Inconsapevolmente cornuti. La certezza delle corna.

Inconsapevolmente cornuti. La certezza delle corna.

Dopo che tutti e tre hanno dato sfogo al loro godimento, restano distesi sul letto. Andrea tiene abbracciata Silvia che, con la testa appoggiata sul suo petto, continua ad esser scossa dagli ultimi fremiti di piacere. La sua mano accarezza il petto dell’uomo che l’ha fatta impazzire, e poi, lentamente, scende verso il basso ad accarezzare quel membro ancora turgido che, nonostante l’orgasmo, sembra non essere sazio. Luca è inginocchiato di fianco a Silvia; guarda con estrema ammirazione la sua donna, che gli ha regalato quella fortissima emozione, e sente che tutto questo è sempre stato nella sua mente, lo ha sempre desiderato. Con la mano accarezza il profilo di Silvia, che si gira verso di lui e gli sorride. Ricambia il sorriso, si abbassa e, con la mano, si impossessa del seno, ne succhia un capezzolo, facendo nuovamente gemere Silvia. Lei distoglie le sue attenzioni dal cazzo di Andrea, si gira e, con entrambe le mani, solleva il volto del suo uomo. Le sue parole, fanno brillare gli occhi di Luca: «Amore mio, credo che questa sera tu abbia finalmente preso atto della mia natura di donna che adora il sesso e che impazzisce nel donarsi ad altri uomini. Io ti amo e vorrei che la mia vita fosse indissolubilmente legata alla tua, ma deve anche esser chiaro, in maniera univoca, che io non rinuncio a godere fra le braccia di altri uomini. Sono consapevole che ti sto chiedendo di portare le corna in maniera continua e costante, quindi, come abbiamo stabilito prima di entrare dentro questa casa, è giunta l’ora che si prenda una decisione che avrà ripercussioni sul nostro futuro. Ho visto con quanto piacere mi hai osservato mentre godevo con lui e sono convinta che tu desideri che di poter continuare ad assistere a momenti come quelli di poco fa e, soprattutto, a goderne ancora». Andrea ha avuto modo di ascoltare per intero il discorso di Silvia e poi ha rivolto la propria attenzione verso Luca, in attesa di una sua decisione. Luca resta per un lungo istante in silenzio, con il capo chino, mentre dentro di lui vi è un grande conflitto. La parte razionale di lui, lo spinge a prendere la sua donna e fuggire lontano, mentre quella più trasgressiva e perversa, lo sprona ad accettare la proposta di Andrea. Quindi emette un profondo sospiro, solleva lo sguardo ed esterna il suo pensiero. «Avevo immaginato un rapporto diverso da quello che mi state prospettando. Tanto per fare un esempio, immaginavo che noi tre potessimo avere una relazione di tipo condiviso, come lo è quella con Marco/Lucia e Luigi. I due uomini sono innamorati della loro donna che, senza alcuna remora, accetta il loro amore e, soprattutto, l’intenso piacere che essi gli fanno provare allorché se li stringe fra le braccia. Sentire che, nel tipo di rapporto che stai prospettando, io non avrò alcun controllo su Silvia, mi lascia decisamente sconvolto. Avverto in me il terrore di perdere la donna che amo e che questa sera mi ha regalato una emozione fortissima, ma, nello stesso tempo, mi ha fatto provare un dolore profondo, mentre la vedevo godere fra le tue braccia. Ho avuto la concreta sensazione che, in quel momento, io ero lontano anni luce nei suoi pensieri, mentre lei era profondamente legata a te, che l’avevi portata ad un livello di piacere che io non le avevo mai dato. Avrò bisogno di un po’ di tempo per elaborare questa nuova condizione, anche alla luce di come prospettata. Ammetto di aver provato un forte piacere nel sentirla godere, ma, allo stesso tempo, ho avvertito la tremenda sensazione di perderla». Andrea guarda Silvia, poi allunga un braccio e attira Luca vicino a loro. Li guarda entrambi negli occhi, poi, dopo un attimo di riflessione, torna a parlare ad entrambi con voce