Inconsapevolmente cornuti. La scuola delle puttane

Inconsapevolmente cornuti. La scuola delle puttane

Nella stessa sera, Alberto è a cena con Andrea. I due amici, amano di tanto in tanto, passare una serata in un posto molto particolare. È un casale sulle colline, adibito a piccolo ristorante, gestito da una coppia di origine sarda, che cucina piatti tipici di quella terra, e li serve in un ambiente ampio, ma ben suddiviso in maniera che, ogni singolo tavolo, risulti esser appartato e discreto. All’inizio della cena, i due amici parlano di lavoro; Alberto racconta all’amico di come la sua socia, Stefania, si è impegnata in una causa di eredità che vede coinvolta una delle famiglie molto conosciute in città. Alla lettura del testamento, la figlia legittima scopre la presenza di un altro erede, un figlio che il padre ha avuto in una relazione extraconiugale. Ha, ovviamente, contestato la presenza di quel figlio illegittimo e si è rivolta ad un noto studio di avvocati che Andrea conosce molto bene in quanto, anche se in maniera molto soft, sono in competizione con quello di Alberto. «Quindi, per l’ennesima volta ti trovi a doverti confrontare con Eleonora. Quella donna è ancora presente nella tua vita, nonostante il passato che c’è stato tra di voi.» Alberto sorride e scuote la testa, mentre nella sua mente torna prepotente il ricordo dei quattro anni passati con quella meravigliosa donna. Poi, d’improvviso, era tutto finito e in maniera assolutamente inspiegabile. Con il tempo, si erano trovati a confrontarsi nelle aule dei tribunali, ma il lavoro era stato l’unico contatto, che i due avevano avuto, dopo quella inspiegabile separazione. «Fortunatamente, non sono io che rappresento il figlio illegittimo, ma Stefania, che si confronta con il figlio di Eleonora. Il ragazzo è veramente in gamba, ma Stefania ha saputo tenergli testa ed ha portato la vertenza ad un punto decisamente importante. È riuscita a far emettere dal giudice un’ordinanza per ottenere l’esame del DNA. Se i risultati, che sono stati affidati a due laboratori specializzati, selezionati e tenuti segreti dal giudice, stabiliranno che il figlio illegittimo ha lo stesso DNA del padre e della sorella, Stefania avrà vinto. Così, nelle dodici udienze in cui ci siamo confrontati io ed Eleonora, risultano vinte metà per ciascuno, e la 13ª potrebbe avere un punto a vantaggio del nostro studio. Per quello che mi riguarda, se mai dovessi avere un figlio con una donna, farò in modo di riconoscerlo, affinché abbia tutti i diritti possibili e immaginabili». Andrea lo guarda e sorride, scuote il capo e, dopo aver bevuto un sorso di vino, contraddice il suo amico. «Mi sembra un’affermazione pesante, detta da uno che non è sposato, che non ha eredi legittimi, che condivide l’amore e il piacere di una donna, che sta per convolare a nozze con un altro uomo. E, visto che siamo in tema, anche se in tutti questi anni non te l’ho mai chiesto, vorrei sapere, se possibile, cosa c’è stato di così grave da chiudere la storia con Eleonora, in maniera così netta e repentina». Alberto lo guarda dritto negli occhi e, con un tono alquanto sconsolato, spiega finalmente il mistero. «Mi ha tradito». Andrea lo guarda stupito, incredulo, cerca di capire se il suo amico stia scherzando o se parli seriamente, ed Alberto gli chiarisce ogni cosa. «Per quattro anni, ho vissuto in paradiso. Avere Eleonora fra le mie braccia era la cosa più bella del mondo. Poi ci fu un breve periodo, in cui lei era particolarmente nervosa e agitata e, sempre più di frequente, fra di noi si creavano bisticci e piccole incomprensioni. Una sera, di metà estate, ero a casa sua e lei cercava le parole più adatte per dirmi una cosa molto importante. Non ricordo per quale motivo era particolarmente nervosa, mentre lei, con la sua indecisione e titubanza, non fece altro che provocare l’ennesimo bisticcio. Indispettito, ho preso e me ne sono andato, lasciando la sua casa. Dopo esser uscito dal cancello della villetta, sono rimasto diversi minuti appoggiato alla mia auto a fumare una sigaretta, giusto per schiarirmi le idee. Mi sono