Al mare con i miei cugini a farsi una sega

Al mare con i miei cugini a farsi una sega

Avevo 20 anni e passai i tre mesi estivi in compagnia dei miei cugini, due gemelli che avevano da poco compiuto 16 anni, e un loro amico di 15 anni. Tutti e tre sono stati sempre ragazzi appassionati di pc, giochi e quant’altro e la loro vita sessuale credo che l’hanno scoperta proprio grazie a me. A 18 anni tutti i ragazzi, o quasi, hanno avuto almeno un’esperienza sessuale ma loro no. Non avevano mai sentito il bisogno di una sega, di sborrare o di scompare con una tettona. Io all’epoca, ricca di pregiudizi e taboo, non avevo potuto svelare a nessuno il mio segreto, ovvero quello di essere gay. Quell’estate però, qualcosa cambiò perchè un gioco si trasformò ben presto in qualcosa di più spinto ed erotico. Un giorno particolarmente caldo di fine agosto, decidemmo di andare a fare il bagno in una spiaggetta privata che poche persone conoscevano. Arrivammo sulla spiaggia ma eravamo soli. Presi a volo l’occasione di farci il bagno nudi, eravamo tra amici e nessuno avrebbe avuto vergogna dell’altro. Tolti i costumi, la mia attenzione venne rapina dai loro piselli. Non mi aspettavo che tre nerd come loro, alla loro giovane età, avevano la fortuna di avere cazzoni enormi e doppi. Fu una piacevole sorpresa, ma in fondo erano miei cugini e pensavo che non avrei potuto mai sbilanciarmi più di tanto. Iniziai per caso ad aprire un discorso che andava al di fuori dei soliti cd, giochi, strategie. Discorsi da “uomini” che fanno tutti. Seghe ed eventuali sogni furono i protagonisti del nostro discorso. Nessuno aveva avuto esperienze sessuali e così decisi di raccontare le mie. I fatti erano tutti veri, peccato però che i miei uomini sono stati trasformati in biondone da fisici da urlo. Li vedevo tentati, interessati. Era quasi finita l’estate e nessuno di loro aveva mai pensato a quanto fosse appagante fare una sana scopata. Ascoltando le mie storielle, notai subito che i loro cazzi divennero duri, galleggiavano nell’acqua ed io sapevo bene come sarebbero stati tra le mie labbra. Quel pensiero dovette però abbandonarmi ben presto, non si poteva, non potevo deludere la mia famiglia. Improvvisamente mi venne però un’idea e feci a tutti una proposta: “Ragazzi, che ne pensate di una sega? Andiamo dietro gli scogli”. La proposta lasciò senza parole tutti che dopo attimi di silenzio mi dissero di sì. Uscimmo dall’acqua tutti visibilmente eccitati e mentre salivamo sugli scogli continuavo con qualche mio racconto. I due gemelli imbarazzatimi confidarono di non aver mai provato a farsi una sega e che si erano sempre fermati sul punto di maggiore piacere. Avevano paura, è normale. “Non preoccupatevi, vi insegno io”, presi la palla al balzo. Presi così il mio cazzo bello duro tra le mano e iniziai a muoverla su e giu. “Fate come me” gli dissi. I loro cazzi, non ancora sviluppati del tutto, erano diritti e avevano la cappella rossa e gonfia. I cugini con il loro amico iniziarono ad imitarmi, il loro volto cambiò subito espressione. Gli piaceva, si vedeva, ed io tra tre cazzi mi sentivo il re. Avevo voglia di possederne uno, così innocenti e così vogliosi di scoprire un nuovo mondo. “Ma adesso cosa succede?”, mi chiese l’amico. “Continua, sentirai sempre più piacere, tu non fermarti” gli risposi. Affascinati guardavano il mio pisello, grande e peloso. Sapevo che gli sarebbe piaciuto ma non so come lanciai una sfida. “Vediamo chi arriva primo”, bene fin qui nulla di anomalo, ma io amo gli uomini e amo toccare altri piselli. Come fare? Semplice. “Mettiamoci in cerchio, ognuno inizierà a masturbare l’altro”, una sorta di catena umana che sono convinto sarebbe piaciuta a tutti. Loro pendevano dalle mie labbra e non rifiutarono l’idea. In cerchio presi in mano il pisello di un mio cugino, abituato a prendere cazzi di estranei, mi fece uno strano effetto. Una sensazione stranissima che si concluse in un enorme goduria quando tutti e quattro riuscimmo ad arrivare nello stesso tempo. Sentì pulsare il cazzo di mio cugino e capì subito che stava per sborrare. Al solo pensiero di poter accogliere nella mia mano della sborra calda mi fece arrivare con tre abbondanti schizzi e di conseguenza anche gli altri raggiunsero l’orgasmo. Soddisfatti ci organizzammo per rientrare ma mentre ci mettavamo i costumi venne un’amica dei miei cugini. Alessia, una ragazzina di 15 anni già sviluppata per la sua età. Sembrava una donna, fisico snello, un’abbondante terza e delle gambe che, nonostante fossi gay, lasciavano interdetti. Dal suo fare si capiva che aveva già avuto relazioni con gli uomini. Lei era la giusta occasione per dimostrare a tutti come si trombava, non potendolo fare con un uomo. “Dai raggiungici” e lei senza alcun problema si tolse il costume e fece con noi una corsa in acqua. Tutti la guardavano incantati e i loro cazzi si rizzarono immediatamente. Lei si avvicinò a me, ero il più grande e forse la intrigavo. Per gioco provò a baciarmi, d’istinto mi scostai, poi pensai che con lei avrei potuto dare una bella dimostrazione a tutti. Pensai a qualcuno di interessante e così anche il mio cazzo divenne bello duro. Premeva contro la sua pancia e durante il bacio provai con la mano a sfiorarle le tette, lisce e con i capezzoli duri. A bocca aperta mi guardavano tutti. “Volete vedere come si fa?”, annuirono e Alessia capì subito, in fondo anche le donne voglioso sentirsi protagoniste ogni tanto. Nonostante la sua giovane età, lei iniziò a palparmi il pene, le palle, a farmi una piccola seghetta mentre io le toccavo la passera pelosa. Le misi un dito dentro e la sentì gemere mentre lei continuava a fare su e giù con la mano. Ci spostammo più a largo lontano da occhi indiscreti e in acqua iniziamo a scopare. La presi in braccio e senza costumi tutto fu più facile. Con le gambe intorno al mio busto la sua vagina era pronta per accogliere il mio cazzo. Le faceva un po’ male ma continuammo eccitatissimi. I miei cugini e il loro amico si spararono una sega sott’acqua ed io scopai per la prima volta con una ragazza. Tutti impazzivano di voglia, mi sentivo un po’ perverso data l’età di tutti, ma in fondo nel sesso non c’è niente di male. Dopo qualche leggera spinta arrivai in acqua e fu proprio in quell’istante che divenni il punto fermo dei miei cugini. Da allora per ogni consiglio o suggerimento vengono da me senza alcuna vergogna.

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