SESSO PELLE E STIVALI – LA RAGAZZINA IMPERTINENTE

SESSO PELLE E STIVALI – LA RAGAZZINA IMPERTINENTE

Periodicamente in azienda arrivano giovani stagisti, di solito sono neolaureati o laureandi di ambo i sessi. Nel mio dipartimento è arrivata lo scorso autunno una bellissima ragazza: Lucrezia, 23 anni, studentessa fuori sede, alta 1.78 slanciata, con gambe lunghissime e ben tornite; lunghi capelli biondi mossi, occhi verdi, labbra rosse e sensuali; un notevole bauletto di sederino sodo e una quarta di seno spettacolare, con capezzoli puntuti ben visibili sotto i vestitini attillati; sempre ben vestita, anche in modo provocante, ma mai volgare, gentile, carina: insomma uno splendore, che ti mette allegria ad averla intorno.
Una sera, dopo che tutti sono andati via, sale Antonella inguainata in morbida pelle, taccuti stivali alti e guanti di nappa rossi; è venuta a farmi un pompino e farsi pomiciare un po’ dicendomi che aveva voglia di bere il mio sperma, cosa che non posso astenermi dal fare. Mentre l’idrovora che si ritrova per bocca sta facendo il suo lavoro sotto la mia scrivania di mogano, sento la porta dell’ufficio aprirsi e richiudersi, la porta del mio ufficio è semi aperta e mi preoccupo di essere scoperto, anche se la scrivania copre la pompante Antonella. Infatti, passa Lucrezia, che – senza entrare – mi grida di essersi dimenticata il cellulare nella sua stanza e subito dopo ripassa per andarsene. La porta si richiude ed io tirando un sospiro di sollievo, eccitato dallo scampato pericolo, sfilo la pompante Antonella da sotto la scrivania, ce la sbatto sopra a 90, le sollevo la pelle del vestitino e me la inculo abbrancando e strizzando le sue tettone, Anto non disdegna e mi dice: “siiii sfondami il culo, ma ricordati di sborrarmi in bocca che ho sete della tua sborra densa !”. dopo averla limata nello sfintere abbondantemente leccando e annusando la pelle di cui è vestita, esaudisco il suo desiderio, schizzandole tutta la mia voglia dritta in gola. La cosa finisce lì.
Quando lo stage è terminato, Lucrezia si trattiene fino a tardi, poi bussa delicatamente alla mia porta e facendo capolino, mi dice che voleva ringraziarmi di tutto; entra mostrandosi in tutto il suo splendore, con minigonna di pelle, giacchino stretto di pelle e stivali alti, di quelli senza tacco, come usa la sua generazione. Dopo un breve preambolo e quattro chiacchiere sulla sua esperienza presso la nostra multinazionale, seduta davanti alla mia scrivania con le gambe accavallate e scosciate, mi dice: “Andrea, sei stato così gentile, che vorrei ringraziarti in un modo speciale …“, si alza, gira intorno alla scrivania, gira la mia poltroncina, carezza il mio pacco, tira giù la lampo, mi snuda l’uccello, lo afferra con la sua manina masturbandolo delicatamente e difronte al mio stupore mi dice: “dai non dirmi che un pompino non ti fa piacere ! Ti ho visto il mese scorso con quella ragazza sotto la scrivania e mi sono vestita anche io tutta di pelle come lei; mi hai sempre attizzato, ma da quella colta non faccio che pensare al tuo cazzo duro tra le mie labbra e tra le tette. Domani non ci sarò più, quindi rilassati e goditi le mie labbra e le mie tette !”. Così detto, senza smettere di segarmi, comincia a succhiarmi l’uccello indurito, ingoia e stringe le labbra rosse, usa magnificamente la sua linguetta sul mio glande, pompa per 5 minuti inginocchiata ai miei piedi, poi snuda le sue bellissime tette, dal top che le conteneva e stringe l’asta in quella valle delle meraviglie, attraverso la pelle del giubbino, guardandomi intensamente negli occhi in attesa dello schizzo sulla sua faccina innocente e pulita.
Quando all’acme di un orgasmo, provo a tirarla su per scoparla sulla scrivania, fa resistenza e riprende a succhiare, sempre con l’asta dura tra le tette sode dai capezzoli dritti ed eccitati e mi dice: “no, no, se vuoi scoparmi non qui, portami a casa che stiamo più comodi e tranquilli e sappi che il mio culetto è ancora vergine … Dai sborrami in faccia che ho voglia di godere anche io, poi questo è il mio ringraziamento … “. Tra pompino e spagnola le riverso un litro di sborra sul faccino, facendola colare sulla pelle del giubbino; Lucrezia diligentemente lecca tutto da viso, labbra e pelle, mentre io do una profonda annusata e leccata alla pelle del suo stivalone. Poi ci ricomponiamo e ci avviamo alla mia macchina, come se niente fosse.
