Prima di fare la prima mossa con Rachele la guardai con attenzione anche se per pochissimo tempo, e mi misi in testa che sotto quell’aspetto quasi insignificante, si celava una donna pronta a tutto pur di soddisfare le proprie voglie.
La camicetta bianca e la gonna scura sotto il ginocchio erano il ritratto della classica brava donna di chiesa, ma ben sapevo che non era così e non tardai ad averne conferma.
Presi infatti sempre dal mio borsone, un grosso fallo realistico, che poggiai sul tavolo per potermi togliere la giacca ed essere così più libera nei movimenti. Ripresi quindi la nerchia di gomma per portarla davanti alla sua bocca, che s’aprì senza che dicessi nulla, e quasi sparire fra le sue labbra carnose.
“Dimmi cornuto la tua puttana ti tradisce perché a letto fai ridere o perché è proprio una a cui il cazzo non basta mai.” domandai all’uomo anche per umiliarlo.
“Un po’ tutte e due signora Valeria, io come uomo non valgo un granché e Rachele ha le sue esigenze.” mi rispose vergognandosi di quello che stava dicendo.
“E fra le sue esigenze c’è anche farsi sfondare il culo o prendere due cazzi alla volta ? Chiesi sempre a lui per infierire
“Sì signora Valeria, anche se è stata con due uomini solo una volta, ma mi ha detto che le è piaciuto molto e non vede l’ora di rifarlo.”
Mi resi conto che era fin troppo facile ridicolizzare Bruno, così diressi le mie attenzioni verso la moglie.
“Tuo marito dice la verità o mente ?” le chiesi tirandole fuori il fallo dalla bocca.
“Dice la verità signora Valeria, però s’è dimenticato che a letto fa ridere perché ha un mezzo cazzo e dura anche poco.” mi rispose lei come se volesse giustificarsi.
“Ma tu te lo sei sposato lo stesso, e sono certa che non hai scoperto che è una sega la prima notte di nozze, quindi non provare a fare la vittima con me perché non funziona.”
Mi divertii ad umiliare entrambi, lui perché era tutto tranne che un vero maschio, e lei fin troppo troia per non mettergli le corna anche se avesse sposato un toro da monta.
“Quindi mio bel cazzetto ti piace guardare, e dimmi è così anche se davanti a te hai due donne ?”
“Credo di sì signora Valeria anche se non mi è mai successo perché a Rachele piacciono solo gli uomini.” mi rispose un po’ titubante.
“Vediamo se è davvero così.” dissi facendo alzare la donna per poi infilargli la lingua in bocca, che lei aprì fin troppo presto per non aver mai avuto un rapporto saffico.
Iniziammo così a spogliarci a vicenda senza mai staccare la bocca da quella dell’altra, finendo ben presto col solo intimo che per puro caso era nero e molto sexy per entrambe.
“Leccami la fica prima che ti scopi.” le dissi appoggiando le natiche al tavolo.
Rachele s’inginocchiò davanti a me e mi sfilò le mutandine prima d’iniziare a farmi sentire la lingua sulla passera, e vista la sua bravura a quel punto non ebbi più dubbi che avesse già avuto ben più d’una sola esperienza saffica. La donna mi fece godere non poco, portandomi quasi alla soglia dell’orgasmo alternando la lingua, che faceva scorrere sempre molto lentamente, alle dita che invece usava in modo quasi frenetico.
“Dimmi cornutello come ti piace che venga scopata la tua troia ?” chiesi all’uomo i cui occhi stavano quasi uscendo dalle orbite per quanto era eccitato.
“Non capisco signora Valeria.” mi rispose balbettante.
“Vorresti che la scopi come la troia che è, o in modo più delicato, più femminile.”
“Non saprei chieda a lei per me è uguale.” mi rispose continuando a balbettare.
“Ho capito devo fare tutto io.” dissi sbuffando come se non avessi calcolato ogni momento di quell’incontro “Tu togliti tutto e piegati contro il tavolo, mentre io prendo un bel cazzo finto per scoparti.”
“Subito Signora Banghi.” mi rispose lei forse più eccitata di me.
Presi quindi un grosso strap-on che mi fissai con cura ai fianchi e alle gambe, per poi dirigermi senza alcun indugio verso Rachele che si era sistemata come le avevo ordinato.
“Metti una gamba sul tavolo così siamo tutte e due alla stessa altezza.” le dissi già pregustando il fatto che l’avrei fatta urlare di piacere.
