Mia moglie ha scopato i miei colleghi davanti a me

Mia moglie ha scopato i miei colleghi davanti a me

Mi chiamo Marco, ho 42 anni, sono alto circa 1,80, fisico prestante, moro, ora con qualche capello bianco, occhi scuri, spalle larghe. Sono sposato con Anita, 38 anni, alta 1,70 circa, castana chiara, occhi marroni, una gran bella donna dal seno di una terza abbondante ed un culo che è uno spettacolo. Non da sottovalutare la sensualità delle sue labbra, di cui si serve per far dei pompini da sballo. Ci eravamo conosciuti al compleanno di un amico comune, dieci anni fa, ci siamo frequentati per circa un anno e poi ci siamo sposati. Prima di me, lei aveva avuto una storia con un ragazzo suo coetaneo e con lui era stata assieme per tre anni. La loro storia finì perché lui era molto geloso ed in più non era un granché a letto. La scopava poco e si limitava al solo atto meccanico, senza prodigarsi nei preliminari, a cui lei non può per niente rinunciare. Insomma con lui era una noia mortale. Al contrario, tra noi c’è stata subito una grande intesa, soprattutto a livello sessuale. È bravissima in tutto e si mostra molto appassionata. Lo prende in tutti i buchi, anche se, quando l’ho conosciuta era vergine di culo ed io sono stato il primo a profanare quel pertugio. La cosa fu così bella e soddisfacente, che in seguito lei ci ha preso gusto ed oggi lo accoglie dentro di sé con molto piacere. Un’altra cosa, che mi fa impazzire di lei, è che la sua fica è di quelle come si vedono nei film porno: bella carnosa, sempre rasata e pronta ad inumidirsi. Le piace moltissimo quando la lecco e la faccio godere, prima ancora di possederla. Lei mi ricambia con sontuosi pompini da sballo: in effetti è sufficientemente troia, almeno con me. Io ho avuto sempre delle fantasie quanto mai trasgressive e, solo poco tempo fa, gliene ho parlato. All’inizio era alquanto scettica, poi mi ha confidato che avrebbe voluto provare come potesse esser questo mondo fatto di “trasgressioni” e, così, ci siamo iscritti ad un sito per coppie scambiste e cuckold. Il mio sogno sarebbe di vederla scopare con un altro o, meglio ancora, vederla alle prese con altri maschi. Come ho detto è una gran bella ragazza e, seppur ancor privi di esperienze, lei è tenuto in gran conto sia dal genere femminile, che l’ammira per il suo splendido carattere, che da quello maschile per la sua avvenenza. Le piace stuzzicare le fantasie degli altri, soprattutto quando le fanno apprezzamenti, ma lascia tutto limitato a qualche battuta, perché non ha mai voluto andar oltre. Più di una volta abbiamo fantasticato a partecipare ad un’orgetta, con lei al centro dell’attenzione di altri maschi, ma poi tutto è rimasto un pio desiderio riposto in un angolo della nostra mente. Nella nostra fantasia, spesso, abbiamo immaginato la partecipazione di persone conosciute e, questo, ha sempre eccitato Anita in maniera molto forte. Purtroppo, in questi ultimi mesi, abbiamo potuto dedicare molto poco tempo ai nostri giochi trasgressivi, perché entrambi abbiamo avuto dei cambiamenti sia sul lavoro che per l’abitazione, avendo da poco acquistato un bell’appartamento in una zona nuova della città. Lei si è ritrovata con il suo ufficio accorpato a quello di un altro, con colleghi nuovi, e, soprattutto, molto più impegnata nel lavoro. Io, invece, ho cambiato totalmente lavoro. Sono stato assunto da una ditta che si occupa di servizi informatici di protezione. Mi sono ritrovato a lavorare con altri quattro colleghi, tutti, più o meno, della mia stessa età. Il più anziano è Andrea che ha un anno più di me ed è anche il più esperto, perché fa questo lavoro da più anni rispetto a tutti noi, è divorziato ed ha una figlia. Poi c’è Luca, sposato anche lui con una bambina, mentre