Mia moglie è una CamGirl [Capitolo 1]

Mia moglie è una CamGirl [Capitolo 1]

Nella mia vita mai avrei pensato di ritrovarmi in situazioni come quella che vi sto per raccontare. Tutte le mie convinzioni da maschio alpha sono andate sgretolandosi di anno in anno, trovandomi ad accettare cose che qualche tempo fa non avrei neanche immaginato.
Mi chiamo Marco, sono un ragazzo di 34 anni e sono sposato con Giulia, di 29, ormai da qualche anno. Mia moglie è una ragazza meravigliosa, alta 1,65m, capelli neri e mossi, fisico slanciato e due tette da far morire qualsiasi uomo. Ci siamo conosciuti ad una festa universitaria e da quel giorno non abbiamo mai smesso di amarci.
Siamo sempre stati molto focosi, amanti passionali, il sesso non è mai mancato nella nostra relazione e abbiamo sperimentato molto insieme.
Convivendo, abbiamo iniziato a dover affrontare i primi problemi da adulti, quindi pagare affitto, bollette e tutte le spese quotidiane di una piccola famiglia. Io lavoravo e lavoro tutt’ora come impiegato in un ufficio pubblico, mentre Giulia si era appena specializzata come traduttrice e saltava da un lavoretto all’altro, senza una stabilità vera e propria. Questa situazione era molto stressante per entrambi, in quanto il mio solo stipendio non bastava a mantenerci entrambi, anche se lei faceva ciò che poteva per contribuire alla nostra economia.
Una sera come tante altre, cucinando la cena, ci trovammo a seguire un servizio in TV dove raccontavano nuove realtà digitali e lavori online.
Tra i vari intervistati comparve una ragazza, dal volto censurato, che spiegava come aveva avviato il suo business da camgirl.
Io e Giulia non avevamo mai sentito parlare di tutto ciò, ma già dalla parola non era difficile intuire di cosa si trattasse. Continuammo a seguire il programma e capimmo che, in sostanza, si spogliava e faceva piccoli show erotici, in cambio di compensi da parte degli spettatori.
Inizialmente reagimmo con lo stesso pensiero dell’italiano medio, ovvero che fosse una cosa svilente e che era meglio cercarsi un lavoro “vero”. Quando, però, la ragazza rivelò le cifre che incassava mensilmente, ci guardammo negli occhi ricredendoci immediatamente. Si parlava di circa 10mila euro al mese. Certo, lei era tra le più famose e veterane, ma capimmo che probabilmente c’era spazio per tutti.
“Lo potrei fare anche io, sono più sexy di lei…”, mi provocò Giulia, conscia di innervosirmi.
“Faresti il doppio di lei…peccato che sei fidanzata”, controbattei subito.
“E quindi?”, terminò ridendo.
La guardai divertito e scolai la pasta. La discussione morì lì, cenammo e tornammo ai nostri impegni.
La nostra vita continuò normalmente, con i soliti problemi e le solite discussioni domestiche. Qualche settimana dopo, però, le cose iniziarono a prendere una brutta piega. L’auto si guastò, le bollette subirono i rincari e pagare l’affitto diventava una sfida sempre più grande. Si sa, le disgrazie non vengono mai da sole, infatti Giulia era in un momento in cui non riusciva a trovare nuovi clienti per le sue traduzioni.
Eravamo in grossa difficoltà, non sapevamo come trovare i soldi per arrivare a fine mese.
Una sera, stremata e frustrata dai problemi, mia moglie sbottò.
“Non è possibile, mi sono laureata e non riesco a lavorare!
“Non ti preoccupare, in qualche modo faremo…”, cercai di tranquillizzarla.
“Ho deciso, è un po’ che ci penso…voglio fare le cam porno!
Mi si gelò il sangue. Sapevo che Giulia è una ragazza ostinata, se aveva preso una decisione era difficile farle cambiare idea.
“In che senso?”, provai ad indagare.
“Ti ricordi quel servizio in TV? Ti ricordi quanto guadagnava la ragazza? Voglio fare lo stesso!”
Litigammo per ore, io tentai in tutti i modi di farla ragionare e proporle alternative, ma era irremovibile. Riflettendoci poteva essere comprensibile, una ragazza che si fa il mazzo con anni di studio, esami, stress e non riesce a realizzarsi. Trovare un’altra via diventa l’opzione più semplice e scontata.
Non ci parlammo per un paio di giorni, finché per amore e quieto vivere decisi di darle retta. Inoltre, pensavo che non sarebbe stato semplice, e magari dopo un paio di cam con scarsi risultati, avrebbe accantonato l’idea per sempre. La raggiunsi in sala da pranzo:
“Amore, ci ho pensato. Va bene per la camgirl, però voglio essere partecipe e vedere cosa fai”
Accettò e mi abbracciò. Quel pomeriggio stesso si informò sui siti migliori su cui lavorare, e creò un profilo su CB.