calmato e dato del fesso, così sono tornato indietro, per cercar di far pace con lei e sentire che cosa aveva, di così importante, da dirmi. Mentre mi avvicinavo alla casa, ho visto le luci del salone accese; non sono passato dal portone, ma son passato da giardino, così da entrare direttamente attraverso il finestrone aperto. La scena che mi si è presentata davanti agli occhi, mi ha fatto gelare il sangue: Eleonora, a cosce aperte, si faceva masturbare da suo padre, mentre gli faceva un pompino. Quando lui si è reso conto della mia presenza, è scattato in piedi, mentre lei, che mi ha visto, ha emesso un urlo e poi è corsa verso di me. L’ho guardata dritta negli occhi e le ho detto una sola parola: “Puttana”. Da quel giorno, son passati più di trent’anni. Quando ho saputo che aveva avuto un figlio, ho ipotizzato che fosse frutto della relazione con suo padre. Qualche giorno fa, ci siamo incontrati in tribunale e Michele, questo il nome del ragazzo, era in compagnia di Eleonora. Osservandolo bene ho notato un dettaglio cui, in tutti questi anni, non avevo mai fatto caso: una piccola voglia, sulla tempia destra, esattamente, come quella che puoi vedere sul mio viso; inoltre, a differenza della madre, che hai capelli rossi, i suoi sono dello stesso colore che avevo io, prima che diventassero bianchi. Ho allontanato da me l’idea che, forse, quella sera voleva dirmi che aspettava un figlio da me e, ancora oggi, rifiuto di credere ad una simile eventualità». Andrea lo guarda, si rende conto della grande tristezza che ha avvertito nelle parole del suo amico. Poi cerca, in qualche modo, di cambiare discorso. «Amico mio, la vita è decisamente strana. Hai perduto l’amore della tua vita e, adesso, stai ricostruendo la tua felicità fra le braccia di una donna che condividi con un altro uomo. Sei proprio sicuro che Lucia rappresenti, per te, il sogno che vuoi realizzare?» Alberto ricambia lo sguardo, sorride e parla con parole decise, allegre e, soprattutto, intriganti. «Non sono sicuro, ne ho la certezza assoluta! Quella femmina mi è così entrata nel sangue, che, se un giorno non la vedo, vado in astinenza come un drogato. Non più tardi di due sere fa, dopo che io e Marco l’abbiamo fatta godere fra le nostre braccia, mentre la guardavo andare verso il bagno, mi sono congratulato con il mio amico per il piacere che avevamo dato alla nostra donna. In quel preciso momento, mi sono domandato che cosa avrei provato, se Lucia, anziché godere fra le nostre braccia, si fosse alzata dal letto, per andare in bagno dopo aver goduto fra le braccia di un altro uomo diverso da me e dal suo futuro marito. È stato un attimo, un pensiero rapido ed improvviso, che mi ha procurato una potente erezione, nonostante avevo abbondantemente goduto con lei. Marco ha notato questa cosa e, quando l’ho reso partecipe del mio pensiero, anche lui ha avuto la stessa mia identica reazione. Dovevi vedere lo stupore di Lucia quando, uscita dal bagno, ci ha trovato entrambi con i sessi duri e pronti a ricominciare a farla godere. Entrambi l’abbiamo scopata di nuovo, con rinnovato ardore, ma soprattutto con il desiderio di vederla realmente scopare con un altro uomo, al difuori del nostro triangolo. Ho condiviso con Marco questo mio desiderio e lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto veder realizzata un simile eventualità. «Come potrei non amare una donna che riesce a sconvolgere la mia mente solo con questo semplice pensiero. Poiché siamo in vena di confidenze, vorrei sapere perché il mio amico, da qualche giorno, ha l’aria così felice, e rilassata. Cosa ti ha soddisfatto così tanto o cosa ti è capitato di così bello da renderti così felice?» Andrea racconta all’amico la meravigliosa sera passata insieme a Silvia e Luca. La proposta che ha fatto a quella coppia di diventare, lui un cornuto sottomesso e lei la sua puttana. Quando si è reso conto che entrambi avevano il desiderio di intraprendere quel gioco così intrigante, che appagava i sensi di tutti, lui ha deciso di portare Silvia ad Amsterdam, nella scuola della signora Helen; di farle frequentare un corso per