convincente e sicura. «Comprendo perfettamente i tuoi timori, ne avrei sicuramente anch’io se fossi al tuo posto, ma forse non sono stato sufficientemente chiaro, quindi vorrei precisare alcuni importanti dettagli. La condizione che vi sto prospettando, riguarda solo, ed esclusivamente, il tempo in cui noi tre, come in questo momento, ci troviamo in intimità. Al di fuori di questo contesto, voi due dovete essere una coppia più che felice, unita e, soprattutto, complice. Io chiedo solo di poter godere con lei ogni qualvolta ci sia la possibilità di farlo insieme. Come ora, desidero avere tra le mani una femmina che esprima il massimo della sua voglia, della sua libidine e, soprattutto, si lasci andare a mostrarsi sufficientemente “zoccola” per renderti gran cornuto. Possiamo anche ipotizzare situazioni dove io, con lei, partecipiamo a giochi o eventi, dove lei potrà ostentare la sua bellezza, perciò, sarà esibita e, eventualmente, usata a mio piacimento, per trarre piacere sia per me che per te, anche se non sarai presente. Al di fuori di questi eventi, mi aspetto che voi due siate una coppia felice, che presto convoliate a nozze, per poter rendere ancora più soddisfacente la tua condizione di magnifico cornuto. Avere l’anello al dito, sancisce di diritto la sua appartenenza a te come moglie, ma, rende anche palese a tutti che, ogni volta che lei si troverà a godere con un altro uomo, tu ne godrai alla grande, come si addice ad un cornuto. Come ti ho detto solo con questo principio, molto intimo e riservato, noi potremmo sviluppare il nostro gioco, coinvolgendo, se necessario, solo persone assolutamente fidate. Al di fuori di tutto questo, spero solo di esser un buon amico con cui condividere gioie e dolori». Nel sentire quelle parole, il volto di Luca si illumina di gioia, si gira verso Silvia, la bacia stringendola forte al petto, poi, le esprime il suo desiderio, la sua volontà, di fare di lei lo strumento del piacere suo e di Andrea che, a questo punto, avrà il compito di trasformarla in una perfetta donna di piacere. Lei dovrà diventare lo strumento che, nelle mani dell’artista, dovrà vibrare per esaltare il piacere alla maniera di una musica melodiosa, capace di incendiare i sensi di Luca. Silvia bacia Luca con passione, poi si gira verso Andrea e bacia anche lui, quindi, lentamente, scende lungo il petto di quell’uomo che la sta trasformando, che sta facendo emergere la gran puttana che è dentro di lei. La sua bocca dopo aver indugiato sui capezzoli, scende lungo il corpo fino a raggiungere quel membro, che sotto le abili carezze di quelle labbra infuocate, diventa di nuovo un palo duro e nodoso, pronto a soddisfare ancora la sua voglia di godere. Mentre lei è intenta a far godere Andrea con la bocca, lui, con un cenno del capo, invita Luca a prendersi cura di quel meraviglioso culetto che lei, piegata in avanti, mette in bella mostra. Luca si inginocchia dietro di lei, lecca e lubrifica il grinzoso buchetto, che si apre e contrae sotto la stimolazione della sua lingua. Quando solleva il capo, si rende conto che lei ha di nuovo portato il membro di Andrea in perfetta erezione. Allora si sposta, in attesa di un nuovo ordine da parte di Andrea. Anche Silvia rimane piegata, in quella posizione, mostrando con orgoglio l’esito ottenuto per la sua bravura di lingua e bocca. Andrea s’inginocchia dietro di lei, con il cazzo bello dritto, pronto ad affondare in quel foro palpitante che è in struggente attesa di riceverlo; rivolge lo sguardo verso Luca e, tacitamente, gli impone di darsi da fare. Il ragazzo, fraintendendo su quelle che sono le intenzioni di Andrea, si avvicina, afferra il pene dell’uomo e lo appoggia al buchetto, quando la voce di Andrea lo blocca. «Prima, hai lubrificato questo splendido fiore che intendo cogliere, ma, per farlo, devi