Vacanza, sesso, trasgressione e un’isoletta greca a fare da cornice

Vacanza, sesso, trasgressione e un’isoletta greca a fare da cornice

Causa questa maledetta pandemia sono ormai mesi , da quando non si può uscire dalla propria regione che io e Sara non ci incontriamo.
L’unico modo che abbiamo per vederci sono le video chiamate o tramite l’uso di skype.
Entrambi è parecchio che non facciamo sesso , io dall’ultima volta che siamo stati insieme mentre lei ha deciso di interrompere le sue avventure causa la recrudescenza nella diffusione del virus.
Troviamo lieve consolazione nel sesso in video ma capirete che non è lontanamente paragonabile ad una vera scopata , si tratta di un surrogato che ci lascia con la sensazione di qualcosa di incompiuto.
Mi affido allora ai ricordi di un passato che sembra lontanissimo anche se relativamente recente per raccontarvi di un situazione vissuta nel recente passato.
Siamo alla fine di agosto del 2019 e abbiamo deciso di prenderci due settimane di vacanza.
La meta che abbiamo scelto è l’isola greca di Kos situata a poche miglia dalla costa turca.
Abbiamo prenotato volo e hotel per le prima metà di settembre per il clima ancora decisamente estivo ma non così rovente come nel periodo da giugno ad agosto e anche per trovare meno traffico turistico.
Atterriamo all’aeroporto nel tardo pomeriggio.
Un pulmino ci attende per accompagnarci all’hotel che si trova in un piccolo centro turistico ad una decina di chilometri dal capoluogo che porta lo stesso nome dell’isola.
Il tempo di registrarci , di sistemare i bagagli e fare una doccia ed è già l’ora di cena che consumiamo in hotel.
Dopo cena facciamo una breve passeggiata per le vie del paese dopo di che ci ritiriamo nella nostra camera e ci mettiamo a letto.
Stanchi del viaggio veniamo colti dal sonno dopo pochi minuti.
La mattina dopo ci svegliamo presto e fatta colazione ci dirigiamo verso la spiaggia che dista un centinaio di metri dall’hotel.
La spiaggia è attrezzata ma non è ciò che andiamo cercando , preferiamo un posto fuori dai centri abitati dove ci si possa sentire più liberi.
Torniamo in albergo e ci informiamo presso la reception su come raggiungere la città di Kos.
C’è una corriera ogni ora che parte dalla piazzetta del paese.
Andiamo così in città e ne approfittiamo per visitare i numerosi resti dell’antica civiltà ellenica.
Passiamo così li la giornata e prima di tornare noleggiamo una vettura , una piccola utilitaria con il tetto apribile ideale per viaggiare liberamente sull’isola.
La mattina successiva subito dopo colazione ci mettiamo in marcia alla ricerca di una spiaggia fuori mano.
La strada non costeggia il mare , si distende parallela ad esso ma un po’ all’interno.
Ad un certo punto scorgiamo una strada sterrata che scende in direzione del mare. La imbocchiamo. Percorse poche centinaia di metri vediamo un largo spazio occupato da un ristorantino di quelli aperti solo durante la stagione turistica.
La strada prosegue in discesa finché raggiungiamo il mare.
Lasciamo la macchina all’ombra di un alberello e presa la borsa da mare ci dirigiamo verso la spiaggia.
E’ un lungo lido sabbioso protetto per una parte della sua lunghezza da una rete coperta da un telo che serve da frangivento.
A ridosso di essa una fila di ombrelloni e lettini per la maggior parte chiusi.
Ci saranno una decina di bagnanti li più altri gruppetti sparsi lungo il resto della spiaggia.
Stiamo per decidere cosa fare quando appare un ragazzone in costume con la pelle scurita dal sole , avrà si e no 35 anni.
Si avvicina a noi , sorridendo cordiale ci da il buongiorno “Kalimera” poi sinceratosi che siamo italiani e non parliamo il greco ci chiede se conosciamo la lingua inglese ed io rispondo che mi arrangio mentre Sara no ma mi preoccuperò di tradurre per lei.
Mi dice che per pochi euro possiamo avere lettini ed ombrellone per tutto il giorno.
Decidiamo per accettare la sua offerta e scegliamo dove metterci. Lui apre ombrellone e lettini e dopo aver ricevuto il compenso saluta senza dimenticare di dirci prima di andarsene che dietro la barriera frangivento c’è una doccia ed in ogni caso se avessimo bisogno di qualcosa lui ha un capanno ai piedi del pendio dove inizia la spiaggia , lo possiamo trovare li.
