Hanno scopato e riempito mia moglie!

Hanno scopato e riempito mia moglie!

Mi chiamo Paolo e sono un marito cornuto. Ho sempre sospettato che Rebecca, mia moglie, mi cornificasse, ma non ne avevo mai avuto la certezza. Rebecca è una bella donna, alta, mora, un po’ rotodina, ma non grassa. Ha un bel seno florido, un bel culo tondo ed una bocca ampia dalle labbra carnose. È quel tipo di donna che, quando passa per strada, fa voltare ogni maschio che la incrocia. Lei, poi, fa di tutto per apparire provocante, indossando abiti molto succinti, tacchi alti e calze con reggicalze o autoreggenti. Circa tre masi fa, decidemmo di prenderci un periodo di riposo dal lavoro. Si era un po’ dopo Pasqua ed il tempo prometteva. Decidemmo di passare tre giorni sulle Dolomiti. Ho prenotato il soggiorno in una piccola, ma accogliente baita, tutta in legno, dove avremmo trascorso tre giorni a riposare e ricaricarci dalle fatiche del lavoro, che ci avevano davvero stressati. Arrivammo un giovedì mattina, sistemammo le nostre cose e decidemmo di dare un’occhiata in giro. Era fuori stagione e sembrava che non ci fosse tanta gente in giro. Abbiamo preso una funivia e raggiunto un bel rifugio su, in alto. Il tempo era stupendo e allora, dopo aver pranzato, abbiamo deciso di raggiungere un altro rifugio, posto su di una cresta da cui si poteva ammirare tutta la bellezza del ghiacciaio sottostante. Il sentiero non era troppo impegnativo ed anche un’altra coppia di escursionisti, si sono accodati a noi. Ben presto i due giovani si sono allontanati, anche perché noi ci siamo attardati ad osservare il magnifico panorama che si stendeva sotto di noi. Così, fra una foto ed uno sguardo al percorso, invece delle due ore previste, ce ne abbiamo impiegate quattro. Non avendo molta esperienza, non ci siamo resi conto che si era fatto tardi per tornare indietro e, quando siamo entrati nel bar del piccolo rifugio, non eravamo gli unici clienti. Vi erano i due giovani ed altre quattro persone, più due in coppia, come noi. Ci siamo avvicinati al bancone ed un simpatico montanaro, ci ha chiesto se volevamo consumare qualcosa. Io mi son guardato un po’ in giro ed ho notato che tutti erano attrezzati per la notte: alcuni avevano dei sacchi a pelo, altri altre cose adatte a dormire.
«Scusi, ma quanto ci vuole per tornare indietro?»
Lui ci ha guardato stupito.
«Ma non avete prenotato per dormire, qui?»
Io ho guardato mia moglie ed ho precisato che avevamo solo fatto una passeggiata. Lui ci ha guardato, con non poca perplessità.
«Sarà dura trovarvi da dormire. In questo posto ci si viene per passare la notte e poi, il giorno dopo, si scala la parete sopra il ghiacciaio. Se non avete la prenotazione, come vi faccio dormire? Vedete anche voi che lo spazio è esiguo.»
Ci guardiamo intorno e in quel momento ci rendiamo conto del nostro errore. Abbiamo sottovalutato la montagna. Ci siamo imbarcati in una esperienza senza un minimo di preparazione. Vedo le persone in quel rifugio ben attrezzate ed equipaggiate anche con indumenti adatti al luogo, mentre noi due sembriamo due turisti davanti al Colosseo: Rebecca indossa una mini ed una camicia di jeans, con ai piedi delle semplici scarpette da ginnastica, ed io non sono da meno; jeans, camicia e scarpe da ginnastica. Mentre siamo intenti a riflettere, si avvicina la donna della coppia. Ci osserva e poi ci parla con calma.
«Scusatemi, ma ho sentito che siete in difficoltà. Se volete vi possiamo cedere uno dei nostri sacchi a pelo e ci potrete dormire insieme, mentre io dormirò con mio marito. Sarà un po’ stretto, ma se vi arrangiate, potete restare.»
La guardiamo come due naufraghi che sono appena stati salvati. Si era anche avvicinato il marito, un bel maschio alto con un fisico asciutto e ben scolpito. Rebecca lo osserva interessata e poi fa subito le presentazioni.
«Vi ringraziamo davvero tanto: io sono Rebecca e lui è Paolo.»
Io due si scambiano uno sguardo e lui annuisce.
«Piacere, io sono Carlo e lei è Stefania. Venite e sedervi con noi, che mangiamo qualche cosa insieme.»
