Sono sposato da più di 25 anni con una donna bellissima e abbiamo due figli grandi oramai che fanno la loro vita altrove.
Siamo sempre stati sessualmente molto attivi ma da un po’ di tempo si scopa realmente poco e male; lei non raggiunge quasi mai l’orgasmo e mi dice di non preoccuparmi tanto mi ama comunque e va bene lo stesso ma io ci credo poco.
Cosa stranissima in quanto siamo in casa soli e potremmo divertirci tanto, ma le meravigliose scopate senza limiti che facevamo sono un ricordo lontanissimo.
Mia moglie, Angy, ha una faccia d’angelo ma sin da fidanzati si è sempre dimostrata una gran maiala, accettando ogni tipo di perversione da parte mia che sono geneticamente porco.
Non si è mai negata ad alcun tipo di mia perversione e si è fatta inculare sin da adolescente, avendo un culo da sballo.
Purtroppo però sarà l’età (io ho 50 anni e lei 48) o forse lo stress quotidiano si fa fatica a scopare almeno una volta al mese e ahimè forse la colpa è mia in quanto lei ha sempre voglia di scopare ma si mostra spesso annoiata, probabilmente perché la mia erezione non sempre è degna di nota.
Fatta questa breve premessa vi racconto cosa è accaduto realmente non molto tempo fa.
Andando in giro per compere varie spesso ci ritroviamo fermi ai semafori ragazzi di colore in cerca di elemosina.
Siamo sempre stati molto generosi con costoro, ritenendoli persone disagiate e meno fortunate di noi.
Un giorno abbiamo notato un ragazzo di colore molto giovane e di bell’aspetto fermo al semaforo e come di consueto gli abbiamo allungato i nostri soliti 2 euro.
Lui ci ha sorriso e ringraziati parlando abbastanza bene l’italiano, sbilanciandosi in un complimento a mia moglie «hai proprio una bella moglie».
La mia Angy compiaciuta gli ha chiesto se avesse bisogno d’altro e lui senza titubanza ha detto «non mangio e non riesco a farmi una doccia da giorni».
Scambio di occhiate fra me e lei e quasi all’unisono gli abbiamo detto «se non ti dispiace potremmo ospitarti a cena e farti fare una doccia a casa nostra».
Lui non ha aspettato un attimo ed ha accettato, forse perché davvero disperato.
Ci diamo appuntamento nello stesso posto alle 19 e vado a prenderlo mentre mia moglie resta a casa e comincia a preparare la cena.
Arriviamo a casa puntuali e mia moglie gli indica subito il bagno con un cambio di abiti puliti già pronto, preso da roba non più usata da nostro figlio.
Lui corre in bagno non credendo ancora di potersi lavare dopo chissà quanto tempo.
Da lì a pochi minuti mia moglie, che la vedo particolarmente entusiasta, mi dice di aver dimenticato di portare il bagno schiuma in bagno e si prodiga per portarlo subito.
Dopo pochi secondi mi chiama.
Io la raggiungo e lei mi fa notare che la porta è socchiusa ma soprattutto il cazzo non comune del ragazzo.
In effetti resto esterrefatto anche io, pur sapendo che i ragazzi di colore sono di solito ben dotati, ma Hamet, questo il suo nome, ha tra le gambe un bel cazzone lungo circa 20 centimetri e soprattutto molto spesso.
Bussiamo, gli passiamo il bagno schiuma senza aprire del tutto la porta e torniamo in cucina.
Vedo mia moglie diversa negli atteggiamenti e con le gote arrossate e le chiedo «amore mio ma hai caldo? Hai la faccia arrossata, forse è meglio che ti metti qualcosa di più leggero oppure abbasso la temperatura dei termosifoni».
Lei immediatamente decide di cambiarsi ipotizzando che Hamet gradirà una casa calda dopo la doccia.
Mia moglie va in camera e noto sbirciardo che si sofferma ancora dinanzi alla porta del bagno per spiare Hamet, accarezzandosi le sue prosperose tette.
Mia moglie torna con un vestitino leggero di quelli estivi che adoro, in quanto mostrano tutte le voluttuose forme di mia moglie, sebbene fossimo in inverno pieno.
Subito dopo ci raggiunge in sala da pranzo Hamet, bello e profumato.
Il pantalone preso in prestito da mio figlio gli va un po’ stretto e questo non può non far notare il gran pacco che si ritrova fra le sue cosce.
