Capitolo
3– Lunedì pomeriggio – la prima volta
Il resto del pomeriggio trascorse tra la piscina, il prendere il sole o passeggiare nel parco.
Dopo una ottima cena ci trasferiamo nel patio per il caffè ed iniziamo a giocare a poker.
La serata prosegue tra una mano di poker, un bicchiere di rum, una sigaretta, per chi fuma,
ad un certo punto Loretta mi giunge dietro la schiena ed appoggia le sue mani sulle mie spalle ed inizia un leggero massaggio… dolce… delicato… Poi, sempre alle mie spalle, scende con le mani ad accarezzarmi il seno ….. a giocare con i miei capezzoli ….
Non so se per i fumi dei bicchieri di troppo o per la sua delicatezza, mi ritrovo appoggiato contro lo schienale della sedia in estasi a godermi le mani di Loretta. È la prima volta che un uomo mi accarezza le tettine … vengo trasportato in un fiume di sensazioni ….
Ad un certo punto mi sembra che ci siano più mani ad accarezzarmi .. e non solo più selle tette ma da tutte le parti …ogni parte del mio corpo viene accarezzata….
Non ho mai avuto rapporti con degli uomini, questa è la prima volta. Una parte di me, ancora vigile, mi dice di alzarmi ed andarmene, di rifiutare queste attenzioni …, l’altra parte, forse annebbiata dall’alcool, forse spinta dalla curiosità della novità, forse per le sensazioni nuove ed inesplorate, che mi dice di lasciarsi andare, di lasciarsi condurre da queste mani ….. Questa parte prende sempre più il sopravvento .. e allora decido di lasciarmi andare, di non opporre resistenza a questa nuova esperienza. Chiudo gli occhi e mi abbandono alle mani ….
Sento una lingua che lecca il mio cazzetto, un’altra che che gioca con i capezzoli che nel frattempo si sono induriti. Un lingua che cerca di farsi spazio tra le mie labbra ….. No, non mi sembra più una lingua, basterebbe aprire gli occhi per scoprilo ma non li apro …. si … ora capisco e mi viene un senso di vomito, di nausea, vorrei scappare ma non ci riesco, le gambe non si muovono, la volontà completamente annullata. Sento che preme sulle labbra … apro la bocca e lui lentamente si fa strada tra le mie labbra appoggio la mia lingua sulla cappella e, istintivamente perché non ho mai fatto un pompino e mai avrei pensato di farlo, inizio a leccarlo, succhiarlo. Lo sento pulsare tra le labbra.. gonfiarsi …. lentamente guadagna spazio nella bocca ….. mi arriva quasi in gola .. poi si ritrae e poi di nuovo giù ….. lentamente. Si muove lui, io non riesco a muovermi tanto è la sensazione di estasi. Esce e ne sento un altro, un po’ più piccolo ma più lungo. Poi un altro enorme, che si muove con meno delicatezza ..delle mani mi prendono dietro la testa e me la tirano contro le palle del tizio che mi sta di fronte. Muove la mia testa avanti e indietro .. mi sta scopando in bocca…
Non so come ma mi ritrovo sul pavimento di legno del patio. Continuo a tenere gli occhi chiusi. Non voglio vedere chi mi sta facendo cosa… voglio rimanere in questo stato, godermi le sensazioni bellissime, lo dico e Loretta mi chiede se voglio essere bendato. Alla mia risposta mi viene messa una benda nera. Ecco ora l’oscurità è completa ma non devo più far fatica a tenere gli occhi chiusi … mi posso godere in pieno questo momento che mai avrei immaginato.