diventare puttana professionista. Nel sentire quel progetto, Alberto guarda stupito l’amico, cercando conferme per capire quale sia realmente il suo progetto. «Vuoi portare Silvia, da Helen? Ti rendi conto, che la ridurrà ad una puttana da marciapiede? È questo che vuoi? Vuoi trasformare quella splendida ragazza in una troia da bordello?» Andrea scuote il capo in senso negativo, sorseggia un po’ di vino e precisa all’amico quale è il suo progetto. «Assolutamente no! Non voglio trasformare Silvia in una puttana da strada, ma in una troia d’alto bordo. Non deve prostituirsi, ma solo essere esperta nell’arte di amare, far godere, o meglio fare impazzire qualunque maschio che lei voglia avere fra le sue gambe. Voglio che impari tutti i trucchi, tutte le tecniche per essere una puttana perfetta. Probabilmente, nella sua vita, tutto questo non le sarà mai utile, ma, come tu sai, non si può sapere cosa il destino ci riserva. Inoltre, la cosa mi eccita particolarmente per il fatto che ho invitato anche Luca a venire con noi. Sapere che la sua donna sarà trasformata in una puttana professionista, eccita molto anche lui, al pari di me. Adesso che ci penso, dovresti venire anche tu, insieme a Lucia, così da soddisfare il tuo desiderio di vederla godere fra le braccia di un altro maschio. Naturalmente, per chiudere il cerchio dovrai portare anche Marco». Alberto riflette per un istante sulla proposta del suo amico, poi annuisce compiaciuto e trova che l’idea sia davvero intrigante. La sera del giorno successivo, quando, si trova in compagnia di Lucia, che gli fa compagnia a cena, in quanto Marco era impegnato con Luca alla solita partita di calcetto, Alberto espone alla ragazza la sua idea. Lucia rimane un attimo stupita, si rende conto che, anche a lei come alla sua amica Silvia si prospetta l’idea, di trascorrere una settimana, in una scuola per puttane e, dentro di sé prova un brivido così intenso, da inumidirle la figa. Guarda Alberto con occhi carichi di amore, poi, dopo averlo baciato, gli dice che, se questo suo desiderio aumenta il piacere che lui prova nel tenerla fra le braccia, lei è disposta a fare di tutto per accontentarlo. Quando ne parlano a Marco, costui per un istante rimane stupito, poi Alberto chiarisce che tutto serve solo per accrescere la bravura di Lucia nel farli godere entrambi, e non per trasformare la donna che amano in una puttana da strada. Marco guarda Lucia, vede negli occhi della donna il desiderio di provare questa nuova esperienza e, dentro di sé, già cresce il piacere di vederla trasformata in uno strumento di puro piacere fra le mani di gente esperta: questo pensiero gli provoca un’eccitazione immediata. Velocemente passano i giorni che li separano da quel viaggio e in tutte e due le coppie cresce un misto di desiderio e timore. Silvia, qualche giorno prima di partire, viene invitata da Dario a partecipare ad una sera insieme ad un piccolo gruppo dei suoi soliti amici. Oltre a lui, ci sarà Franco, Tommaso e Antonio. Hanno espresso il desiderio di poter assaporare ancora il piacere del suo corpo stupendo. Ovviamente lei non è obbligata a nulla, la serata può anche rappresentare semplicemente l’occasione per mangiare qualche buona pietanza, scambiarsi gli auguri per l’imminente festività pasquale. Riflette un poco su quella proposta. In questi ultimi giorni, le occasioni di fare sesso sono state ben poche. Si sente carica e vogliosa; con Luca ha mantenuto fede all’impegno preso con Andrea, e sente la sua micetta che, all’idea di stare stretta fra quei quattro maschi, già sbrodola. Scelgono di vedersi in una delle due sere in cui i ragazzi sono impegnati con il calcetto. Quando si presenta all’appuntamento, Dario rimane piacevolmente stupito nel vedere che Silvia, sotto il lungo cappotto, indossa una tutina leggera e molto trasparente, da cui, in un gioco di vedo non vedo, si nota che ha soltanto l’intimo. Infatti è completamente nuda, con l’unica eccezione, di un reggiseno e relativo string di colore rosso amaranto, un reggicalze dello stesso colore cui sono agganciate calze nere con la riga dietro, che si