Io odio l’inverno, fa buio troppo presto e le strade di ritorno sono poco illuminate, purtroppo non ho ancora una macchina mia e mi tocca farmela a piedi quando vado in palestra.
Mi presento rapidamente, mi chiamo Alessia e sono diciottenne da pochi mesi, sono una ragazza molto attiva e vivace, mi piace tenermi occupata, inoltre, tengo molto al mio aspetto e al mio fisico, per questo motivo passo ore a fare esercizi in palestra e sto molto attenta a quello che mangio.
Il risultato di tante sacrifici sono un fisico sportivo e anche molto femminile, le mie curve sono ancora più evidenti e mi piace metterle in mostra indossando indumenti attillati.
Un pomeriggio come mio solito, stavo percorrendo la stradina di ritorno, che passa in mezzo a un piccolo parco, solitamente poco frequentato a quell’ora, quando cammino non mi guardo molto intorno, così non mi sono accorta di un uomo che mi aveva seguita per qualche metro.
Quando mi ha superato e me lo sono trovata davanti ho sussultato per lo spavento, lui mi ha sorriso e si è scusato per essere sbucato all’improvviso, io ho sorriso forzatamente e poi ho cercato di proseguire il mio cammino.
Quell’uomo mi ha afferrato per un polso, mi ha messo una mano sulla bocca e mi ha portato in un angolo buio dietro un cespuglio, ero così spaventata che non sono riuscita a ribellarmi, ha tirato fuori il cazzo e me lo ha messo davanti alla faccia ordinandomi di succhiarlo.
Avevo paura che mi facesse del male, così l’ho preso in bocca e l’ho succhiato, la sua cappella era bagnatissima e in pochi secondi sono stata invasa dal suo sapore.
Mi ha tenuta ferma per i capelli, intimandomi di non urlare, mi ha scopato la bocca, ho sentito il suo cazzo arrivarmi fino alla gola, ero finita tra le mani di un porco maniaco che stava abusando di me.
Per fortuna non ha voluto scoparmi la figa, ha continuato a farsi spompinare finché non è esploso in un forte orgasmo e mi ha schizzato di sperma sulla bocca e sul collo, poi mi ha lasciato andare ed è scappato via.
È la prima volta che qualcuno abusa di me, un perfetto sconosciuto che probabilmente non rivedrò mai più o che magari, incontrerò ancora passando in quel parco, è stata un’esperienza spiacevole in quel momento ma se ci ripenso adesso, forse un po’ anche eccitante.
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