La lezione di piano

La lezione di piano

Mi chiamo Giulia e ho diciotto anni. Suono il pianoforte da quando ero bambina e frequento un’importante scuola di musica. Il mio insegnante pochi giorni fa ha avuto un’incidente e ieri per la prima volta è venuto a sostituirlo un maestro molto giovane ma già promettente per una carriera solistica. Quando sono entrata in aula lui mi dava le spalle e stava suonando un Notturno di Chopin. In silenzio mi sono seduta ad ascoltarlo . Quando ha smesso mi è venuto spontaneo applaudire e lui si è girato sorpreso della mia presenza. I suoi occhi verdi, il candore del suo sorriso, il ciuffo biondo ma soprattutto le sue mani enormi, grandi, solide,mi hanno da subito stregato. Imbarazzata sono rimasta seduta mentre lui si è avvicinato e mi ha dato la mano presentandosi. In quel momento mi sono vergognata di come ero vestita, dei miei soliti jeans scoloriti e la camicetta larga . I capelli li avevo raccolti in una lunga , anonima coda di cavallo. Subito dopo mi chiede di sedermi al piano e di suonare una scala. Per l’agitazione non controllo bene le dita e inizio a sbagliare, una, due, tre volte. Mi fermo, mi viene da piangere ma lui dolcemente mi chiede di ricominciare, e si siede accanto a me.Mi dice che la posizione delle dita non è tra le migliori e mi mette le sue mani sopra le mie. Il contatto improvviso mi butta nel panico, mi blocca lo stomaco e non riesco a concentrarmi. Sento le sue forti mani che stringono le mie e immagino come sarebbero sul mio corpo nudo.Oddio, sono diventata scema a pensare questo. Mentre lui mi conduce mano nella mano , continua a dirmi che devo essere rilassata. Purtroppo non lo sono e il mio sguardo si posa sulla sua zona inguinale dove ha un enorme gonfiore. Non riesco a pensare ad altro , mi sento le guance in fiamme, vorrei scappare. Lui insiste a dirmi che sono troppo rigida e staccandosi da me si posiziona dietro di me in piedi. Mi mette le mani sulle spalle e delicatamente mi massaggia le scapole , ordinandomi di fare dei respiri profondi e di rilassare tutte la schiena. Io inizio a fremere ad ogni movimento della sua mano, vorrei smettere di suonare ma mi costringe a ripetere la scala. Stacca le mani dalle spalle e le appoggia sui miei fianchi e inizia a muoverle verso l’alto. Sono ancora rigida, mi ripete di respirare profondamente e di inspirare lentamente. Mentre eseguo questo esercizio le sue mani, sempre con leggere pressioni salgono e prendono in mano il seno. Non urlo per timore che entri qualcuno ma sto provando un miscuglio di sensazioni mai provate prima. Sono bagnatissima e ho paura di aver bagnato anche i jeans. Quando le sue dita, delicatamente sfiorano i miei capezzoli , ho un orgasmo che non avevo mai provato prima. Chiudo gli occhi e inclino la testa all’indietro . La sua bocca è vicina, il suo odore misto all’acqua di Colonia mi inebria. Mentre mi massaggia il seno sento il suo membro appoggiarsi sulla schiena . Ormai sono partita, ho la bocca semi aperta, gli occhi chiusi ,e la passera fradicia. Non capisco più niente, e non mi accorgo che con la mano destra non mi massaggia più il seno, ma delicatamente mi gira la faccia verso sinistra. Mi trovo davanti il suo membro enorme. Io fino a ieri non avevo mai visto un cazzo, sono ancora vergine. La vista del suo membro duro, con la punta tutta bagnata mi eccita e mi fa osare . Apro la bocca e ingoio con difficoltà la cappella. Il gusto salato mi piace ma non so come fare, è la prima volta che ho un cazzo in bocca e per di più grosso da non riuscire a muovere la mascella che inizia a farmi male tanto ho la bocca spalancata. La paura che entri qualcuno mi eccita ancora di più e tra tremori vengo un’altra volta. Allora mi fermo, tolgo le mani dalla tastiera e prendo in mano il suo cazzo. La circonferenza è enorme, non riesco a prenderne nemmeno metà.Inizio a succhiare come fosse un lecca lecca mentre con la mano vado su e giù, su e giù, su e giù. Con un urlo il maestro viene . Per la prima volta ho in bocca dello sperma caldo , ma è tanto, mi cola dalla bocca sulla camicetta e per paura di sporcarla troppo inizio a deglutire. Ingoio il liquido con gli occhi chiusi, sa di acido, non mi piace ma riesco a deglutire lo stesso. Lui mi avrà fatto bere almeno mezzo bicchiere di sperma , non la finiva più di sborrare. Quando ho sentito che il suo membro iniziava a rilassarsi, e non usciva più niente, ho aperto la bocca , l’ho pulito con la lingua mandando in gola anche quell’ultimo sperma. Il maestro si è messo il membro nei pantaloni giusto un attimo prima che la porta si aprisse ed entrasse il mio compagno Francesco, uno che mi fila da almeno un anno.Mi sono pulita le labbra leccandomele ma purtroppo la camicetta era sporca di gocce biancastre che a un ragazzo non poteva sfuggire la provenienza. Mentre sistemava i libri sul piano mi ha detto sottovoce di aspettarlo fino alla fine della lezione. Quando è uscito mi ha detto che se non voleva che dicesse a tutti quello che avevo al maestro, dovevo farlo anche a lui. Siamo andati in bagno, e dopo aver tirato fuori il suo cazzo mi ha ordinato di prenderlo in bocca. Il suo cazzo era meno grosso del maestro ma più lungo. Lo impugnai per bene , mi inginocchiai davanti a lui e iniziai a leccarlo, scapellandolo , mordendolo, senza mai fermare la mano. Ci avrà messo venti secondi. Gli è partito un getto impressionante che mi ha scavalcato completamente. Mi ha sporcato, i capelli, e la camicetta dietro. Con gli altri tre schizzi mi ha riempito la faccia , gli occhi, il naso. Sono riuscita all’ultimo ad inghiottire l’ultimo schizzo. Il suo sapore era molto diverso dal maestro , iil suo seme leggermente più denso …sì, mi piaceva anche il suo gusto. Con le dita mi sono presa lo sperma che avevo in faccia e me lo sono ingoiato avidamente.Lui non credeva ai suoi occhi. Siamo usciti dal bagno mano nella mano. Ha voluto accompagnarmi a casa , chissà, forse nascerà qualcosa, intanto gli ho succhiato il cazzo. Come primo volta non è andata male, che dite?

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