Dopo una settimana di lavoro, finalmente era arrivato l’ weekend e io e Sara, ci eravamo prefissate una giornata tranquilla, senza nessuno tra i piedi, per pranzare insieme, fare un giro al centro commerciale e la sera pizza più film. Il mio ragazzo era partito presto con gli amici per seguire la sua squadra del cuore in trasferta, avrei avuto una giornata tutta per me, così la decisione di stare con Sara, che si era appena lasciata con il suo ragazzo, mi sembrava la scelta migliore… Alle 11 passo da lei a prenderla, un messaggio veloce e in un attimo, la vedo uscire dal portone si casa, scendo dalla macchina e le vado incontro. Il suo volto è triste, sembra perfino svogliata di uscire. Senza dirle nulla la abbraccio, lei si stringe nel mio abbraccio e scoppia a piangere. Niente male come inizio, pensai. Allora cercai di tranquillizzarla, “No, piccola, non fare così, basta piangere. Dai, fammi un bel sorriso che oggi io e te ci divertiamo”. Lei accennò un sorriso, mentre si asciugava le lacrime dalle guance e mi singhiozzò, “Si, scusami, hai ragione. Oggi ci dobbiamo divertire”. Finalmente sorridenti, salimmo in macchina e ci dirigemmo al ristorante dove avevo prenotato. Pranzetto a base di pesce, vino bianco e contorno di perché e per come la sua storia con Alessio fosse finita. Al che, al caffè, dopo averla fatta sfogare, le dissi, “non pensarci più ora, per oggi almeno, divertiamoci io e te. Mi prometti che per oggi non ci penserai più?” Dopo avermelo promesso, uscimmo dal ristorante e partimmo dritte per il centro commerciale…..
Dopo un’ora per negozi, non mi sembrava vero di vederla scherzare e sorridere. Ero felice anch’io. Girammo e rigirammo quei negozi per varie volte, ad un tratto Sara mi chiama con un vestitino molto carino tra le mani, chiedendomi, se, lo avesse provato, sarei stata sincera con lei su come le stava. Io le feci la faccia di chi ci pensa su un po’ e poi, sorridendo, le dissi di sì. Sara corse nel camerino, tirò la tendina e si mise a provare il vestito. Io da fuori, sorridevo ed ero finalmente felice per lei. Mi girai verso il camerino e da uno spazio aperto della tendina, la vidi mentre si spogliava. Mi sentii strana, ebbi come un brivido, non riuscivo a smettere di guardare…. Si infilò il vestito e usci, chiedendomi come le stava… “Ma ti sta un incanto addosso, l’unica cosa è che, magari, con un reggiseno adatto, poi ti sta da favola”. Sarà mi disse aspetta, tornò nel camerino, abbassò il vestito e si tolse il reggiseno… Vidi il suo seno nello specchio, sentii un senso di calore, ma che mi stava succedendo?
“Roberta? Roby cos’hai? Sei tutta rossa… Non ti senti bene?”
“Si, si scusami, è che mi è venuto un po’ caldo qui dentro. Ora il tuo vestito è perfetto.”
Non so cosa mi sia preso, ma quando ho visto il suo seno nudo, non ho capito più niente, spero non se ne sia accorta…. Anche dopo, in giro, il mio sguardo finiva sulla scollatura della sua maglietta. Era più forte di me….
Uscimmo dal centro commerciale, un po’ di aria mi avrebbe sicuramente fatto bene. Tornammo a casa di Sara, senza per fortuna parlare della situazione nel camerino. Una volta in casa, ci concedemmo un attimo di relax prima della seratina pizza più film.. Mi infilai i pantaloni della tuta e una maglietta mentre aspettavo che sarà tornasse dal bagno. Tornò con un paio di pantaloncini ed una maglietta bianca, senza reggiseno. Io ebbi ancora quella sensazione di caldo. “Ma spiegami una cosa, ma non è che per caso, sono io che ti faccio venire caldo? Mi chiese Sara sorridendo..
“Ma no, figurati, e per quale motivo?”
“Magari per questo? E mentre diceva queste parole, Sara si tolse letteralmente la maglietta restando a seno nudo, a mezzo metro da me…
Io rimasi di pietra .. Volevo sprofondare. Ma ero come ipnotizzata dal suo seno. La sola cosa che usci dalle mie labbra fu un Mah….