prima inumidire anche la punta del mio cazzo». Luca si abbassa e, senza alcuna esitazione, prende in bocca buona parte di quel membro duro, lo bagna con la saliva, con cui ne ricopre la punta, e poi lo appoggia di nuovo fra le chiappe di Silvia, che portate le mani dietro, le ha dilatate al meglio per agevolare l’entrata di quel membro stupendo, che sta per donarle ancora forti emozioni. Andrea lo spinge dentro, scivolando agevolmente e senza trovare nessun impedimento; prende atto che quel culo è ben aperto e molto disponibile a ricevere fino in fondo la sua ottima dotazione. Quando il suo corpo aderisce ai glutei di Silvia, la prende per i fianchi e inizia a pompare quel meraviglioso frutto proibito. Silvia gode immediatamente, incitandolo a scoparla più forte del culo. «Sfondami! Spingilo tutto dentro! Lo voglio sentire fino in gola! Andrea scopami! Spaccami il culo! Fai vedere come si deve scopare una troia rotta in culo, come me». Andrea continua a sbatterla con un buon ritmo, poi allunga una mano e afferra i capelli di lei, tirandoli con forza. Silvia sente quella presa forte e determinata, che la costringe a inarcare la schiena, a spingere ancor più indietro il culo, così da ricevere per bene quel cuneo di carne, che ora le è dentro, la riempie e la fa godere. Luca, inginocchiato al suo fianco, masturba e gioca con i seni della ragazza, poi viene invitato da Andrea a sdraiarsi sotto di lei, a leccare la figa della sua donna, che sta godendo a ripetizione sotto i colpi del maschio che le spacca il culo. Per due volte, Silvia viene scossa da orgasmi intensi e forti, poi cambiano posizione. Ora Andrea è seduto con le spalle appoggiate alla spalliera del letto, e Silvia gli è salita in groppa, infilandosi ancora nel culo quel cuneo di carne. Gode ancora, mentre Andrea succhia e morde con forza i suoi seni, procurandole ancora altro piacere. Luca è estremamente felice nel costatare che quel maschio sta facendo letteralmente impazzire la sua donna. Si masturba fin quando, prossimo all’orgasmo, si avvicina a Silvia pronto a riversare su di lei il suo piacere, ma viene bloccato da Andrea. «Cornuto, non ti permettere! Solo io ho il diritto di farcire i buchi di questa troia, inondare la sua bocca e ricoprirle il corpo con il mio seme. Se vuoi, ti posso concedere il privilegio di venire sopra uno dei suoi piedi, ma poi devi immediatamente leccare la tua sborra, altrimenti non ti permetterò mai più lordare il suo corpo». Quella strana e perversa offerta fa eccitare ancor di più Luca, che le riversa tre schizzi generosi fra le dita del piede destro, poi, avidamente, sotto lo sguardo divertito di Silvia, succhia e lecca ogni singola goccia del suo seme. Completato il lavoro di pulizia, Andrea spinge Silvia sotto il suo corpo, le solleva le gambe, si sfila dal culo, e lo pianta di nuovo dentro il ventre di quella femmina, che trova abbondantemente bagnata ed eccitata. «Sei una vacca! Sei talmente bagnata ed eccitata, che il mio cazzo sembra entrare in un recipiente colmo della bava di lumache. È evidente che, godere sul mio cazzo mentre umilio e sottometto quel cornuto del tuo uomo, ti fa godere immensamente e, certamente, in maniera più intensa di quanto tu abbia mai goduto. Adesso provvedo a farcire di nuovo questo buco, per il mio ed il tuo piacere, ma, soprattutto, per quello di questo cornuto che poi dovrà ripulire fino all’ultima goccia». Luca è estasiato nel sentire quelle parole e aspetta con ansia il momento in cui lui Andrea riverserà dentro il ventre della sua donna tutto il suo seme, per poi poterlo leccare con cupidigia. Dopo un ennesimo orgasmo di Silvia, anche Andrea le inonda l’utero, scaricando dentro di lei un’abbondante dose di seme, che va a mischiarsi con il nettare di cui è già piena, formando un cocktail di umori sicuramente