dipartono da un bel paio di scarpe col tacco alto, per poi sparire sotto il cappotto. La cena è organizzata nel villino di Antonio, in riva al lago. Quando la vedono entrare, rimangono affascinati dalla sensualità che quella femmina esprime. Sono così eccitati che mangiano ben poco e, ben presto, si ritrovano tutti e quattro in camera da letto dove lei gode a ripetizione. Quattro maschi la scopano ripetutamente in tutti buchi, alternandosi tra di loro, come la volta precedente, portandola sempre al limite del piacere, senza mai concludere. Questa sensazione di prolungata eccitazione, sconvolge la mente che la ragazza fin quando, in preda ad un forte desiderio, implora i maschi di possederla e di riempirla del loro seme in ogni dove. «Vi voglio! Basta, basta fare i bastardi! Voglio godere, altrimenti mi vesto me ne vado». Tommaso, che in quel momento si stava facendo succhiare l’uccello, le prende il viso in mano e la guarda con occhi carichi di libidine, mentre dalla sua bocca escono parole che fanno eccitare Silvia ancor più. «Sta zitta, puttana! Sei la nostra troia! Facciamo di te quello che vogliamo e, soprattutto, ti faremo godere solo ed esclusivamente quando ne avremo voglia noi. Adesso succhiami il cazzo e continua a chiavare». Sentirsi così impotente, usata da quei quattro maschi a loro piacimento, ha su di lei una presa di incredibile lussuria. Dopo averla a lungo usata, i quattro maschi iniziano a godere. Una volta che le hanno riempito ogni buco, ognuno di essi si fa succhiare il cazzo, fin quando, di nuovo duri e pronti, ricominciano a scoparla ed a farla godere tantissimo. Quando escono da quella casa è già abbondantemente oltre la mezzanotte; viene riaccompagnata da Dario al parcheggio dove si erano incontrati, facendole lasciare lì la sua auto. Silvia non sa che qualcuno ha osservato quello che lei ha fatto in quella casa. Poi, finalmente, arriva la vacanza ad Amsterdam. Dopo un breve volo, arrivano nella città olandese e vengono ricevuti da un solerte autista che, a bordo di un minibus, conduce quella insolita comitiva, presso uno degli hotel più rinomati della città. Per l’occasione, Andrea ha prenotato una suite con due camere matrimoniali e una camera con due letti singoli, dove, per comune accordo, dormiranno Luca e Marco. Nel pomeriggio, le ragazze vengono accompagnate da Andrea ed Alberto a fare la conoscenza della signora Helen che, quando vede le due splendide ragazze, ne resta particolarmente affascinata. Andrea spiega che le ha accompagnate presso di lei con il preciso intento di trasformarle in due meravigliose escort. La signora sorride compiaciuta e, dietro suo ordine, una splendida ragazza le prende in consegna. Poi precisa ai due uomini che potranno rivederle tutti i giorni, un’ora al giorno, quando loro ne avranno voglia; per il resto del tempo, saranno ospitate in un edificio poco lontano, rispetto a dove sono in quel momento, dove riceveranno tutti i dovuti insegnamenti per diventare due esperte puttane. Silvia e Lucia si sentono eccitate ma, nello stesso tempo, intimorite dal compito che dovranno assolvere. Dopo aver raggiunto il nuovo edificio, le ragazze vengono fatte accomodare in quello che sembra essere un piccolo studio medico e, poco dopo, sono raggiunte da un uomo ed una signora, che le invita, prima a mettersi completamente nude, poi a sdraiarsi su quel lettino da ginecologo. L’uomo le esamina attentamente, soprattutto controlla il loro orifizi. Anche il seno viene attentamente palpato, poi queste due persone se ne vanno e, poco dopo, arriva un uomo dalla mole imponente. Parlando semplicemente in inglese, le invita a seguirle e poi, una volta entrati in una stanza, iniziano il loro percorso di addestramento erotico. Il corso è composto da lezioni teoriche e pratiche. Nella teoria viene spiegato cosa una donna deve fare per portare un uomo a godere e velocemente. Nello stesso tempo, apprendono tecniche pratiche, per ritardare l’orgasmo, mantenere alta la libidine e portare la persona con cui si fa sesso, a desiderare ardentemente di raggiungere il piacere. Nelle lezioni pratiche, le ragazze