Stefano è più giovane di tutti noi ed è single. Lucio, invece, ha la mia stessa età e convive con una ragazza più giovane. Dopo un po’ di tempo, che lavoravamo insieme, ci siamo accorti che tutti avevamo in comune la passione per il calcio a cinque. Così abbiamo cominciato a far qualche partitella insieme e, poiché è uno sport che mi piace molto, anch’io ci gioco da parecchio tempo. Mi sono trovato subito a mio agio e mi sono inserito abbastanza bene, raggiungendo subito un certo affiatamento, anche con loro. Così ci siamo resi conto che eravamo una squadra abbastanza ben affiatata e, allora, Luca ci ha proposto di fare un torneo abbastanza prestigioso. Ci siamo organizzati ed Andrea ha proposto a Marco, suo cugino, che gestisce una rinomata attività di ristorazione, di farci da sponsor, acquistando le maglie per giocare nel torneo. È stata una bellissima esperienza. Dopo dieci partite, ne siamo usciti vincitori. È stata una gioia immensa quando, nell’ultima partita, erano presenti anche le nostre donne tutte insieme e, con grande orgoglio, abbiamo alzato al cielo la coppa: eravamo i migliori! È stata una bellissima serata e, per festeggiare, siamo andati tutti in pizzeria. Durante la serata ho visto Anita guardare con un certo interesse i miei colleghi. Da quando avevo iniziato a giocare con loro, avevamo anche ripreso con le nostre fantasie e, spesso, dopo aver fatto delle belle scopate fra noi, ci siamo messi a parlare anche di loro. L’argomento è andato a finire sulle nostre dotazioni. Le ho raccontato che tutti e quattro sono molto ben messi, ma soprattutto Luca e Andrea hanno due cazzi fuori dal normale, sia in lunghezza che in circonferenza, e lei ne è rimasta incuriosita. La volta successiva, mentre la stavo scopando, mi sono divertito a stuzzicarla, facendole immaginare di esser stretta tra quei quattro maschi che la scopavano con molto vigore. Lei mi ha dato del matto, ma la sua fica si è bagnata in maniera incredibile ed ha avuto un orgasmo molto intenso. Dopo aver placato i nostri bollori e trovato il piacere, mi sono divertito a provocarla ancora. «Parlando per ipotesi, te la sentiresti di scopare con tutti e quattro assieme?» Lei mi ha lanciato uno sguardo proprio brutto, ma poi ha abbassato gli occhi senza dir nulla; allora ho insistito per ottenere una risposta. «Stiamo parlando per ipotesi, quindi potresti rispondere. Pensa a quanto piacere potresti provare a trovarti stretta fra Luca ed Andrea, che ti prenderebbero in doppia!» Lei mi ha guardato stupita, poi ci ha scherzato su. «Sei davvero un porco. Come puoi chiedermi di assecondare queste tue fantasie? E poi, come ti sentiresti a vedermi quando quelli mi spaccano il culo? Possibile che possa farti piacere? E non ti sentiresti a disagio nel prender atto di esser un cornuto?» Le ho sorriso ed ho ribadito la mia idea. «No! Non mi sentirei a disagio, se tu fossi fra loro e ti vedessi godere. Proprio quella condizione per me sarebbe una gioia immensa.» Passano una decina di giorni, durante i quali non torniamo più sull’argomento, mentre io continuo a rimuginare su Anita stretta fra le braccia di altri maschi. Poi, casualmente, una mattina, mentre siamo insieme con i miei colleghi in pausa caffè, Luca, parlando dell’imminente arrivo dell’estate, propone di organizzarci per un bel torneo estivo. Siamo tutti un po’ titubanti, perché d’estate ognuno di noi ha le sue esigenze nel gestire le ferie ed altre cose, quindi, mentre sono ancora tutti indecisi, io lancio una proposta. «Ragazzi, perché non ci vediamo mercoledì sera a casa mia? Fra circa una settimana, ognuno di noi avrà chiaro il quadro delle ferie estive con la propria compagna o con i propri impegni, e così potremo decidere tutti assieme come scegliere il torneo