Ne ho presi tre e mi hanno fatto impazzire.

Ne ho presi tre e mi hanno fatto impazzire.

Mi chiamo Barbara, ho 45 anni e da 25 sono sposata con Riccardo, che ha due anni più di me. Sono alta, bionda e con gli occhi chiari. Ho una 4a misura di seno, ancora bella e tonica, che sfida la legge di gravità, restando su benissimo. Ho una bocca ampia e labbra davvero sensuali, cosce lunghe e snelle, oltre un bel culo che è oggetto degli sguardi di maschi vogliosi. Riccardo è un bel maschio, moro, con qualche capello bianco, fisico snello e braccia forti. Ha una bella dotazione, un po’ oltre la media. Abbiamo un figlio, che ha 23 anni e studia medicina in un’altra città. Il rapporto con mio marito è sempre e stato molto semplice e, a volte, addirittura monotono. Mi piace il sesso ed il piacere più di lui, che mi prende solo quando ne ha voglia, mentre io vorrei godere diversamente. Le nostre scopate son diventate sempre più ripetitive, mai una fantasia, un diversivo, sempre lo stesso cliché. Mi tocca, mi eccita, mi penetra e poi, appena son venuta, gode dentro di me, mi dà un bacio e tutto finisce. Cosi da anni. Non ne posso più! Ho provato a farglielo capire, ma lui mi ha guardato come se fossi pazza.
«Di che ti lamenti? Ti faccio godere e non ti chiedo altro, perché vorresti cambiare? A me piace e basta, così!»
Da non credere! Ho cercato di spiegarmi, ma lui è sempre convinto che è giusto così. Alla fine ci ho rinunciato. Poi, casualmente, la svolta. Mia suocera si deve operare al femore e Riccardo la raggiunge e, poiché è sola, decide di assisterla per il tempo necessario all’intervento. Lei abita nella stessa città dove studia nostro figlio, che vive con lei. Il primo giorno che mi son ritrovata sola in casa, era un sabato mattina, stava finendo l’inverno, le giornate appena più lunghe, l’aria più calda. Mi son svegliata e la casa mi sembrava incredibilmente vuota. Mi sentivo inquieta, diversa. Una sensazione di libertà mi provocava un brivido di eccitazione. Avevo riflettuto su tutta la mia vita ed ero giunta alla conclusione che dovevo far qualcosa perché mi sembrava che la vita mi stesse sfuggendo, che non stavo vivendo e che mi stavo e perdendo il meglio che la vita potesse offrirmi. Volevo godere! Volevo sentirmi viva e, perché no, troia! Decisi di farmi un bagno. Immersa nella vasca riflettevo su come trovare il modo di godermi questa inaspettata libertà. Mi guardai allo specchio e mi trovai bella. Il mio corpo era ancora tonico, quello una quarantenne. Con un sorriso, ho passato la mano sui seni, morbidi, ho guardato il mio ventre abbastanza piatto ed il culo, me lo sono accarezzato e l’ho trovato sodo, alto e tonico. Cazzo! Adesso dovevo trovare chi me lo trastullasse. Mi tornarono in mente le scopate fatte prima di conoscere Riccardo. Ricordo di aver cominciato a circa sedici anni, ad interessarmi al sesso e, alla soglia dei diciotto, mi son fatta sverginare senza troppi rimorsi. Dopo un inizio un po’ incerto, ho trovato dei maschi più grandi di me che mi scopavano alla grande. Con uno, di circa una trentina di anni, ho provato il rapporto anale, che mi è subito piaciuto tantissimo. Con la bocca ero già brava di mio e, quindi, fin quando non ho conosciuto Riccardo, scopavo sempre tanto e bene. Di lui mi son innamorata subito e con lui il sesso era piacevole. Un anno di fidanzamento, poi, dopo le nozze, sono rimasta subito incinta. Per tutto il periodo della gestazione, mi ha scopato pochissimo e, dopo, è subentrato quel suo sistema semplice di scoparmi e, da allora in poi, è stato quasi sempre così. Non ne posso più! Ho passato diverse ora a rilassarmi. Poi, nel pomeriggio, ho sentito mio marito e mio figlio e, alla sera, ho deciso di uscire per un aperitivo. Ho indossato un vestito molto aderente. Sotto, nessun tipo di intimo, solo delle calze con il reggicalze attaccato, che fasciavano le mie gambe in modo molto sensuale. Ai piedi dei decolté nere con tacco 12. Ho preso l’auto e mi son diretta in centro. Ho lasciato la vettura nel parcheggio sotterraneo e, salita in piazza con un ascensore, mi son ritrovata in mezzo a tanta gente, che passeggiava lungo il corso. Mi son seduta ad un tavolino all’aperto di un bar, restando girata verso il corso, per offrire una buona visuale delle mie cosce. Sorseggiando uno spritz, ho dato un’occhiata distratta al panorama che offriva il corso: molti giovani, tantissimi giovanissimi. Poi il mio sguardo è stato catturato da un signore distinto, che parla con due ragazzi sulla trentina. Si son seduti al tavolo davanti a me. Lui, sicuramente un cinquantenne, alto, capelli neri e modi molto garbati, parlava a bassa voce, quasi con discrezione. Uno dei due ragazzi ha notato che mi ero interessata a loro e, con un gesto del capo, lo ha fatto notare anche agli altri. Ho notato che mi hanno rivolto un insistente occhiata. Mi son eccitata nel vedermi valutata. Mi sentivo sotto esame e, nello stesso tempo, ero pervasa da una strana sensazione di eccitazione in tutto il corpo. Sentivo che li volevo, tutti e tre! Mi son quasi stupita di me stessa. Ho capito che quella sera mi sentivo davvero troia! Avevo davvero voglia di far sesso con quei tre, perché mi sembrava che fossero esattamente il numero perfetto per togliermi la voglia di scopare. Ad un tratto, il tipo più anziano si è alzato ed è venuto verso di me.