imparano ad aver confidenza con più maschi, dotati di membri di varie dimensioni, sia in lunghezza, che in circonferenza. Inoltre, mediante l’utilizzo di falli artificiali, imparano a godere e far godere altre persone. Le ragazze si dimostrano molto brave e diligenti; imparano in fretta e, già dopo due giorni, la signora si complimenta con Andrea per quelle due splendide fanciulle, che le sono state portate a far la sua conoscenza. «Silvia è una femmina che ama molto di più il sesso penetrativo, gode moltissimo e, soprattutto, ha imparato le tecniche necessarie per far godere un uomo, anche rimanendo perfettamente immobile, come da lei espressamente richiesto. Lucia, invece, è molto portata per il sesso orale. La sua capacità di ingoiare membri, anche di notevoli dimensioni, fanno di lei una femmina particolare, detta “da gola profonda”. Insieme le due donne costituiscono una coppia di vere puttane. I loro veloci progressi nell’insegnamento, sono dovuti ad una semplice, ma fondamentale differenza: entrambe sono portate ad apprendere quelle tecniche, perché amano il cazzo e ne sono affascinate. Questa peculiarità fa la differenza, fra loro che hanno il desiderio di imparare, e tante altre, che purtroppo sono per la maggior parte, costrette ad imparare. Se continuano di questo passo, il corso, che di solito si compone di sette giorni, da loro sarà completato al massimo in quattro/cinque giorni». I due uomini sono molto soddisfatti. Per tutto il tempo in cui le donne sono state impegnate nell’apprendimento, hanno tenuto compagnia a Marco e Luca. Passare del tempo insieme a loro, è servito a rafforzare la loro amicizia e far emergere una certa complicità che fa convincere i giovani che il risultato finale sarà davvero eccellente. Sapere che hanno lasciato due giovani donne e, ne riceveranno in cambio, due fantastiche puttane, li rende particolarmente galvanizzati. Nei quattro giorni trascorsi in città, la terza sera escono tutti e sei assieme; vanno a cena in un ristorante con le ragazze che indossano abiti molto eleganti e tali da attirare l’attenzione di tutti i commensali. Dopo cena, si trovano tutti e sei nella suite. Andrea, per ricompensare la devozione di Luca, gli concede di scopare la sua donna e di godere liberamente nel suo corpo. Questa concessione mette in subbuglio i sensi del ragazzo, che la possiede sotto lo sguardo attento delle altre persone, che scrutano tutto il piacere che quei due giovani si scambiano, ma, soprattutto, restano irretiti nel vedere l’abilità di quella femmina, che già è in grado di applicare le prime nozioni sulla tecnica di far impazzire un uomo. Alla fine del quinto giorno, la signora convoca Andrea e Alberto e comunica loro che le donne hanno raggiunto l’esito desiderato; ora sono pronte per svolgere l’attività di puttane. Lei, però, mostra di rammaricarsi, perché tanta bravura non sarà adeguatamente sfruttata. Lei è la titolare di una agenzia, che utilizza una ventina di ragazze come escort professioniste, oltre a circa altre dieci che si espongono in vetrina. Poiché in quel paese la prostituzione è legale, le ragazze si dispongono sdraiate su dei divanetti, davanti a delle vetrine e, chi passa e vede la “merce esposta”, può decidere di entrare e, a quel punto, la ragazza lo accompagna sul retro, dove consuma il suo piacere, per poi tornare di nuovo ad esporre le sue grazie, come un qualsiasi altro oggetto che si può vendere. Mentre assaporano un piccolo rinfresco, la signora prende Andrea in disparte e, quando egli estrae dalla tasca una busta con dentro una cospicua somma, costituente il compenso per l’opera compiuta sulle due femmine, lei rifiuta il danaro e gli fa una proposta. «Non voglio i soldi pattuiti, al contrario, ho bisogno di un favore. Domani sera, ho una piccola ed esclusiva festicciola, dove sono presenti dieci persone. Parliamo di gente molto facoltosa, altolocata, politici e, addirittura, un ecclesiastico. Mi servono cinque donne perfette; al momento ne ho solo tre, quindi le due ragazze sarebbero perfette per completare la mia squadra». Andrea la guarda stupito, poi non può far