Non so quanto tempo sia passato, ma ad un certo punto sento qualcosa di freddo sul mio buchino e che lentamente penetra nel buco. Subito vorrei interrompere ma poi prevale la voglia di provare. L’unica cosa che era entrata da dietro era il dildo usato nei giochi con la mia ex. Questo dito continua ad lubrificare, sempre più in profondità.. spalanco la bocca ed emetto un breve gemito di piacere e subito un pene la riempie. Adesso voglio giocare anch’io. Afferro le sue natiche e gli impedisco di uscire. Lo lecco da cima a fondo, gli giro attorno con la lingua…. lo succhio ….scendo e salgo lunga la sua asta. Sento le sue pulsazione aumentare ….. cerca di liberarsi dalla mia morsa …. si dimena ma non riesce a far uscire il pene dalla mia bocca ….. Conficco le dita nelle sue chiappe … le pulsazioni aumenta di intensità …. cerca di uscire ….stringo di più ed intensifico il movimento …… e con un urlo mi riempie la bocca di sperma e si lascia andare …. Lo faccio uscire ma lui non si muove e mi ordina: “ adesso lo ingoi puttana”.
A queste parole mi rendo conto della cazzata fatta. È la prima volta che faccio un pompino e pensavo di sputare lo sperma ma lui non solo non esce e mi impedisce di sputare ma mi ordina di ingoiarlo. Mi viene il vomito al solo pensiero. In un attimo di lucidità mi viene in mente che quando a sborrato i primi schizzi sono finiti in gola e non era male .. così ingoio il tutto. È un attimo, mi trovo appoggiato al tavolo, mi allargano le gambe e mi fanno appoggiare il busto sul tavolo. Mi accorgo che le dita continuano a lubrificare e mi sembra che siano più di una dentro (mi diranno dopo che erano tre le dita nel mio buchino). Poi sento una cappella appoggiarsi sul buchino ed iniziare a spingere….. con molta calma e dolcezza .. si fa strada… il lavoro di preparazione evidentemente è servito…. Ahhh fa male .. si ferma un attimo e poi con un colpo deciso affonda tutto dentro. Mi scappa un urlo. Ho il fondo schiena che brucia ed un dolore acuto. Lui inizia ad andare avanti ed indietro lentamente … il dolore si attenua e lascia il posto ad una sensazione piacevolissima. Poi aumenta la velocità ed un mare di sensazioni mai trovate mi invade. Nel frattempo un altro cazzo mi viene messo in bocca e prendo ad succhiarlo avidamente .. cerco di andare al ritmo del mio inquilino posteriore ma i suoi colpi sono sempre più forti, più violenti.. non riesco più a tenere il cazzo in bocca perché la mia bocca è spalancata e mi escono gemiti di piacere. Improvvisamente si ferma e sento un liquido caldo penetrarmi nelle viscere e mi abbandono sul tavolo. Ho perso il conto di quante volte mi hanno penetrato…. almeno due volte ciascuno. Mi ritrovo sul letto.. ripenso a ciò che è successo. È stato fantastico, bellissimo…. Non avevo mai avuto rapporti con degli uomini e se me lo avessero proposto li avrei mandati a stendere. Stassera, invece, non solo non li ho mandati a stendere ma mi è piaciuto. Ho scoperto un nuovo lato di me stesso.
Grazie amici.
Martedì
La mattina sveglia l’alba, colazione e preparazione: il programma prevede una visita alla cittadina qui vicina di origine romanica. Loretta: “Mi raccomando, una mise sobria ma elegante. Ricordatevi che siamo un gruppo di donne in visita culturale e non dobbiamo apparire zoccole! Appuntamento alle 8,30 nell’atrio.”
Mi preparo con trepidazione. Come detto prima non sono mai uscita en femme, al massimo con qualche indumento intimo ma nulla di più. Quasi quasi trovo una scusa e resto a casa. Sto pensando a che scusa inventare che entra Carla: “ Vuoi una mano a sceglier cosa metterti visto che è la prima volta?” non rispondo subito e lei: “Non cercare scuse! Esci con noi!” Ma legge nel pensiero? “Grazie non sapevo cosa scegliere” Mi ha fregato.
