Io, sono, Perverso – Prologo

Io, sono, Perverso – Prologo

Io, sono, Perverso – Prologo.

Sono passati quasi vent’anni da  quel giorno, quando dopo una violenta litigata finita a pugni e botte con mio padre, presi le mie cose e me  ne andai di casa..

Di quei vent’anni, avrei tante cose da raccontare: dall’arrangiarsi con i lavoretti più precari e mal pagati, agli inverni freddi e tristi senza una lira in tasca, fino al benessere quasi improvviso, ottenuto con il sacrificio di anni, dall’incontro con Marta, diventata poi mia moglie, alla nascita dei miei figli, per infine passare alla morte prematura di quel padre, di cui dicevo prima e con il quale dopo quel famoso giorno, non avevo più parlato. E i il rimorso seguente per non avergli potuto dare l’ultimo saluto, solo per il troppo orgoglio. 

Vent’anni. Vent’anni non si possono raccontare certo in poche righe, rischiando di farneticare parole al vento, nel presuntuoso pretesto di volersi fare conoscere. Già. Farsi conoscere…

Era proprio quello che stavo cercando di fare in quel momento, mentre mi guardavo allo specchio, in un primo mattino silenzioso di  un giorno di inizio estate. D’un tratto, solo in bagno, volsi il mio sguardo davanti allo specchio, proprio intento a conoscermi. Si, avete sentito bene, intento a conoscermi. Perché troppo spesso, pensiamo di sapere chi siamo, cosa vogliamo e dove stiamo andando. 

Io, fino ad allora, certamente ne ero convinto. Fin da ragazzo, il trend incessante di ricchezza e benessere di quei favolosi anni 80, sorretti dal mito del sogno americano che riecheggiava i suoi messaggi subliminali nei vari status symbol dell’epoca e nell’epopea del grande cinema USA: in  film come Rocky lo Stallone italiano, l’audace pilota Maverick di Top Gun o il militare invincibile Rambo, mi hanno fatto sempre pensare, che nella vita, bastava una semplice cosa: sacrifici e volontà e così tutti i sogni si potevano avverare. 

E cosa importa , come la pensi o cosa ti piace.

“Hai visto Rocky?”

Era un disgraziato ma con la forza di un sogno ed una volontà di ferro, ha conquistato il mondo. Puoi farlo anche tu non credi?

Questo è il sogno americano. La formula funziona sempre, anche in Occidente anche nella tua piccola Italia. Quindi, forza su, dacci dentro. 

E questo fu proprio quello che feci anche io in questi vent’anni. Si proprio così, anch’io ho venduto l’anima al diavolo. 

“Ma non esagerare dai, cosa stai dicendo?”

“No, mio caro ho veramente venduto l’anima al diavolo”. 

Ho regalato la mia gioventù, il mio amore, il mio entusiasmo per un unico fine: quello di arrivare. 

Quello di avere una bella macchina, una bella casa ed anche una bella moglie di cui andare fiero. C’è voluto del sacrificio ovviamente ed ho dovuto ingoiare tanta merda. Ma adesso, abito in una villa e mi posso permettere a soli quarant’anni, vacanze da 10.000 euro in resort da sogno, cene in ristoranti di lusso e vestiti griffati. 

Non posso essere ipocrita. Non posso non ammettere che questo benessere non sia appagante, seduttivo e confortevole, ma per tutto il resto sono sempre a chiedermi: n’è valsa realmente la pena? Io, chi sono?

Intento a guardarmi per capire chi ero, lo specchio riflesse nei miei occhi un’immagine che non riconoscevo.

“Ero io quello?”

Non mi ricordavo così, mi ricordavo con dei lunghi capelli neri, un fisico tonico e muscoloso e degli occhi innocenti, romantici  e pieni di passione e sogni.

Se pensavo a me stesso infatti, vedevo quel ragazzo che forse aveva circa 25 anni e che era intento a far capire al mondo, che valeva qualcosa e che era meglio di come molti lo avevano etichettato; ma la realtà era che quella persona non esisteva più.

Gli anni mi avevano trasformato radicalmente. Quel giorno, lo specchio me lo rivelò in modo inconfutabile, andando a cancellare quel filtro che la mia mente, aveva creato per anni, impedendomi di vedermi per quel che realmente ero. 

Così mi si presentò davanti una persona che non sapevo di conoscere, un uomo piuttosto grassottello con un taglio di capelli disordinato di un colore tra il nero e il brizzolato, un viso chiaramente  provato dalle ore di lavoro e lo stress e degli occhi privi di vitalità ed energia.

Un uomo programmato con dei pensieri fissi, fatti perlopiù di obbiettivi e numeri: mutui da pagare, case da acquistare, investimenti da fare, vacanze da prenotare, nuove imprese da costruire, e macchine sempre più costose da acquistare…

E se questo mese raggiungo i 100.000 e poi sottraggo i 10.000 del mese scorso, continuando su questo trend, tra 2 anni, potrò ambire ad avere…. 

