Scopata di una studentessa vogliosa

Scopata di una studentessa vogliosa

Elena ha 22 anni, le sue giornate passano tra l’università, lo studio e le uscite con gli amici. Figlia unica, è sempre stata abituata ad avere tutto e subito a causa di genitori troppo accondiscendenti.
Sarà forse questo il motivo che la spinge a volere sempre di più, soprattutto quando si tratta di dover soddisfare le proprie esigenze. E’ una bella ragazza, non molto alta, capelli lunghi neri che le cadono sulle spalle, occhi scuri, labbra carnose, seno prosperoso e tutte le curve al punto giusto.
Fin da quando andava al liceo non aveva mai avuto problemi ad avere un ragazzo, i più carini le correvano dietro, lei a volte ne frequentava più di uno contemporaneamente e poi decideva quale tenersi, insomma, amava sperimentare e provare cose nuove.
Ultimamente sembrava aver perso interesse per i ragazzi della sua età, non la soddisfavano abbastanza, sentiva il bisogno di qualcosa di più e quel qualcosa lo aveva trovato nel migliore amico del padre: Andrea.
Andrea è un uomo d’affari di 42 anni, bello ed affascinante, uno che ama tenersi in forma, occhi azzurri e capelli brizzolati, sempre in giacca e cravatta e ben curato, il classico uomo che piace alle donne ma che non ha nessuna intenzione di sistemarsi.
Sapeva che lui non l’avrebbe mai degnata di un solo sguardo, l’aveva vista crescere e si reputava una sorta di zio ma Elena da qualche settimana aveva iniziato a fantasticare su un loro possibile incontro e non riusciva a fare a meno di eccitarsi in sua presenza.
A volte le capitava di dover alzarsi all’improvviso, chiudersi in camera sua e masturbarsi pensando a lui, si toccava e si bagnava immaginando il suo corpo nudo e la forza che ci avrebbe messo nel scoparla.
Una mattina Elena era rimasta da sola a casa, i suoi genitori sarebbero tornati nel tardo pomeriggio, così pensò di provare a mettere in atto un piano a cui pensava da diverso tempo: chiamare Andrea con una scusa, fallo andare a casa e provocarlo in tutti i modi possibili fino a portarlo alla totale esasperazione sessuale.
L’uomo si presentò alla porta di casa un’ ora dopo la chiamata di Elena che l’accolse vestita con dei jeans mini, un top scollatissimo e un paio di scarpe da ginnastica: voleva essere seducente mantenendo quell’aria da ragazzina che lui aveva visto crescere. Sarebbe stato più eccitante.
Andrea ci mise poco a sistemare il finto guasto alla caldaia che Elena aveva simulato, come sempre era in tenuta da lavoro anche se quella mattina non doveva lavorare. Lo fece accomodare e gli preparò un caffè, poi si sedette a pochi centimetri da lui accavallando le gambe.
L’uomo si soffermò a guardare le gambe di Elena, erano lunghe e toniche ma ciò di cui non riusciva a fare a meno, era guardare il suo grosso seno che quasi sembrava scoppiare da top..
“Ti ringrazio del caffè Ele, adesso devo andare, ho degli impegni…”
“Sicuro che devi andare? Potremmo intrattenerci un altro po’, non credi?” Detto questo, Elena si alzò dal divano e portò via la tazza vuota, Andrea non poté fare a meno di guardare il suo sedere avvolto in quei jeans attillati, muoversi sinuosamente e in modo provocatorio. Aveva sempre trovato quella ragazza molto carina e se non fosse stata la figlia del suo migliore amico, se la sarebbe già fatta.
Iniziò a pensare a come sarebbe stato strapparle quei jeans e infilarglielo da dietro, piegarla sul tavolo della cucina e scoparla forte; non si rese conto che quei pensieri gli avevano provocato un’erezione ma Elena si.
“A cosa stai pensando?” La ragazza si sedette nuovamente al fianco di Andrea e guardò al centro dei suoi pantaloni, l’uomo seguì lo sguardo e si rese conto che il suo cazzo era gonfio.