«Signora, lei si è accorta che siamo rimasti molto affascianti dalla sua avvenenza? Quindi ha due opzioni: la prima è quella di ignorarci e questo sarebbe molto triste. La seconda, invece, è quella di unirsi a noi, affinché anche lei possa godere della nostra compagnia e passare momenti di sublimo divertimento, che sarebbe importante poterlo vivere assieme.»
L’ho guardato un po’ incredula. Era la prima volta che venivo abbordata con una proposta così sfacciata, ma anche tanto simpatica. Mi son alzata dal mio e seduta al loro tavolo. Subito il signore anziano, ha fatto le presentazioni.
«Io sono Hans, loro sono Diego e Lucio. Le dispiace farci conoscere il suo di nome?»
Ho stretto loro la mano e mi sono presentata.
«Piacere, sono Barbara.»
Abbiamo iniziato a parlare del fatto che erano entrambi forestieri e che, solo Hans, di origini tedesche, era della città. Vedevo che mi osservavano, specie i due ragazzi, con occhi davvero carichi di lussuria. Mi spogliavano con lo sguardo ed io ero mi sentivo travolta dall’eccitazione. Ad un tratto Hans ha fatto una domanda e io li ho scioccati tutti e tre.
«Come mai una belle signora come te, è sola in giro per la città?»
Ho riflettuto un attimo. Ho deciso che non volevo andare troppo per il sottile.
«Sono sola. Mio marito e fuori città. Di recente ho fatto sesso con lui, ma non ne sono rimasta soddisfatta e così, questa sera, ho deciso che mi voglio divertire.»
Ho visto lo stupore nei loro occhi. Hans è stato il più reattivo.
«Allora perché non andiamo a casa mia, che dista solo cinque minuti da qui e vediamo di farti divertire un po’?»
Senza aggiungere altro, ci siamo alzati e incamminati verso l’altro lato della piazza e siamo entrati in un bel palazzo. Già in ascensore, ho sentito che i due che erano dietro di me hanno allungato le mani. Mi hanno palpato il culo e io non ho reagito. La cosa, cosi insolita, continuava ad eccitarmi. Ero pervasa da una strana sensazione, curiosità, eccitazione, in tutto il corpo. Ho ammesso con me stessa che avevo voglia di far l’amore con questi tre maschi. La sensazione mi faceva rabbrividire e, solo all’idea, il respiro, il mio respiro, era cambiato. C’era il desiderio nel mio respiro, il desiderio dei loro corpi, il desiderio di esser desiderata. Avevo voglia di qualche cosa che per me era davvero estremo. Più saliva l’ascensore e più aumentava il mio desiderio. Appena entrati, Hans, mi ha abbracciato e, mentre mi accarezzava, mi parlava.
