Voglio tanto latte

Voglio tanto latte

VOGLIO TANTO LATTE

Amo tantissimo starti a guardare 

mentre questa e quella stai a trapanare,

mi raccomando sbatacchiala anche lei per bene

ti deve diventare roccia quel pene!

uh sì già a questo sonetto, dicendoti cose che non ti ho bene detto

mi muove le interiora un appetito… mmm 

che delizia percepire l’esistenza della passerona mia senza andarle con il dito. 

Mi basta difatti esser così 

scrivendo porcellate a pancia sotto,

e i cosciotti d’istinto se ne stanno distanziati, e nuda tutta sono che se tu fossi qui 

perfetta per duecento colpi e un botto!

Quanto amo rendere l’idea 

e sono la tua dea, non ne ho incertezza 

ma se scoprissi io fossi una di tutte

un colpo a cui dovermi ricreare:

E forse tronfia e piena è la mia certezza,

lo sguardo sazio e pieno di latte in bocca

fino ad un punto che se proprio mi tocca

sia per godimento!

le mani altrui che si allungano su te

io meglio mi strofino la patacca quasi sfidando tutto perché so che tu ami me.

Mi piaccio sono fata so son bella 

più che l’incertezza che non manca è vero,

è che semmai piena dell’arroganza mia!

quasi una negazionista megalomania?

Tu sai, il petto mio è già poesia 

non è enorme ma è pieno e

non meno insolente, 

frutti allungati e protesi col picciolo  duro sul mio fianco da Rinascimento. 

E nulla cambierei 

il boccolo mio, la pancia! 

una sfera gravida sopra il mio batuffolo castano, certo un po’ tanta

la guancia tonda il culone e la coscia che è infinita…

Eppure in ultimo

di quanto ho esposto solo davvero una cosa ne resta:

La mia sete di sperma.

Che se queste mie ancelle alleate piccole di importanza

se possano concorrere sotto la mia indicazione sapiente 

di ciò che è un mio sogno e mi procura goduria! Umh

a vedermene toccarmi con foga te lo segherai con grande furia!

E mentre una e l’altra sotto il sesso tuo con le loro testoline 

affiancate l’una all’una slinguazzanti, al palo e al frenulo e alla base

su e giù continuando a leccare avide e viziose, 

ma che belle testoline! biondo cenere lucente e gli occhi grandi e chiari stesso azzurro grigio,

sembrano sorelle due gemelle che ti stimolano il cazzo e mai io te l’ho visto così tosto:

Mentre io di fronte a te sono pronta come un dolce pegno.

Leccate sorelline, non esitate,

anche se parrà ritrarsi o in un suo ripensamento, 

insistete tanto l’Uomo

carne è e per il suo piacere sempre cede.

L’Uomo è disposto a pagare per ciò 

e anche il più assennato 

anche il più stronzo e il più orgoglioso e disilluso 

anche colui che sfoggia quell’aurea di bastardo solitario che nulla chiede e tutte deride, 

crediatemi 

nel punto di palle colme e rubinetto pieno 

-e non è certo un meno,

un fattore svalutante da par mio che di ciò mi smeno- 

si fa tutto bravo cagnolino buonino e a te io lo ho visto maialone. 

Alla tua donna puoi dirlo

ed ora non dirai di no a queste pollastrelle?? suvvia, non ti si crede

guardate come affiorano le vene

slurp.

Come piccole radici di una pianta il frutto 

ed io ne trarrò tutto tutto il succo. 

Guardale! suvvia non distrarti 

non guardare solo me e il soffice pelo 

tra castano ramato e bruno tra queste enormi coscione 

certo che…sono talmente grande e bella grossa

che stesa resto sovrastante lo stesso e mi arriveresti bene bene agevolmente,

sono una bestiona tutta da montare. 

La mia vastità e altezza

sbrilluccica un poco anche dei tuoi piccoli segreti sepolti 

tuoi cose di bambino 

e di vastità da scopare, da amare

ottenere: Con in più che di quell’appetito 

mai placato e mai saziato e mai sopito 

io sono la tua scelta donna

il tuo vero Amore 

e manco io me ne sto ferma e tutta tua ai tuoi occhi.

Non ce la fai più 

finora è stato solo un gran leccare, 

ora ragazze accarezzategli le palle con dolcezza

le vostre mani affusolate e pittate di nail art elaborata 

le mani di chi non fa un cazzo tutto il giorno 

se non i cazzi quelle stupende manine stremarli. 

Baciagli i coglioni e tu, sollevati e accarezzalo un po’ sulle spalle sulla schiena

chiedigli se ti trova bella,

lui al mio cospetto tentennera’ e sempre più freme

mostragli il tuo corpo da modella di completini intimi tipo quello che hai indosso…

Vedo che allarga un pochino le narici dal suo naso a patata 

sta annusandoti per bene

il tuo profumo di figa giovane e con quel culetto che sta su da solo.

Fattelo accarezzare un po’ e avvicinati 

lui ti sta odorando anche i biondissimi capelli coi quali 

lo stai anche accarezzando 

sul suo petto spostandoti qui e là resta preso e si tuffa nelle tue lunghe onde d’oro,

che si gettano casualmente sul suo viso e poi sui suoi pettorali

-oggi più rilassati 

di uomo maturo- 

e sempre dai desideri bollenti rimasti intatti anche se domati.

Come belve sono istinti che non hanno mai potuto granché succulente carni 

ma soprattutto il più incondizionato spasimo d’amore ricambiato.

Vederlo appagato e felice.

Sei più mio perché non ti afferro e non ti pretendo mio con male modo,

eppure stretto al petto 

e mi infoio e penso che verremo insieme 

io non resisto più 

a vederti così 

woaa mmm

tra poco avrò il frutto di questo lavoro mio dedito 

la tua sborra non finisce mai in genere 

ma oggi ti alzo il livello maschione 

la sborra non dovrà finire mai

per nessuno devono terminare

facilmente 

creste di sborra come le più alte fiamme del sole

per quanto mi riguarda

se posso dire

la sborra non deve mai finire.

Il mondo di Roby tra arte e pensieri  imieidisegnierotici.altervista.org

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