saporito. Silvia si gira verso Luca, che è pronto a posizionarsi fra le sue gambe. Disteso, accoglie di buon grado che Silvia gli ponga la fica sulla sua bocca, consentendo che egli ripulisca, con la lingua, fino all’ultimo residuo del seme che quel maschio le ha così generosamente schizzato dentro. Assolto a quel compito, Andrea lo prega di andare in cucina, dove, in frigo, troverà una bottiglia di spumante e, unitamente a tre calici già pronti, di portare il tutto in camera, in quanto vuole festeggiare questo momento così particolare. Appena Luca è uscito dalla stanza, Andrea si volta verso Silvia e, con tono pacato, ma deciso, le pone una precisa domanda: «Quanti cazzi ti sei presa nel culo? Non mi dire che è stato lui ad aprirtelo così bene, perché non solo non credo ne sia capace, ma non ha nemmeno l’attrezzo giusto. Un culo ben aperto, elastico, come ho trovato il tuo, deve aver preso tanti cazzi ed anche grossi, per esser così collaudato. Voglio la verità e, se lui non ne è a conoscenza, vuol dire che rimarrà un segreto tra noi». Silvia, a bassa voce, gli racconta l’esperienza fatta insieme a Dario con i sei maschi. Andrea, sorride compiaciuto, poi al ritorno di Luca con il vassoio, interrompe il discorso, offre una coppa ricolma di champagne a Silvia e, sollevata la sua coppa, propone un brindisi cui gli altri si associano in completa allegria. «Voglio brindare a questa giovane, e poco esperta puttana, che questa sera mi ha fatto godere, ma che intendo trasformare in qualcosa di ancor più lascivo. Per fare questo, ti porterò con me, durante le prossime vacanze pasquali. La destinazione sarà Amsterdam, dove una persona, che gode della mia massima fiducia, dirige una delle più rinomate scuole per “puttane”. Ti insegneranno le migliori tecniche per far godere un uomo a tuo piacimento, decidendo tu, quando e come egli dovrà raggiungere il piacere. Hai già mostrato una certa esperienza, ma con il suo insegnamento diventerai una “geisha” di classe. Farò di te una troia, capace di soddisfare ogni mio capriccio, ma, soprattutto, di far impazzire un uomo in ogni modo possibile. In questo voglio sperare che tu, Luca, sia d’accordo con me, perché questo mio desiderio, in un certo qual modo, viola l’accordo che abbiamo stabilito. Per ricompensare questa stravaganza mi farebbe piacere che anche tu venissi con noi ad Amsterdam». Luca annuisce, conferma la sua disponibilità e, soprattutto, si dichiara particolarmente entusiasta all’idea che Silvia possa frequentare un corso, che la trasformi in una vera puttana. Silvia, mentre sorseggia il suo spumante, avverte dentro di sé uno strano brivido, una leggera inquietudine e, nello stesso tempo, il desiderio forte di provare questa nuova esperienza. Restano insieme ancora un po’ per definire altri dettagli. Infine Andrea esorta Silvia che, a partire da quel momento, dovrà andare in giro, anche in ufficio, senza mai indossare l’intimo. Sapere che lei è costantemente con la fica al vento, lo eccita oltre ogni immaginazione. Inoltre, quotidianamente, le impartirà istruzioni che lei dovrà osservare alla lettera. Anche Luca, al pensiero di sapere che lei sarà sempre nuda sotto, avverte una specie di eccitazione che non sfugge all’occhio attento di Andrea, il quale ribadisce che solo lui ha il diritto di godere dentro Silvia. Quindi, a partire da quel momento, a Luca non è più concesso di scopare Silvia. Solo una volta a settimana, egli potrà masturbarsi in sua presenza, e potrà sborrare sui suoi piedi, ma poi, come da prassi ormai consolidata, dovrà ripulire ogni traccia del suo seme. Dovrà, in ogni caso, evitare in tutti modi di sporcare il corpo di lei. Luca guarda entrambi un po’ strabiliato, poi, chinando il capo, accetta quanto gli viene imposto. Andrea gli dà una pacca sulla spalla e gli fa una promessa. «Se