Mia moglie si prodiga come mai con Hamet, offrendogli ogni ben di Dio, il quale ringrazia continuamente.
Mi cade la forchetta per terra e calandomi a prenderla non posso non notare che mia moglie, seduta di fronte a me, ha le cosce aperte e non porta le mutande, mostrando la sua “pagnottella” ben depilata come sempre.
Quella visione e il pensiero della sua “patatina” forse fradicia noto il mio pene che pulsa e comincia ad inturgidirsi.
La cena prosegue serenamente e Hamet non perde occasione per fare complimenti a mia moglie, la quale è sempre più languida nei suoi confronti.
Finiamo di cenare dopo aver dato dentro con il vino mia moglie, non grande bevitrice di alcool, propone ad Hamet un fine cena a base di grappa.
Mi allontano a prendere la grappa e noto mia moglie parlottare nell’orecchio di Hamet.
Torno, lei si distacca immediatamente e mi dice «ascolta ho chiesto ad Hamet, visto l’ora, di restare a dormire qui nella stanza degli ospiti e lui mi ha detto che se a te non dà alcun fastidio resterebbe volentieri»
Chiaramente non volendo sembrare scortese accetto.
Mia moglie comincia a sistemare la cucina ed io e Hamet andiamo sul divano a smaltire l’alcool, e Hamet forse un po’ brillo mi dice «sai mi manca tanto la mia famiglia che vive in Africa e poi anche fare sesso, sono stanco di spararmi seghe tutte le sere, avrei davvero voglia di infilare il mio cazzo in una bella figa»
Noto distrattamente che la patta dei suoi pantaloni è sempre più tesa, quasi al limite di strapparsi.
Gli propongo di mettersi più comodo con un pantaloncino più largo che usavo io come costume.
Hamet accetta volentieri ed andiamo in camera.
Gli porgo il pantaloncino e lui si spoglia davanti a me per infilarselo tirando fuori un cazzone superlativo, teso e nodoso, talmente indurito da mostrare la sua cappella livida e gonfia.
Lo guardo spudoratamente con una certa invidia immaginando quali piaceri potesse donare quella “mazza” ad una donna e non vi nascondo una strana e incomprensibile curiosità mista ad eccitazione, tale da avere voglia di toccargli il cazzo per sentire quanto fosse duro.
Infilato il pantaloncino Hamet mi fa notare che a stento tiene dentro il suo cazzone e mi chiede se ci siano problemi per mia moglie.
Gli dico di stare sereno e torniamo sul divano dove di lì a poco ci raggiunge mia moglie, che si siede in mezzo a me e lui.
Mia moglie, puttanella sin dall’adolescenza, nota anche lei che il pene ingrossato di Hamet a stento è contenuto nei pantaloncini e mi sussurra nell’orecchio «ma hai visto che arnese ha? Secondo te quando scopa fa male? Penso che non potrebbe mai entrare per intero nel culo di una donna».
Io scherzando le dico «non saprei dirti… non l’ho mai provato… una risposta potremmo averla solo se te la senti tu di provarlo» e sorrido con complicità.
Nel mentre mia moglie nota anche il mio cazzo teso nei pantaloni e continua «sei eccitato amore? Non sapevo eccitasse anche te il cazzo di Hamet. Io da quando l’ho visto in bagno ho iniziato a sbrodolare sai? Perdonami ma sto davvero fuori di testa… sarà per quanto mi hai fatto bere»
Alle parole di mia moglie la mia eccitazione sale e comincia a balenarmi in testa che non mi dispiacerebbe vedere le calde e dolci labbra di mia moglie su quella enorme cappella che avevo visto qualche minuto prima.
Mi tocco mentre ci penso e mi accorgo di sborrare nelle mutande.
Mi alzo con una scusa e vado in bagno.
Mi attardo nel bagno e quando torno ritrovo mia moglie a parlottare ancora nelle orecchie di Hamet.
Mi avvicino e chiedo a mia moglie «ma che gli dici quando gli parli nelle orecchie?»
Lei mi dice niente di importante, ma nel contempo noto una certa intesa di sguardi fra Hamet e lei oltre che alla mano di mia moglie sulla gamba muscolosa di lui, molto prossima alla sua cappella, a stento contenuta nei pantaloncini.
Questa inaspettata situazione mi manda da matti, perché nelle remote scopate con mia moglie per gioco mi diceva che le sarebbe piaciuto essere presa da più uomini, ma sempre e soltanto con la mia approvazione e partecipazione.
