Due trans per un solo buchetto da violentare

Due trans per un solo buchetto da violentare

Con addosso solo una camicia, un paio di pantaloncini e senza mutandine, in giro di sera in auto. Dopo un pò, mi tolgo tutto, restando completamente nudo. Mi fermo in un posticino buio, e scendo per pisciare, tirando fuori il mio pisellino di due centimetri. Avrei voluto che qualcuno passasse e mi vedesse tutto nudo. Scrollo il pisellino e risalgo in auto. Nudo ed eccitato, proseguo il mio giro. Noto, due belle donne attraversarmi la strada. I nostri sguardi si incrociano. Ci guardiamo intensamente. Una di loro mi fa cenno di seguirla. Corro, col cuore in gola, a girare l’auto e torno indietro. Le raggiungo, abbasso il finestrino e le chiamo. Quando si avvicinano all’auto, mi rendo conto che sono trans. Vedendomi completamente nudo, scoppiano a ridere, poi notando le dimensioni del mio cazzo, una mi dice: “ma, sei sicuro, di riuscire a scoparci? ” l’altra aggiunge: “per me è anche impotente”. Io, con un pò d’imbarazzo, dico loro che volevo essere sodomizzato. Non finisco neanche la frase, che mi indicano dove raggiungerle. Vado di corsa a parcheggiare l’auto, infilo di nuovo i pantaloncini e vado da loro. Suono al campanello di casa, ma nessuno apre, suono di nuovo, e questa volta insistentemente, ma ancora niente. L’ansia cresceva e sentivo il cuore pulsarmi nelle orecchie. Poi, finalmente, una di loro viene ad aprirmi. È alta e bella, molto femminile, fianchi larghi, con una carnagione ambrata ed un seno enorme. È completamente nuda, ha il cazzo che pende tra le gambe. È lungo, grosso, e scappellato. Quando entro, vedo, in un altra stanza, l’amica spogliarsi. Lei ha un fisico muscoloso, quasi da maschio, scuro di pelle, con dei glutei rotondi e sodi, anche il suo cazzo è grande e largo, le mammelle sono pronunciate e dure. Immagino per un attimo, la sua erezione, immagino quanto mi farà urlare durante la sodomizzazione. Nude, mi portano in una stanza. C’è un letto con solo il materasso sopra. Una cassettiera in un angolo con sopra una decina di cazzi di gomma di tutte le dimensioni. Sparse per terra, ci sono delle manette. La trans muscolosa, mi spinge con violenza sul letto, mi toglie le scarpette da tennis, e mi sfila anche i pantaloncini. Lasciandomi totalmente nudo. Il mio corpo bianco, esile e liscio, depilatissimo, con un cazzino di due centimetri, turgido, che pende sopra le palline, piccole, lisce e scese. Un culetto, rotondo anch’esso liscio, con il buchetto roseo e depilatissimo. Con fare prepotente, la trans, getta i miei vestiti, fuori dalla finestra, lasciandomi, praticamente privo di indumenti e, prima che io potessi dire qualcosa, mi urla in faccia: “I porci, non indossano vestiti, girano nudi, non lo sapevi? e tu, che sei un porco, devi andare in giro nudo”. Resto paralizzato dall’emozione, non riesco ne a reagire, tantomeno a replicare. Poi passa ai fatti, mi afferra per i capelli e mi costringe a stendermi a terra sulla pancia. Ammanettandomi le mani dietro la schiena. Nel frattempo, l’altra mi infila a secco, un paio di dita nel culo. Nudo e legato e con il culo alla loro mercé, mi sento spaventato ed emozionato allo stesso tempo. Cominciano ad urlarmi: troia, puttana, frocio, impotente. Poi, una volta messo a pecora, una mi tiene la testa stretta tra le sue gambe, poggiando le palle enormi, ed il cazzone sulla mia testa, l’altra, intanto, mi infila nel culo, uno di quei grossi cazzi di gomma, che stavano sulla cassettiera. Inizia, così a sodomizzarmi. Dopo un pò, mi portano sul letto. Sono, la loro puttanella, sono a gambe aperte, il pisellino striminzito e