Ci spogliamo , abbiamo indossato il costume in albergo.
Sara si toglie la pare sopra e resta in topless.
Ci sistemiamo sui lettini e parliamo del posto , davvero carino e sufficientemente discreto e riguardo al ragazzo di cui onestamente non ricordo il nome per cui lo chiamerò Dimitri.
“Simpatico il ragazzo , gentile e disponibile”
“E soprattutto con una dotazione niente male” interviene lei
“Non ti smentisci mai , ci avrei giurato che non ti sarebbe passato inosservato ciò che spingeva sotto il suo costume , notevole , non c’è che dire”
“Prima ho poi me lo faccio”
“Non ho dubbi e mi sa che sarà più prima che poi”
Passiamo la mattinata a prendere il sole e fare il bagno e quando è l’ora di pranzo decidiamo di lasciare nella cesta i panini che ci siamo portati e andare a mangiare in quel piccolo ristorante notato venendo qua.
Possiamo raggiungerlo a piedi , non è lontano.
Indosso una canottiera ed il costume che nel frattempo si è asciugato. Sara mette un copricostume che lascia quasi interamente scoperte le cosce e si chiude sul davanti con una cintura dello stesso tessuto leggero dell’indumento. Non ha indossato la parte superiore del costume , il seno non si vede in quanto il tessuto è variopinto ma si può benissimo intuire dal suo ballonzolare dovuto ai suoi movimenti.
Ordiniamo un piatto di pesce ed insalata alla greca ed accompagniamo il tutto con del vino bianco locale.
Io mi diverto ad osservare tra le persone seduti ai tavoli i padri di famiglia che le lanciano sguardi furtivi e ad immaginare i pensieri che gli ronzano in testa con moglie e figli accanto.
Chi non è in compagnia di donne guarda in modo un po’ più sfacciato tranne distogliere gli occhi quando li colgo in flagrante.
Finito di pranzare torniamo in spiaggia e facciamo un pisolino protetti dai raggi del sole dall’ombrellone.
Ci svegliamo dopo un’oretta.
Io vado a fare il bagno mentre Sara resta sdraiata a sfogliare una rivista femminile.
Mentre sto nuotando vedo Dimitri che sta dicendo qualcosa a Sara cercando in modo un po comico di farsi capire mimando ciò che vuole dirle.
Esco dall’acqua e vado in soccorso dei due.
Ciò che voleva dire era che gli avrebbe fatto piacere invitarci a bere i suo caffè al capanno.
Accettiamo volentieri e mentre lui si avvia io mi cambio il costume e ne metto uno asciutto. Sara indossa il copricostume che aveva al ristorante.
Ci presentiamo al capanno e Dimitri ci offre un caffè lungo preparato da lui con ghiaccio e corretto con del liquore che immagino possa essere brandy ; niente male.
Chiacchieriamo ed io ho lo scomodo compito di tradurre a Dimitri ciò che dice Sara ed a lei ciò che dice lui.
Anche lui come gli uomini al ristorante viene calamitato dal danzare dei seni di Sara , del resto quelle sono delle mammelle xl ed è sufficiente ogni piccolo movimento per farle dondolare.
Sara da parte sua non disdegna di volgere lo sguardo verso quel bendidio tra le gambe del nostro ospite nascosto sotto il costume.
Viene il momento di lasciare il capanno di Dimitri e Sara lo ringrazia del caffè dandogli un bacio su di una guancia e ne approfitta per strusciare i seni contro il suo braccio in modo apparentemente casuale ma so benissimo che così non è.
Torniamo ai nostri lettini e restiamo fino a che il sole diventa rosso mentre si abbassa verso l’orizzonte.
Siamo gli ultimi a lasciare la spiaggia. Dimitri sta chiudendo gli ombrelloni e dopo averli legati sistema i lettini.
Noi ci rivestiamo e raccogliamo le nostre cose.
Dimitri viene a salutarci e ci dice che spera che torniamo in quella spiaggia.
Gli rispondo che lo faremo senza dubbio.
La sera dopo aver cenato in hotel prendiamo l’auto ed andiamo in un paese dall’altra parte dell’isola dove ci hanno indicato si sono diversi locali e una vivace vita notturna.
Ci sediamo al tavolino di un bar lungo la via principale.
Ci sono comodi divanetti sui quali ci accomodiamo ed ordiniamo un paio di cocktail. Sara indossa un tubino attillato con una generosa scollatura e durante la serata più di una persona si ferma per attaccare bottone. Noi senza essere scortesi cerchiamo di non dare loro troppa corda ed a una certa ora ci alziamo e torniamo in hotel.
