Tacchi a spillo per torturarmi

Tacchi a spillo per torturarmi

Mi chiamo Andrea e sono un uomo del nord che si è trasferito al sud fin dall’infanzia. Ho avuto una vita piena di successi scolastici e lavorativi, che mi hanno permesso di assumere diversi ruoli di rilievo in aziende italiane. Attualmente sono il direttore generale di un’importante società e mi occupo della gestione di diverse attività, coordinando centinaia di persone. La mia posizione di prestigio è accompagnata da un carattere forte e dalla propensione ad assumere il ruolo di leader in ogni aspetto della mia vita. Sono sempre il padrone assoluto delle mie scelte e le persone che mi circondano conoscono il mio carattere, apprezzandomi e stimandomi. Ma devo confessare una mia debolezza che cerco di nascondere, ma che emerge imperiosa e irrefrenabile, soprattutto nei periodi di maggiore stress lavorativo, quando mi sento sotto pressione e devo prendere decisioni importanti. Non so perché o come sia nata questa propensione per il sesso sadomaso, ma mi ritrovo a voler vivere esperienze sessuali in cui vengo sottomesso ed umiliato. Questo è una sorta di bilancia emotiva che mi porta a godere quando sono degradato ed umiliato. In passato ho parlato di questa mia inclinazione con il mio psicologo e mi ha detto che non sono l’unico a voler vivere queste esperienze, che è una cosa comune tra uomini d’affari e persone con responsabilità. Ma mi sento sempre molto imbarazzato. Non so come gestirlo e molto spesso mi rivolgo a professionisti del settore. Su uno dei tanti siti di annunci erotici, contatto qualche dominatrice e la raggiungo nel suo studio per farmi legare e farmi fare le più indescrivibili porcate. Ma voglio raccontare un episodio che è successo qualche mese fa, per puro caso. Ero in trasferta a Parigi per comprare alcuni clienti importanti ed avevo alloggiato in un grande hotel nel cuore della città. Era una di quelle strutture con spa, piscina coperta all’ultimo piano e vista panoramica sulla città. Ero lì per lavoro e dovevo restare concentrato. La sera mi sarei rilassato con una cena nella mia camera d’albergo. Ma quella sera qualcosa prese una piega diversa dalle mie aspettative. La mia sicurezza e auto-determinazione svanirono come per magia quando mi trovai in uno dei miei momenti di debolezza.

Divento insicuro, pieno di ansie e desidero con tutte le mie forze di essere sottomesso da una donna. In un momento di debolezza, mi è capitato di incontrare una bellissima barista in un lussuoso hotel di Roma. Ricordo ancora il suo sorriso seducente quando l’ho vista per la prima volta. L’ho invitata nella mia stanza per farle vedere un piccolo problema con l’aria condizionata, ma sapevo che lei aveva capito le mie reali intenzioni. Entrando nella stanza, mi ha sedotto con il suo atteggiamento calmo e sicuro. Mi ha fatto sedere sul bordo del letto e ha messo un piede sulla mia coscia. La sua gonna si è sollevata e ho potuto vedere la sua intimità scoperta. Non portava mutande, ma questo era esattamente ciò che cercavo. Ho cominciato a leccare le sue scarpe, godendo del sapore del cuoio sulle mie labbra. I suoi tacchi erano magnifici e mi eccitavano. Come se stessi facendo un pompino ad un cazzo, li ho succhiati con passione e desiderio. Ma lei voleva stuzzicarmi e farmi soffrire. Mi ha fatto sdraiare sul letto e mi ha fatto togliere i pantaloni. Sono rimasto con il mio cazzo duro in bella vista, pronta per essere usato. Lei si è seduta sopra di me e ha premuto il tacco della sua scarpa sui miei testicoli. Ho gemuto di piacere e dolore, eccitato dalla sensazione di essere umiliato. Mi ha usato per godere anche lei, scopandomi come una troia. Dopo aver finito, si è rivestita e senza dirmi una parola è uscita dalla stanza. Mi aveva usato per il suo piacere, e io avevo appagato le mie più segrete fantasie di sottomissione maschile.

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