Nonna 2 puntata. Cena

Nonna 2 puntata. Cena

Bene! Anche questa storia è vera e realmente accaduta. Come la precedente l’ho “romanzata” in modo da poter salvaguardare la privacy delle persone coinvolte oltre che alla mia. Era passato svariati giorni da quando con Anna avevamo infranto il “tabù” e della cosa non ne avevamo più parlato. La vita continuava come al solito, la passavo a prendere, bevevamo il caffè, ed andavamo nei nostri orti. Un sabato a mezzogiorno mentre la lasciavo a casa gli chiesi se era libera la sera e lei rispose, con la faccia sorridente con un semplice “Perché?” ed io risposi semplicemente: “Sono stanco del tran tran quotidiano vorrei fare qualcosa di diverso.” E lei: “Va bene, dove mi porti?” Ed io “andiamo in citta e ci mangiamo una pizza!”. Anna: “a che ora vieni?” Io: “Alle 6.00/6.30 ti va bene?” Anna: “Si ma non facciamo tardi, comincio ad avere una certa età!” Io: “Ok non faremo tardi, sono stanco anche io” Alle 18.20 arrivai a casa sua ed era pronta. Sali in macchina e partimmo. Prendemmo l’autostrada ed arrivammo in città e mi diressi in una piccola pizzeria che conoscevo in centro. Mangiammo la pizza e bevemmo una birra e durante la cena capitò anche un fatto buffo che divertì molto Anna. Il cameriere l’aveva scambiata per mia madre. La cosa la divertiva parecchio e mi disse di non dire nulla e di lasciare le cose così perché le piaceva questa situazione. Finita la cena ci avviammo verso casa ed appena arrivati a casa sua mi disse: “Scendi anche tu che ti offro da bere.” Entrai in casa e mi fece sedere sul divano, aprì la credenza prese una bottiglia di vino ne riempi due bicchieri me ne offrì uno poggiandolo sul tavolino di fronte. Si sedette vicino a me. Non ci fu bisogno di parole, cominciammo a baciarci con passione e, con le mie mani accarezzavo quei grandi seni. Cominciai piano piano a sbottonarle la camicia e lei cominciò ad accarezzare i mie pantaloni. Quando riuscii ad aprire la camicia vidi le sue grosse tette che quasi esplodevano dall’interno del reggiseno e cominciai a baciarle ed ad accarezzarle. La camicetta volo via dandomi la possibilità di sganciare il reggiseno e di godere di quel meraviglioso contenuto. Mentre riprendevo fiato mi sbottonò i pantaloni e cominciò a baciare la mia verga con passione. Era talmente duro che pensavo mi scoppiasse. Mezzi svestiti andammo in camera da letto ci sdraiammo e continuammo a baciarci ed ad accarezzarci mentre ci spogliavamo definitivamente aiutandoci l’un l’altra. Ero sdraiato a pancia un su e con voce ferma e decisa mi disse: “non muoverti! Goditelo” Con passione prese il mio cazzo, lo accarezzò, lo baciò e ci giocò. Ero in estasi, tant’è che dovetti chiederle di fermarsi. Non mi ascoltò, comunque si girò e portando su di me la sua vulva. Baciai con passione quel cespuglio peloso. Sentire lamia faccia che scivolava dolcemente in su ed in giù su quella piccola distesa pelosa era qualcosa di inimmaginabile. Mentre mi impegnavo la sentii cominciare a gemere ed a rallentare i suoi movimenti, fino a fermarsi. Con calma si spinse sopra la mia verga che le entro dentro. Rimasi immobile vedevo la sua schiena ed ascoltavo i suoi versi di piacere che a loro volta davano piacere a me. Era una cosa meravigliosa!! La cosa durò per un po’ fino a che non la sentii praticamente urlare per poi lentamente fermarsi. Si sdraiò di fianco a me con ancora il fiatone e cominciai ad accarezzarle i seni. Le grandi aureole contenevano un altrettanti grandi capezzoli. Mi divertivo ad accarezzarli, mentre riprendeva fiato. Cominciai lentamente ad abbracciarla, a baciarla e a salirle sopra, mi fermò senza proferire parola si girò a pancia in sotto si mise a quattro zampe e disse: “Prendimi cosi!”. Mi misi dietro e cominciai a spingere nella fica che era tutta bagnata. Entrò in un attimo e sentivo tutto il calore della fica. Il mio arnese si indurì ancora di più. Iniziai a pomparla piano piano ed i suoi gemiti crescevano al mio pompare, più pompavo forte più gemeva. Ad un certo punto cominciò a dire “Più forte! Più forte!”, io ci misi ancora più forza ed ad un ceto punto la sentii urlare: “ Oddio vengo!” seguito da un altro urlo di piacere. Si spinse stanca e rimase sdraiata a pancia in giù. Mi affiancai a lei oramai esausta. Riprese fiato e nel mentre, mi affiancai a lei. Cominciai a sentire la stanchezza anche io, comunque non demordevo. Cominciai ad accarezzarle il collo, il capelli lunghi argentei. Si girò a pancia in su mostrando quelle due tette enormi. Le salii sopra, allargò le gambe e cominciai di nuovo a pomparla piano piano facendo sfregare il mio pube sul suo. Cominciò nuovamente a gemere ed io a pompare forte. Non resistetti più e la riempii. Rimanemmo a letto per un bel po’ di tempo a riprendere le forze. Parlammo, dopo di che ci rivestimmo. La salutai con affetto, e mi avviai verso casa.

Raimondo

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