piccolissimo, e le palline appese. Quel totale mio stato di sottomissione e quel mio fisico da troietta, ha scatenato, la loro parte violenta. La trans muscolosa, mi afferra le guance, e mi costringe ad aprire la bocca, infilandoci dentro, tutto il suo cazzo. Ce l’ha esageratamente largo, ed io, quasi non riesco a prenderlo in bocca. L’altra, ha iniziato ad incularmi violentemente. Mi dimeno ed urlo. Una in bocca e l’altra nel culo, scambiandosi di tanto in tanto, i ruoli. Almeno per mezza’ora, mi hanno sodomizzato in modo violento. Quando si fermano per riposare, mi lasciano rannicchiato sul letto, sempre ammanettato dietro la schiena. Nudo e col buchetto che mi brucia. Dura poco la pausa e ricominciano ad incularmi. Poi, una delle due suggerisce, di scoparmi in una doppia anale. A questa loro idea, reagisco terrorizzato, quasi piangendo, le imploro a non farlo. Non avevo mai preso dentro, due cazzi contemporaneamente. Nudo e ammanettato, salto giù dal letto e scappo via dalla stanza, cercando una salvezza per il mio buchetto. Ma arrivo, gridando, come una puttanella, Noooo, Noooo, Noooo, fino alla porta d’ingresso, e afferrandomi per i capelli, mi gettano a terra, riempiendomi di ceffoni. Mi trascinano, per la casa, preso per i piedi e mi riportano sul letto. Senza alcuna pietà, per le mie suppliche e per la mia paura, che aveva reso il mio cazzo talmente piccolo che era quasi impossibile distinguerlo dalle palle, la più alta, si sdraia sulla schiena, e tiene dritto il suo cazzo. L’altra mi mette in piedi a gambe aperte sul cazzo della trans distesa, mi allarga le chiappe, e mi fa sedere col buco del culo aperto, su quel grosso palo. Una volta che la sua grossa e lucida cappella, si è appoggiata al mio ano, mi spinge con forza giù facendomelo entrare tutto dentro, fino a quando le mie chiappe toccano la sua pancia. Getto, un grido di dolore, sono a gambe spalancate col suo grosso cazzone dentro la mia pancia. L’altra trans, mi si posiziona dietro, ed impietosa com’era, mi piega in avanti, mette il suo glande sul mio buco, e spingendolo ferocemente dentro, lo fa scivolare sull’altro cazzo. Il dolore è lancinante ed io urlo quasi perdendo la testa. Mi sento squarciare. Mi sento abusato, sfondato, violato, violentato. Urlo, grido e mi contorco. Le mie grida, e le mie suppliche, le eccitano ancora di più, e come due invasate, mi violentano selvaggiamente non so per quanto tempo. Li sento nella pancia, sbattermi su e giù. Due verghe enormi che insieme mi aprono il culo. Perdo quasi i sensi. Poi, finalmente, si placano. Tirando fuori dal culo i due cazzi. Preso ancora per i capelli, mi trascinano in bagno, buttandomi dentro la doccia. Mi lasciano li per un pò. Nudo ed ammanettato. Poi tornano, con i due canzoni in mano e ridendo mi guardano in faccia e cominciano a pisciarmi addosso. Mi pisciano in faccia ed in bocca. Mi pisciano anche nel culo. Vengo riportano in camera da letto. Finalmente mi liberano i polsi dalle manette e mi fanno sdraiare sul letto, allargandomi, braccia e gambe, ed ammanettandole alle lettiere. Con un cordino, mi legano stretto anche il cazzo e le palle, o quello che ne resta, per poi, riprendere ad incularmi a turno. Chiavandomi, questa volta, standomi sopra e guardandomi in faccia. Una vera e propria dominazione ed io io una indiscutibile posizione di sottomesso totale. Ero, alla loro totale mercè. Mi hanno chiavato nel culo, ed in bocca, fino a quando, la loro sborra bollente, l’ho sentita invadermi il buco del culo e la bocca, schizzando fuori dai lati delle mie labbra. Quasi a soffocarmi. Svuotate ed appagate, scendo dal mio esile e bagnato corpo. Scendono