Quella notte facciamo l’amore ed io la stuzzico
“Chissà che cazzone ha sotto quel costume Dimitri”
“Tesoro presto lo scoprirò e sarà un gran bel vedere , ne sono certa”
“Scommetto che ha una gran voglia di scoparti , l’ho capito dagli sguardi che ti lanciava e poi la tua mossa del bacio sulla guancia per potergli fare sentire il contatto con le tue tette mi sa che lo ha mandato su di giri”
“Domani se capita l’occasione giusta me lo scopo quel bel ragazzone e non ci sarà bisogno che tu traduca , quel che succederà ha un linguaggio universale”
“Gemiti e grugniti sono i medesimi ovunque ed anche se ti parlerà in greco o inglese non sarà difficile immaginare ciò che dice”
Il giorno dopo torniamo in quella spiaggia e scegliamo di sistemarci nello steso posto del giorno prima.
Non vedo Dimitri così mi occupo io di aprire ombrellone e lettini.
Lui si presenta poco dopo e si scusa per non essere stato presente quando siamo arrivati ma era occupato ad aggiustare il generatore che da corrente al capanno e che stava facendo i capricci.
Gli do il denaro per il noleggio e lui me ne restituisce una parte
“Ti sei occupato tu di fare una cosa della quale avrei dovuto pensarci io per cui è giusto che tu abbia uno sconto.
Comunque sono felice di rivedervi , siete una delle poche coppie con le quali è piacevole conversare.
Vi aspetto nel pomeriggio per un altro caffè , sempre che per voi vada bene.
“Certo saremo ben lieti di venire a trovarti al capanno e poi quella bevanda che prepari è ottima davvero”
“Grazie allora a più tardi. Ora devo lasciarvi , ho del lavoro da fare”
Passiamo la mattinata , io quasi sempre in acqua a nuotare mentre Sara a parte qualche puntata sulla riva più che altro per rinfrescarsi preferisce prendere la tintarella.
Pranziamo al solito ristorantino ed al pomeriggio verso le quattro ci prepariamo per andare da Dimitri.
Sara si è bagnata da poco così si asciuga , indossa il copricostume e si toglie gli slip del costume e li appende all’ombrellone.
Decide di non mettere quelli asciutti e quando si chiude il copricostume lascia la cintura un poco lenta in mod che a seconda del movimento che fa si può vedere a volte un seno a volte l’altro per intero o quasi.
In fatto di malizia non è inferiore a nessuna delle troie più intraprendenti.
Arrivati al capanno ci sediamo mentre Dimitri versa il caffè.
Prendiamo a conversare e come previsto in certe occasioni se si infila lo sguardo sotto il copricostume si può godere della vista dei suoi più che generosi seni.
Dimitri spesso perde il filo del discorso e non è raro vederlo deglutire.
Intervengo io “vedo che apprezzi i seni di Sara , belli vero ?”
“Perdonatemi non volevo essere maleducato ma in effetti quando si sono mostrati completamente sotto quel sottile tessuto ne sono
rimasto affascinato”
“Ho notato che già da ieri avevano colpito la tua attenzione e Sara che è una donna di cuore ha pensato di fare in modo che tu li potessi vedere senza sbatterteli in faccia , sarebbe stato di cattivo gusto”
“Sono magnifici , lei è una donna splendida”
Naturalmente io traduco le sue parole a Sara che si dimostra lusingata.
“Sono grosse e piene ma nonostante il loro peso restano sode e non sono cadenti come sarebbe facile aspettarsi”
Le scosto il copricostume e glielo sfilo dalle braccia lasciandola a petto nudo. Le prendo in mano e le palpo “Guarda come sono belle sode , prova a toccarle e dimmi se non è vero”
Lui si avvicina leggermente imbarazzato ma non si lascia scappare l’occasione. Prima le accarezza “che pelle liscia e morbida” poi li stringe a piene mani e li palpa come a mungere. Le areole si inturgidiscono ed i capezzoli si ergono duri sotto i nostri occhi.
Dimitri mi guarda ed io gli faccio cenno di proseguire pure.
Le stringe i capezzoli. Sara gli mette le mani sulla testa e fa pressione per fargliela abbassare , lui capisce ed avvicinate le labbra si mette a succhiare come farebbe un poppante. Non smette di strizzargliele mentre succhia , li prende tra i denti e stringe leggermente. A Sara scappa un lamento seguito subito da un gemito di piacere.
