“Ti va d’andare a scopare ?”
Non credo di conoscere più dirette di Masha, e non penso affatto che ciò dipenda dal fatto che non sia italiana ma lettone. Del resto è proprio la spontaneità che la rende simpatica, e non una delle solite bellissime che se la tirano, neanche ce l’avessero in orizzontale.
Quindi non mi stupii più di tanto nel sentire quella proposta così inequivocabile, con la quale aveva iniziato la nostra conversazione telefonica, e del resto da lei non è che ci si potesse aspettare altro.
Da quando l’avevo conosciuta a casa di Carlos, c’eravamo viste diverse volte, finendo sempre nude a letto, e non sempre da sole anche se con lei il sesso saffico assumeva un’altra dimensione, meno mentale e molto più materiale.
“E dove si andrebbe a prender cazzo ?” le risposi mal celando la mia ironia.
“C’è una discoteca, che in realtà è un club privé dove ho appuntamento con degli amici, tanto mio marito e fuori per lavoro, e non ho voglia d’annoiarmi a casa da sola.”
Non avevo mai conosciuto il marito, ma doveva esser un bel pezzo di cretino se permetteva alla moglie di tradirlo in modo così esplicito, anche se non sapevo se era a conoscenza del semplice fatto d’esser un gran cornuto, al di la della scommessa persa con Carlos.
Mi era ben chiaro che se avessi accettato sarei finita in un’orgia, dove ci sarebbero stati più uomini che donne, ma come dire di no alla mia nuova amica ?
“Va bene, però passi tu a prendermi perchè di guidare non ne ho proprio voglia.” le dissi sapendo che stava facendo i salti di gioia.
“Sapevo che avresti detto sì, e passo da te per le dieci, sai non conosco bene la strada e odio correre di sera.”
Ordinai una cena cinese giusto per mangiare qualcosa, per poi prepararmi per la serata, iniziando a truccarmi in stile egizio che trovavo andasse sempre a prescindere dalla stagione. Sapendo che sarei rimasta vestita ben poco, ma volendo esser audace in ogni dettaglio, scelsi delle velatissime autoreggenti neri, che misi sotto un miniabito azzurro, indossando come intimo solo un piccolo tanga. Il bordo delle calze faceva il classico effetto vedo-non vedo col bordo dell’abito, facendo passare inosservati i tacchi undici delle scarpe, che mi slanciavano le gambe per non essere troppo distante da quelle di Masha, che era ben più alta di me.
Lei arrivò stranamente puntuale e mi bastò uno sguardo per capire che avevamo avuto la sessa idea in fatto d’abbigliamento. Se infatti il suo abito era leggermente più lungo del mio, lo era altrettanto che lo scollo era quasi da codice penale, col suo seno che faceva fatica a rimanere coperto. Come calze aveva scelto delle parigine a tema floreale, che arrivandole giusto sopra il ginocchio, lasciavano scoperte le cosce, rendendola oltremodo sexy.
“Ma è una gara a chi fa più la troia ?” mi disse ridendo prima di darmi un bacio in bocca.
“Non lo so, è che con te si sa sempre come andrà a finire, quindi meno si ha, meno si ci deve togliere dopo.”
Lei rise alla mia battuta per poi quasi mettermi fretta per uscire, e salire quindi sul suo piccolo coupé che fece partire come un razzo. Durante il viaggio parlò soprattutto lei, raccontandomi di come il marito fosse un perfetto idiota, ma che in fondo anche se a modo suo gli voleva bene, ma che a livello sessuale fosse una mezza cartuccia, mentre lei aveva bisogno di ben altro.
“Quindi ti lascia fare quello che vuoi senza dire nulla ?” le chiesi incuriosita da quello strano rapporto.
“Più che altro non fa il geloso, però c’è da dire che quando sono con lui lo faccio scopare a più non posso, insomma da quel punto di vista non si può lamentare, peccato per lui che sia sempre in giro, anche se credo che qualche corno me l’abbia messo ma mai quanto me.”
“Su questo non ho dubbi, altrimenti farebbe film porno !”
Continuammo a scherzare sino a quando non arrivammo a destinazione, una vecchia balera trasformata in club privé, che però stentava a partire come locale libertino, ma che proprio per questo era un posto tranquillo dove poter fare un po’ quello che si voleva.
All’ingresso ci fecero entrare senza neppure chiederci di pagare l’entrata, e una volta dentro ci venne da ridere per quanto il locale fosse desolato.
