Crossdressers -1

Crossdressers -1

Capitolo 1 – presentazione veloce Sono un uomo di 55 anni, mi chiamo Tommaso. Se volete vi racconto una storia realmente successa nell’estate di 5 anni fa. Da tempo immemorabile ho la passione del Crossdressers. Spiego velocemente per chi non conosca questo termine. Crossdressers è quella persona a cui piace travestirsi per il piacere di indossare abiti femminili e non per far sesso. Il più delle volte ci si traveste in casa, di nascosto dai familiari, facendo attenzione a non farsi scoprire. I più audaci, diciamo le più audaci, escono di casa per brevi tragitti, il più delle volte lontani dal proprio paese o città, con il timore di venir scoperte. Qualcun’altra riesce a coronare il sogno di vivere per la maggior parte della giornata en femme. Prima di conoscere il crossdressing credevo di essere gay o forse bisessuale, ma non ho mai provato attrazione per gli uomini, anzi, adoro le donne, mi piacciono loro, il loro comportamento, il linguaggio, lo stile di vita e naturalmente vestiti e accessori. Però non capivo perché volevo uscire en femme quando continuavano a piacermi le donne. Da qui la voglia di imitarle, di vestire come loro, di provare le loro sensazioni a contatto con le calze, con la seta, con la biancheria intima. Nel mio caso specifico appartengo alla prima categoria, cioè a quelli che si travestono in casa.. La passione è iniziata molto tempo fa e, se a qualcuno interessa, la racconto un’altra volta. Con l’andar del tempo ci si perfeziona, si cercano soluzioni alternative, ci si guarda intorno per scoprire se ci sono altri con la tua stessa passione. Nel ricercare qualcuno con la stessa passione mi sono imbattuto in un sito internet diverso dai soliti. Qui erano vietati gli argomenti sessuali, i racconti di sesso, le foto troppo spinte. Appena letto la pagina d’ingresso che dettava queste e altre regole, tutte molto restrittive, pensai di uscire subito, ma la curiosità vinse. Mi sono detto: “come è possibile che un sito con regole così dure abbia moltissimi iscritti?”. La curiosità è femmina, si sa, e così mi sono iscritto. Chiedevano un nikmane femminile e, dopo lungo pensare, scelsi il nome di Tania. Man mano che scoprivo il sito, mi accorgevo di non essere il solo ad avere questa passione e ho capito del perché delle regole rigide. Le persone si aprivano in confidenze e si scambiavano suggerimenti. Se qualcuno aveva bisogno c’erano subito un mucchio di sorelline ad aiutarti e a consigliarti. Insomma un sito serio e competente! Qui ho conosciuto delle amiche con le quali ci siamo trovati più volte, sia a cena che per una pizza, al cinema o per una passeggiata. Loro sempre en femme ed io sempre en homme. Una di queste, Loretta, possiede una villa in montagna. Un posto favoloso, una bella casa ampia, con numerose stanze, un giardino ed un boschetto da favola con una piscina a forma di laghetto. Il tutto recintato da un muro e da numerosi alberi tant’è che nemmeno dall’ingresso si vede la casa. In questa posto si ritrovano alcune volte l’anno tutte quelle che vogliono partecipare ai raduni e si è liberi di vestirsi come si vuole. Raduni ai quali ho sempre partecipato en home. All’inizio la mia attrezzatura era povera: un paio di collant ed un paio di autoreggenti sottratti dal cassetto di mia sorella, un paio di slip ed un reggiseno avuti dalla mia ragazza con la scusa, visto che dovevo fare un viaggio, di aver qualcosa di lei per sentirla vicina. Devo molto alla mia ex per avermi fatto scoprire questo lato della mia personalità, anche se lei non sapeva, e non sa, niente. All’inizio dell’estate Loretta mi invita a passare qualche giorno di ferie da lei. Ci saranno anche Carla e Samantha. La