Indosso un paio di autoreggenti bianchi, quasi trasparenti; slip e reggiseno bianchi in pizzo. Camicetta bianca con un golfino color panna. Una gonna nera appena sopra al ginocchio, scarpe nere con tacco basso e largo. “Le prime volte è meglio un tacco basso per non cadere sempre” mi dice Carla facendo qualche passo indietro per poter ammirare l’insieme. “Aspetta .. che le calze tendono a scendere … mettiti …-mentre cerca nei cassetti – questo” e mi presenta un reggicalze bianco perfettamente coordinato con la biancheria intima. Mi aiuta ad indossarlo e mi fissa le calze. “Ora sei pronta. Ci vediamo giù, vado a prepararmi.”
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Sto per uscire ed arriva e arriva Samantha: “Che fai esci così?” Mi guardo e non capisco, cosa non va? Mi sembra che Carla abbia fatto un buon lavoro… “Non dico un trucco pesante ma almeno un filo! Non ti sei truccata! Vieni che ci penso io.” Mi siedo davanti allo specchio e lei inizia a truccarmi e a spiegarmi cosa usa. Ma sono ormai nel pallone … con riesco a seguire cosa fa. La guarda ed è elegantissima, stupenda! Se non sapessi che è un uomo le salterei addosso talmente è bella! Non so come a fatto ma sfoggia un seno bello e morbido, una terza. Ad un certo punto mi accorgo che mi dice di togliermi la camicetta ed il reggiseno. Non capisco ma eseguo. “Ho visto come guardavi le mie tette. Non arrossire e normale e a me piace che mi guardino le tette. Adesso ti faccio aumentare di almeno una taglia il tuo. Sei fortunata che hai già roba tua e quindi non devo mettere roba come per me, ma con il trucco migliorano.” e così dicendo inizia a usare i trucchi sulla parte alta del seno ed evidenzia il solco centrale. Mi fa rivestire e dice: “Guardati allo specchio!” a momenti svengo.. con il solo trucco è riuscita a far passare la mia seconda in una terza! Faccio per abbracciarla per ringraziarla ma lei mi respinge “No! Roviniamo i trucchi!”
Ci ritroviamo all’ingresso e Samantha mi rimprovera per aver abbottonato l’ultimo bottone in alto e me lo sbottona mettendo in evidenza le tette.
Partiamo e raggiungiamo la località turistica. Ci avviamo a piedi lungo le stradine e mi trovo molto imbarazzata: è la prima volta e mi sembra che tutti mi guardino e capiscano cosa sono. Le amiche capiscono e mi mettono in mezzo a loro. Man mano che giriamo nel paese mi sento sempre più a mio agio. La guida ci aspetta per farci visitare il museo e i ruderi romani. Ci saluta una a una appellandoci al femminile:è la prima volta e la cosa mi fa piacere.
A mezzogiorno, con i piedi doloranti, finalmente usciamo dal museo e ci si dirige verso il ristorante per un lauto pasto. Stanche ma soddisfatte della mattinata e del pasto rientriamo. Durante il viaggio di ritorno ripenso a tutto ciò che è successo: grazie alle mie amiche ho fatto un nuovo passo e superato un nuovo limite.
Arrivati alla villa, stanche e sudate ci andiamo a fare una doccia e a riposarsi. Ci si rimette in costume adamitico, come stabilito all’inizio della vacanza e vado a sdraiarmi su una sdraio vicino alla piscina.
Sulle sdraio c’è già Samantha. La ringrazio per la truccatura della mattina e mi siedo sulla sdraio vicino a lei.