anche dal letto e nude, vanno a fumarsi una sigaretta fuori dal balcone. Mi lasciano lì, legato al letto, nudo, pieno di sperma addosso. Ripresomi un attimo da quegli intensi momenti, comincio ad osservare i loro corpi nudi e muscolosi, risplendere al riflesso della luna. Guardo quei cazzi grossi, quei glutei sodi e tondi, quelle mammelle grandi, dure, che mi avevano sbattuto ripetutamente in bocca, costringendomi ciucciare i capezzoli. Le guardo, e non riesco a non desiderarle ancora su di me. La voglia di essere violentato ancora. A scoparmi con violenza. Finito di fumare, tornano dentro e una si mette su di me. Sono inerme, totalmente impotente, legato a gambe e braccia spalancate, tutto nudo, e col pisellino di due centimetri. Prende le sue scure chiappe, e le mette sulla mia faccia, spingedo forte, il suo buco del culo, contro la mia bocca, urlandomi di leccarglielo. Spaventato e senza potermi rifiutare, lecco quel pertugio grinzoso e depilato, infilo la lingua dentro quel buchetto slabbrato. Nel frattempo l’altra, mi afferra con sole due dita, quello che era rimasto del mio cazzetto, lo scappella violentemente tutto, fino a quando strillo, ed inizia a leccarmi intorno al glande. Un glande, piccolo e bianco, privo di vita. Con forza mi afferra le palle, strizzandole e tirandole, e mentre io lecco il buco del culo della sua amica, senza erezione alcuna e con un cazzo di appena due cm, comincio a sborrare tutto, nella bocca della Trans. Sborro, provando dolore nelle palle, sbirro tutto quello che potevo. Le borro in bocca, e quando ho finito, lei, pulisce il mio glande, fino all’ultima goccia. Tutto si placa, la libido ormai è svanita sia a lor, sia a me. Mi slegano, poi prima di lasciarmi andare, mi costringono a pulire, con la bocca e la lingua, i loro glandi, tutto il cazzo. Sporco di sperma e di piscio, tutto sudato e barcollante, mi alzo, per andare in bagno a lavarmi. Ma cinicamente e crudelmente, mantengono fede, a quanto mi avevano detto. “I porci girano nudi”. Ed afferrandomi ancora una volta per i capelli, mi buttano a terra. Mi trascinano fino come un sacco, fino alla porta d’ingresso. Mi portano in strada in quelle condizioni e con una pedata sul culo nudo, mi buttano fuori di casa. Sporco, scalzo e nudo. Con le gambe che mi tremavano ancora. Confuso, ed emozionato, sgattaiolo nell’ombra, per evitare di essere visto, coprendomi le intimità. Corro scalzo cercando la finestra dalla quale avevano gettato i miei indumenti. Finalmente la trovo, trovo i miei vestiti e li indosso di corsa. Torno in auto. Sulla strada di ritorno, ripenso a quanta paura, e quanta emozione avevo provato. Ripenso al mio cazzo da puttanella, piccolo ed inanimato, Al ruolo di sottomesso totale. Al buco del culo, abusato e violentato duramente, sodomizzato e riempito di sperma. Alla mia bocca violata, che ha dovuto ingoiare un fiume di sborra bollente. Al buco del culo che ho dovuto leccare. Tutto questo, però, non aveva affievolito la voglia di andare di nuovo con loro, e farmi violentare di ancora. Per sentirmi ancora, sottomesso, alla loro totale mercé. Nudo, legato, deriso. Volevo ancora ancora essere la loro puttanella. Grazie, mie bellissime transex

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One thought on “Due trans per un solo buchetto da violentare

  1. Gianni Pippo

    Bellissimo, tra BDSM e transex, c’è di mezzo un pò di tutto. È stata una lettura molto intensa ed emozionante. Inoltre, c’è il particolare delle dimensioni del pisello del protagonista, che è coinvolgente ed eccitante. Bravissimo. Vorrei scoparmelo io.

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