Mia moglie non mi soddisfa, mi scopo mia figlia

Mia moglie non mi soddisfa, mi scopo mia figlia

Mi chiamo Massimo e sono un padre di famiglia, ho 52 anni, un lavoro stabile e una vita tranquilla, grazie al mio buon stipendio da manager, sarebbe tutto perfetto se non fosse che la mia vita sessuale è assolutamente piatta e deprimente.
Io e mia moglie non lo facciamo quasi mai e quando si concede è solo perché glielo chiedo espressamente, sono arrivato al punto di non chiederglielo proprio più.
Abbiamo una sola figlia, Sabrina, ha 19 anni ed è molto carina, assomiglia a mia moglie, da me ha preso poco e forse è meglio così; non mi vergogno a dire che se non fosse mia figlia avrei fatto pensieri sporchi su di lei, come non mi vergogno ad ammettere che alla fine li ho fatti davvero.
Li ho fatti soprattutto quando gira semi vestita per casa, con quei pantaloncini cortissimi che lasciano scoperte le gambe e quelle magliette bianche semi trasparenti che mostrano l’intimo rigorosamente nero.
Avere una bella ragazza come lei che gira in casa tutto il giorno vestita così è una tentazione fortissima per chiunque uomo, soprattutto per uno che non fa sesso da un sacco di tempo.
So che sono suo padre e la cosa mi dovrebbe importare ma il mio cazzo la pensa in un altro modo: ieri mattina siamo rimasti soli a casa, io e Sabrina, mia moglie era andata da sua sorella.
Sentii la doccia aprirsi e dopo poco lo scorrere dell’acqua, mia figlia era entrata, trovai la porta semi aperta e decisi di dare una sbirciata, lei mi stava di spalle e non mi vedeva ma io potevo vedere la forma perfetta del suo culo e il suo seno piccolo e sodo.
A quella vista fu inevitabile per me iniziare a toccarmi il cazzo, ci volle davvero poco e diventò duro, avevo bisogno di sfogare, mi nascosi meglio dietro al muro e continuando a guardarla mi feci una sega fino a sborrare.
Tornai alle mie mansioni nel mio studio, ad ora di pranzo bussò alla mia porta e mi chiese se volessi mangiare qualcosa, le risposi di no, lei sembrò annoiata, entrò e chiuse la porta. Mi chiese cosa stessi facendo, le mostrai il mio lavoro, la vidi interessarsi a quelle cose, si appoggiò sulla scrivania alla mia destra e piegandosi a novanta gradi lesse delle carte.
Mentre era concentrata a leggere non riuscii a fare a meno di soffermarmi sul suo corpo, riuscivo ad intravedere dentro la maglietta, non indossava niente i suoi capezzoli erano evidenti e la sua pelle morbida profumava di bagnoschiuma.
Non mi resi conto che aveva smesso di osservare le carte, il suo sguardo cadde sui miei pantaloni, lo seguii e notai la mia eccitazione, lei sembrò apprezzare, sorrise maliziosa e mi dissi che non credeva di farmi quell’effetto.
Per smorzare l’imbarazzo le dissi che era bellissima e che un uomo queste cose le nota, la sua risposta fu un mano sulla mia erezione, inizialmente mi sorpresi, poi mi lasciai andare, non la stavo costringendo, era lei ad aprirmi i pantaloni e a tirarmelo fuori.
Rimase sorpresa dal mio grosso cazzo, forse si aspettava che fossi meno dotato, si avventò con la bocca prendendolo dentro fino in fondo, me lo succhiò e leccò avidamente, la sua lingua si muoveva veloce sulla mia cappella.
Si prese cura anche delle palle, le succhiò tenendole in bocca per diverso tempo, leccandole bagnandole di saliva, ci sapeva fare la piccola troia.
La presi e la feci sedere sulla scrivania davanti a me, le allargai le gambe e la privai dei pochi indumenti, la sua fica era pelosa e bagnata, sentivo il suo odore e per me fu un richiamo primordiale.
La mia lingua si posò sul suo clitoride, i suoi umori mi colarono in bocca, leccai la sua fica, la penetrai con la punta della lingua e poi con le dita, lei urlava e gemeva e continuava a dirmi “Si papà, leccamela così non ti fermare”.
A quella richiesta gliela leccai con più vigore per vari minuti, alternando movimenti di lingua lenti a quelli veloci, la portai al limite e poi la feci venire nella mia bocca.
Io ero eccitatissimo e il mio cazzo era duro, mi alzai e la penetrai improvvisamente, trattenne un urlo, il tempo di abituarsi al mio uccello e poi la scopai, fu lei a muoversi verso di me dettando il ritmo, era proprio una gran porca mia figlia.
Fu sempre lei a scendere, girarsi e a farsi inculare, me la scopai a pecorina come non facevo da tempo con sua madre, lei era molto meglio, era più troia e si lasciava andare di più.
Mi sedetti sulla sedia e mi cavalcò, infilò il cazzo fino in fondo nella fica e poi si mosse su e giù, scegliendo come farsi scopare e come godere, la lasciai fare, era una vera furia.
Sentii che sarei arrivato al limite molto presto, glielo dissi “Se continui così ti sborro dentro Sabrina”, lei sorrise e aumentò il ritmo, volevo che la riempissi con il mio sperma ma non potevo correre il rischio così la presi di forza e la stesi sulla scrivania, cambiai buco e glielo misi nel culo.
Aumentai il ritmo, dando spinte fortissime, lei urlava un po’ per il dolore un po’ per il piacere, si tintennò il clitoride velocemente fino ad avere un altro forte orgasmo, quel gesto mi portò ad esplodere dentro di lei e a riempirla del mio sperma.
Finimmo appena in tempo, sentimmo la porta d’ingresso del piano di sotto aprirsi, ci sistemammo velocemente, Sabrina andò in camera sua ed io tornai alle mie carte ma non feci che pensare a quello che era appena accaduto.
Mia moglie non si accorse di niente, nemmeno del nostro umore strano, durante la cena io e mia figlia ci lanciavamo occhiate provocatorie, non era finita li e lo sapevamo entrambi, non appena saremmo rimasti nuovamente da soli, ci avremmo dato dentro ancora di più. Avevo tante fantasie su di lei da esaudire e sapevo che mia figlia mi avrebbe accontentato, in fondo sono suo padre.

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One thought on “Mia moglie non mi soddisfa, mi scopo mia figlia

  1. Enrico

    Con mia figlia passasammo il punto morto, ora spesso è anche lei che mi cerca. Confesso che no siamo mai sazi abbiamo fatto di tutto, al sabato nel mio ufficio con la scusante di dover finire certi lavori, la mia figliola viena da me e sentirsi liberi ci scatena. 69 leccate di fica, di culo , pompini , seghe alla spagnola e inculatesono la prassi che usiamo. Però a casa la mia Annina indossa sempre gonnelle per poter lasciare che le mani del suo babbo possarisalire sotto e accarezzare le sue delizie. Quante palpate di fica e di culo le faccio sotto gli occhi di mia moglie che ignara si sposta in cucina e come ci fa v ibrare di emozione cogliere il tepore delle sue cosce. impossibile descrivere queste gioie, solo chi le prova può capierle . Amo la mia bambina di 18 anni che non ha ancora capito che il suo papà ama le sue tettine piccole.

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