In macchina Lucrezia mi dice: “a quanto capisco la pelle e lo stivale ti piacciono parecchio, portami al centro commerciale a fare shopping di pelle, che io da povera stagista non ho molti capi da offrirti; che ne dici di un bel cuissarde col tacco alto, quelli a mezza coscia, ancora non ne ho. Arrapato dall’idea di vederla infilare e sfilare stivaloni, devio subito verso il Centro Commerciale, dove c’è il negozio di Zara con Bruna ed altri, per fortuna l’inverno non è ancora finito e ci sono pure i saldi.
Facciamo un ampio giro per i negozi di pelle, con Lucrezia eccitatissima all’idea di fare shopping e di poi procedere col nostro programma. Ci fermiamo da Bruna che mi guarda sorniona e tira fuori tutto il campionario: stivaloni inguinali, vestitini e trench di pelle, guanti lunghi e corti, che Lucrezia prova febbrilmente e sensualmente. Ad un tratto non vedo le due uscire dal camerino per diversi minuti, mi affaccio e trovo Lucrezia semisvestita dal tubino di pelle che sta provando, tutta scosciata, con Bruna che le sta lappando la fica. “che cazzo stai facendo Bruna ?”, “ti sto scaldando la cena, porco, credi che non abbia capito cosa vuoi fare a questo splendore, maiale come sei ?” nel contempo le strofina uno stivale sulla pussy bagnata, con Lucrezia in visibilio. Al termine dell’operazione usciamo dal negozio con vari bustoni pieni di indumenti di pelle e tre paia di stivali di varie fogge, con Bruna che dice alla piccola; “Lucky, ricordati di vestirti come ti ho detto, se vuoi che questo porco sia efficiente a lungo ! Puoi tornare quando vuoi, lo sconto è assicurato, anzi metteremo tutto sul conto aperto di Andrea.”
In macchina l’odore della pelle appena acquistata invade l’abitacolo, mentre Lucrezia si struscia su di me e mi carezza il pacco eccitatissimo. Arrivati nel suo bilocale da studentessa, mi lascia sul divano con uno stivale nuovo in mano, sceglie la mise da indossare e lascia il resto sparso ai miei piedi e mi dice civettuola: “Con tutti questi regali che mi hai fatto, mi sa che dovrò darti anche il culetto ! Aspettami qui che vado a prepararmi, intanto scaldalo facendoti una sega con questo stivale basso e morbida, torno subito !”
Quando riappare è vestita in total black Leather : un top di nappa nera, mini di pelle, stivaloni inguinali slouchy senza zip e morbidi sulle sue gambe chilometriche, a completare guanti di nappa rosso fuoco e il trench di pelle, lungo sino ai piedi e aperto sul suo corpo statuario: decisamente Bruna conosce i miei gusti ! Rimango ammutolito da tanta bellezza, a metà di una sega, col cazzo imprigionato nella morbida pelle dello stivale basso color cognac; Lucrezia comincia a carezzarmi e spogliarmi coi guanti, mi massaggia asta e testicoli, mi si struscia tutta addosso, baciandomi profondamente. Le infilo una mano sotto la mini di pelle trovandola senza mutande e già bagnatissima, allora comincio a leccarle la fica strusciandoci lo stivale con cui mi stavo masturbando, fino ad arrotolarlo all’imboccatura del gambale e introdurlo tra le grandi labbra, fradice dei suoi umori e della mia saliva, lei non molla la mia asta sempre più dura e fra una limonata e l’altra dice “adesso voglio essere scopata, impalata, sfondata da questo cazzone duro, muoio dalla voglia di sentirlo dentro di me, fottimi porco, lecca la pelle e scopami forte …” Sbatto la ragazza in terra con la schiena sugli altri indumenti che non indossa, la piego in due con gli stivali saldamente ancorati alle mie spalle a portata di naso e lingua e la penetro profondamente, scopandola con grandi pompate; Lucrezia emette gridolini di goduria e mi aiuta nella penetrazione con i movimenti del bacino, mi piego a leccare e mordicchiare i suoi capezzoli duri attraverso il top, ma presto lei lo tira giù per farmeli succhiare avidamente. Quando esaurito dopo un’ora, sfilo il mio cazzo dalla sua guaina grondante e sborro abbondantemente sul trench e sulla pelle che la copre, mi accascio sul tappeto per riprendere fiato; Lucrezia, nonostante sia venuta tre o quattro volte, prende lo stivale basso arrotolato come le ho fatto vedere prima e continua a scoparsi con quel tubo di pelle ansimante e vogliosa.