Avevo orami compreso che non giocava tanto quando mi raccontava questi suoi desideri, perché stava letteralmente mangiando con gli occhi Hamet.
In un momento di distrazione di Hamet e avendo visto che mia moglie era senza mutande, le infilo una mano tra le gambe e noto che è un lago. Lei ha un sussulto spropositato e spalanca le gambe incurante di Hamet.
Hamet si accorge chiaramente di tutto e sorride guardandoci.
Io non riesco più a fermarmi e il mio cazzo inusualmente è di nuovo teso.
Comincio a masturbare spudoratamente mia moglie davanti ad Hamet, il quale comincia a toccarsi il suo cazzone oramai per metà fuori dal pantaloncino.
Sto arrapato di brutto sia perché mia moglie ha gambe e figa spalancate come non mai sia perché la vista del cazzo di Hamet stranamente mi eccita.
Oramai non mi contengo preso dall’eccitazione, mi inginocchio e metto la testa fra le gambe di mia moglie succhiando i suoi prelibati umori e nel momento in cui prendo fiato vedo il cazzo di Hamet totalmente fuori dal pantaloncino e fra le mani di mia moglie che lo sega forsennatamente.
Angy nota che io ho visto e con gli occhi chiede la mia approvazione a continuare ed io le faccio un veloce occhiolino ricascando fra le sue cosce calde e fradice.
Mi rialzo per prendere fiato e trovo Hamet questa volta in piedi con il cazzo che fa su e giù nella bocca di mia moglie, che lo ciuccia languidamente assestando colpi fino alla sua ugola, che Hamet gradisce non poco.
Sento mia moglie a volte strozzarsi ma non lascia che Hament si sposti tenendolo stretto per le palle, altrettanto grandi e immagino stracolmi di sborra calda, visto che mi aveva detto che non scopava da tanto.
La voracità di mia moglie e forse la lunga astinenza di Hamet si manifesta con una mega sborrata nella bocca di moglie, che a tratti non riesce a contenere ma che riesce alla fine a ingurgitarla tutta.
Hamet non si ferma dopo aver sborrato e il suo cazzone non ha avuto alcun cedimento, quando mia moglie mi dice nell’orecchio «sai cosa dicevo ad Hamet nell’orecchio? Che sarei curiosa di provare un cazzo così lungo, tozzo e nodoso nel culo per capire cosa si prova e se riesce ad entrarmi per intero dentro».
Orami totalmente fuori di me le rispondo immediatamente che se vuole può provarci.
Visto che i porcellini si erano già messi d’accordo senza di me, in un istante mia moglie si sveste totalmente mentre Hamet si accomoda sul divano a gambe aperte e con il suo cazzo che sembra ancora più imponente in attesa di far accomodare mia moglie sopra.
Io sbavo letteralmente di fronte a quella visione e comincio a leccare il buco del culo di mia moglie, che trovo morbido e accogliente, per lubrificarlo con la mia copiosa saliva.
Hamet prende per i fianchi mia moglie, l’abbassa, gli lecca lo sfintere per un po’ poi glielo apre delicatamente e comincia a deflorarla nel culo pian pianino.
Io sono di fronte e mi godo lo spettacolo, notando gli occhi sbarrati di mia moglie, e le chiedo se le facesse male, ma lei sorridendo mi prende la testa e me la riporta sulla sua figa incitandomi a leccargliela.
Accontento mia moglie e avvicinandomi noto come la nerchia fuori dal comune di Hamet è praticamente quasi tutta nel culo di mia moglie, spudoratamente allargato.
Mia moglie fa su e giù come una forsennata e quasi urlando ripete all’infinito «siiiiiii….. dai dai… sfondami… godo come una puttana… spaccami il culo…»
Mi allontano un po’ dalla figa di mia moglie per osservare meglio quella sodomizzazione e quasi leggendomi nel pensiero Hamet tira fuori il cazzo che, inspiegabilmente e con una strana brama, lo prendo in bocca e comincio a sbocchinarlo con la complicità di mia moglie che con le mani agevola il mio fare su e giù con la testa.
Non avrei mai pensato di ciucciare un cazzo, ma quello di Hamet era un trofeo fuori dal comune, un cazzone idilliaco.
Mia moglie mi allontana e si rinfila il cazzo nuovamente nel culo, questa volta violentemente e senza titubanza, ricominciando a mugugnare «daiiiii daiiii… voglio arrivare… voglio godere come una maiala… voglio che mi riempi di sborra… la voglio tutta nel culo questa volta»
Il mio cazzo è teso e la figa di mia moglie allargata e accogliente, le sue parole mi fanno girare la testa ed è lì che mi tiro su e dopo aver chiesto ad Hamet di alzarle le gambe le conficco il mio cazzo nella fica.