estivo, che più ci soddisfa. Inoltre ho installato il nuovo televisore da 85 pollici e potremmo assistere alla finale di Champions.» Tutti si dicono d’accordo ed io quella sera stessa, mentre sono a letto e sto scopando Anita, ad un tratto mi fermo ben piantato dentro di lei e le comunico che, tra circa una settimana, avremo tutti i miei amici a cena e che, forse, è l’occasione buona per vederla scopata da tutti. Lei mi dà un pugno sul petto mostrandosi fintamente adirata e dicendo che sono matto. Intanto un’ondata di calore avvolge il mio membro, perché si è eccitata così tanto da bagnarsi ulteriormente. Il giorno dopo passo da Marco, il proprietario del ristorante, che ci fa da sponsor e invito anche lui, che accetta volentieri, dicendo che il mercoledì è il suo giorno di chiusura del locale, ma aggiunge che, per non far cucinare mia moglie per tutti, sarà lui stesso a portare delle pizze con patatine fritte e birre. Quando esco e sono in auto per tornare a casa, inizio già ad immaginare Anita alle prese con cinque maschi oltre me e il cazzo mi diventa così duro che son costretto a fermarmi e farmi una sega. Vengo quasi immediatamente. Mi rendo conto che devo trovare il modo per stuzzicare la libido di Anita e per far questo, decido che devo evitare di scoparla da oggi fino a mercoledì. Quando torno a casa, la fortuna mi dà una mano, perché vedo Anita che è indisposta e, quando le chiedo che cosa le è successo, lei mi dice che ha le mestruazioni. Se c’è una cosa in cui mia moglie è simile ad un cronometro, sono proprio le sue mestruazioni: durano esattamente sei giorni e, poiché oggi è giovedì, le finiranno martedì sera e tutto sarà perfetto, perché la sera dopo avrà così tanta voglia di scopare, che non sarà difficile farla cedere. Nei giorni che seguono, evito in tutti i modi di scopare con lei. In queste occasioni, di solito lei indossa un assorbente interno e permette che la si inculi, ma durante questa settimana che ci separa dalla serata speciale, io evito in tutti i modi di aver rapporti con lei e vedo che il suo desiderio cresce ogni giorno di più. Solo la domenica, mentre siamo insieme a letto, lei mi dice che ha voglia di scopare, ma io le dico che preferisco semplicemente aspettare, perché non trovo giusto che sia solo io a godere. Ogni giorno che passa e si avvicina la data prestabilita, la mia eccitazione cresce a dismisura, ma noto che anche lei è davvero carica. Il mercoledì mattina, quando lei si sveglia, prova a far sesso con me, ma io, in qualche modo, riesco ad evitarlo e, nello stesso tempo, la stuzzico al massimo per tenerla calda e vogliosa. Quando rientro, nel pomeriggio, scopro che lei è già tornata a casa e si è completamente depilata e pronta per la serata. Cerco di stuzzicarla un po’, ma lei mi respinge dicendo che, di certo, troverà qualche altro maschio capace di soddisfare le sue voglie. Mi sorride mentre parla, fingendosi adirata. Mentre mi faccio la doccia, il pensiero va a mia moglie che di certo mi metterà le corna con i miei amici; quel pensiero mi eccita così tanto che solo a toccarmi il cazzo, sborro all’istante. Mi vesto e l’aspetto in sala. Quando lei viene fuori dalla camera, vedo si è preparata per la serata, per ricevere i miei amici, e ciò mi sbalordisce. Indossa una gonna nera molto corta, con sopra una camicetta bianca ed un grembiule da cameriera. Mi sorride dicendo che sarà al nostro servizio. Noto che sotto ha delle calze velate che di sicuro sono le sue inseparabili autoreggenti e, ai piedi, scarpe décolleté con tacco 12, che le slanciano ancor più la figura, inarcandole il suo splendido culo. Le labbra son ricoperte di un colore rosso fuoco, che le rende quanto mai sensuali e desiderabili, evidenziando ancor più la sua magnifica