Ma forse se quest’anno, il mio progetto sfonda, allora raggiungerò i 5 milioni di patrimonio, prima dei 50 anni e…

Un flusso infinito di numeri e progetti mi erano passati in testa per anni, proiettandomi costantemente in un futuro, nel quale chiedevo a me stesso di fare sempre di più, dimenticandomi così di vivere il presente.

E rinunciando così a vivere appieno, il rapporto con i miei figli, con mia moglie, con mia madre, non dedicandomi alle mie passioni e non esprimendo in nessun modo la mia personalità.

 Come poteva essere successo tutto questo?

 Dov’ero stato tutti quegli anni?

 Ma Daniele, tu chi sei?

 Hai visto come ti sei conciato ?

Tutte queste domande, furono come delle bombe, che distrussero le mille certezze che avevo costruito per anni. Certezze certamente troppo fragili per potersi realmente definire tali.

Trovata la forza di uscire da quell’incessante martellamento di domande e perché, mi feci finalmente la doccia e decisi quindi di prendermi la giornata libera.

Spensi il computer nell’ufficio di casa  che era stata da sempre la base operativa dove avevo costruito tutto quello che avevo, presi la chiave della macchina e guidai verso la colline.

Guidare in luoghi avvolti dalla natura, mi aiutava sempre a riflettere, ma se in passato le mie riflessioni erano caratterizzate dagli obbiettivi che volevo realizzare, ora il mio intento era solo quello di scoprire chi ero realmente.

Mentre guidavo in quelle strade semi isolate di campagna, tra le colline della Toscana avvolte dalle piante di ulivi, il mio pensiero volse improvvisamente ad un ricordo giovanile.

Avevo circa 13 anni, mi trovavo in campeggio e per una circostanza particolare, in quella giornata dalla mattina alla sera, rimasi solo senza la mia famiglia. 

Era luglio ed i miei ormoni per via dell’estate e dell’età giravano a mille. Approfittando dell’essere solo, presi a toccarmi il cazzo. Avevo iniziato a masturbarmi per le prime volte  da pochissimo tempo, ma ancora non ero mai riuscito ad avere un orgasmo, fin quando per l’appunto in quella stessa giornata, la spinta e l’intensità della mia masturbazione, data dalla bramosia di provare finalmente quella sensazione e dall’occasione di essere solo, finalmente arrivò. La mia prima sborrata, ancora acerba nel piacere e non molto intensa come sostanza, fu come toccare il cielo con le dita.

Voi, ricordate il vostro primo orgasmo?

Scommetto che la sensazione è per tutti più o meno la stessa. C’è una percezione di onnipotenza nel primo orgasmo e pare come di aver acquisito un super potere. In quel giorno, venni ben 7 volte, rimanendo chiuso nella roulotte da mattina a sera, a scoprire appunto il mio nuovo super potere.

Questa mia perversa memoria giovanile, mi fece pensare ad altri ricordi della mia vita sessuale;  che svariarono dalla mia prima volta a 17 anni con una prostituta di colore, alla prima esperienza bi-sex con un ragazzo conosciuto in una chat quando avevo poco più che vent’anni, fino ad una scappatella extraconiugale dai toni BDSM. Pensai inoltre a tutte le mie variegate fantasie sessuali, che erano spesso anche le trame delle mie masturbazioni quasi quotidiane e mi accorsi così, di avere ancora tantissime fantasie che volevo realizzare.

Ecco allora, che scoprii chi ero: sapevo di essere una persona capace nel mio lavoro con una volontà di ferro e una caparbietà al di fuori dal comune. Quindi sapevo pure di essere, quello che si potrebbe definire un “buon marito” ed un “buon padre” per i miei figli, ma in quella giornata campale di riflessioni, mi raggiunse la piena consapevolezza che intimamente dentro di me, il mio essere era quello di una persona estremamente perversa. 

Realizzai che la morale comune dei nostri tempi, il condizionamento di avere una moglie in qualche modo all’antica su tanti aspetti e le mie velleità da arrivista, avevano soffocato la mia anima da perverso fino a quel momento. 

So che ora qualcuno potrebbe banalizzare questa mia affermazione, pensando che sia superficiale o che sia sospinta solo da un vizio insano o una necessità di evasione dagli stress quotidiani e che certo, le perversioni non possono rappresentare in modo marcato la vita di una persona che possa definirsi sana di mente al 100%.  

Tuttavia, in quel momento capii anche, che al di là di quello che era il pensiero comune per il termine “perverso, per me tutto ciò, rappresentava una forma di espressione del mio stesso flusso vitale; nel quale potevo conciliare con intelligenza sentimenti come: l’amore, l’estro,  l’amicizia e più in generale l’esplorazione di nuovi mondi.

Al termine di tutto quel ragionamento, compresi quindi realmente chi ero: ero un perverso. Un perverso ,che aveva bisogno di vivere questa sua natura in modo armonico e farne uno dei pilastri della propria vita.