Non so quanto tempo è passato ma mi sono addormentata. Mi risveglio perché sento delle mani che mi toccano e mi bloccano. Cerco di alzarmi ma vengo bloccata: Loretta, Carla e Samantha mi stanno legando le mani e i piedi alla sdraio… cerco di liberarmi ma loro, ridendo, stringono ancora di più. Le lascio fare, tanto non posso fare niente. Mi mettono una manetta al polso sinistro e, con mia meraviglia, l’altra la chiudono al polso destro di Samantha. Il sorriso di Samantha si spegne. Anche lei viene legata mani e piedi e deposta sulla sdraio. Lorella: “Non vi preoccupate è un nuovo gioco. Sino a questa notte sarete le nostre schiave” “E se non vogliamo” dico. “Non importa. Tanto ormai siete legate! Vedrai che ti divertirai” Decido di fidarmi, sino ad adesso non sono rimasto deluso. Ci fanno una legatura sopra le ginocchia e ci liberano i piedi .. ci aiutano ad alzarci e ci si incammina verso il parco. I passi che riesco a fare sono molto corti. Arriviamo al capanno degli attrezzi e ci fanno entrare. Al fondo si apre una porta che da in una stanza abbastanza grande, che da fuori non si vede perché il capanno è addossato ad una parete di terra che nascondo la stanza.
Mi fanno appoggiare ad un palo, mi alzano le braccia legate e le legano al palo, in alto sopra di me. Le gambe vengono fissate al palo. Vedo Samantha che viene legata ad una X come se fosse una croce di sant’Andrea: a ogni braccio della croce veniva legato un arto. Loretta si prende cura di me e Carla di Samantha. Mi applica dei morsetti ai capezzoli. Il dolore è lancinante ma riesco ad non urlare. Anche a Samantha vengono applicate i morsetti. Poi due cordini vengono fissati ai morsetti miei, salgono ad una carrucola in alto, si incrociano, passano su altre carrucole e vengono fissate ai morsetti di Samantha: ogni movimento che uno di noi faceva tirava i morsetti suoi e dell’altro. Loretta mi benda e da quel momento non vedo più niente. Penso che anche Samantha sia bendata. Iniziano a farmi solletico, a punzecchiarmi con qualcosa di appuntito. Cerco di non muovermi ma i capezzoli vengo tirati dai movimenti di Samantha. Il dolore aumenta ma, non avrei mai pensato, anche il piacere. Non so per quanto siano andati avanti ma, ad un certo punto, un dolore lancinante prima ad un capezzolo e poi all’altro. Le pinzette erano state tolte.
Mi applicano degli anelli di ferro alle caviglie ed ai polsi. Sempre bendato e legato vengo allungato su un asse, i piedi e le mani vengono legate alle gambe della tavola. Si abbattono delle sculacciate sulle chiappe, poi alcuni colpi dati con un frustino. “Questo, ovviamente più forte, sarà quello che ti succederà se non sarai ubbidiente” “Si” “Si cosa? – e giù un colpo più forte – devi dire si padrona. Hai capito” “Si” sciaf “”allora?” “Si padrona” “Così va meglio”
Mi sento lubrificare il buchetto e mi aspetto di essere montato come la sera prima. Invece sento una roba di plastica che mi penetra, mi all’allarga … poi mi da una sensazione di restringersi … lo sento gonfiarsi e bloccarsi dentro. “Ecco così non ti esce più. È più grande dentro che fuori. Lo terrai sino a stasera.” Mi slegano e uniscono gli anelli delle caviglie con una catena che limita il passo. Mettono una cintura di ferro in vita. Uniscono i polsi con una catena e vengo di nuovo legata al palo. Sento che viene fatto lo stesso trattamento a Samantha, sento i colpi, sento i gemiti e penso ai miei.
Alla fine veniamo sbendate e posso vedere come ci hanno combinato. La cintura in ferro presenta molti anelli, vedo il fondo schiena di Samantha di un bel rosso e penso che il mio non sia di meno. Noto che dall’ano esce una coda lunga sino alle ginocchia e scopro che ne ho una simile.
Ritorniamo alla casa che è quasi ora di cena. Veniamo relegate in cucina a preparare la cena. Ogni errore viene punito con un leggero colpo di frusta.