Lui passa da una tetta all’altra come a nutrirsene. In seguito alza la testa e incrocia il suo sguardo. Si osservano intensamente per qualche istante poi le loro labbra si incontrano , si socchiudono e lasciano che le lingue si incontrino ed inizino una danza nelle loro bocche.
Sara si scosta dopo un po’ da lui e si siede sul tavolo , slaccia la cintura e l’indumento si apre svelando la sua nudità.
Dimitri la osserva ammaliato , il cazzo non gli sta più negli slip.
Se li sfila. Finalmente libero il suo grosso membro si mostra nella sua interezza. Supera decisamente la misura media , è percorso da da grosse vene blu che risaltano in superficie , la cappella è a forma di fungo ed è imperlata da gocce di rugiada.
Sara ne è affascinata.
La figa ha schiuso le sue labbra ed è lucida degli abbondanti umori che la bagnano.
Lui si avvicina , lei è a gambe larghe con le braccia tese leggermente all’indietro le mani appoggiate al tavolo.
Affonda il pollice in quella calda fessura per poi risalire e fermarsi sul grilletto teso e gonfio da sembrare un cazzo in miniatura.
Lo stuzzica per un po’ poi evidentemente non resiste più e presosi in mano quella grossa asta di carne la picchietta contro la passera e ce la struscia per poi puntare deciso verso la parte più profonda e spingere e penetrarla fino alle palle.
Sara lo accoglie con un lungo mugolio e lui inizia a lavorare di lombi sempre più deciso. La tiene per i fianchi e pompa con forza , sono colpi potenti che la fanno sussultare , le mammelle sbattono di qua e di la come impazzite.
Si aggrappa a lui e lo stringe forte a se mentre gode apertamente.
Io ho preso a segarmi da tempo e godo nel vederla godere.
Lei ogni tanto volge lo sguardo verso di me per sincerarsi che io sia partecipe del suo piacere.
Ora si lascia andare sul tavolo e mentre Dimitri non smette di sbattersela lei si sgrilletta muovendo freneticamente le dita.
Un urlo prolungato preannuncia l’imminente orgasmo che puntuale la prende avvolgendola in una calda ed intensa sensazione estatica.
L’orgasmo l’ha fatta squirtare bagnando il ventre di Dimitri e il pavimento ai piedi del tavolo.
Lui non sapendo se lei è protetta o meno esce da quella meravigliosa dispensatrice di piacere per evitare di venirle dentro.
Se lo mena mentre la osserva stesa esausta sul tavolo.
Sara ci mette poco a riprendersi ed a scendere dal tavolo per accucciarsi davanti al cazzo di Dimitri.
Glielo prende in mano ed inizia lei a segarlo per poi prenderlo in bocca. Succhia e sega e quando sente che la sua mazza ha i primi sussulti ed i gemiti di lui si tramutano in rantoli e grugniti allontana la bocca per vederlo schizzare.
Il primo getto di sborra le prende il viso appena sopra le labbra mentre i successivi le arrivano in bocca e poi di nuovo sul viso.
Sembra che la sua sborrata sia interminabile e Sara ne ha talmente tanta in faccia che inizia a colarle in bocca e sui seni.
Lei si lecca le labbra e raccoglie con le dita quella che ha sul volto per poi portarsela alla bocca poi gli prende di nuovo il cazzo in bocca e succhia con forza a farne uscire le ultime gocce.
Lecca l’asta ancora pregna degli umori di entrambi fino a che non c’è più nulla da leccare se non il cazzo lucido di saliva che piano piano perde vigore.
Lui le porge una mano e l’aiuta ad alzarsi per poi baciarla.
Nel frattempo io ho sborrato.
Sara lascia Dimitri e si avvicina a me. Mi prende in bocca il cazzo e me lo pulisce quindi si alza e mi bacia facendomi gustare i diversi sapori che ha accolto nella sua bocca.
Si è fatta sera , salutiamo Dimitri con la promessa che non avremmo abbandonato quella spiaggia e la sua piacevole compagnia.
Saremmo tornati spesso durante il periodo di permanenza sull’isola.
Andiamo a farci la doccia insieme e torniamo poi al nostro ombrellone portando in mano io il costume e lai il suo copricostume. Siamo nudi ma tanto ormai gli altri bagnanti se ne sono andati da un pezzo.
Raccogliamo le nostre cose , ci vestiamo e ci avviamo sorridenti verso la macchina.

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