Cuckold Sissy – La puttana di Valentina

Cuckold Sissy – La puttana di Valentina

Cuckold Sissy – La puttana di Valentina

Buongiorno, mi chiamo Fabio e voglio raccontare la mia storia per aiutare chi, come me, si è ritrovato in situazioni matrimoniali complesse, e per chiunque voglia conoscere i giri di eventi che mi hanno portato a diventare un cuckold per amore ben 2 volte.

Ho 34 anni e la mia storia è iniziata molti anni fa, quando ho incontrato Giulia, la mia futura moglie. Aveva due anni meno di me e stiamo parlando di sei anni fa. Sono nato in una famiglia benestante, ma nonostante ciò, non sono mai stato un ragazzo sicuro di sé né robusto e atletico come mio fratello. Mia madre mi ha sempre protetto e curato, mentre mio padre era più interessato agli affari e alla caccia.

Ho frequentato l’università, studiando economia e commercio, poi lingue straniere, e mi sono distinto per la mia mente raffinata. Mio padre è stato colpito dalla mia intelligenza e mi ha affidato una delle sue aziende, che ho fatto prosperare.

Sul piano sentimentale e sessuale, le cose non andavano bene. Non avevo mai avuto una ragazza che mi piacesse davvero, e questo preoccupava molto mia madre. Lei pensava di pilotare la mia vita amorosa, così come aveva fatto con le mie amicizie da bambino.

Un giorno, ho incontrato Valentina, una donna che mi ha conquistato immediatamente. Con lei, ho scoperto una sessualità e una passione che mai avevo provato prima. Tuttavia, mia madre non approvava la mia relazione con Valentina, giudicandola inadatta per me. Per troppa accondiscendenza verso la mia famiglia, ho deciso di sposare Giulia una ragazza che mia madre considerava più adatta per me.

Mia madre infatti pilotò il nostro primo l’incontro invitando Giulia ad una festa. Lei era una bella ragazza, occhi azzurri, sguardo intenso, bionda, formosa e simpatica. Aveva un’aria decisa e sicura di sé che mi intimidiva, mi faceva sentire in una posizione di inferiorità, ma allo stesso tempo mi fece sentire speciale, che lei avesse scelto di parlare proprio con me. Ero incredulo. La festa era piena di uomini affascinanti e mascolini, molto più attraenti di me. Eppure era lì, a parlare con me. Nei giorni successivi ci vedemmo altre volte, ci scambiammo baci e tenerezze, ma non andammo oltre. Poi un giorno mi invitò a passare un weekend nel suo chalet di montagna. Era un po’ fuori mano, ma l’idea di trascorrere del tempo con lei mi eccitava molto. Eravamo soli, in una casa isolata nella natura. Passammo del tempo a sciare insieme, ma lei aveva altri interessi che voleva condividere con me. La terza sera, mi portò nella sua camera da letto e ci spogliammo. Lei era stupenda, con un corpo da sogno, dalle forme generose e perfette. Io, invece, mi sentivo molto insicuro. Ero magro e poco attraente, con un pene di dimensioni ridotte. Lei lo notò subito, ma non sembrò particolarmente turbata. Mi disse che il mio cazzo, che era appena 10 centimetri, non era in grado di soddisfarla, ma che esistevano altri modi per divertirsi insieme. Così iniziò la nostra relazione, fatta di giochi di dominazione e sottomissione, di sesso orale e manuale, di giochi erotici e fantasie. Lei era la dominatrice, io il suo sottomesso. Ero felice di poterla soddisfare in altri modi, non solo con il mio membro. Ero felice di essere con lei, di poterla amare e essere amato, nonostante le nostre differenze.

Mia madre, che era sempre stata presente nella mia vita, mi suggerì di chiederla in matrimonio. Ero emozionatissimo, ma mi vergognavo un po’ perché sapevo di non essere all’altezza delle sue aspettative. Comunque, seguii le indicazioni di mia madre e una sera, al ristorante più lussuoso della nostra città, le offrii un anello stupendo e le chiesi di sposarmi. Lei mi guardò intensamente e poi mi disse che avrebbe accettato solo se il nostro rapporto sarebbe continuato così come era.

Tuttavia la mia passione per Valentina non si è mai spenta del tutto e con varie scuse continuavo a mandarle dei messaggi. Lei si era fidanzata e mi diceva che stava piuttosto bene, ma in confidenza mi disse pure che la sua vita sessuale era piuttosto monotona e che gli mancavano i miei modi gentili e le attenzioni che le avevo sempre dato durante la nostra relazione.

Tornando a Giulia, invece avevo scoperto dopo poco, che eravamo sposati, che aveva una relazione extraconiugale, decisi di non fare nulla e di diventare un cuckold sissy per lei, visto che questo sembrava appagarla. In realtà poi scoprii, che era solo un modo di darmi un ruolo. Ho iniziato a permetterle di avere incontri con altri uomini, mentre io rimanevo a casa ad aspettare e a preparare tutto per il loro incontro.