bocca da pompini. Quando arrivano i miei amici, restano tutti sbalordititi, compreso Marco, che l’ha conosciuta la sera della vittoria nella sua pizzeria. Quando la vede, spalanca gli occhi e le esterna tutti i complimenti possibili. «Sei decisamente abbagliante, questa sera!» Ci sediamo sui tre ampi divani messi a semicerchio davanti al maxischermo, appeso alla parete. Lei, civettuola, sfila in mezzo a noi, servendo tranci di pizza e birra, e lo fa piegandosi ripetutamente, ben sapendo di esporre il suo splendido culo. La sua è una chiara provocazione per tutti, ma in particolare per me, avendo notato la mia espressione di estremo orgoglio. La sua civetteria si fa più evidente quando si avvicina a me, facendomi intendere che ce n’è per tutti, ma non per me. Resto immensamente soddisfatto quando noto i pacchi dei miei amici crescere e gonfiarsi. Tra un sorso di birra e un morso alla pizza, iniziamo a vedere la partita, ma, ben presto, mi rendo conto che, con mia moglie seduta sul divano a cosce aperte, la partita non interessa più a nessuno. Sono tutti attratti e presi nell’osservare quella donna carina e sensuale, che non usa mezzi termini a mostrarsi in tutta la sua provocante femminilità. Mi piace il fatto che, in quel momento, sia il centro dell’attenzione di tutti. La cosa non mi provoca sentimento di gelosia, anzi mi intriga e mi eccita, anche perché non ho idea fino a che punto lei sia decisa a voler spingere quel gioco così audace e sottile. Ad un certo punto, Marco tira fuori una bottiglia di prosecco e chiede che vengano distribuiti bicchieri adeguati. Lei si gira e, sorridendo, l’invita a seguirla in cucina, rivolgendosi a lui con una voce da vera porca. «Se mi aiuti, li possiamo prendere in cucina.» I due escono dalla stanza ed io, unitamente agli altri, ne seguiamo i movimenti in silenzio. I bicchieri si trovano negli sportelli inferiori della vetrinetta, di fianco al tavolo da pranzo. Dovrà assumere una posizione particolarmente provocante nel chinarsi per tirarli fuori e questo mi fa pensare che la mia deliziosa maialina, stasera, ha pianificato ogni cosa. Ha deciso di farmi “cornuto”. Mi rendo conto che sta adottando la tecnica del suo gioco, fatto di sottile ed elegante erotismo. Si piega e la gonna, già corta, sale ancora, mettendo in mostra le sottili strisce del reggicalze, che, evidentemente, è stato indossato per aver un maggior effetto provocatorio. Si intravedono persino i sottili fili interdentali che sorreggono il suo invisibile perizoma. Lei prende i bicchieri con calma, mettendo ben in mostra le sue grazie a Marco, che, al solo osservarla, gli ha prodotto un pazzesco indurimento del cazzo. Gli altri amici, che mi sono dietro ed hanno seguito ogni movimento di Anita, la guardano con evidente desiderio, ma restano in silenzio e si e godono quello spettacolo senza pari. Restiamo in silenzio, ma Marco le rivolge un complimento mentre lei gli passa i bicchieri e lo sollecita a tornare da noi. «Anita, permettimelo: ma lo sai che hai proprio un gran bel culo?» Lei lo guarda e gli sorride compiaciuta. «Anche il tuo non è niente male. Dai, torniamo da loro.» Io mi giro e tutti mi guardano, mentre i due vengono verso di noi. Mi ero accorto di qualche sguardo interrogativo degli amici che, per un attimo, si era posato anche su di me. Non mi sento a disagio, sorrido quasi estasiato e divertito, e questo deve aver contribuito a sciogliere qualunque sentimento d’imbarazzo. Ci guardiamo, per un lungo istante, tutti in silenzio, poi una fragorosa risata generale, trasforma la situazione in un momento divertente. È evidente che la partita non interessa più la combriccola. Ognuno di noi non fa che guardare Anita mentre ci serve il prosecco e poi aggiunge che ha anche degli