«Sei bellissima! Ammetto che ho desiderato il tuo corpo appena ti ho visto. L’idea di poterti avere mi eccita
Ho sentito le sue mani scivolare sotto il vestito, sfiorarmi i seni. Mi son lasciata andare alle sensazioni. Ero già molto eccitata e lo sono diventata molto di più quando Diego si è appoggiato dietro di me e mi ha incuneato il suo membro fra i glutei. Ho sentito qualcosa di notevole premere sulle mie chiappe e ciò mi ha fatto bagnare ancor di più. La sua bocca mi ha baciato sulla nuca, facendomi provare dei brividi di piacere. Poi Hans mi ha condotto dentro una stanza. Mi hanno spogliato rapidamente e io mi sono distesa supina sul letto, a cosce larghe, mentre li osservavo spogliarsi velocemente. Per un istante mi hanno guardato ed io ho goduto ad esser l’oggetto del loro piacere. Questo mi ha eccitato da morire. Hans si è inginocchiato fra le mie cosce e ha preso a leccarmi. Subito gli altri due, si sono inginocchiati ai lati e mi hanno offerto i loro membri turgidi, duri, da succhiare. Erano tre belle mazze! Hans, fra i tre, era quello con il maggior spessore, mentre Diego era di sicuro il più lungo e Lucio era un po’ una via di mezzo fra i due, ma in ogni caso tre belle mazze, di tutto rispetto. Ho iniziato a succhiare con impegno, mentre venivo leccata divinamente. Ben presto un orgasmo mi ha travolto e fatto gemere a bocca piena. Hans ha ricevuto in bocca una ingente quantità della mia crema. Ha bevuto tutto e poi si è complimentato con me.
«Barbara sei davvero molto dolce! Il tuo piacere è nettare puro! Adesso ti voglio godere fini in fondo!»
Mi ha preso. Sentii il suo membro entrare dentro di me, completamente bagnata di piacere. L’ho sentito fino in fondo. Ho chiuso gli occhi. Ho sentito le bocche, il calore del loro respiro mentre mi leccavano e baciavano sul collo sui seni. Le mani che mi accarezzavano, strizzavano i seni: ero in paradiso e ho deciso di assaporare al massimo questa sensazione, così piacevole. Diego mi ha preso la testa fra le mani e mi ha infilato il suo pene lentamente in bocca. L’ho accolto ed ho iniziato a leccarlo avidamente, mentre Hans continuava a sbattermi senza sosta, con un ritmo inesorabile e perentorio che mi ha portato ad avere un nuovo orgasmo. Ho tremato e loro si son fermati per farmi assaporare l’attimo intenso del piacere. Poi Lucio ha chiesto ad Hans di girarsi e di mettermi su di lui. Un attimo dopo, mentre ero distesa su Hans, l’ho sentito armeggiare dietro di me, mi titillava il buchetto. Mi son rilassata e l’ho accolto tutto dentro, mentre gemevo di nuovo con il cazzo di Diego in bocca. Ero piena! Tre cazzi mi riempivano il corpo ed i miei buchi, scavandomi dentro e facendomi godere come non ricordavo di aver mai fatto. Non so per quanto tempo, mi hanno pompato ed io ho goduto, senza soluzione di continuità, un orgasmo dopo l’altro. Sembrava un momento infinito e perfetto, fino a che ho sentito il calore del loro sperma invadere i miei buchi. Li ho sentiti tendersi e riversarmi dentro il loro piacere, mentre gemevano. Ho ingoiato il seme di quello che avevo in bocca. Siamo rimasti un momento immobili e, poi, ci siamo sciolti ed ho assaporato anche quello degli altri. La mia bocca avida li ha accolti e assaporati tutti fra i loro gemiti di piacere.
«Adorabile! Lo tiene in bocca in maniera divina! Stupenda!»
Ci siamo rilassati e, dopo un po’, Diego mi ha messo di nuovo le mani fra le cosce, ha preso a toccarmi facendomi eccitare ancora ed io gli ho ripreso il cazzo in bocca, trovandolo già ben pronto. Abbiamo iniziato di nuovo a scopare e lui mi ha posseduto tenendomi sotto di lui. Mi ha sollevato le gambe e mi ha penetrato con vigore, scopandomi molto forte. Non è durato molto, ma ho goduto ancora. Appena lui si è sfilato, il suo posto è stato preso da Lucio, che, a sua volta, mi ha scopato bene ed a lungo. Quando è venuto si è sfilato e mi ha schizzato il suo piacere fra i seni. Era bellissimo! Hans intanto si era segato e, quando erano pronti a rilasciare il loro piacere, me lo hanno messo in bocca, facendomi dono di una bella quantità di crema.
Poi, son andata a pulirmi e, quando sono tornata, Hans mi ha chiesto se mi andava di rivederlo.
«Ogni due settimane, ospito ragazzi che vengono in città per un corso di aggiornamento. Significa che, ogni due settimane, ho maschi nuovi con cui potresti far sesso, per non rivederli più. Pensaci, se ti va ancora di divertirti.»
Me ne sono andata e, da allora, ogni due settimane mi faccio tre maschi, che mi fanno impazzire e mi farciscono ogni buco. Mio marito? Lui è più contento di me, perché, quando mi scopa, non devo far altro che pensare ai tre che mi hanno sfondato e subito godo, rendendo lui molto felice perché convinto di esser stato l’artefice del mio piacere.

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