Mia moglie non parla più, ha la bocca aperta e respira affannosamente, ha due cazzi dentro di lei, mi avvicino e le chiedo «se ti fa male smetto e lo tiro fuori» lei mi risponde con un filo di voce «smettila di preoccuparti e continua a scoparmi sempre più forte, ho due cazzi tutti per me e non ho voglia di parlare ma solo di fare la troia»
Di lì a poco io sborro nella sua figa e lei ha un orgasmo pauroso che la fa saltellare ancora più forsennatamente sul cazzone di Hamet, conficcato nel suo sfintere oramai ben slabbrato.
Lo tiro fuori e anche Hamet gode sborrandogli nel culo e la visione del suo cazzo che pulsa nello sfintere di mia moglie mi fa ancora eccitare da matti.
Hamet svuota i suoi coglioni per la seconda volta e tira fuori il cazzo delicatamente, mia moglie resta sul divano tutta aperta e sfinita. Hamet si tira su e svuota i residui di sborra cha ha nella cappella sulle tettone morbide di mia moglie avendo cura di massaggiare i suoi capezzoloni rosei e larghi.
Mia moglie afferra il cazzone di Hamet e dice «te lo svuoto per bene io questo bel manganello» e si infila nuovamente in bocca tutto il cazzo, avendo cura di lucidargli l’immensa cappella livida con una lingua che non avevo mai visto così vogliosa di cazzo.
Io noto invece che la sborra che Hamet aveva depositato nel culo di mia moglie comincia ad uscire e, non so da quale istinto vengo preso, quando comincio a leccare lo sfintere di mia moglie succhiando il nettare di Hamet.
Mia moglie lo sente si tira fuori il cazzo dalla bocca e mi dice «bravo maritino mio… ripuliscimi per bene… ficcami la lingua dentro e raccogli tutto ciò che esce… niente va sprecato»
Alle parole di quella troiona di mia moglie, io che stavo già segandomi contemporaneamente il cazzo sento di dover sborrare ancora. Continuo a ciucciargli il culo fin che posso ma poi mi alzo e verso la mia sborra calda sulla figa di mia moglie lanciando un urlo di goduria assurda.
Sono sfinito davvero, mi alzo e vado in bagno mentre mia moglie proprio non riesce a staccarsi dal cazzo soprannaturale di Hamet, ficcato nella sua gola.
Torno dopo 10 minuti circa e vedo che ora Hamet e seduto sul divano, mia moglie chinata a 90 gradi col culo aperto che fagocita ancora il suo cazzo e lui gli sgrilletta la figa.
Sono tentato a ficcargli il mio cazzo nel culo ma immagino che lei se ne gioverebbe poco dopo la bestiale inculata di Hamet, tra l’altro ho il cazzo moscio, e allora opto per infilarle nel culo ben quattro dita della mia mano.
Lei si risente un attimino ma poi comincia a spingere verso la mia mano sempre più forte, nel frattempo sento Hamet godere ancora nella bocca di mia moglie e dopo pochissimo anche lei gode come una zoccola depravata, con le mie dita nel culo e quelle di Hamet nella figa.
Finito di succhiare tutto dal cazzo di Hamet, si stacca dal e mi dice «grazie amore mio bello… ti amo da matti», si avvicina per baciarmi e tira fuori un po’ di sborra calda di Hamet che non ha ingurgitato per condividerla con me. Ci siamo baciati tanto consumando tutta la sborra avanzata nella bocca di mia moglie ed io le dico «grazie a te tesoro mio… mi sono divertito davvero tanto…»
Prendo mia moglie ed andiamo in camera da letto lasciando Hamet sul divano.
Abbraccio mia moglie e prima di addormentarci le dico «chissà se ce ne pentiremo di quello che abbiamo fatto stasera» lei mi risponde subito «io assolutamente no!!! Buonanotte amore mio e pensa a cosa sarei ancora in grado di fare dopo questa sera».
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Il sabato sera a casa nostra abbiamo ospite fisso um ragazzi di colore che lavora nel parcheggio del market di zona …. Pizza panino e poi ci dedichiamo a giocare con mia moglie che all inizio non ne voleva sapere ora invece accetta il gioco molto volentieri
Esperienza bellissima per una coppia