da oggi, fino a quando non saremo arrivati ad Amsterdam, rispetterei quanto ho appena stabilito, ti prometto, che la tua devozione sarà ampiamente ricompensata». Mentre si rivestono, Silvia riesce a rimanere un attimo sola con Andrea, gli chiede quale deve essere il suo comportamento nei confronti di Dario. Andrea le sorride, poi, sicuro che Luca non lo ascolta, chiede un ulteriore chiarimento. «Il tuo comportamento deve essere lo stesso di sempre. Ti considero da questo momento la mia puttana, ma sapere che fai la troia anche con lui, non fa altro che accrescere ancor più il mio desiderio di trasformarti, di fare di te la vacca che ho sempre agognato avere tra le mie mani. Per il momento, continua a mantenere il segreto con lui». Quando giungono sulla soglia, Andrea bacia con trasporto e passione Silvia, poi si gira e la spinge delicatamente fra le braccia di Luca. «Abbi cura di lei che, se per te è importante, per me lo è anche di più, in questo momento: la considero la cosa più preziosa che ho. Mi aspetto da entrambi che abbiate lo stesso comportamento di sempre, uguale ed assolutamente normale per quello che concerne la vita di tutti i giorni. Sono convinto che terrete fede al patto che abbiamo stabilito fra di noi; in ogni caso, se deciderete di cambiare idea, anche se con profondo rammarico, rispetterò la vostra decisione. Siete solo voi due, che potrete decidere, se farò parte o meno del vostro gioco». Mentre percorrono la strada verso casa, Silvia sente, dentro di sé, una certa inquietudine. È attratta, affascinata, da tutto quello che Andrea le ha proposto, ma avverte anche una certa paura, teme di non essere all’altezza del compito che le è stato attribuito. Inoltre non ha ancora la certezza che Luca sia perfettamente convinto di voler percorrere la strada che hanno appena imboccato. Si appoggia con la testa alla spalla del suo amato, lo bacia sul collo, poi con voce languida, cerca di capire lo stato d’animo del suo uomo. «Amore, sappi che ti amo da impazzire, e ti ringrazio di avermi fatto godere con Andrea, sotto il tuo sguardo vivamente entusiasta. Però, dentro di me, avverto dei sentimenti contrastanti. Sono convinta che la strada che abbiamo deciso di intraprendere, sia quella che ci regalerà le emozioni più belle che si possono mai immaginare, ma, nello stesso tempo, mi spaventa un po’ quello che tutto questo comporta. Non sono sicura di essere all’altezza dell’impegno assunto, ma con il tuo aiuto, credo di poter superare queste mie perplessità. Spero di poter contare sul tuo pieno appoggio, sulla tua assoluta complicità allo scopo di realizzare questo nostro sogno. Vorrei sapere se anche tu provi le mie stesse incertezze». Luca la stringe forte, la bacia sulla guancia, poi, dopo aver fatto un lungo respiro, le risponde con tono pacato, ma deciso. «Onestamente parlando, per un attimo, ho avuto il terrore di averti perduta per sempre, soprattutto quando ti ho visto godere di lui in maniera così intensa e profonda. In quel momento, dentro di me, la paura che tu, in qualche modo, avresti preferito continuare la tua vita con lui, è stata tanta. In quel momento l’angoscia ha sopraffatto tutto il piacere che stavo provando nel vederti finalmente con un altro uomo. Andrea probabilmente si è reso conto del mio stato d’animo, ed ha messo ben in chiaro tutta la questione; allora ho capito e la mia paura è svanita; ho sentito dentro di me il desiderio e la ferma convinzione che il cammino, che vogliamo intraprendere assieme, ci porterà senz’altro a vivere le emozioni che abbiamo sempre desiderato. È stato in quel momento che ho capito che, in questo gioco, ogni elemento non può in nessun modo giocare da solo, ma deve avere l’assoluta complicità degli altri due elementi. Io, senza di te, non sarei nulla. Tu, senza di noi, non sei nulla, e