Non appena lei ubbidì le infilai quasi tutto il fallo nella passera col primo affondo, ma lei era tanto bagnata che quasi non si accorse di ciò. Mi tirai indietro sino a lasciarle dentro la sola punta dello strap-on, per poi spingere con tutta la mia forza, e questa volta non solo la penetrai completamente, ma le feci uscire di bocca ben più d’un gemito di piacere.
“Ma guarda come gode questa zozza !” esclamai divertita “La prossima volta faccio rimanere Flavio così mentre ti scopo lui ti riempie il culo. O forse preferisci che lo faccia io adesso ?”
“Come vuole basta che mi faccia godere.” mi rispose cercando di contenere il piacere che stava provando.
“Cornuto vieni qui e prepara il culo della tua troia al mio cazzo.” dissi a Bruno mettendomi alla destra della moglie.
Lui quasi corse per inginocchiarsi dietro la consorte e leccarle il buchetto, mentre io le tenevo ben aperte le chiappe.
“Bravo il mio cornutello, vedi che servi a qualcosa ! Certo non a scopare perché non solo ce l’hai piccolo ma duri anche poco, ma come cane da lecco hai un futuro assicurato.” gli dissi umiliandolo per l’ennesima volta “Adesso però togliti dai coglioni che voglio proprio divertirmi.”
Nonostante fosse evidente che Rachele non era certamente una verginella, non volli sodomizzarla con eccessiva violenza, ma quel tanto che bastava per farle capire che non stavo scherzando, e che in seguito avrei aumentato il ritmo secondo il mio volere. Lei iniziò a godere al primo affondo, tanto che prese anche a toccarsi fra le gambe senza alcun pudore, ma anche ad insultare il marito per la sua scarsa virilità. Bruno da parte sua era rimasto lì vicino senza però riuscire a dire una sola parola, quasi fosse rimasto ipnotizzato dal vedere la moglie scopata da un’altra donna.
Mi resi conto che anche se a modo loro erano una coppia perfetta, lei esibizionista e non poco vogliosa di bei cazzi, e lui guardone con una dotazione quasi ridicola, che poteva solo sperare di fare lo spettatore.
Così quasi senza che me accorgessi Rachele venne finendo poi quasi sdraiata sul tappeto, e a quel punto non mi rimase che umiliare per l’ultima volta Bruno.
“Vieni qui e leccami la fica, ma vedi di farlo bene perché voglio godere, e non avendo tu un vero cazzo puoi solo usare la lingua.” dissi all’uomo dopo essermi tolta lo strap-on, mentre mi accomodavo in poltrona.
Lui com’era facilmente prevedibile ubbidì, ma non appena Rachele si riprese dall’orgasmo, quasi lo cacciò via per prendere il suo posto, e farmi godere come aveva fatto poco prima.
Questa volta però non mossi un dito e lasciai che il picco del piacere mi travolgesse, lasciando poi che la donna leccasse ogni goccia del mio godimento, come se fosse un premio per quanto aveva fatto.
“Per me potete anche sparire e non farvi più vedere, il vostro piccolo segreto con me è morto e sepolto avendo fatto quello che vi avevo chiesto.” dissi alla coppia mentre mi rivestivo.
“Signora Banghi posso fare una domanda ?” mi chiese lei ancora nuda.
“Certo dimmi pure.”
“Ci possiamo vedere un’altra volta ? Magari anche con quell’uomo che ci ha fatto venire qui.”
“Rachele ma che cazzo dici !” esclamò lui piuttosto furioso.
“Taci coglione.” ribatté Rachele “Non sai quanto m’ha fatto godere Valeria, e scommetto che non vedi l’ora di farti le tue solite seghe, quindi se per lei va bene lo è anche per noi.”
“Certo che ci possiamo rivedere amica mia.” risposi ridacchiando “E se il cornuto ti crea dei problemi lascialo pure a casa, ma tanto so già che me lo ritroverò in mezzo ai piedi. Ora però andate via che fra un po’ viene Flavio e devo sistemare.”
Lei m’abbracciò dimostrandomi così tutta la sua gioia, per poi rivestirsi in tutta fretta e sparire col marito sempre più abbattuto nel morale.
“Allora com’è andata ?” mi chiese Flavio quando tornò a prendermi.
“Benissimo, lei è una troia, lui è quasi impotente e la prossima volta ci sarai anche tu. Ora però non dire nulla e riportami a casa, così durante il viaggio ti spiego tutto.”
Raccontai a Flavio com’era andata la serata, ma soprattutto le mie idee per un nuovo incontro a quattro, trovando sempre la sua approvazione.
“Chissà se il cornuto ha il culo vergine.” fu il mio ultimo pensiero prima d’addormentarmi, sperando che lo fosse solo per poter essere la prima ad averlo.
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(quelli volgari saranno subito cestinati)
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