Questa situazione ha reso la mia vita sessuale molto particolare, ma mi ha anche permesso di esplorare lati di me stesso che non conoscevo. Alla fine, compresi che quel ruolo di cornuto e sottomesso, che si vestiva da donna, mi piaceva molto ed iniziai a pensare, che forse avrei potuto anche provare a fare sesso con un uomo e che mi sarebbe potuto piacere, nonostante comunque non mi sentissi per niente gay e fossi sempre affascinato dalle donne. Il mio ruolo di cornuto e sissy tuttavia mi calzava perfettamente.

Giulia mi insegnò a leccarle la sua figa. Mi svelò molti trucchi e, tra un amplesso e l’altro, mi fece capire di essere bravissimo. Ogni tanto Giulia mi masturbava manualmente e di tanto in tanto mi spompinava anche il cazzo, a patto però che io bevessi la mia stessa sborra. Devo ammettere che il sapore del mio sperma, mi piacque molto da subito ed iniziai ad ingoiarlo non solo davanti a lei, ma anche per conto mio, durante le mie masturbazioni solitarie. Questo era il rapporto che si era creato e devo ammettere, che quel ruolo seppur sentivo intimamente mio, non riusciva ad appagarmi del tutto. Giulia infatti era tal volta distaccata e non si confidava con me quanto avrei voluto. Nel contempo Giulia, continuava i suoi rapporti extra-coniugali, senza però coinvolgermi. La verità che io, riuscivo ad accettare quei tradimenti e quel ruolo, che mi era stato assegnato, tuttavia Giulia, non mi coinvolgeva in nessun modo, non dandomi attenzioni. Per attenzioni, intendo la capacità di svolgere il suo ruolo dominante e di umiliazione vera che io bramavo. Le avevo confessato tra l’altro che mi sarebbe piaciuto essere preso da lei, anche assieme ad uno dei suoi bull, con uno strap on, magari mentre ero vestita da sissy intenta a ricevere le sue umiliazioni, ma lei non mi accontentò mai.

Io continuavo a tenere nel frattempo un rapporto segreto di dolce amicizia con Valentina, la mia ex fidanzata, per cui sentivo ancora molto amore ed affetto e alla quale confidai la mia nuova identità sessuale di sissy sottomessa ma insoddisfatta. Valentina che era stata sempre di mentalità aperta ed anche lei con un carattere dominante, ma allo stesso tempo molto dolce, mi disse di pazientare nel mi rapporto di coppia. Si fece, poi sfuggire il fatto, che avrebbe gradito molto avermi avuto come marito con lo stesso ruolo che io avevo o cercavo di avere con Giulia ed invece avere Marco, il suo attuale fidanzato come bull.

Presi dalla voglia matta di vederci ancora e non solo, un pomeriggio mi invitò a casa sua per un tè. Io maliziosamente andai da lei con una borsetta, dove avevo i miei abiti da sissy. Quando ci vedemmo, ci abbracciamo prima e ci venne d’istinto di baciarci. I nostri corpi si unirono per qualche minuto tra vera passione e sentimento. Decisi quindi di rilevare del contenuto della borsetta a Valentina, che sembrava molto curiosa ed eccitata nel suo contenuto. Andai quindi nel suo bagno, dove indossai, tacchi, collant , perizoma, minigonna ed una camicetta e mi misi un filo di trucco. Tornai in sala da lei, che era molto stupita, ma anche vogliosa di voler giocare con la nuova versione di Fabio la sissy. Ci baciammo ancora con intensità e quindi di un tratto Valentina, prese l’iniziativa di quel nuovo gioco. Si tolse i leggings che stava indossando, si mise seduta sul divano allargò le gambe e mi fece cenno di venire verso di lei.

  • “Inginocchiati”.

Mi disse in quel momento con aria severa. Ed io mi misi a 4 zappe proprio davanti alla sue mutandine. Lei posò la sua mano delicatamente sulla mia nuca , si scostò le mutandine da una parte e mi fece leccare la sua fighetta. Io che ero diventato un vero specialista in quella pratica, seguendo gli insegnamenti di Giulia, la feci godere leccandola come un forsennato e in pochi minuti, lei ebbe un orgasmo fortissimo.

  • “Sei stato bravissimo! Non mi avevi mai leccata così anzi nessuno mi ha mai leccata così. Voglio che lo fai ancora, “puttana!”. Sei la mia puttana”.

Valentina era entrata nel suo ruolo, ed io mi sentii davvero una cagna in calore, in quel momento, ed eccitato sempre a 4 zampe per terra iniziai nuovamente e leccarle la figa.

  • “Adesso tirati su la gonna e sculetta.”

Mi ordinò in quel momento Valentina sempre con fare deciso ed io sempre più eccitato, eseguii gli ordini. Uno specchio, casualmente posto in sala, rifletteva il mio sculettamento e vedere il mio culetto in perizoma, che non era per niente male, mi fece agitare e pensare a quanto sarebbe stato bello, se qualcuno mi avesse scopato dietro. Inizia a dimenarmi e sculettare quindi con maggior desiderio e mugulando nel contempo, tanto che Valentina, si occorse di quel mio desiderio e mi disse: “Rimani così un attimo e aspettami”.