Subito l’atmosfera si riscalda, anche perché qualcuno ha accesso il caminetto e, mentre fuori soffia un vento gelido, dentro l’atmosfera è subito cordiale e divertente. Seduti all’unico tavolo, facciamo anche la conoscenza delle altre persone. I due ragazzi che abbiamo visto alla partenza, sono Luca e Piero, poi ci sono anche il responsabile del rifugio, che si chiama Simone ed un’altra coppia di persone, un po’ meno giovani, che si chiamano Renzo e Mario. Ci sediamo e, mentre mangiamo pane, formaggio e salame, mi rendo conto che in tutto, dentro quel piccolo rifugio, ci stiamo in nove; sette maschi e due femmine. Mente mangio, bevo un po’ di birra, ma, non essendo un provetto bevitore, cerco di non ubriacarmi; non reggo l’alcol, sono quasi astemio.
Ad un tratto, fa la comparsa una bottiglia di grappa ed io, al secondo brindisi, sono già ko. La mia sbronza è subito evidente e poiché mi provoca sonnolenza, Rebecca e Carlo mi prendono sotto braccio e mi fanno distendere sul nostro sacco a pelo, posto di lato al caminetto, in un angolo un po’ più in penombra. Io farfuglio frasi da totale ubriaco.
«… no! Io…sono…io non ho voglia… non ho bevuto!»
Appena disteso, mi cala la palpebra e mi addormento. Non so dirvi quanto ho dormito, ma essendo abbastanza brillo, dopo un po’ mi sveglio e, nonostante i fumi dell’alcol, sollevo le palpebre e quello che vedo mi fa sorridere. Rebecca è a cavallo di uno, che la scopa dal basso, mentre in due gli fanno succhiare i loro cazzi. Stefania invece è in mezzo a tre, che la scopano insieme. Io sorrido divertito, incapace di rendermi conto di quello che succede, la prendo a ridere, mentalmente ci ironizzo.
“Accidenti, che bel sogno! Cazzo che troie!” Senza rendermi conto che una delle due troie è mia moglie. Richiudo gli occhi e torno a dormire, ma dura poco. Mi sveglio di nuovo e guardo meglio la scena. Adesso anche Rebecca è presa da dietro da Carlo, mentre succhia Simone. Mi sollevo un po’ sui gomiti e mi appoggio alla parete. Resto ad ammirare il tutto ed il mio cazzo diventa di ferro. Ho sempre sospettato di esser un marito cornuto, ma non mi ero mai reso conto quanto lo fossi e, cosa che mi stupisce anche di più, è che ammiro mia moglie far la troia e la cosa mi eccita!
La guardo mentre si trova a disposizione di tutti i cazzi dei ragazzi e son certo che li ha già succhiati tutti e tre abbondantemente, mentre loro si scambiavano i posti tra le sue gambe ed affondando i loro cazzi fra le labbra bagnate della sua figa. La vedo stretta fra i tre maschi, che la fanno godere e la sento urlare di gioia, mentre i vari cazzi le scivolavano nella figa bagnatissima. Vedo che dietro, c’è Mario, che non mi sembra così ben dotato, ma, in ogni caso, la incula con vigore. Poi cambiano di nuovo posizione. Carlo, da sotto, la scopa, facendole provare diversi orgasmi. Mentre ora Simone e Mario, che si è sfilato da dietro, stanno entrambi in ginocchio accanto alla testa di Rebecca e lei si sta alternando a succhiare i loro cazzi rigidi, mentre continua ad esser chiavata. Vedo che Mario si scambia di posto con Renzo, che si posiziona dietro Rebecca. Lei si gira, lo guarda e gli sorride. Vedo che imbocca il culo di mia moglie, che ha come un sospiro ed un gemito promana dalla sua bocca.
«Dai, inculami! Però fa piano, che sei troppo grosso!»
In effetti mi rendo conto che lui ha un vero mostro di cazzo. Lungo almeno 20 centimetri e molto spesso. Renzo inizia a spingerlo lentamente, entrando a poco a poco, prima di affondarlo tutto dentro. Lo spinge nel culo di Rebecca che lo accoglie tutto, fino in fondo. Cazzo com’è sfondata mia moglie! Ora la scopa con calma e le sfonda il culo, facendola godere come una vacca.
«Si dai! Mi sfondi divinamente! Dai, spaccami il culo! vengo! Vengo ora!»
Urla, seguita dalle grida di Stefania che scopa con altri tre e la chiavano anche loro, facendola urlare di piacere. Gli altri si alternano nella bocca delle donne per mantenere alta la loro eccitazione, pronti ad infilarsi nel primo buco libero. Sono troppo eccitato e, adesso, la sbronza mi è passata o l’adrenalina non mi fa più sentire stordito. Sono eccitato ed incazzato con mia moglie e a fatica mi alzo in piedi e mi avvicino alla testa di Rebecca; le infilo in bocca il mio cazzo, mentre Renzo aumentava il suo ritmo.