“Non te ne devi vergognare, anche a me è capitato qualche volta… Lasciato andare, avvicinati, toccami…”
“Sara, no aspetta, io….io… io non… A me piacciono gli uomini, non mi fraintendere, ma non c’è la farei con una donna…”
Ma Sara era già attaccata a me, prese le mie mani e le portò sui suoi seni….
Era una cosa nuova per me, stavo provando sensazioni mai provate prima e la cosa strana, è che mi piaceva. Sentivo tra le mani il calore del suo corpo, sentivo i suoi capezzoli sotto le dita…
“Lasciati andare Roby, ne hai bisogno e ne ho bisogno anch’io, non c’è niente di male. Ci conosciamo da anni e sappiamo entrambe di cos’ha bisogno une e di cosa ha bisogno l’altra. In questo momento, abbiamo bisogno di una cosa sola, entrambe, insieme….” E mi stampò un bacio con la lingua che mi fece venire i brividi. Io a questo punto, non mi potevo più nascondere o tirare indietro, ero troppo eccitata.
Sara mi tolse la maglietta e il reggiseno, iniziò ad accarezzarmi e poi si mise a succhiarmi i capezzoli, la sua lingua era come quella di un serpente, mentre con le mani infilate nella tuta mi stringeva le natiche. Io godevo tantissimo, era la prima volta con una donna ed ero in estasi. Spostò la sua mano destra tra le mie gambe, prima da sopra le mutandine, poi entrò nelle mutandine con la mano e con le dita iniziò a massaggiare il clitoride, dolcemente. Io ero una fontanella. La fermai, la presi per mano, la portai sul divano e le tolsi pantaloncini e mutandine. A mia volta, mi misi a succhiarle i capezzoli, mentre con la mano scendevo tra le sue gambe, scesi senza mai staccate la mia bocca dal suo corpo, fino ad arrivare all’ombelico, lo leccai fuori e dentro, guardai Sara, aveva gli occhi chiusi. Mi staccai e iniziai a baciare e a leccare l’interno delle sue cosce, mentre con la mano le massaggiavo le labbra. Salii con la lingua e iniziai a leccarla, Sara ebbe un gemito, io continuai baciando e leccando la sua vagina. Aveva un buon sapore. Succhiai dolcemente il suo clitoride, come se le stessi facendo un pompino e mentre lo facevo, la penetrai con due dita, delicatamente, fuori e dentro. Sara tramava e gemeva, io ero al settimo cielo.
Mi mise le mani sulle spalle, io alzai la testa, si divincolò e venne a baciarmi in bocca, poi mi ordinò di sdraiarmi, che ora era il mio turno….
Sentivo la sua lingua nella mia fessura bagnata, entrare e uscire, alternandosi alle dita, non so quante volte venni, ma ero quasi esausta. Ci dedicammo anche un 69 senza risparmiarci, ormai eravamo fuse una nel corpo dell’altra. Sara era fuori controllo e io la seguivo a ruota, mi fece alzare e mettere a pecorina sul divano, inizio a penetrarmi con le dita nella vagina, io godevo come una cagna, la pregavo di non smettere. Senza togliere la mano, iniziò a leccarmi il buchino, sentivo la sua lingua e la sua saliva passare sul mio buco del culetto, era strano, ma mi piaceva. Cambiò la mano che mi penetrava nella vagina e in un lampo, mi penetrò con un dito piano piano nel buchino dietro…. All’inizio sentii un po’ di male e di fastidio, ma poi mi rilassati e mi piacque. Stavo ricevendo una doppia penetrazione con le sue dita…. Non avrei mai detto che Sara era così porca. Io ormai non capivo più niente, le restitui il favore con la mia lingua e le mie dita e godemmo ancora per un po’. Finimmo abbracciate, esauste ma felici sul divano. Ci baciammo ancora a lungo prima di andare a fare una doccia insieme. Prima di quel giorno l’idea di fare l’amore con una donna non mi aveva mai sfiorato. Ma mi è piaciuto tantissimo e pensai che con Sara, la cosa non doveva finire li… infatti, decisi anche di dormire da Lei quella notte……
Sara e Roberta
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