a meno di sollevare qualche obiezione. «Non credo che questo sia possibile; la prego, accetti i miei soldi e chiudiamo qui la faccenda. Del resto, ammesso che io e il mio amico fossimo d’accordo, di certo non riusciremmo a convincere le due ragazze a prostituirsi. Questo, per noi, è solo un gioco e, per loro, non è certo un lavoro. Ha tante bellissime ragazze, perché le servono proprio queste due?» La signora spiega che quella comitiva è MOLTO esclusiva. Pagano una cifra notevole e vogliono ragazze assolutamente perfette. Sembra paradossale, ma in una nazione dove le droghe leggere sono legali, questa comitiva esige scopare con donne che perentoriamente non fanno uso di droga. “Ho fatto il test alle sue ragazze e sono risultate pulite al 100%. Anche le altre tre, che già ho, sono nella stessa condizione, mentre tutte le altre non mi garantiscono in questo senso”. Consiglia ad Andrea che, per convincerle, può spiegare alle ragazze che, partecipare alla festa, che si terrà la sera successiva, sarà come trampolino, onde verificare che il corso per “puttane” ha raggiunto il suo obiettivo. Inoltre, quelle dieci persone pretendono la totale riservatezza, la massima discrezione e per questo pagano cifre esorbitanti, cui una cospicua percentuale finirebbe nelle tasche delle sue amiche. Potrebbero guadagnare, in una sera, giocando bene le loro carte, l’equivalente di un intero anno di lavoro, ben retribuito. Lo sollecita, quindi, di fare almeno un tentativo; le basta una risposta entro, e non oltre, le 10.00 del giorno successivo. Gli assicura che dovranno solo dimostrare di aver ben imparato l’arte di sapere offrire il piacere con il proprio corpo. Tutti e quattro se ne vanno e raggiungono i due ragazzi nella suite, dove tra baci e abbracci, tutti si complimentano con loro per aver raggiunto lo scopo. Solo Andrea sembra quanto pensieroso e la cosa non sfugge ad Alberto, che cerca di capire quale possa esser il problema che affligge l’amico. Avuta la spiegazione, rimane per attimo stupito, poi viene preso da una forte erezione, difficilmente da controllare. Andrea lo guarda, cercando di capire, mentre lui, senza dare nessuna risposta, si avvicina a Lucia e, abbracciandola da dietro, la fa piegare davanti a tutti e prende a scoparla con irruente passione. Marco vede la scena e si unisce al gioco, mentre Luca, a sua volta eccitato, accarezza il corpo di Silvia, rimasta appoggiata al fianco di Andrea. La scena è di quelle che non possono non sollecitare libidine e, in breve, anche lei, eccitata da quello che vede, si inginocchia davanti agli uomini. Una volta estratti i loro cazzi già duri, inizia uno splendido lavoro di bocca che, ben presto porta Luca a godere nella sua gola, mentre Andrea la solleva e sistematala sdraiata sul divano, la scopa quasi con furia. Placati i loro bollenti spiriti, tutti e quattro, se ne stanno seduti, mentre le due donne si rifugiano in bagno per darsi una rinfrescata ed eliminare il seme che hanno ricevuto nel ventre. In quel momento, Alberto mette al corrente anche i due giovani amici della proposta che aveva ricevuto Andrea. Per un lungo istante i due ragazzi restano sbalorditi, poi, guardano verso Andrea, il quale spiega che la festa, cui eventualmente dovrebbero partecipare le ragazze, sarà l’equivalente di un esame che dimostrerà se il loro stato di preparazione e livello di apprendimento, sia stato ottimale. Inoltre saranno abbondantemente ricompensate, cosa che costituisce il reale contesto nel quale hanno deciso di approdare, ma la cui decisione spetta di certo alle due donne. Silvia, tornata per prima dal bagno, ha sentito quello che i ragazzi hanno detto, ed aspetta il ritorno dell’amica; poi, dopo averla messa al corrente di quanto riguarda loro, scruta con attenzione l’amica, in attesa di una sua risposta. Dentro di sé, però, avverte uno strano piacere, quella particolare sensazione, unica, da cui è avvolta ogni volta che si trova in compagnia degli amici di Dario. Questa volta, però è inclusiva di una novità: l’idea di esser pagata, come una vera puttana, le procura un senso di illanguidimento, che