“Non è che siamo arrivate troppo presto ?” chiesi a Masha mentre quasi contavo i presenti “Insomma se non è un cimitero poco ci manca.”
“Però ci sono i miei amici.” mi rispose lei salutando un terzetto d’uomini in fondo alla sala “Dai andiamo a ballare, almeno vediamo se qui dentro c’è vita.”
Senza lasciare le borsette ci mettemmo in mezzo alla piccola pista dove c’era anche un palo per la lap-dance, con le poche coppie presenti che ci guardavano neanche fossimo state due marziane. Volendo dare una scossa in più, iniziammo a strusciarci una sull’altra, finendo con me che da dietro le palpavo le tette, che con quel vestito erano quasi sempre allo scoperto. Nonostante ciò nessuno si avvicinò a noi, col risultato che dopo qualche minuto ce ne andammo a bere dalla disperazione.
Lì per fortuna arrivò Adelmo uno dei suoi amici che non solo ci offrì da bere, ma ci spiegò che quello era, di fatto, un locale per scambisti, e che noi eravamo quasi un di più.
“Allora voi tre che ci state a fare, a reggere le candele ?” gli chiesi incuriosita.
“No è che spesso arrivano anche delle coppie cuckold, quelle dove l’uomo cede la propria a un altro e si limita a guardare.” mi rispose l’uomo ridendoci sopra.
Guardai meglio Adelmo ed era tutto tranne che una gran bellezza, il classico mingherlino dalla faccia anonima, però in compenso era molto simpatico e sicuramente aveva altre doti decisamente più interessanti.
“Chi sono i tuoi amici ?” gli chiesi vedendo che ci stavano fissando da tempo.
“Quello senza capelli è Gino, l’altro che sembra appena uscito da un centro estetico è Danilo, ma se vuoi li chiamo così li conosci meglio.”
“Preferisco tornare in pista con Masha, e questa volta non fate troppo i timidi o ce ne andiamo via.”
Trascinai la mia amica a ballare, questa volta mettendo il palo fra noi, ma soprattutto comportandoci come due mezze puttane.
Rimanendo dietro il palo alzai il vestito di Masha sino a lasciarle in bella vista il perizoma, con le prime donne che iniziavano a tirare via i loro compagni. La mia amica per tutta risposta mi scoprì il seno, per poi poggiarci sopra le mani ma soprattutto la bocca, dando piccoli baci ai capezzoli. Come se tutto ciò non bastasse a far salire la temperatura, lei non solo fece scivolare a terra il vestito, ma una volta quasi nuda si accucciò dietro di me per togliermi le mutandine.
A quel punto i tre ragazzi ci portarono via quasi di forza, permettendoci solo di prendere quello che c’eravamo tolte, per portarci in una saletta privata.
“Siete due gran puttane, ma state tranquille che stasera il cazzo non vi mancherà.” mi disse Danilo prima di mettermi le mani sul sedere e la lingua in bocca.
Vidi Masha in mezzo agli altri due, che la costrinsero ad accucciarsi per prendergli in bocca le mazze, cosa che lei fece ben volentieri, e che io imitai subito dopo, trovandomi davanti quella di Danilo che era a occhio la più grossa.
Poco dopo Adelmo si staccò dalla lettone per avvicinarsi a me, e non mi rimase che succhiare un po’ anche a lui il membro, alternandolo con quello del suo amico. I due si spogliarono ma poi Adelmo tornò da Masha lasciandomi sola col più dotato del terzetto.
“Scommetto che vuoi scopare ?” mi chiese con non poca ironia sedendosi su una grossa poltrona.
“No però lo faccio lo stesso.” gli risposi salendogli sopra con le spalle verso di lui.
Nonostante l’avessi ben ricoperta di saliva, e fossi anch’io eccitata da quella situazione così perversa, prendere tutta la mazza di Danilo non fu cosa semplice, ma a forza di spingere verso il basso, e far lavorare anche la gravità, alla fine riuscii a mettermi dentro la passera tutto il suo randello, e quindi cominciare a godere con lui.
Masha da parte sua stava soddisfando gli altri due senza alcun problema, facendosi scopare da uno mentre spompinava l’altro e viceversa, ma non le diedi molta importanza perchè volevo solo pensare a me ed il mio piacere.
Danilo all’inizio mi lasciò fare, ma quando decise di prendere lui le redini del gioco, lo fece da vero maschio alfa che sa cosa deve fare. Facendomi girare neanche fossi una bambola, mi ritrovai carponi sulla poltrona, e a quel punto non potei che subire un vero e proprio cannoneggiamento, fatto di veloci e profonde penetrazioni che mi mandarono in estasi.