sfiziosi stuzzichini, conservati in frigo. Esce dalla stanza e, quando torna sembra ancor più bella e seducente di prima; viene verso di noi, ma, quando si gira e la vediamo da dietro, restiamo tutti senza parole. Il grembiulino che la copre davanti, dietro non copre proprio nulla e quasi non crediamo ai nostri occhi, nel vedere che la gonna non c’è più. Il filo del perizoma nero, il reggicalze, le calze, il suo splendido culetto, è tutto meravigliosamente in vista! Mi guarda per constatare quale effetto ha ottenuto, ma poi si gira verso Marco e, con un fare più che malizioso, gli sorride e parla con voce estremamente languida. «Mi avete ammirata tutti, ma solo lui mi ha fatto dei complimenti e, quindi, questo vuole esser un omaggio per chi mi ha apprezzato.» Tutti restano stupiti, perché dopo le sue parole, lei si avvicina a Marco e lo bacia a fil di labbra. Poi si gira verso di me, che sono al suo fianco, mi bacia in bocca con passione, mentre la tiro contro di me. Afferro, con entrambe le mani il suo culo, e strappo il sottile filo del perizoma. Geme dal piacere nel sentire il mio pacco durissimo, che si schiaccia contro il suo ventre, mentre io ora metto in bella mostra il suo culetto nudo. Lei, da perfetta maliarda, si piega a 90° e, mentre tutti ci guardano, le sue mani trafficano con la chiusura dei miei pantaloni; il cazzo sta per esplodermi nelle mutande e lei lo sa. Lo tira fuori e prende a succhiarmelo, me lo lecca con ingordigia, senza ritegno. Tutti ci guardano con gli occhi sbarrati in preda ad un’evidente eccitazione. Restano fermi, in attesa di un qualche gesto, che sciolga ogni loro titubanza. Io non faccio altro che allungare le mani su di lei ed aprire con decisione le sue chiappe, mostrando a tutti le sue preziose intimità. Il mio è un chiaro invito a servirsi di quanto sto offrendo. Li guardo e non c’è bisogno di proferir parola. Il primo a reagire è Marco, che si inginocchia dietro di lei ed affonda la lingua dove meglio gli riesce. Subito inizia ad esplorare con avidità ogni sua più nascosta intimità. Lei interrompe per un attimo il meraviglioso pompino che mi sta facendo e, toltasi per un attimo, il mio cazzo dalla bocca, si volta e li guarda con sul volto l’espressione della voluttà. «Questa sera voglio essere la vostra troia. Datevi da fare, perché voglio impazzire di piacere e godere in ogni buco, allo scopo di far felice questo “cornuto”, che non aspetta altro da tempo!» Tutti mi guardano senza dir nulla. Poi, di colpo, si spogliano nudi e iniziano a masturbarsi sfacciatamente. I loro cazzi sono diventati di dimensioni e durezza incredibili. Io la volto verso di loro e le faccio visionare quella serie di cazzi, tutti molto più ben messi del mio e, in particolare, quello di Marco, che batte tutti, sia in lunghezza, ma soprattutto in circonferenza. Senza nessun preavviso, le pianto il cazzo dentro con un solo affondo. È bollente! La sua fica sembra un vulcano. Comincio a sbatterla forte davanti a tutti, mentre ora Lucio le infila un cazzo divenuto enorme in bocca e lei lo prende con avidità, succhiandolo e leccandolo con passione. Intanto Andrea si è abbassato e le masturba il clitoride, mentre io le sfondo la fica e Stefano le strizza i seni, fino a farla gemere.Marco ci osserva segandosi il cazzo lentamente. Improvvisamente Lucio esplode in un godimento surreale, sia per forza che intensità, sborrandole in bocca e ricoprendole il viso di un’enorme quantità di sperma, che sembrava non finire più. Era talmente eccitato che ci ha sorpreso a tutti. Anita, nel sentirlo godere, ha ingoiato tutto, mentre lei, a bocca piena, ha emesso solo una serie di gemiti più forti degli altri. Nemmeno io mi sono trattenuto e le ho riversato dentro, tutto il mio piacere. Una