Dopo neanche 1 minuto, tornò con un vibratore in mano e del gel lubrificante.

  • “Sta’ fermo. Adesso a te ci penso io.”

Ero molto eccitato, all’idea di quel che stava per succedere, Valentina mi sfilò le mutandine e mentre mi trovavo sempre alla pecorina mi bagnò il culo con il lubrificante, quindi iniziò ad infilarmi la punta del vibratore dentro il mio buchetto, che era piuttosto stretto.. “Ahh , ” gemetti io tra un sentimento di dolore e piacere, poi Valentina affondò tutto il vibro dentro e comincia a sbattermi dietro quella mazza grande e dura. Mi piace da morire sentirlo dentro, sento che dal cazzo, mi inizia ad uscire del liquido, sto per avere un orgasmo e sborrare senza che neanche mi tocchi e prendo a gemere.

  • “Sei la mia puttana!!!!”

MI ripete Valentina, sadicamente e io continuò ad urlare, fin quando sento scorrere da dentro il mio cazzo, lo sperma che sta per uscire, il mio culo si contrae per un’ultima volta e di un tratto una schizzata abbondante di sborra cade sul pavimento.

  • “Adesso leccala. Puttana”

Iniziò a leccare e raccogliere da terra la mia stessa sborra, per obbedire all’ordine della mia padrona, quindi mi alzo da terra, apro la bocca e le faccio vedere quanto sono stata brava e quanta ne ho raccolta. Valentina si avvicina a me, inizia a baciarmi le labbra poi me le apre e succhia la mia sborra dalla stessa bocca, tanto da prenderne un po’ nella sua bocca e quindi entrambi ci baciamo leccandoci con quella sborra che ci dà l’ultima dose di perversione in quel pomeriggio così eccitante.

Si è fatto tardi e corro in bagno a rivestirmi. Sono le 18 e ben presto Marco, il fidanzato di Valentina sarebbe tornato a casa. Giusto il tempo di un abbraccio e due coccole veloci tra di noi e ci dovemmo salutare. In quel giorno non solo avevamo ritrovato un amore, che forse non era mai stato perso tra noi, ma anche un nuova affinità sessuale, che ci rendeva perfetti l’una per l’altro e potenzialmente una coppia perfetta.

Il piacere del sesso appena fatto e di aver riscoperto l’amore e la passione con Valentina, svanisce presto però e lascia spazio ad una malinconia straziante, che arriva poco dopo. Mentre sono in auto, mi arriva un messaggi di whatsapp di Valentina:

  • “Fabio è stato bellissimo oggi, credo di non aver mai smesso di amarti, ma adesso entrambi siamo impegnati e non voglio che ci complichiamo la vita. E’ meglio se non ci sentiamo più.”

Leggo il messaggio ed iniziò a piangere senza freni come un bambino. Non poteva essere, non era possibile, mi sentivo così innamorato e così appagato con lei. Volevo continuare ad essere la sua puttana. Perché?

Nelle settimane seguenti, cercai di contattare Valentina in tutti i modi, sia per telefono sia per whatsapp, ma senza esito. Lei mi aveva evidentemente bloccato.

Nel frattempo Giulia continuava incessantemente nei suoi incontri e le sue attenzioni verso di me, erano ogni giorno più scarse. Poi un giorno ascoltando furtivamente una conversazione tra Giulia e una sua amica, durante la quale lei le confessava di non amarmi davvero e di stare con me solo per interesse. Mia moglie diceva che mia madre l’aveva convinta a stare con me, promettendole una vita agiata e la possibilità di uscire con altri uomini, visto che io ero un tipo dal carattere debole e sottomesso e che certo non avrei fatto resistenza. La cosa mi sconvolse al punto da farmi entrare in una crisi profonda.

Mi senti il cuore in gola, ma anche come liberato, da quella relazione, che non avevo mai sentito mia. Confessai a Giulia, di aver ascoltato la sua telefonata e la lasciai seduta istante andandomene di casa il giorno stesso.

Il mio pensiero ora era solo per Valentina, la donna che avevo sempre amato. Il giorno dopo, mi appostai davanti a casa sua e quando la vidi uscire dal portone, sola senza Marco, mi presentai ai suoi occhi. Ho modo così di parlarle e di dirle che sono libero e che l’amo e che voglio stare con lei, che voglio essere la sua puttana per sempre.

Valentina, non mi risponde, mi dice che ha bisogno di tempo ma mi promette di farsi sentire presto.

Passano 2 giorni e ricevo una chiamata da Valentina, mi rivela che anche lei si è lasciata con Marco e che adesso vuole la sua puttana tutta per sé e per sempre .. Mi dice anche che vuole tanti cazzi da divedere con la sua sissy cuckold. Io sono felice e mi precipito con la mia borsetta a casa di Valentina, per diventare nuovamente la sua puttana.

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