Io mi occupai della parte tecnica: la videocamera, le luci, i programmi per far partire lo streaming. Non era difficile, ma avere qualcuno dietro le quinte e potersi concentrare solo sull’intrattenimento rendeva tutto molto più comodo e veloce.
Scoprimmo che il sito promuoveva in prima pagina le ragazze nuove, così ci buttammo a capofitto senza nessuna esperienza.
Giulia, per la prima diretta, indossò una camicetta sbottonata, una minigonna e dei collant sexy. Si posizionò timidamente davanti alla videocamera e aspettò che qualcuno iniziasse a scrivere qualcosa. In pochi minuti, grazie all’algoritmo, venimmo inondati utenti. C’era chi faceva complimenti, chi avanzava richieste e chi si prendeva un po’ troppa libertà di commento.
Insieme ai primi contatti, arrivarono anche le prime mance. Qualche token “gratis”, per il puro apprezzamento, poi offerte di vario genere.
“Per 50 token ti togli la camicetta?”, poi “Altri 100 per la gonna”. La community stava reagendo positivamente.
Dietro la videocamera, ogni secondo, il mio cuore scoppiava di gelosia. Mia moglie si spogliava per il piacere di sconosciuti che sicuramente si stavano masturbando su di lei. Non volli metterla a disagio, quindi strinsi i denti e decisi di tenermi tutto dentro, almeno fino alla fine della serata.
In breve tempo Giulia rimase in intimo, aveva solo il reggiseno e quelle stupende mutandine in pizzo, semitrasparenti. Era arrivato il momento, mi lanciò un’occhiata di approvazione prima di fare i passi decisivi. Le detti la conferma, anche se non avrei voluto.
Si tolse lentamente il reggiseno, per altri token, lo sfilò gettandolo a terra e rivelando quei suoi meravigliosi seni. Decine di sconosciuti stavano ammirando quei seni turgidi svettare davanti allo schermo, mentre venivano massaggiati dalle sue mani. In pochi minuti si dovette togliere anche gli slip, rimanendo completamente nuda. Le sue gambe erano leggermente divaricate di fronte all’obiettivo, la sua figa perfettamente depilata per l’occasione faceva da protagonista dello show. Una tempesta di commenti e complimenti iniziò a inondare la chat.
Io, ancora nelle retrovie, ero al limite della sopportazione, ma leggendo tutti quegli apprezzamenti mi sentii ancora più orgoglioso di Giulia, e forse anche lievemente eccitato.
Ciliegina sulla torta, un ragazzo offrì una bella somma per godersi uno spettacolino di mano. Mia moglie sembrò inizialmente un po’ spaesata, non aveva progettato di arrivare a tanto sin dalla prima volta. Meravigliandomi di me stesso, la incoraggiai mandandole un bacio dalla mia postazione ai piedi del letto.
Giulia aprì ulteriormente le gambe e portò la mano tra di esse. Cominciò con l’accarezzarsi le labbra, stimolare il clitoride e girarci tutto attorno. Una volta rilassata, inumidì le sue dita con abbondante saliva e si penetrò con medio e anulare. La scena era incredibile, il mio amore che si masturbava davanti ad una platea virtuali di uomini arrapati, che probabilmente stavano facendo lo stesso da casa loro. Lo show durò circa un quarto d’ora, poi finse un orgasmo dirompente e, dopo aver salutato i suoi calorosi fan, terminò la diretta.
Parlammo un sacco, mi chiese come era sembrata, cosa poteva migliorare, se secondo me fosse stata abbastanza arrapante.
Ancora una volta, non credevo che sarei arrivato a tanto, ma le dissi la verità: era stato uno spettacolo incredibile, e lei era una dea scesa in terra.
Entrambi eravamo visibilmente eccitati, lei ancora più di me in seguito a tutto quel darsi da fare, così finimmo per scopare dimenticandoci addirittura di controllare quanto avesse guadagnato.
Lo facemmo direttamente lì sul letto, selvaggiamente, Giulia sembrava posseduta. Venimmo entrambi più volte, e come nei migliori cliché ci accendemmo una sigaretta.
“Giulia! Non abbiamo controllato il nuovo saldo dell’account!”,
Balzai in piedi correndo verso il PC, insieme a mia moglie. Feci il login sul sito e rimanemmo sbalorditi. Il conto ammontava all’equivalente di 120€, per solo due ore di diretta. Significava 60€ all’ora.
Capimmo presto che se fosse diventato anche solo un lavoro part-time, le cifre sarebbero state più che interessanti.
Chiudemmo e ci mettemmo immediatamente a tavolino, per organizzare meglio l’attività.
Potete trovare ancora mia moglie su CB, ma non posso dirvi il nickname.
Continua…

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