la porta di nuovo ad inumidirsi. Lucia guarda i suoi uomini, si rende conto che nessuno dei due è contrario a questa nuova esperienza e propende per il sì, perché, nel suo intimo, pensa che sia una cosa che, almeno una volta nella vita, vada provata. L’idea di vendere il suo corpo, le dona una sensazione incredibile, mai provata, ma che le fa venire le farfalle allo stomaco. Silvia si avvicina a Luca, lo bacia, poi abbraccia anche Andrea e, stretta fra i due, guarda Lucia che l’ha appena imitata con i suoi uomini, poi esterna il suo pensiero. «Ammetto che questa sarà sicuramente una delle esperienze più elettrizzanti cui abbia mai partecipato in vita mia. Avete fatto di tutto per trasformarmi in una puttana e, adesso, è giunto il momento di verificare se ciò che ho imparato, vale il tempo e i soldi spesi. Sia ben chiaro che, facendo questa esperienza e, a partire da questo momento, ogni qualvolta avrò voglia di godere con un maschio, al di fuori del nostro contesto, avrò libertà di farlo a mio piacimento e a mia scelta. Spero che la cosa vi stia eccitando come, al solo pensiero, mi sto eccitando io. Adesso, se non ci sono obiezioni, vorrei passare una bella serata in allegria, insieme a voi». Lucia si associa al parere espresso dall’amica e, dopo essersi vestite in maniera molto elegante, tutti e sei si recano a cena in un bel ristorante, nella parte vecchia della vecchia. L’ingresso di quelle due splendide donne, seguite da quattro uomini, suscita l’interesse degli uomini seduti ai tavoli, ma anche l’invidia delle signore che ammirano la bellezza dei cavalieri di quelle splendide fanciulle. La serata scorre allegra e tranquilla. Nessuno fa più riferimento a quello che avverrà il giorno dopo, sembra quasi che tutto sia dimenticato, anche se, nel loro intimo, sia Lucia che Silvia avvertono un certo senso di inquietudine, di ansia, per quel che avverrà l’indomani. Dopo aver cenato, passano il resto della serata in una birreria a ridere e divertirsi, dove molti uomini si accostano alle ragazze e, nonostante la presenza dei quattro maschi, offrono loro da bere, facendo apprezzamenti anche piuttosto pesanti. Quando rientrano nella suite, Andrea suggerisce a Silvia di scambiare due parole con Luca, per accertarsi che non vi siano riserve mentali, che potrebbero sminuire la bellezza dell’esperienza che, a breve, si troveranno a vivere. I quattro amici si ritrovano nella camera dei due ragazzi e parlano liberamente di quello che avverrà la sera dopo. Presto le ragazze si rendono conto che i loro fidanzati sono particolarmente eccitati all’idea che le loro future mogli, almeno per una sera saranno delle escort di lusso, dove gente molto facoltosa potrà disporre a piacimento dei loro corpi. In più si rendono conto che quei due hanno di nuovo il sesso bello duro, per cui li cavalcano e ci godono, fin quando li portano a svuotarsi in un orgasmo, seguito da un grido, solo parzialmente soffocato. Consumato l’amplesso, le due ragazze ritornano nelle camere dove sono aspettate da Alberto ed Andrea. Quando si infilano nei letti dei due amanti più maturi ed esperti, trovano che anch’essi sono eccitati. Allora Andrea fa distendere supina Silvia e, quasi d’improvviso, le entra dentro con un solo affondo. Lei lo guarda con meraviglia, mentre si gode quel sesso duro che le riempie la fica già abbondantemente lubrificata dal seme di Luca. Andrea la scopa con affondi lunghi e potenti, che le scuotono e fanno sobbalzare il suo corpo. La ragazza chiude gli occhi ed immagina che l’uomo che la sta scopando sia un cliente che ha pagato per godere del suo corpo. Questa fantasia, unita al pompaggio forte e possente cui è sottoposta da Andrea, le provoca un orgasmo forte ed intenso che lei esterna, con un grido di piacere, mentre serra le gambe intorno al corpo di lui che, risucchiato dal movimento di quella vagina che gli sta letteralmente mungendo il cazzo, viene copiosamente dentro di lei. Dopo esser venuto, lui scivola di lato, continuando a tenerla abbracciata. In silenzio, i due si tengono stretti e Silvia ascolta affascinata le parole che lui le sussurra con