La puttanona cilena

La puttanona cilena

Bene! Quello che vi sto per raccontare è una storia che mi è realmente accaduta. Ho “romanzato” la storia in modo da poter salvaguardare la privacy delle altre persone coinvolte oltre che alla mia, ma i fatti sono reali. Chi mi segue sa che ho navigato per tanti anni e una volta mi capitò di partire dall’Italia diretto in centro America dove avremmo scaricato la nostra nave e una volta ricaricata saremmo ripartiti per tornare a casa. Qui venne il problema. In genere i viaggi trans atlantici durano dai 15 ai 20 gg e questa volta sapevo che ci saremmo diretti in Messico. Sbagliavo (per mia colpa) eravamo diretti in Cile, per cui altri 15 gg di navigazione, per passare nell’Oceano Pacifico. Comunque appena giunti in porto scendemmo dalla nave, come del resto la maggior parte dell’equipaggio sia per rifornirci delle cose personali necessarie per il viaggio come le lamette da barba, sapone ecc sia per vedere posti nuovi . Il tutto ovviamente compatibilmente con i turni a bordo. Dopo la lunga trafila alla dogana per il controllo dei passaporti riuscimmo ad uscire dal porto e la prima cosa che feci insieme ad alcuni altri miei colleghi fu quella di cercare un locale dove mangiare comodamente, berci una buona birra seduti su una sedia ferma, ovvero che non dondolasse per le onde. Andammo a mangiare in un locale appena fuori dal porto e mangiammo bistecca e patate. Erano eccellenti. Il giorno dopo ero di turno a bordo e finii il turno di pomeriggio ed uscii. Andai in un emporio vicino all’ingresso del porto che vendeva di tutto dallo shampoo ai chiodi, comprai le cose che mi servivano. Il negoziante si meravigliò che fossimo italiani e mi disse che di italiani erano anni che non ne vedeva. La cosa divertente era che lui parlava in spagnolo ed io in italiano e ci capivamo abbastanza bene. Mi fece capire che sev volevo farmi una scopata avrebbe potuto aiutarmi. Vista la mia grande voglia di farmi una trombata ci ritornai il giorno dopo. Lui fece una telefonata e poi mi indicò di andare in una stradina a pochi metri dal negozio alla porta di una casa. Ci andai subito. Bussai alla porta e mi aprì una donna di circa 40 anni di età piuttosto cicciottella e dalla carnagione olivastra e con addosso solo una vestaglia. Non era particolarmente bella era una comunissima donna. Capi subito cosa volevo e mi fece entrare, gli detti 50 dollari e praticamente mi portò in una stanza con un letto. Inizio lei a spogliarmi, sbottonandomi i pantaloni mi infilò un preservativo enorme e cominciò a lavorare di bocca. La mia verga era diventata dura come un sasso. Lavorò per qualche minuto poi mi fece sdraiare sul letto, si levò la vestaglia, salì sul letto mettendosi sopra di me ed infilandosi il mio cazzo nella figa. Aveva due tette enormi che ballavano davanti a me mentre si muoveva. Prese le mie mani e se le mise sulle tette erano un morbide ma le mie mani non riuscivano a contenerle. Era piacevole accarezzarle. Dopo un pò che stava in quella posizione si fermò. Io ero quasi al limite. Si sdraiò sul letto allargò le gambe e mi indicò di salirgli sopra. Rimasi un attimo fermo ad osservargli la figa, era poco pelosa, piuttosto cicciotta e molto grande. Gli salii sopra lei aiutò il cazzo ad entrare dentro e cominciai a pomparla. La pompai fino a che non venni riempiendo il preservativo. Mi rivestii e tornai a bordo. A bordo della nave seppi che saremmo ripartiti dopo una settimana e che avremmo fatto rientro in Italia. Il giorno prima di partire tornai dalla cilena. Ci andai direttamente senza passare per l’emporio. Bussai alla porta, mi riconobbe e mi fece entrare. Questa volta gli diedi 100 dollari e mi sorrise felice. Mi portò subito in camera, si spogliò e mi invitò a farlo. Mi spogliai e senza parlarmi mentre ero ancora in piedi vicino al letto mi mise un preservativo (questa volta della misura giusta) e mi fece un pompino da mille e una notte, solo con quello stavo impazzendo. Mi sdraiai sul letto e lei continuò a spompinarmi. Ad un certo punto mi salì sopra e mise la sua figa sulla mia faccia mentre continuava a spompinarmi. Baciai più volte quella figa enorme e cicciotta dopo di che venni nella sua bocca. Mi sfilò il preservativo, mi pulì bene e mi mise un altro preservativo. Continuò a spompinarmi ed ero di nuovo in tiro. Essendo ancora sdraiato si mise su di me mostrandomi quelle sue enormi tette. Accarezzai i suoi altrettanto grandi capezzoli. La pelle era morbida e piacevole al tatto. Trombammo così per un po’ poi si alzo si mise a quattro zampe e la scopai anche in quella posizione. Mi fermai a riprendere fiato ed estrassi il mio arnese, lei lo prese in mano e lo appoggiò sul culo. Io spinsi ed entro abbastanza bene. Gli scopai il culo per un po’ dopo di che la invitai a sdraiarsi a pancia in su. Mi trovai dunque ad osservare la sua figona. Era tutta bagnata. La scopai. Fino a quel momento non aveva dato segni di piacere ma mentre la scopavo alla missionaria mi baciò e mi abbracciò più volte. Gli sborrai dentro. Mi ripulii ed andai via. Col passare del tempo ho riflettuto più volte su quella scopata, è stata bella. Raimondo

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2 thoughts on “La puttanona cilena

    1. Raimondo

      Grazie
      qualche annetto sulle spalle ce l’ho, e di cose me ne sono capitate tante, per cui di storie ne ho .
      Seguimi, votami.
      Ne racconterò altre.

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