«Succhiami puttana! Bevi e non perderne una goccia!»
Lei mi guarda un attimo stupita, poi lo ingoia tutto e mi succhia a morte. Le sborro in gola e lei lo manda giù tutto, pulendolo benissimo. Sono ancora eccitato e mi sposto verso Stefania, che mi afferra il cazzo e me lo succhia, mentre Renzo, adesso, sborra in culo a Rebecca, che ha avuto un altro orgasmo, mentre lui con un’ultima spinta la riempie con la sua sborra. Sono venuto di nuovo in bocca a Stefania, che mi ha guardato sorpresa dalla rapidità con cui le ho schizzato in gola il mio seme. Rebecca era stata davvero scopata e inculata per bene e ben riempita. La guardo e vedo che la sua figa pelosa è ricoperta di sborra, ed altra ne esce dal culo dilatato. Carlo si è avvicinato a sua moglie, appena sborrata da Simone, e si è inginocchiato fra le sue cosce, prendendo a leccarla. Io l’ho guardato stupito e Rebecca ha allungato le mani verso di me e mi ha invitato ad avvicinarmi. Mi ha dato un bacio ed ho sentito il sapore della sborra sulle sue labbra; poi, dopo, con una mano, mi ha spinto la testa giù fra le sue cosce.
«Dai, leccami anche tu! Assapora il piacere di leccare il seme di un altro maschio, che mi ha scopato!»
Come un automa l’ho fatto. Ho allungato la lingua e leccato l’intera lunghezza della sua fessura, dal culo al clitoride, leccando tutto quel che trasudava. Ero inebriato, inebetito, da questa incredibile situazione, mentre lei succhiava altri cazzi, io la leccavo e, ad un tratto, è venuta di nuovo nella mia bocca. Ero cosi eccitato che mi son allungato su di lei ed ho infilato il mio cazzo dentro quella fica, cosi slabbrata, piena di umori e sborra, che sembrava una fornace. L’ho scopata con furia selvaggia e lei ha sollevato le gambe e mi ha stretto ai fianchi, godendo mentre Luca le sborrava in bocca.
«Dai, amore mio cornutissimo! Scopami e bevi con me!»
Nel ricevere in bocca la sborra di Luca, ha spostato il cazzo verso il mio volto ed alcuni schizzi mi sono finiti in faccia e sulle labbra. Ho aperto la bocca e ho leccato il suo cazzo con lei, che me lo infilava in gola. Son venuto all’istante! Sfinito, mi sono disteso appoggiato alla parete, mentre intorno a me proseguiva l’orgia. Sembrava che nessuno fosse mai sazio di sborrare queste due puttane, che li hanno lasciati schizzare in ogni buco. Alla fine abbiamo anche dormito un poco. All’alba, dopo, aver salutato tutti calorosamente, abbiano intrapreso il sentiero per ridiscendere, mentre gli altri salivano in cordata il ghiacciaio. Con mia moglie non ho fatto parola di quello che era successo. Solo dopo, quando siamo rientrati a casa nostra, lei mi ha guardato e baciato in bocca.
«Sono così da sempre! Capisco che scoprirlo in quel modo forse ti ha ferito, ma non so resistere alla tentazione di scopare con un bel cazzo. Sono una moglie indegna e, per questo, ti dico fin da ora che, se vorrai il divorzio, io non biasimerò. Sei una brava persona e meriti una donna che ti rispetti, non già una che ti cornifica ogni 3×2!»
L’ho guardata incredulo e quanto mai sorpreso per ciò che stava dicendo. Durante tutto il tragitto, avevo riflettuto su tutta la faccenda e mi ero reso conto di aver per la prima volta davvero goduto a scopare nel veder mia moglie chiavata ed ora lei mi voleva lasciare? NO, CAZZO! NO!
«Ma che dici? Quale divorzio? Perché mi vuoi lasciare? Ti ho forse accusato di qualche mancanza nei miei confronti? Forse l’unica mancanza da rimarcare è che non mi hai mai permesso di godere insieme a te, come questa notte. Mi son reso conto di quanto mi sia piaciuto vederti far la troia e godere con te, mi dispiace solo di esserci arrivato dopo tanto tempo, quindi, essendo in ritardo, vorrei che tu da oggi mi coinvolgessi sempre di più nei tuoi giochetti con tutti i cazzi che ti scopi. Ti chiedo solo questo.»
Mi ha abbracciato e, da allora, siamo davvero una coppia più che felice.
A volte ripenso a quanto l’hanno farcita quella notte nel rifugio e mi torna il cazzo durissimo.

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