Mi resi conto che non aveva più senso per me continuare a vivere pensando costantemente a ciò che avrei potuto ottenere o avere tra un anno o due. Dovevo invece trovare nuovi stimoli nel presente e soddisfare appieno la mia natura, inclusa la mia sessualità, poiché essa rappresentava un’espressione profonda del mio essere.

Presi delle decisioni che sconvolsero la mia vita. Ero consapevole che questo cambiamento così profondo mi avrebbe imposto delle scelte difficili, con ripercussioni sia economiche che sentimentali da affrontare.

La mia prima decisione fu di abbandonare il lavoro di pubblicitario. Avevo ormai accumulato un buon capitale e per vivere agiatamente mi sarebbe bastato investire saggiamente i miei soldi. Avrei dovuto fare maggiore attenzione alle spese: niente più vacanze da 10.000 euro a settimana o auto di grossa cilindrata, ma con una buona gestione avrei potuto mantenere uno stile di vita sopra la media.

Mi confrontai con un amico commercialista e iniziai a formarmi sulla cosiddetta “libertà finanziaria”. Ho così acquistato alcune proprietà immobiliari che ho sfruttato per gli affitti turistici, e ho investito un’altra parte del mio capitale nel mercato finanziario. Gli investimenti si sono rivelati azzeccati e, nonostante la gestione degli affitti mi abbia impegnato un po’, sono riuscito a far si di lavorare solo poche ore al giorno.

Questo cambiamento di stile di vita, si ripercosse positivamente anche nella vita di tutti i giorni. Ebbi più modo di dedicarmi ai miei figli ed anche a mia moglie, alla quale giorno dopo giorno iniziai ad introdurre la nuova versione di me.

Sono sempre stato un uomo dalla forte libidine e carica sessuale. Il mio sguardo fugace e la mia passione per le donne si leggevano negli occhi, tanto che anche di fronte a mia moglie, se incontravo una donna che mi ispirava sessualmente, non riuscivo a nascondere il mio desiderio. Marta ne era consapevole, ma in oltre 15 anni di relazione non le avevo mai dato grandi preoccupazioni, ad eccezione di un solo tradimento avvenuto nei primi anni della nostra relazione, causato da un momento di grande leggerezza. In ogni caso, considerando la durata della nostra relazione, non si può certo definire questo episodio come atipico. Per il resto, anche se avevo proposto a Marta di provare l’esperienza dello scambio di coppia o di una relazione aperta, come fanno molti mariti quando la loro relazione di coppia diventa stabile, tutto si era sempre concluso con battute sarcastiche di Marta che evidenziavano l’impossibilità di realizzare quelle proposte secondo il suo punto di vista.

Questa volta però, il cambiamento fu troppo evidente per non essere notato. Non solo per quanto riguardava l’aspetto del lavoro, che non era più il focus principale dove ponevo i massimi sforzi, ma ance per il mio cambiamento fisico che mi vide del tutto trasformato. In 9 mesi la dieta e la palestra mi avevano dato un corpo nuovamente tonico e muscoloso, mi lascia inoltre crescere i capelli che portavo fino quasi all’altezza del collo ed inizia a tingermi quel pochi capelli bianche che avevo. Forte di un nuovo fisico con addominali e pettorali quasi scolpiti, iniziai ad indossare camicie e magliette che risaltassero la mia muscolatura, oltre a ciò, presi ad aver una maggiora cura di me, depilandomi completamente ogni parte del mio corpo ed usare profumi ogni giorno. Mia moglie che era sempre stata una donna, che amava la cura della persona, il fitness e la cura della persona, ne fu certamente contenta, così come mi resi conto che improvvisamente molte donne, iniziarono a guardarmi e sorridermi con maggiore intensità.

Quel mio nuovo aspetto, unito alle maggiori attenzioni che riuscivo a dare a Marta, ora che avevo molto più tempo libero; fecero si che la nostra sessualità ne trasse indubbi vantaggi. Iniziammo a fare l’amore con molta più frequenza e più  vigore. Io approfittai di quei momenti dove Marta si toglieva i panni della donna per bene, per lasciarsi andare al piacere del sesso e della trasgressione, per rivelarle sempre con maggiore intensità tutte le mie  fantasie. In quelle occasioni le parlai anche della pratica del cuckoldismo, e del il mio desiderio di vederla scopata da un altro.

Ad essere onesto, quel ruolo di cornuto, non era tra gli aspetti preferiti delle pratiche sessuali che avevo in mente di sperimentare. Nonostante ciò era quello che meglio si prestava ad introdurre a Marta, la nuova persona che volevo essere ed il nuovo rapporto che volevo costruire con lei.

Nei prossimi capitoli che raccolgono queste mie confessioni; vi racconterò quindi cosa è successo negli 8 anni successivi della mia vita, tra : cuckoldismo, scambismo, esperienze bi-sex, voyerismo e pratiche sadomaso, che si sono alternati ad una vita che ha continuato a scorrere tra tutte le sue vicissitudini e difficoltà esistenziali, ma che si è arricchita di tante nuove scoperte, amicizie, riflessioni e giorni pieni di sesso e libidine.

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