la stessa cosa vale per Andrea: infatti lo ha ribadito, quando ci ha salutato davanti al portone. Può sembrare strano, ma sono convinto che l’essenza del gioco, non è in quello che facciamo, ma in quello che succede nella nostra mente, a livello psicologico. Per tanto tempo, ti ho immaginato fare la troia con un altro uomo e, questo, ha sempre portato la mia eccitazione ad un livello altissimo. Anche tu sei sempre stata eccitata all’idea di scopare con un altro, mentre io ti guardavo. Andrea, allo stesso modo, ha desiderato ardentemente il tuo corpo, quindi, come vedi, il piacere non è, in sé e per sé, nell’atto sessuale, ma nel piacere che ognuno di noi raggiunge nella propria mente. Se, per arrivare a questo, tu devi scopare con lui ed io ti devo guardare mentre lui ti fa godere, allora significa che il gioco ha raggiunto il suo scopo. Anche l’idea che lui ti voglia trasformare in una puttana di gran classe, scatena nella mia mente immagini e scenari incredibili, che, come vedi, nonostante abbia già abbondantemente goduto, mi fanno di nuovo eccitare». Silvia si sente rincuorata a quelle parole. Conferma di condivide anche lei il suo stesso pensiero, giungendo alle stesse, identiche conclusioni di Luca. Allunga la mano e l’appoggia sul sesso duro del suo uomo, poi senza aggiungere nulla, gli apre i pantaloni, ne estrae il sesso teso e duro e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, si abbassa e lo prende tutto in bocca. Luca rimane meravigliato; cerca di capire le sue intenzioni. «Amore che fai? Se continui così, finiremo per fare un incidente; lo sai che la tua bocca mi fa impazzire. Inoltre abbiamo fatto un patto con Andrea e questo che mi stai facendo, non mi sembra che lui lo abbia contemplato». Silvia, per un attimo, si sfila quel membro duro e palpitante dalla bocca, poi, con un fil di voce languida, lo invita a fermare la vettura, perché ha intenzione di andare fino in fondo. Luca entra nel primo parcheggio che vede e, quando la vettura è immobile, dopo un profondo respiro si lascia andare ad un gemito di puro piacere e riversa quel po’ di seme, che ancora ha nelle palle, dentro la bocca della sua donna, che lo riceve, lo lecca e succhia, fino all’ultima goccia. Dopo aver ripulito perfettamente quel membro, solleva il viso e la sua bocca si incolla a quella del suo uomo, condividendo con lui lo sperma che ha in bocca. Quel bacio, carico di passione, suggella in qualche modo la loro unione. Quando si staccano da quel bacio, Silvia lo guarda dritto negli occhi e, con voce decisa, lo rende partecipe della sua decisione. «Non abbiamo violato nessun patto. Andrea ha specificato che mi farà diventare una puttana, che tu non mi puoi scopare e, solo una volta a settimana, puoi sborrare sui miei piedi, ne consegue che tu, per sfogare la tua voglia, sei venuto in questo parcheggio, dove hai rimorchiato una puttana che ti ha appena fatto uno splendido pompino». Luca è entusiasta delle parole di Silvia, la stringe con forza al petto e, mentre la bacia, vede che i suoi occhi brillano di felicità. Dopo quella sera, la vita continua a scorrere abbastanza frenetica. Come ogni mattina Silvia riceve da Andrea il suo messaggio di buongiorno e, come sempre durante la giornata, lei trova un attimo di tempo per dialogare con lui, che discretamente si informa sullo stato d’animo della sua puttana. A volte le chiede di andare in bagno, fare una foto della sua fica nuda e di inviarla a Luca, per mantenere forte il desiderio di lei. Passano alcuni giorni e il lavoro, lentamente, riprende i soliti livelli, poi, finalmente, le due coppie riescono a trovare un momento per trascorrere una serata insieme. L’occasione è offerta dall’ultimo sabato del mese, quando, seduti al tavolo di una pizzeria, ascoltano Marco e Lucia che fanno il punto sui preparativi