Era una serata di fine estate, e la luna crescente illuminava la radura nascosta nel bosco. La macchina era parcheggiata davanti al cimitero, e noi ci avventurammo lungo un sentiero che conduceva a un angolo appartato. Mi sistemai su un tronco abbattuto, e lei, con uno sguardo carico di desiderio, si avvicinò.
Slacciai i miei pantaloni e, con il membro teso e duro, iniziai a esplorarla mentre lei si sistemava sopra di me. Le sue mani si muovevano sul mio corpo mentre accarezzavo il suo clitoride con delicatezza, intensificando il piacere. La sensazione del suo corpo morbido e caldo amplificava il nostro desiderio.
Quando raggiunse un orgasmo esplosivo, il suo corpo tremava e i suoi gemiti erano intensi. Poi, si girò e si posizionò a quattro zampe, con le mani appoggiate sul tronco dell’albero, assumendo una posizione quasi a pecorina. La luna illuminava le sue natiche, creando un contrasto sensuale.
Mi inginocchiai davanti a lei e cominciai a stimolarla oralmente. Le mie labbra e la mia lingua lavoravano sul suo clitoride, mentre il suo piacere aumentava. I suoi gemiti e movimenti convulsi indicavano che era avvolta nell’estasi. Dopo che raggiunse un intenso orgasmo, mi rimisi in piedi e ripresi a penetrarla.
Con movimenti ritmici e profondi, il nostro piacere cresceva. Poi, mentre lei era ancora in posizione, iniziai a giocare con il mio membro e le mie palle. Mi avvicinai al suo culetto e, senza penetrarlo, iniziai a stuzzicare delicatamente la punta del mio cazzo contro di esso, creando una sensazione di piacere senza penetrazione.
Il mio seme, già accumulato, fu spalmato sui suoi fianchi e sulle sue natiche, creando un miscuglio di calore e umidità. Con un movimento lento e deciso, continuai a stuzzicarla mentre la luna continuava a illuminare la scena. Alla fine, il piacere accumulato esplose in un orgasmo travolgente, e il mio seme riempì il suo corpo, mentre noi due ci lasciavamo trasportare dall’estasi sotto la luce argentea della luna.
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