“Scusami, devo andare…”. Andrea si alzò di scatto e la sua erezione sbatté sul viso di Elena che si era sporta leggermente in avanti. Il contatto del suo pene col viso della ragazza lo eccitò ancora di più, si guardò intorno, erano soli, chi l’avrebbe mai saputo?
“Ne sei proprio sicuro?” Elena non finì di fare la domanda che glie lo aveva già tirato fuori, era duro, grosso, ruvido e bagnato, se lo infilò in bocca fino in fondo e iniziò a succhiarlo.
Andrea si lasciò andare, mise una mano dietro la sua testa e la spinse per prenderlo meglio dentro, Elena si aiutò con le mani, iniziando a fargli una sega mentre con la punta della lingua accarezzava e leccava la cappella.
“Succhiamelo più forte”
Elena diede ascolto alle parole di Andrea e iniziò a succhiarglielo di più, se lo sbatteva sulla lingua e sulle labbra, lo leccava in tutta la sua lunghezza, lo voleva eccitato e pronto per farla godere.
L’uomo non riuscì più a trattenere la foga e il desiderio di scoparla, fece alzare Elena, le strappò via il top e il reggiseno e si soffermò sui capezzoli, leccandoli e succhiandoli forte, poi la girò, gli tolse i jeans e le mutandine e la spinse di forza verso il tavolo.
La fece piegare a novanta gradi, lei sembrava volersi ribellare, non lo aveva mai preso da dietro.
“No Andrea da dietro no, non l’ho mai fatto…”
“Tu credi di poter fare come vuoi? Prima mi provochi e poi pensi di passarla liscia? Pensi che io non abbia capito che l’hai fatto apposta? Ho visto il modo in cui mi guardi da settimane…Ora sta zitta e fammi godere”
Elena non poté più ribellarsi, sentì il cazzo duro di Andrea entrarle nella fessura bagnata ed eccitata, si aggrappò al tavolo, lui diede colpi forti e profondi poi iniziò a muoversi velocemente entrando ed uscendo da lei.
Lei ansimava e gemeva, a volte urlava dal piacere che i colpi decisi le provocavano, sentiva quel cazzo sfondarla dentro, la cosa le piaceva da morire. Si toccò il clitoride con le dita iniziando a masturbarsi, Andrea la vide.
“Sei una vera porca, vuoi godere?”
“Si fammi godere”
Lui non disse altro, fece uscire il suo cazzo bagnato dagli umori di lei, la fece girare e glie lo rimise sulle labbra, le tenne ferma la testa e la scopò forte in bocca. Quando sentì il suo cazzo perfettamente rigido, la tirò su, la mise a pecorina, lecco l’ingresso del suo culo lubrificandolo per bene con la saliva e poi con un solo colpo secco gli entrò dentro.
Elena gridò dal dolore, Andrea le mise una mano sulla bocca.
“Sta zitta…Ora ti faccio godere porca”
Iniziò a muoversi lentamente, Elena continuava a provare dolore, si aggrappava al tavolo, sentiva il cazzo di Andrea aprirla sempre di più, strinse il culo cercando di farlo fermare ma in risposta, lui accelerò il ritmo, scopandola più forte.
Il dolore lasciò il posto al piacere, sentì il cazzo entrare ed uscire dal suo culo più facilmente, Andrea la tenne ferma per i fianchi e diede colpi secchi e precisi.
“Si continua, non ti fermare, scopami…”
L’uomo accelerò il ritmo, le lasciò i fianchi, si rese conto che adesso era lei a dare colpi contro il suo cazzo, la porca stava godendo di brutto e non aveva intenzione di smettere.
Ad un certo punto la fermò, lo tirò fuori dal culo e lo rimise nella sua fica bagnata, la scopò veloce fino a farla venire, la sentì urlare dal piacere. Tirò fuori l’asta, gliela fece leccare ancora, sentiva che stava per raggiungere l’orgasmo, così la prese di forza, la costrinse a mettersi nuovamente a novanta e glie lo infilò nel culo, diede due colpi e le venne dentro. Il suo sperma le riempì il buco.
“Voglio leccarlo”
Elena si inginocchiò e lo prese in bocca per l’ennesima volta, lo leccò accuratamente senza tralasciare un solo centimetro.
Da quella volta Elena e Andrea si vedevano di nascosto ogni volta che i genitori di lei e scopavano per ore senza sosta.

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