Una nerd bullizzata che ama la sottomissione

Una nerd bullizzata che ama la sottomissione

Tempo di ascolto:7:46 min.

Ciao a tutti, mi chiamo Martina e ho 23 anni. Mi definisco una nerd e devo ammettere che mi piace molto passare il mio tempo libero a studiare o a navigare in rete alla scoperta di nuove conoscenze. Non sono esattamente magra, ho un peso di 70 kg e un’altezza di 1.65 metri. Non sono considerata la persona più bella del mondo, ma sono gradevole e ho un buon carattere che compensa il mio aspetto fisico.

I miei genitori sono molto importanti per me. Mio padre è un carabiniere che ha sempre lavorato duramente per la sua famiglia e la sua carriera, mentre mia madre è una casalinga che si prende cura della casa. Ho ereditato da loro il senso del dovere e la capacità di lavorare sodo per ottenere ciò che voglio.

Nonostante la mia personalità un po’ introversa, quando sono con le persone che amo, so essere simpatica e socievole.

La scuola è stata un’esperienza che mi ha segnato profondamente e mi ha dato un carattere da sottomessa. Ricordo che ero sempre il bersaglio del bullismo da parte di alcuni compagni di classe. Mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico e per le mie passioni da nerd. Questo mi ha fatto sentire molto umiliata e indifesa, e ho iniziato a sviluppare un carattere timido e sottomesso.

Nonostante il tempo sia passato e io sia diventata adulta, quella sensazione di umiliazione e sottomissione è qualcosa che mi appartiene ancora oggi, ma dal quale riesco a trovarnee piacere. Ho infatti, avuto modo di approfondire varie letture sul mondo BDSM e sono certa di potermi definire una slave. Una slave in cerca del suo padrone, per essere soddisfatta mentalmente e sessualmente.

Durante il mio ultimo anno di università, ho conosciuto un professore che si è rivelato essere molto importante per me. Era un uomo di circa 45 anni, magro e un po’ goffo, che portava sempre gli occhiali. Era un vero nerd, proprio come me e mi attraeva molto.

Inizialmente, siamo diventati amici e abbiamo iniziato a passare del tempo insieme fuori dall’università. Avevamo molte cose in comune e ci piaceva molto parlare delle nostre passioni e interessi. Con il passare del tempo, ho iniziato a provare dei sentimenti per lui e lui ha fatto lo stesso. Era una cosa molto strana per me, perché non avevo mai provato nulla del genere per un insegnante prima d’ora.

Ma nonostante questo, abbiamo deciso di provarci e di iniziare una relazione. E’ stato un percorso molto emozionante, ma anche difficile. Ci siamo dovuti nascondere dal resto del mondo perché sapevamo che una relazione tra un insegnante e una studentessa era vietata dalle regole dell’università. Ma nonostante questo, eravamo felici insieme e abbiamo deciso di affrontare tutti i problemi che ci sarebbero stati.

Con il tempo, ho scoperto che Danilo, il mio professore e ora fidanzato, seppur sembrasse goffo e un po’ impacciato, aveva un animo autoritario e dominante. Era una cosa che mi attraeva molto e mi faceva sentire al sicuro e protetta. Era un uomo molto forte e deciso e sapeva come prendersi cura di me ed anche a letto si era creato una situazione di dominazione, dove lui era il master ed io la schiava.

La fantasia di cui vi voglio raccontare è stata realizzata, la scorsa primavera nella casa di Danilo e fu davvero molto eccitante. Ormai da qualche tempo, ero diventata la sua slave ed obbedivo ai suoi ordini anche più bizzarri. Nonostante la stranezza delle sue fantasie ne ero molto affascinata ed eccitata. Torniamo a quel giorno. Ero andata alle 16 da Danilo ed iniziammo prima a berci un té tranquillamene, poi lui mi ordinò di bere un bicchiere d’acqua. Non avevo sete, ma era l’ordine e non potevo tirarmi indietro. Al primo bicchiere, seguì nuovamente l’ordine per il secondo, il terzo, il quarto e il quinto, il sesto ed il settimo; tant’è che mi sentivo già lo stimolo per la pipì. A quel punto Danilo mi prese per mano, mi portò verso un armadio, dove tirò fuori delle bende e delle manette ed altre giochi erotici. Mi mise prima la benda e poi mi ammanettò sia le mani che i piedi e mi fece sedere sulla sua scrivania. “Devi capire cos’è la vera umiliazione”, mi disse sadicamente e quindi chiuse la porta uscendo di casa.

Ero un po’ spaventata non posso negarlo e soprattutto avevo un gran stimolo di fare la pipì. Nell’oscurità e l’immobilità, il tempo passava senza che io potessi capire in quale misura e tra l’altro lo stare ferma mi stava provocando anche anche un certo infreddolimento. Dopo un periodo piuttosto lungo anche se indefinito, la mia vescica cedette e mi feci la pipì addosso. Provai una strana sensazione, di piacere e umiliazione allo stesso tempo. I miei pantaloni iniziarono a bagnarsi, regalandomi una intensa sensazione di calore al quale seguì una susseguente sensazione di freddo. Non vedevo l’ora che Danilo venisse a salvarmi, ero spaventata ed anche un po’ agitata.

Dopo un bel po’ di tempo che mi ero fatto la pipì addosso, sentii aprire la porta di casa e mi rincuorai. Danilo entrò nel suo studio e si accorse che mi ero fatta la pipì addosso e senza mezze misure: iniziò ad inveire ed insultarmi per quello che avevo combinato. “Vieni qua! Adesso ti faccio vedere io”.

Mi tolse le manette dai piedi, mi esortò a mettermi in ginocchio e da lì sentii , il rumore inconfondibile della zip dei pantaloni che si abbassava… “Apri la bocca adesso!” Disse Danilo con tono autorevole. Io obbedii, comprendendo quello che stava avvenendo ma non potendo vederlo, in quanto ero ancora bendata. Sentii arrivare una doccia calda di piscio sul mio viso, sui capelli e sulla camicetta bianca, che Danilo mi avevo ordinato di indossare. Il tessuto piuttosto fine della camicetta si intrise in pochi secondi del piscio di Danilo, bagnandomi la pelle. “Adesso succhia!” esortò Danilo molto eccitato ma sempre controllato. Aprii servizievolmente la bocca per prendere il cazzo di Danilo ancora moscio e sporco di piscio dentro. Sentivo il sapore del suo piscio in bocca, non era buono , me ne rendevo conto, ma in quel momento mi regalava una grande emozione, come se fosse un nettare prezioso che ti dà gioia e libidine. Il cazzo di Danilo divenne dritto da lì a poco dentro la mia bocca; lui iniziò a prendermi la testa e spingerlo fino in gola e di tanto in tanto mi sputava in faccia ed in bocca. ” Che splendida schiava che sei! “sei davvero brava”.Quell’offese sincere, erano per me complimenti che mi onoravano e mi rendevano eccitata, tanto da gemere mentre glielo succhiavo. Dopo qualche minuto avevo la gola dolente, dal fatto che Danilo mi spingesse il suo cazzo senza pietà fino in fondo. Poi Danilo lo tolse dalla mia bocca, pe prendermi a schiaffi con il suo cazzo per un paio di volte o più ed infine sborrarmi in faccia. Infine raccolse con il suo dito tutto lo sperma, che avevo nel viso e lo spinse verso l’apertura della mia bocca, esortandomi a berlo.

Alla fine, mi tolse la benda e ci baciammo profondamente, poi ebbi il via libera per farmi la doccia. Questa esperienza è stata per me meravigliosa e gradevole anche se a molti potrà sembrare strano.

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