Un momento meraviglioso.

Un momento meraviglioso.

Mi chiamo Laura, ho 48 anni e sono sposata da 20 con Claudio, che di anni ne ha 50. Lavoro come insegnante, mentre lui è impiegato in un’azienda manifatturiera, non abbiamo figli. Siamo la classica coppia che si è formata sui banchi del liceo, che poi, nella vita, ha proseguito il cammino sempre restando uno accanto all’altra. Nella vita di tutti i giorni, siamo due persone normalissime, che vivono, lavorano, escono qualche sera con gli amici per una pizza o uno spettacolo a teatro. Vita tranquilla insomma, assolutamente normale come quella di tante coppie come noi. Sono alta 1,70, con un seno di una buona terza misura, cosce snelle, sormontate da un bel culo, che fa impazzire molto mio marito, occhi scuri, bocca non troppo ampia. Claudio è un po’ più alto di me, ha il fisico asciutto, snello e, sessualmente parlando, una buona dotazione, che sa usare benissimo.
Gli piace molto indugiare nei preliminari, usando bene, sia le mani, che la sua instancabile lingua. Mi piace molto il suo modo di eccitarmi, di portare il mio corpo ad un livello di erotismo molto alto, per poi sentirmi penetrata da quel membro duro, che mi apre tutta e mi fa godere molto, ma con dolcezza, lentamente, lasciando che il mio corpo si godi per bene il piacere che lui mi provoca. A mia volta, sono una femmina che ama molto centellinare le sensazioni che lui provoca in me, con baci, carezze, che ricambio con lunghe ed intense succhiate a quello splendido membro, che poi mi farà godere molto intensamente. Avevo avuto alcuni amori giovanili, e non ero vergine quando ci siamo sposati ma lui è stato per me l’uomo che mi ha reso veramente donna e, nello stesso tempo, col passare degli anni, sono diventata la sua complice in fantasie sessuali, la sua amante, lo strumento del suo e del mio piacere: va da sé che, con lui, provo sempre sensazioni bellissime. Nella vita di tutti i giorni, mi piace vestire in maniera sobria, adeguata ad ogni circostanza e, soprattutto, adoro molto usare buoni coordinamenti, sia nei colori, che negli accessori. Questo mio modo di esser elegante, fa di me una persona, molto ammirata, sia nel settore dove presto lavoro, in cui, spesso e volentieri, noto gli sguardi dei maschi che indugiano a scrutarmi, sicuramente stimolati ad eventualmente interagire con il mio corpo. Mi eccita molto anche quando siamo insieme in giro per negozi, centri commerciali, dove Claudio approfitta per mettermi in mostra. Mi piace moltissimo il sottile gioco erotico che si crea tra noi: io lo assecondo e mi presto a mostrare alcune parti del mio corpo, per scrutare lo sguardo, a volte stupito ed a volte allupato, di maschi che ammirano il mio esser femmina. Un’altra cosa, che ormai pratichiamo da anni, è il nudismo. Adoriamo molto stare nudi su spiagge o in luoghi dove è consentito. Ricordo come ora la prima volta che mi sono messa nuda. All’inizio era una cosa che mi elettrizzava moltissimo: sentire il calore del sole sul mio corpo privo di ogni indumento e, soprattutto, avvertire quel lieve imbarazzo che ho provato quando ho notato gli occhi di altre persone indugiare sul mio corpo. Mi son sentita, un misto, di timore, imbarazzo, ma anche, e soprattutto, eccitazione. Anche a Claudio ha fatto lo stesso effetto e la sua palese erezione era la reale testimonianza di quanto il gioco lo stava eccitando. Dopo una giornata passata in maniera così trasgressiva, era ovvio che la sera, nel nostro letto, tutta quell’eccitazione si concentrasse in una scopata fantastica. Ricordo che, per giorni, mi son sentita bagnare fra le cosce, ogni volta che riandavo con la mente a quanto mi era piaciuto mostrare il mio corpo nudo allo sguardo voglioso di altri maschi; quegli stessi che, dopo aver indugiato con lo sguardo su di me, erano indotti a passare la mano sui propri sessi turgidi e duri. Una sensazione bellissima, quella di sentirsi desiderata, ammirata e, soprattutto, vedere quanto desiderio suscitava il mio corpo, rilevabile da quegli sguardi vogliosi che chissà cosa avrebbero dato per allungare le mani su di me. Con Claudio, anche se non ne abbiamo mai discusso, è sorto un tacito accordo, dove io, o lui, in qualsiasi momento, potevamo porre fine al gioco, senza mai andare oltre un certo limite, né espresso né dichiarato. Spesso e volentieri, io mi son divertita a provocare qualche singolo che rendevo bramoso per avermi a lungo osservato mentre, a cosce aperte, gli mostravo la mia conchiglia, resa umida e luccicante dalla conseguente eccitazione che ne ricavavo nel vedere i loro membri duri e vogliosi. Eppure, non ho mai desiderato avere nessun altro maschio al di fuori di mio marito. Anche lui, tutti questi anni, ha sempre saputo giocare con me ad eccitarmi, passando e ripassando le sue mani sul mio corpo, indugiando con lentezza esasperante fra le mie cosce, specie quando vedeva che il gioco aveva attirato l’attenzione di qualche singolo, che immancabilmente prendeva a masturbarsi, mentre con lo sguardo seguiva ogni movimento della mano di mio marito. È sempre stato un gioco di sensazioni che scaturivano per il piacere di entrambi: lui si eccita quando vede qualcuno che mi guarda e sembra, quasi, che intenda spingermi oltre, ma io mi limito sempre e solo a farmi guardare, senza mai superare quel limite sottinteso che io e lui ci siamo dati.
