Masturbazione davanti alla fermata dell’autobus sulla sosia di Arisa

Masturbazione davanti alla fermata dell’autobus sulla sosia di Arisa

Mi chiamo Dario, ho ventisette anni e sono un proprio e vero malato di sesso. Un malato, che non cerca guarigione e che anche se si rende conto, di a vivere una condizione che potrebbe definirsi “anormale”, nel tempo ha trovato i suoi equilibri ed al momento non vuole cambiare.

La masturbazione e il sesso, sono una delle mie fonte di vita.Mi masturbo dalle 2 alle 5-6 volte al giorno e da qualche tempo per aumentare la libidine, ho iniziato a masturbarmi in luoghi pubblici; spiando donne trovare sugli autobus, nei treni, alle fermate dell’autobus etc.

Proprio davanti alla fermata dell’autobus, mi è capitato di recente di masturbarmi sul calar della sera. Mi trovavo in zona centrale del latte a Roma, con l’intenzione proprio di farmi una sega in auto, traendo ispirazione da qualche sconosciuta di passaggio o ancora meglio alla fermata dell’autobus che era sita proprio davanti a me,dall’altra parte della strada.

Era già appostato nella macchina con i pantaloni tirati giù a metà da quasi mezz’ora e seppur avessi il cazzo duro ed ogni tanto mi eccitavo,vedendo passare qualche bella figa in minigonna, ancora non avevo trovato quella giusta per portarmi al culmine del piacere e riuscire a sborrare.

Finalmente dopo tanta attesa,arrivò alla fermata una tipa che mi ispirava. So che i miei gusti in fatto di donne, sono discutibili, ma devo confessarvi, che pur amando come molti le belle donne (cosa non rara ovviamente), quelle che mi fanno impazzire sono le donne con il naso curvo e gli occhiali da vista oltre al fisico magro. Avete presente Arisa, la cantante? Ecco una tipa come lei mi fa letteralmente impazzire e la ragazza che era appena arrivata alla fermata dell’autobus, le somigliava tremendamente. Iniziai così ad abbassarmi del tutto i pantaloni (ignorando la gente che passava lungo il marciapiede nel quale ero parcheggiato), quindi accelerai l’andazzo della mia mano, mentre fissavo la tipa dal finestrino. Lei, sicuramente ignara del tutto, stava diventando l’oggetto della mia masturbazione. Iniziai a pensarla mentre mi sbocchinava il cazzo ed io glielo spingevo tutto nella gola, facendole emettere un suono strozzato dalla bocca soffocata che faceva una sorta di “gag-gag-gaag”.. Nella mia mente la sua bocca gettava saliva sul mio cazzo e diveniva come una figa bagnata. Adesso immaginavo quella piccola e minuta ragazza alle pecorina che veniva stroncata dal mio cazzo nel culo e lei che gemeva di piacere e per finire la sborrata che le inondava tutto il buco del culo. Proprio nel culmine del mio pensiero, anch’io sborrai copiosamente, sporcandomi vistosamente i miei pantaloni della mia stessa sborra.

Pochi minuti dopo, la sosia di Arisa, salì sul pullman, io mi rivestii e tornai a casa.

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