“Certo che a voi due piace proprio il cazzo.” mi disse allungandosi per arrivarmi con la bocca vicino all’orecchio.
“Perchè a te la fica no ? Scommetto anche il culo, ma per quello prima devi farmi godere sul serio.” gli risposi senza alcun pudore.
“Allora non c’è problema, ti sfondo prima la fica e poi anche il culo.”
Danilo mi fece sdraiare su un fianco per poi mettersi dietro e potermi fottere con facilità senza fare troppa fatica, mentre Masha era già arrivata a farsi scopare insieme dagli altri due.
L’uomo era tutto tranne che un novellino alle prime armi, e, infatti, mi scopò a lungo senza badare in alcun modo al terzetto che avevamo vicino, soprattutto alla mia amica che gemeva a voce altissima, come del resto era solita fare. Quando Danilo tirò un po’ indietro la sua nerchia, compresi che voleva prendermi anche il posteriore, ma non dissi nulla, anzi cercai d’agevolarlo aprendo di più il sedere. Nonostante la situazione non fu il classico porco che te lo mette dietro senza pietà, ma me lo spinse dentro con piccoli colpetti che mi mandarono in estasi, con la mia mano che accarezzava dolcemente la passera ancora vogliosa d’attenzioni.
Ero quasi prossima all’orgasmo, quando Gino si venne a sedere vicino a noi, reclamandomi in modo decisamente esplicito.
“Danilo facciamo a cambio, a quella due cazzi non bastano, magari a questa sì anche se l’ha aperta tu.”
“Va bene, voglio proprio vedere se anche con me fa tutto quel casino.”
Danilo mi lasciò col pelato, e avendo forse più voglia io di lui, m’impalai sulla sua mazza, che se pur più piccola di quella dell’amico, aveva sempre il suo perchè. Quello che non mi aspettavo fu che Adelmo si piazzò dietro di me, e senza dire nulla mi sodomizzò brutalmente, facendomi sì male ma anche dandomi una vera e propria scossa di piacere.
“Siete due porci maledetti.” dissi loro arrabbiata per come mi stavano trattando.
“E voi due puttane in cerca di cazzi.” mi rispose Adelmo facendomi girare la testa verso Masha, che Danilo stava scopando a pecora.
“Allora datemeli perchè voglio godere.”
Quello che iniziò fu un vero e proprio balletto, con Masha e me sistemate carponi una vicina all’altra, che venivamo scopate a giro dai tre uomini, in quali poco badavano se entravano nella passera o nel buchetto, mentre il terzo usava le nostre bocche per averlo sempre in tiro.
Dei tre Adelmo era il più violento, quello che afferrava i fianchi per poi spingere con tutta la sua forza, preferendo quasi sempre l’entrata posteriore, mentre Gino preferiva usare tutta la lunghezza del suo randello per affondi magari più lenti, ma decisamente più goduriosi.
Danilo infine ci faceva godere quasi a prescindere, con quel bastone di carne che riempiva ogni anfratto interno, sia della vagina che del retto.
Alla fine Masha ed io ci ritrovammo in ginocchio pronte a ricevere i loro orgasmi, che ci spruzzarono più addosso che in bocca, come forse era nelle loro intenzioni. Non volendo uscire di lì sporche di seme, ci leccammo a vicenda scambiandoci poi dei baci carichi di piacere, mentre gli uomini iniziavano a rivestirsi, cosa che facemmo anche noi.
“Non trovo le mutandine.” dissi dopo aver cercato il mio indumento intimo.
“E che ti frega.” mi rispose Adelmo “Tanto uscite di qui e salite in macchina, al limite se vi ferma qualcuno siete già pronte per scoparvelo.”
Tutti e cinque ridemmo di quella battuta, quindi noi donne ci recammo al parcheggio, mentre gli uomini si dirigevano al bar.
“Allora che ne pensi di questo posto.” mi chiese la mia amica mentre tornavamo a casa.
“Che se sei disperata e vuoi scopare va benissimo, altrimenti meglio uno come Carlos, almeno non ti rompe il culo solo per divertirsi.”
Continuammo a parlare di quella serata così folle fino a casa mia, dove Masha mi lasciò per poi tornare alla sua, dandoci appuntamento per uno dei giorni a seguire, ben sapendo come sarebbe andata a finire.
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(quelli volgari saranno subito cestinati)
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