sborrata davvero colossale quella che le ho scaricato dentro e, quando mi sono sfilato dalla fica dilatata, ne è uscita una buona quantità. Mi sono messo di lato e lei mi ha preso in bocca il cazzo ancora bagnato, mentre Stefano ha prontamente preso il mio posto, infilando il suo grosso randello direttamente dentro di lei, con una sola spinta. Lei, per un attimo, lo ha lasciato fare, ma poi si è sfilata e si è girata verso di me e, con tono deciso, ha stabilito le sue condizioni. «Adesso tu prendi il cellullare e fai un filmato o foto di questo momento; voglio che immortali ogni istante, perché voglio riportarlo alla mente di continuo. Voi, invece, fatemi godere come una vacca da monta.» Ho eseguito e subito ho visto Anita in ginocchio, che stava spompinando i loro cazzi e, a tratti, anche due per volta in bocca. Iniziai a scattare foto e contemporaneamente mi masturbavo, perché, nonostante la copiosa sborrata, ero eccitatissimo. Poi, dopo averli succhiati e leccati un po’, si è alzata ed ha detto ad Andrea di sdraiarsi per terra. Lui ha eseguito e lei lo ha subito scalvato, impalandosi sulla sua grossa verga. Dei presenti, lui, Marco e Luca, sono quelli che hanno le dotazioni con maggior spessore e, quindi, ho ipotizzato che lei volesse sentirsi piena e dilatata al massimo. Infilzata su quel grosso cazzo, ha iniziato ad andar su e giù, mentre gli altri, a turno, le offrivano le loro mazze da succhiare. Impazzito di piacere, scattavo foto a raffica, mentre lei, dopo aver avuto un primo orgasmo, ha chiesto a Luca di lubrificare il suo culetto. «Va dietro e leccami il buco del culo fino a lubrificarlo per bene!» Era qualcosa di davvero incredibile per come dirigeva i giochi, facendo interpretare a ciascuno il suo ruolo, ma, soprattutto, godere come la più esperta delle puttane. Poi, dopo un ennesimo orgasmo, mentre Stefano le strizzava i seni e Luca continuava lubrificarle il buchetto, lei si è tolto il cazzo di Marco dalla bocca ed ha chiesto di avere quello di Lucio nel culo. «Dai, fammi il culo. Sfondamelo e fa vedere, a questo cornuto, come si monta la troia di sua moglie!» Lui si è posizionato dietro Anita e, con un colpo deciso, le è affondato nel culo Nello stesso tempo, Stefano le ha infilato il cazzo in gola, mentre Luca, dopo aver aiutato Lucio a penetrare il culo di Anita, ha preso a strizzarle i seni con lei che godeva come una pazza scatenata, stretta in mezzo a loro. Vedere Anita al centro, con uno che la stantuffava in figa da sotto, un altro che le scopava la bocca, tenendole le mani sulla testa, impartendo il ritmo ed infine un altro che le stava sfondando il culo, in una doppia strepitosa, mentre insisteva a segare Marco, ho rischiato di venire senza toccarmi. Lei era in preda ad un delirio di sesso incredibile. Godeva senza soluzione di continuità e li incitava a scoparla più forte. «Sì, vengo, VENGO! Vi sento. Cazzo, se vi sento! Mi state sfondando. Dai, inculami più forte. Dai, chiavami per bene! Cazzo, lo voglio tutto fino in gola!» Godeva senza ritegno ed io avevo il cazzo durissimo, immortalando in un video ogni momento di quella stupenda chiavata. Poi Lucio, dopo aver scambiato uno sguardo con Marco, si è sfilato ed ha lasciato il buco libero. Lui le si è piazzato dietro, ha sputato sulla sua cappella e lungo l’asta, ed ha appoggiato quel cazzo enorme sul buchetto già aperto di mia moglie. Vederlo infilzare Anita, che già aveva davanti Andrea, anch’esso molto dotato, mi ha messo paura: e se lei non fosse riuscita a prenderli insieme? Lei si è girata, ma aveva la bocca piena ed ha cercato, con lo sguardo, di dissuaderlo, ma lui, in un istante, ha spinto quel grosso arnese duro e nerboruto, tutto dentro di lei. Dopo un attimo, in cui lei ha inarcato il corpo per reggere