cosa mi attira, do la mia disponibilità. Mi manda una e-mail con alcune regole da seguire. La trascrivo integralmente: “Carissima, il periodo, come già detto è dal lunedì 15 luglio alla domenica successiva, Il ritrovo è fissato per le 9 del mattino. Si arriva en femme e si trascorrerà tutta la settimana in en femme (24/7). È vietato portare abiti maschili. Durante la settimana sono previste uscite e gite, quindi è necessario un abbigliamento consono per le attività esterne. Per il costo, come sempre, si divide. Ciao e baci Loretta”. Rispondo che mi va bene ma, come sa, non possiedo vestiti en femme se non quelli citati sopra. Il giorno dopo mi arriva la seguente e-mail: “Per questa volta potrai venire en homme. Qui troverai tutto il necessario per vestirti. Dopo che ti sarai cambiata, i tuoi vestiti maschili verranno chiusi a chiave in un baule e li potrai prendere domenica sera. Ciao P.S. Dimenticavo, mandami le tue misure grazie Loretta”.La mattina del 15, alle 8 del mattino, così mi posso preparare per quando arrivano le altre, sono al campanello di Loretta. Si apre il cancello automatico, entro e posteggio. Accolto calorosamente da Loretta ci avviamo in casa. Mi accompagna nella stanza assegnatami e apre l’armadio. Dentro ogni tipo di abiti, gonne, camicette, maglie, e quant’altro. Apre la cassettiera e mi dice che nel primo cassetto in alto ci sono reggiseni, corsetti, slip; nel secondo calze, collant, autoreggenti, reggicalze. Nella scarpiera alcune paia di scarpe, una più bella dell’altra. Nella stanza da bagno c’è tutto il necessario per il trucco. Mi accorgo che tutta questa roba è nuova, comprata apposta per l’occasione. “Usa quello che ti serve” “Ma sei matta? È tutta roba nuova! Avrai speso un capitale!” “È ancora tutta da pagare. Tu usa quello che ti sembra, provarli, magari qualche capo non è della giusta misura. Alla fine quelli che non sono stai usati li riprendono indietro e saranno da pagare solo quelli che usi. Così hai un po’ di scelta.” “Si ma ci sarà da pagare un capitale.” “Questo è un problema che vedremo dopo, mi fa sempre dei buoni prezzi ed è possibile dilazionare i pagamenti. Per questa mattina, se posso darti un consiglio, scegli un vestitino o una gonna ed una camicetta casual, un paio di autoreggenti non troppo impegnativi. Quando sei pronta mi chiami che ti aiuto a truccarti e a scegliere le scarpe.” “Certo che puoi darmi dei consigli, con tutta questa roba non saprei da dove iniziare.” Esce e mi lascia sola. Mi immergo nell’armadio e non so cosa scegliere: c’è di tutto. A fatica scelgo una gonna beige che lascia scoperto il ginocchio ed una camicetta bianca. Un reggiseno bianco, un perizoma dello stesso colore e delle autoreggenti chiare con un leggero motivo floreale. La chiamo e, quando arriva, mi fa i complimenti per l’abbinamento poi inizia a truccarmi. Finito il trucco mi consiglia un paio di decoltè intonate con la gonna e con il tacco 5. mi guardo allo specchio e vedo Tania per la prima volta. Sono irriconoscibile, faccio fatica a credere che sono proprio io Tommaso. Loretta mi propone di fare alcune foto ed io accetto. Ho il cuore in gola, una gioia interna indescrivibile, per la prima volta Tania esce dal buco di casa e si presenta agli altri. Una sensazione stupenda. Abbiamo appena finito quando suona il campanello. Sono Carla e Samantha. Le aspettiamo sulla porta. Entrano e salutano Loretta e me e poi chiedono a Loretta se Tania, cioè io, fossi già arrivata. A quel punto Loretta, con fare teatrale dice: “Ecco a voi Tania…” Non riesco a descrivervi la faccia di Carla e di Samantha. Sono rimaste senza parole. Non mi hanno riconosciuta.(continua)

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