevato di più gambe ed ha incitato Augusto a sfondarlo il pià possibile.
«Dai, caro, spaccagli il culo a questo frocio cornuto! Dai che, anche se urla, in realtà gli piace!»
Come annunciato da lei, Massimo ha preso a godere sempre più, pur continuando a sfondare lei. Eccitato da quanto vedevo, mi sono trovato ancora il cazzo duro e mi son avvicinato alla bocca di lei che, senza dire una parola, me lo ha ripreso in bocca. Io mi gustavo Augusto che, come un martello pneumatico, inculava Massimo, che a sua volta, con la stessa foga, chiavava la moglie. Alla fine abbiamo sborrato tutti: io in gola a lei, Massimo in fica a sua moglie e Augusto nel culo di Massimo.
Sfiniti ci siam dati una bella rinfrescata e li abbiamo salutati. Io ed Augusto siamo rimasti per un po’ da soli.
«Allora, che ne pensi di un vecchietto come me?»
«Cavolo! Sei ancora un gran toro e che attrezzo ti ritrovi! Ma dove li hai trovati quei due?»
Lui ha sorriso.
«Mi hanno contattato loro. Hanno visto una mia foto su di un sito porno e lui ha sfidato la moglie che non sarebbe stata capace di prenderselo tutto. In ogni caso, anche tu hai fatto la tua porca figura. Se capita l’occasione, lo rifacciamo. Ci stai?»
Gli ho garantito la mia piena collaborazione e spero proprio di rincontrarli di nuovo: troppo troia quella signora!

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