Poi, una sera di settembre di due estati fa, non so neanche io perché, forse perché eravamo praticamente soli in spiaggia, oppure, perché venivamo da un periodo in cui il lavoro ci aveva troppo assorto ed assorbito le nostre energie, o forse, perché da tempo, nessuno di noi due, aveva più avvertito dentro di sé quella strana sensazione, quel sottile brivido, che ogni volta ci provoca la pratica dell’esibizionismo o, forse, ancora meglio, perché avevamo proprio voglia di una vera scarica di adrenalina per abbandonare, in qualche modo, una certa sottile e velata malinconia, o meglio un po’ di monotonia, che si era impadronita del nostro rapporto, ebbene sì, quella sera, qualcosa è cambiato. Un giorno strano, non avevo sentito le mani del mio uomo sul mio corpo ed avevo avvertito la sensazione della sua assenza; mentre mi godevo il calore del sole ad occhi chiusi, d’improvviso ho sentito Claudio che mi accarezzava e si stringeva a me. Ho subito percepito il desiderio di giocare, forse stimolato dalla presenza di qualche singolo che ci osservava? L’ho lasciato fare, l’avevo desiderato per tutto il giorno. Il tempo era un po’ nuvoloso, quindi poco sole, e, mentre me ne stavo a farmi baciare dai pochi raggi di sole che, di tanto in tanto, filtravano fra le nubi stando distesa supina sul telo, lo sento iniziare a massaggiarmi le spalle. Ormai conosco bene mio marito e la cosa mi fa capire che deve aver visto qualcuno che mi guarda e intende provocarlo. Mi giro su un fianco, guardo in lontananza e vedo un bel maschio, capelli bianchi, fisico un po’ abbondante ma ben curato, con un sesso lungo e duro, forse un po’ più grande di quello di Claudio. Chiudo di nuovo gli occhi e come sempre, lascio decidere a lui il momento per fermare il gioco, ma invece di fare come suo solito, quando l’altro uomo si avvicina, questa volta Claudio non smette. Io resto immobile, ad occhi chiusi, anche quando sento l’altro che si inginocchia sulla sabbia accanto a me. Per un attimo ho avvertito una certa confusione; in genere, a questo punto, noi interrompevamo il gioco, invece ora lui continuava ad accarezzami. Allora mi sono girata ed una ombra si è frapposta fra me e il sole: il mio sguardo non ha distinto i contorni dello sconosciuto che si era avvicinato a me. Ho quindi spostato lo sguardo verso il volto del mio uomo con un misto di curiosità e stupore e, nei suoi occhi, ho letto un velo di gelosia, corroborata da forte eccitazione. Ho subito realizzato che questa era una volta diversa dalle altre: non ci eravamo fermati e questo significava che intendevamo andare oltre. Mi sono girata distesa supina, e ho capito che lui voleva che succedesse qualcosa. Un brivido ha percorso il mio corpo ed ho avvertito un fremito di piacere che ha inumidito la mia lumachina. Mio marito mi ha stretto a sé e fatta girare di lato, per offrire il mio corpo allo sguardo di chi ci osservava mentre mi accarezzava un seno. Ho sentito il suo sesso duro premere contro lo spacco delle mie natiche, mentre solo allora ho potuto visualizzare per bene la fisionomia dell’altro, in quanto i miei occhi si erano adeguati alla luce che li colpivano. Distesa di fianco, lo guardavo: un bel maschio, niente da dire. L’avevo notato fin dalla mattina, quando aveva sistemato il suo ombrellone non tanto lontano da noi, ma, per tutto il giorno, non c’era stata nessuna occasione o cenno fra di noi; io non lo avevo in nessun modo provocato e lui era rimasto a guardare, senza far nulla. Si segava con calma osservando noi; allora ho inarcato la mia gamba sinistra ed ho appoggiato il piede sulla mia coscia, mettendo in mostra la mia intimità, resa lucida dagli umori che già ne fuoruscivano. Claudio ha lasciato il seno e la sua mano è scesa verso il basso, fino a raggiungere la mia intimità e le sue dita hanno preso a scorrere lungo lo spacco. In quel preciso istante, l’ho desiderato dentro; sentivo il piacere invadere il mio corpo, mentre con la mano stringevo il sesso duro di mio marito, segnandolo piano. Sentivo dentro di me emozioni