per il loro matrimonio. In sostanza hanno quasi ultimato ogni preparativo, mancano solo piccoli dettagli a definire qualche giorno prima della cerimonia. Ad un tratto, Marco, fissando i due amici, rivolge loro una domanda secca e precisa. «Ho notato che, da un po’ di tempo, voi due avete un’aria felice, rilassata e soprattutto tanto innamorata. Ne ho parlato con Lucia e, anche lei, ha avuto la mia stessa impressione: ha soprattutto notato che tu Silvia sei la felicità fatta persona. Ci piacerebbe sapere, se vi è qualche novità che vi rende così particolarmente felici.» Silvia, guarda Luca, poi sorride con aria complice e, fissando gli amici negli occhi, rivela il segreto della loro felicità. «Finalmente, Luca è riuscito a coronare il suo sogno. È ufficialmente un cornuto come te, Marco». Il viso dei due amici si illumina di gioia. Lucia abbraccia Silvia, complimentandosi con lei, mentre Marco stringe forte il suo amico. «Grande, Silvia! Ti adoro! Sei riuscita finalmente a far felice il mio carissimo amico, che ora è ufficialmente il benvenuto nel Club dei cornuti. Adesso vogliamo i particolari.» Senza specificare il nome, i due amici raccontano l’esperienza vissuta e la proposta che hanno ricevuto. Lucia, guarda Silvia negli occhi, e le esprime il suo compiacimento nel voler realizzare questo ardito progetto, e poi esorta Luca ad offrire a Silvia il suo completo e massimo sostegno, perché quella riferita si prospetta essere un’avventura davvero straordinaria. Quando escono dal locale, con l’intenzione di andare a divertirsi da qualche parte, scoprono che, sulla strada c’è un discreto strato di neve, quindi è preferibile rintanarsi da qualche parte senza andare troppo lontano. Marco propone agli amici di andare a casa loro, così da poter mostrare i lavori eseguiti, ma soprattutto far vedere per la prima volta la loro nuova abitazione. Silvia, fa notare che non è il caso di arrecare disturbo ad Alberto, piombando così, in maniera repentina, in casa loro. Allora Lucia tiene a precisare all’amica, che non c’è nessun problema, che quella è la loro nuova casa, nella quale hanno la libertà di invitare chi vogliono. Inoltre Alberto, è sempre molto contento, da quando loro lentamente incominciano a vivere la casa, che diventerà la loro residenza, dopo le nozze. Non ultimo quella sera Alberto è stato invitato ad una cena con dei suoi amici, quindi, in ogni caso, sarebbero comunque da soli. Quando, per la prima volta, si ritrovano in quella nuova residenza, Luca e Silvia restano affascinati dalla bellezza del posto, dall’eleganza dell’arredamento e da tutto quello che è stato cambiato. Una delle cose più belle è stata la trasformazione di una delle camere, in un piccolo centro benessere, dotato di sauna e di una grande vasca idromassaggio. dove vi possono entrare fino a sei persone. Mentre le due donne parlano dei tanti dettagli inerenti all’imminente matrimonio, Marco, in disparte, chiede a Luca quali siano le sue sensazioni, ora che, finalmente, è riuscito nel suo intento. Luca gli racconta che è stata un’emozione fortissima vedere la sua donna godere fra le braccia di un altro; è stata una cosa davvero bella, più di quanto si sarebbe mai immaginato. Anche Lucia chiede a Silvia quali siano state le sue sensazioni nel sentirsi troia tra le braccia di un altro uomo. Lei risponde che, per la prima volta nella sua vita, si è sentita una femmina, desiderosa solo di soddisfare la sua voglia di godere. Mentre godeva impalata sul sesso del maschio che la stava scopando, la sua eccitazione ha raggiunto le stelle quando ha ricevuto sul piede il seme dell’altro, che andava ripulito dal suo uomo. In quel preciso istante, si è sentita veramente felice nel sapere che Luca gradiva il piacere che a lei ne derivava.

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