la spinta poderosa, i due hanno iniziato a scoparla con un sincronismo perfetto. Lei, sconvolta da tanto piacere, ha ripreso ad incitarli a sfondarla sempre di più e più forte. «Ooooh…Sììììì! Spaccatemi tutta, culo, figaaaa! Non vi fermate, vi prego! Mi piace da morire il cazzo, perché sono una gran troia e non posso farne a meno!» Hanno iniziato una girandola di scopate e inculate, davvero sconvolgenti. A turno le hanno riversato dentro un fiume di sborra in ogni buco, bocca compresa e lei, distrutta, è rimasta a terra, ricoperta di sborra anche su viso e capelli. Era a gambe aperte, con la fica dilatata, gonfia, arrossata e piena di sborra che le colava in rivoli, sia davanti che da dietro. I ragazzi, nudi e sfiniti, con i loro arnesi orami spremuti fino all’ultima goccia, erano esausti sul divano, tutti sudati e con i cazzi ancora gocciolanti di sborra. Anita li ha guardati, ha fatto un mezzo sorriso ironico, poi ha guardato me ed i suoi occhi hanno preso a brillare di una luce fortemente perversa. «Adesso sei contento? Non era questo che volevi? Allora ti comunico che questo a me è piaciuto TANTISSIMO! Non importa, per il futuro, con chi o dove lo rifarò, ma sta sicuro che ne sarai informato, perché io a tanto piacere non ci rinuncio.» Loro mi hanno guardato stupiti, mentre io ero convinto che stessi sognando; ho lasciato a Luca il mio cellulare per fargli completare il video, mi sono avvicinato a lei e, con il cazzo ancora durissimo, l’ho sollevata, finché il suo bel culetto non era in prossimità del mio arnese e, con un solo affondo, le sono entrato dentro. «Lo senti il mio cazzo nel tuo buco del culo, troia? Da oggi, ogni volta che vorrai, ti lascerò scopare da chi vorrai, ma, alla fine, sarò sempre io l’ultimo a sborrarti in culo!» Mentre le penetravo il culo, Marco si è avvicinato e le ha messo di nuovo il cazzo in bocca. Lei non ha fatto una piega: ha ripreso a leccarlo e succhiarlo fin quando è tornato duro anche il suo, poi io, con tono deciso, le ho rivolto un’ennesima domanda: «Ne vorresti due nella fica, visto che ti piace farti sfondare in doppia?» Ho sfilato il mio dal suo culo e, assieme a Marco, glieli abbiamo piantati dentro la fica, con lei che ci guardava stupita, ma eccitata al massimo. Per un attimo ha avuto un po’ di timore, poi ci ha incitato a scoparla più forte. Era stravolta dal piacere, delirava. «Sìììì! Mhhhmm! Vi sento! Cazzo, se vi sento! Tutti e due! Mi state sfondando! Apritemi tutta! Più forte bastardi…dai…sfondatemi per bene!» Gli altri ci guardavano increduli e poi, eccitati dal nuovo interessante gioco, si sono avvicinati e le hanno infilato il cazzo in bocca, per farlo tornare duro. Anita era in preda ad una frenesia erotica che la portava a lavorare di bocca i cazzi che le venivano offerti e, contemporaneamente, saltava e si dimenava sui nostri che, sempre più, le slabbravano la fica. Ogni tanto urlava: «Vengo un’altra volta! Non fermatevi… ne voglio ancora!» Dopo un nuovo giro, in cui tutti le sono entrati in doppia davanti, lei si è distesa per terra e noi ci siamo segati fino a ricoprirla di sborra, almeno di quel poco che era rimasta nelle nostre palle. Una cosa davvero sconvolgente. Mai avrei pensato ad una serata all’insegna del sesso, come questa. Era molto tardi quando loro, dopo averle fatto i complimenti, se ne sono andati esauriti e completamente svuotati. Ero estasiata: mia moglie aveva tenuto testa a sei cazzi di tutto rispetto e ne era uscita a testa alta, ma anch’io non potevo lamentarmi: ora ero munito di un corposo palco di corna. Ero sicuro che, dopo questa sera, nulla sarebbe stato più come prima. Ma, almeno per il momento, la cosa non aveva nessuna importanza per me.

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