contrastanti; un misto di desiderio e paura, la voglia di osare ed il timore di rompere la magia di quel momento, che praticamente disegnava una scena dal forte impatto erotico: le mani di mio marito che mi carezzavano la figa, il suo sesso vigoroso nella mia mano, i suoi occhi, che incrociando i miei, si sono trasmessi emozioni mai provate prima, e le sue labbra che si sono posate sulle mie. E’ stato un bacio intenso, carico di passione e desiderio, che ci ha fatto capire che era il momento di poter e dover osare. Quando ci siamo staccati ho letto nei suoi occhi quel desiderio, poi con un cenno del capo, ha richiesto il mio assenso, ed io gli ho sciorinando un languido sorriso. A quel punto, lui ha rivolto lo sguardo verso lo sconosciuto, che si era inginocchiato di lato a me, il suo sesso, duro e teso, era a poca distanza da me. Claudio, con in cenno della testa, mi ha invitato a toccarlo. Ho allungato la mano, quasi con timore e le mie dita si sono appoggiate alla sua coscia; lui ha guardato mio marito che gli ha fatto un cenno, e allora lui ha preso la mia mano e l’ha portata a cingere quel palo di carne dura e pulsante. Ho avvertito subito un’emozione fortissima nello stringere, con non poca difficoltà quel membro: era la prima volta che toccavo un cazzo che non era quello di mio marito. Ho iniziato a segarlo con lo stesso ritmo con cui segavo quello di mio marito. La mano di Claudio è arrivata giù fra le pieghe della mia intimità, ed io mi sono ridistesa supina, desiderando che entrasse dentro di me: avevo una voglia matta di godere, ma lui ha indugiato. Solo nel preciso istante in cui ho affermato il cazzo dello sconosciuto, Claudio ha affondato le sue dita dentro di me. Ero in estasi, avevo due membri fra le mani duri e mio marito mi masturbava, sentivo il mio corpo tendersi, mentre montava l’onda del piacere. Sentivo le dita di Claudio dentro di me che mi stava già facendo godere e, quando ha fatto un ulteriore cenno allo sconosciuto, lui ha allungato le sue mani sui miei seni. Una presa decisa ma delicata, ne ha impastato e stretto i capezzoli, facendomi subito godere. Sentivo il piacere scorrere nel mio corpo, godevo di queste nuove sensazioni. Ad un tratto la mano dello sconosciuto è scesa ancora più in basso, ha raggiunto il monte di venere, giocando con il mio clitoride, lasciato scoperto da Claudio. Un brivido ha attraversato tutto il mio corpo e, improvvisamente, Claudio si è spostato di lato a me; in quel preciso istante, ho realizzato che in realtà erano le dita dello sconosciuto che mi stavano masturbando. Lo sentivo affondare ritmicamente e nello stesso istante Claudio mi ha sollevato il capo e mi sono ritrovata davanti alla bocca il suo splendido membro, teso, duro con la cappella che è entrata di colpo dentro la mia bocca. Godevo nel sentirmi masturbata dallo sconosciuto, mentre venivo scopata in bocca da mio marito. Poi, lo sconosciuto si è posizionato fra le mie gambe e, per un attimo, ho temuto che mi avrebbe scopato. Ma, quando ho sentito la sua bocca incollata alla mia intimità, tutti i miei timori sono svaniti. Claudio è bravo nel farmi godere con la bocca, ma fin da subito mi son resa conto che lo sconosciuto ci sapeva fare. Sentivo succhiarmi il clito, poi roteava con la lingua dal bottoncino e scendeva giù, lungo lo spacco, insinuandosi fra le pieghe: TROPPO! L’orgasmo è esploso improvvisamente, come una onda che, dal cervello, ha percorso tutto il mio corpo, per infine scaricarsi nella bocca e sul viso di chi mi stava facendo impazzire. Il mio corpo si è teso ed ha cominciato a tremare in preda a spasmi di piacere incontrollabili. Anche Claudio ha percepito che stavo godendo alla grande e anche per lui è stato troppo: ho sentito che mi teneva la testa ferma con le mani e poi, ad un tratto, dopo che aveva preso a scoparmi più veloce, è esploso nella mia bocca. Anche per lui il gioco ha raggiunto il suo apice, ho sentito il suo sesso gonfiarsi e poi inondare la mia bocca, con schizzi di seme calda e dolce. Il mio corpo era ancora scosso dal piacere che mi donava lo sconosciuto, mentre sentivo le guance gonfiarsi dalle sborrate di Claudio. Ho sollevato la mano ed ho afferrato quello strumento di piacere e l’ho segato, spremuto e succhiato fino all’ultima goccia. Quando l’ho lasciato, ho sollevato lo sguardo ed i miei occhi hanno incrociato quelli di Claudio, che brillavano di felicità, poi ho allungato la mano e l’ho appoggiata sul capo dell’altro maschio, che continuava a leccare il piacere che copioso sgorgava dalla mia intimità. Lui ha sollevato il capo, ha capito che ero appagata e, con un filo di voce, resa languida dal piacere appena provato, gli ho rivolto la mia supplica:

«Grazie, ma adesso voglio il tuo piacere; dai, vieni anche tu».

Lui ha sorriso, ha guardato Claudio che ha confermato la mia richiesta con un cenno del capo: il suo mento era reso lucido dai miei umori. Allora si è sollevato ed ha preso a segarsi velocemente, mentre io ho allungato la mia mano fino a sfiorate il mio clitoride duro e reso sensibile dal piacere e lui, in breve tempo, è venuto. Ad un suo grido strozzato, hanno fatto seguito due schizzi che mi hanno colpito dall’ombelico al seno, poi un terzo, più debole, è caduto sul mio polso e il dorso della mano, che ho sollevato e, afferrato quel palo vibrante, vi ho passato il pollice sulla cappella, come a simulare una lingua che lo leccava. L’ho munto fino all’ultima goccia, poi ci siamo guardati e abbiamo sorriso; lui mi ha fatto un saluto compiaciuto con il capo e poi si è allontanato, mentre io, aiutata da Claudio, mi sono alzata ed insieme siamo entrati in acqua. Mi sono ripulita dal suo seme, poi mio marito mi ha abbracciato e baciato.

«Grazie, amore, è stato bellissimo».

L’ho guardato e ho visto che era davvero contento, mentre io ero ancora incredula su quello che avevo vissuto.

«È stato bello anche per me, amore mio».

Ci siamo girati verso l’orizzonte, per ammirare gli ultimi raggi di sole che sparivano oltre la linea del mare e poi siamo usciti per asciugarci.
Il nostro amico sconosciuto aveva raccolto le sue cose e ci ha salutato con un sorriso e un cenno della mano, andandosene così senza dire nulla, in modo più che discreto. Da quella sera son passati due anni; noi non ne abbiamo più parlato né cercato altre situazioni con altre persone, mentre lo sconosciuto lo abbiamo rivisto altre volte, in compagnia di una coppia con cui ride o prende il sole, ma, da parte sua e nemmeno dalla nostra, c’è mai stato nessun gesto o cenno che abbia, in qualche modo, ricordato l’avventura di quella sera: lui sempre discreto e noi più che riservati…. va bene così.

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