“La cena è pronta padrone” Si siedono al tavolo e noi le serviamo stando in piedi al loro fianco. Al termine ci permettono di mangiare stando in ginocchio davanti a loro.
Sedute sul divano ci fanno avvicinare a quattro zampe a loro. Loretta: “Leccami i piedi cagna” inizio ma evidentemente non gli piace il modo “Non così” e un colpo di frustino “Impegnati di più cagna” Riprendo e cerco di dare il meglio. Lentamente risalgo lungo le caviglie …AHH mi fermo. Una frustata mi arriva in pieno sulle natiche “Chi ti ha dato il permesso di toccare le caviglie?” Sento che a Samantha non va meglio. “Lo facciamo?” dice Loretta a Carla “Si non si meritano altro”
Veniamo legate sul tavolo con la schiena appoggiata sul legno. Sia io che Samantha siamo immobilizzate. Veniamo bendati… sento un odore di fiamma e poco dopo sento un bruciare sul petto. Capisco: è cera calda! Si stanno divertendo, la cera cade con abbondanza, su tutto il corpo. AHH mi scappa un lamento una goccia di cera è caduta sulle palle, penso ad un errore e devo scoprire subito dopo che non è un errore! Gocce e gocce cadono sui genitali alternate a gocce sui capezzoli. Il piacere si fa strada attraverso il dolore e lo cambia in sensazione piacevole. Non ci capisco più niente! Sento degli scatti fotografici e la cosa mi preoccupa, ma Loretta dice che servono per farci vedere come ci hanno combinato. Ci slegano dal tavolo ma ci rilegano subito a pancia in giù. Non ci tolgono le bende, ne la cera. Ricominciano con la cera sulla schiena. Mi sento infilare un pene in bocca, non so di chi sia delle due. Inizia a scoparmi in bocca e a colare la cera sulla schiena. Lecco e succhio l’asta ed il glande.. esce e dopo poco entra un altro pene, evidentemente si sono date il cambio. Continuano così.. prima una e poi l’altra. Per fortuna che non usano più la cera …
fanno in modo di non venire e mentre succhio uno, l’altro mi strattona il plung e mi massaggia l’interno. Sto godendo, il piacere sale, mi irrigidisco e …. loro smettono. Aspettano che torniamo in riposo e ricominciano. “Dai riempimi” “Ancora …” non so se sono io o Samantha, più probabilmente tutte due che stiamo per godere e loro non ci danno la possibilità di raggiungere l’orgasmo. Sento che il plung si sgonfia …. viene estratto ….mi mi sento riempire di carne. Un colpo solo, sino in fondo sento le palle sbattermi contro il culo .. i gemini salgono ….. esce .. continuano a stimolarci senza farci venire …. “é una tortura” esclamo. Ricevo una sculacciata per aver parlato. Ecco rientra …. su e giù, su e giù , esce….. noooo di nuovo. Ma sto zitta. Perdo il conto delle volte che entrano ed escono, non so chi sia delle due. .. mi sento afferrare ai fianchi più forte delle altre volte… il movimento si fa più veloce e violento.. sto per venire si .. è la volta buona .. ormai sono oltre al limite… erompo in un urlo liberatorio sommerso dalla urla delle altre… mi sento riempire di liquido caldo …La cavalcata è terminata quasi contemporaneamente per tutte e quattro. Mi slegano ma non riesco a muovermi, sono senza forze. Vedo che anche gli altri sono nelle mie condizioni e ci abbandoniamo sui divani ….
Ad un certo punto, nel dormiveglia sento Loretta e Carla che ci tolgono le catene e mi dirigo al mio letto. Ho fatto bene a fidarmi di voi una serata alternativa ma molto bella. Anche oggi ho imparato cose nuove, Grazie.
(continua)
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complimenti per il racconto Estercam volevo chiederti se possibile e se non ti faccio perdere tempo una cosa, ti lascio la mia mail [email protected]
ti rinnovo i complimenti per il racconto