Non si calma affatto e tutta sudata mi salta addosso, mi stringe il cazzo ormai barzotto tra i due stivaloni e me lo sega, poi lo infila tutto in bocca e lo pompa energicamente; ottenuto il risultato voluto, si mette a quattro zampe, sposta trench e mini e masturbandosi col solito stivale inumidisce il suo sfintere e mi apostrofa: “ora voglio essere inculata dal tuo cazzone, entra piano che sono vergine, ma voglio provare l’anale con un maestro come te; ti confesso che la sera che ti ho beccato con Antonella sotto la scrivania, ho fatto finta di andarmene e ti ho spiato mentre la inculavi attaccato al suo vestitino di pelle; mentre ti sentivo sfondarla mi sgrillettavo squirtando, poi sono uscita silenziosamente, ma da allora VOGLIO IL TUO CAZZO IN CULO !” Come resistere ? Le lubrifico lo sfintere coi suoi stessi succhi, mi posiziono ed entro piano piano: “rilassa i muscoletti piccola, fammi entrare nel tuo culetto, poi godrai e non ne potrai più fare a meno…” dopo un po’ di spintarelle il glande supera lo sfintere e l’asta comincia a scorrere piano piano, mentre io faccio perno con le mai sui suoi fianchi. Lucrezia: “Cazzo che duro, che dolore, mi stai aprendo in due, lo sento tutto, grosso e duro, mi stai sfondando tutta, mi arriva al cervello; fottimi il culo, vai più forte, inculati fino in fondo …. Aaaarghhh”
Dopo aver aperto la strada, mi sfilo, la giro pancia all’aria le piego le gambe stivalate in due, posiziono il palo e riparto verso il suo intestino dicendoLe: “ in questa posizione ti farà meno male e godrai di più, senti come scorre l’asta dentro il tuo buchino ? Ti piace ?”
Lucrezia non risponde, stringe i denti emette sudore e una nota acuta continua, poi si scioglie e comincia a squirtare dalla fica come una fontana, tant’è che le metto il solito stivale sulle grandi labbra e lo muovo con la mia pancia titillando la sua clito, mentre continuo ad incularla sempre più forte, sempre più dentro.
Abbiamo scopato tutta la notte, con brevi pause in cui Lucrezia si sciacquava le parti doloranti e si bambiava gli abiti di pelle. Si è fatta scopare, inculare e sbocchinare per ore, sempre insaziabile e scatenata.
Alla fine, quando ero distrutto sulla porta, mi ha limonato furiosamente e poi ha detto: “Adesso tu mi assumi nel tuo ufficio ed io diventerò la tua troia preferita… se no ti sputtano !” Le rispondo: “Piccola, questa notte è niente rispetto a quanto diventerai troia, conoscendo Valeria, Ramla, TransFederica, Babukar e gli altri gaudenti del circo fetish pelle e stivali, se ti è piaciuto farti leccare la fica da Bruna, vedrai cos’altro sanno fare quelle assatanate … intanto allenati ficcandoti in fica e culetto gli stivali di pelle !!! Buonanotte”

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One thought on “SESSO PELLE E STIVALI – LA RAGAZZINA IMPERTINENTE

  1. hunger

    il sesso è un attrattiva forte molto forte e può accadere di tutto quando le circostanze sono favorevoli, al di là delle sostanze psicotrope e alcoliche certe situazioni sono foriere d’eccitazioni forti irresistibili, come successe a me e mia zia, condizioni ideali per giocare a maschio e femmina senza pensare alla consanguineità, ci siamo attizzati l’un con l’altro per finire a scopare come due conigli, lei 54 io 26 ci siamo baciati leccati come due adolescenti alla scoperta del sesso fu una serata indimenticabile che ci ha portati ad amarci clandestinamente per tre anni successivi, se ci penso fu una pazzia che rifarei, le donne sono speciali, ti formano, di erudiscono all’amore e al sesso, ti insegano a godere della loro bellezza.

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