un filo di voce. «È stato sconvolgente scoparti; sentire la tua fica piena del seme di un altro maschio, che anche se lo conosco, mi ha provocato una forte erezione, perché ho ipotizzato che, ad averti riempito, era un cliente che aveva pagato per averti. Se vuoi, puoi rinunciare ad andare a quella festa, ma, se decidi di accettare, son convinto che l’esperienza che farai sarà assolutamente indimenticabile. Sono io che ho deciso di farti diventare una puttana esperta, quindi mi aspetto da te una delle tue migliori prestazioni. Tutto il ricavato che otterrai dalla serata, io lo raddoppierò, così anche voi potrete portare avanti il vostro progetto di matrimonio. Credo che a Luca, sapere di spendere i soldi che tu hai guadagnato facendo la puttana per una notte, onde coronare il suo sogno di avere la fede al dito, che sancisce il suo essere tuo marito, gli farà arrivare il cazzo fin sotto la gola». Silvia sorride, lo abbraccia forte, poi lo ringrazia per questa opportunità che gli viene offerta. Il giorno successivo, dopo aver informato la signora che le due ragazze accettano, passano la mattinata in giro per la città come un gruppo di turisti, facendo foto e curiosando per i vari negozi, fin quando, alle 15:00 del pomeriggio, le due ragazze fanno ritorno nel palazzo dove hanno ricevuto il loro addestramento da puttane. Da quel momento, una vera équipe di gente molto esperta si prende cura di loro. Vengono sottoposte a massaggi, trattamenti di bellezza, depilazione intima e, non ultimo, anche un clistere, per essere perfettamente pulite dentro e fuori. E’ in quell’occasione che Silvia e Lucia, fanno la conoscenza delle altre tre ragazze, che, con loro, parteciperanno alla serata. Sono tre ragazze di nazionalità diversa. Una è inglese e si chiama Ketty; poi c’è Olga, che viene da uno dei paesi baltici; la terza è francese e si chiama Ninette. Le tre ragazze trattano amicalmente le due nuove conoscenze e, essendo già esperte di quel tipo di festicciole, elargiscono preziosi consigli. Uno di questi è quello di mangiare qualche cosa prima di recarsi alla festa, in quanto pur trattandosi di una cena, loro saranno più impegnate a bere che a mangiare. Naturalmente è solo una questione di punti di vista, in quanto “mangeranno” tanta carne, ma non saranno mai sazie e ingoieranno tanti liquidi, ma non saranno mai dissetate. Silvia sorride, perché ha perfettamente capito il doppio senso di quella frase. Quando giunge quasi l’ora di recarsi al ricevimento, le cinque ragazze vengono pettinate da esperte parrucchiere, che creano delle acconciature stupende e, per ultimo, giunge il momento di indossare dei bellissimi abiti da sera molto eleganti, e scarpe con dei tacchi a spillo non eccessivamente alti. Quando le due ragazze si guardano nello specchio, Lucia sorride e fa un complimento alla sua amica: «Silvia, questa sera sei così figa che, se fossi un maschio, ti scoperei»! Quando escono, c’è una limousine che le attende, con i vetri oscurati, di conseguenza le ragazze non si rendono minimamente conto di quale sia la strada che stanno percorrendo. Dopo circa una ventina di minuti, la vettura si arresta davanti al portone di una villa stupenda. Vengono fatte entrare e un signore, completamente rasato, spiega loro alcune regole, assolutamente inderogabili. Non è loro permesso fare alcun tipo di domande. Non devono assolutamente parlare, se non espressamente interrogate e, in ogni caso, rispondere sempre molto educatamente. Ubbidire ciecamente a qualsiasi cosa venga loro chiesta di fare. E, infine, viene raccomandato, che tutto quello che avverrà quella sera, quando usciranno dalla casa, dovrà completamente esser dimenticarlo. Se una sola parola o, anche semplicemente un’allusione su quello che è successo o hanno visto in quel posto, verrà riferita all’esterno, avrà per loro conseguenze imprevedibili. Tutte e cinque le ragazze restano per un attimo in silenzio, intimidite da quanto appena detto dall’uomo. Poi, lo stesso, con uno smagliante sorriso, le invita a partecipare alla festa e divertirsi.

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