Cornuto e dominato parte terza: colazione sotto il tavolo

Cornuto e dominato parte terza: colazione sotto il tavolo

Sabato mattina ore nove, cancello della casa di campagna del dott. Cosimi. Suono il campanello, al citofono risponde Gianni, l’autista tuttofare del dottore. “Ah, sei tu Licia? Vieni che il dottore ti aspetta”. In realtà io mi chiamerei Licio ma ormai, da qualche settimana, per gli abitanti e i visitatori vari della villetta sono diventata Licia, “assunta” dal dottore come cameriera durante i suoi weekends rurali. Il cancello automatico si apre, risalgo in auto e mi avvio lungo il viale alberato che porta alla villetta. Il dottore ha riservato una stanzetta tutta per me dove tengo i miei oggetti e soprattutto i vestitini sexy che lui ha comprato per me. Infermiera, soubrette, poliziotta, cameriera, ecc. secondo necessità. Mi spoglio dei vestiti da Licio e indosso l’abitino bianco e nero da servetta con sottogonna, il grembiulino, il gilet con i laccetti, un cerchietto con pizzo bianco e fiocco nero sulla parrucca di riccioli neri, calze bianche con fiocchettini sulle cosce e scarpine nere. Non indosso mutandine perché al dottore piace così ed io assecondo sempre i suoi desideri; ed eccomi “diventata” Licia. Busso alla porta del salone. “Avanti, vieni pure”. Entro. “Buon giorno dottore”. Lui mi guarda ammirato, “Ciao Licia, questo vestito da servetta ti sta proprio bene, sei molto arrapante!”. Ringrazio il dottore per il complimento. Gianni intanto si avvicina, mi abbraccia e mi bacia in bocca. Le sua mani sotto il vestitino mi accarezzano le chiappe, la schiena. Mi bacia sul collo. Il mio cazzetto, che a riposo è simile al mignolino di un bambino e in erezione non arriva a dieci centimetri, si sta rizzando. Il dottore tira fuori un dildo anale e la vaselina da un cassetto e li passa a Gianni. Mi appoggio alla scrivania mentre Gianni dietro di me alza il corto gonnellino, spalma un po’ di vaselina sul dildo e sul mio buco di culo e inserisce un dito per lubrificare bene anche l’interno del mio ano. Poi inserisce il dildo. Restando dietro di me, mi abbraccia e le sue mani sotto il vestitino mi accarezzano dappertutto, la pancia, il seno. Mi strizza i capezzoli. Sempre da dietro, con il dildo anale inserito nel culo, Gianni prende in mano il mio pisellino ormai completamente eretto. Adesso con una mano mi masturba e con l’altra mi accarezza le palle continuando a baciare il mio collo. “Come sei profumata, liscia e morbida…”. Non riesco più a trattenermi e vengo sul pavimento. Poi, da brava camerieriera ripulisco il tutto intanto che il mio pisellino si ammoscia e piano piano ridiventa piccino picciò. Qualcuno suona il campanello. Il dottore mi guarda e dice: “Saranno sicuramente Giorgio e Vittorio. Licia, potresti per favore andare a rispondere?”. Esco dal salone per andare ad accoglierte i nuovi arrivati seguìto da Gianni che mi spiega che Giorgio e Vittorio sono amici del dottore. Sono due fratelli, giovani imprenditori titolari di una piccola azienda metalmeccanica ereditata dal padre che fu amico di infanzia del dottore. A volte il sabato mattina vengono a trovare il dottore per parlare di affari e affini. Di solito, mentre conversano delle loro faccende, giocano a scopone nella saletta-biblioteca dove c’è un tavolo da gioco rotondo con relativo panno verde. E’ la prima volta che vengono da quando frequento la villetta e sono “diventata” Licia. Intanto loro hanno percorso il viale alberato. Apro la porta. “Buon giorno signori, il dottore vi sta aspettando nel salone… se volete accomodarvi…” Entrando mi squadrano dalla testa ai piedi con evidente curiosità. Vittorio trentenne o poco più. Giorgio, il più giovane, sui venticinque. Gianni, prima che apro la porta, mi dice che quest’ultimo viene soprannominato “il cavallo” ma non mi spiega perché… lo avrei scoperto da solo di li a poco! Dopo saluti e convenevoli vari il dottore indicandomi dice loro: “Questa è Licia la nostra nuova cameriera…”. Sorrido e faccio loro un grazioso inchino. Vittorio, il più grande mi guarda e dice: “Che bel ficotto, ma dove li trovi questi fiorellini?”. Gianni mi alza il gonnellino “Ragazzi questa è roba di prima qualità… guardate un po’…”. Ora il gonnellino lo tengo alzato io da sola e faccio una piroetta mostrando così le mie belle chiappe rotonde con dildo e il mio pisellino non più grande del mignolino di un bambino. I fratelli sembrano molto interessati. Vittorio non riesce a staccarmi gli occhi di dosso: “Mmm! Licia, hai proprio un corpicino da favola, complimenti!”. Non c’è che dire, sono proprio piaciuta a Vittorio. Poi aggiunge: “Non avevo mai visto un cazzettino così piccolo… il clitoride di mia moglie è sicuramente più grande!”. Anche Giorgio detto “il cavallo” mi guarda sorridendo ma non fa commenti. Forse è timido. “Bene, penso che possiamo avviarci in biblioteca per la partita di scopone. Intanto Licia potresti prepararci qualche panino e portarci anche delle bibite?”. “Vado subito dottore”. Mentre preparo la colazione per il dottore ed i suoi ospiti penso a Giorgio e al suo soprannome: “il cavallo”. Effettivamente loro sono due giovanottoni e Giorgio è il più massiccio. Sarà per quello che lo chiamano in quel modo… o forse sarà per la dotazione? Penso che probabilmente tra non molto lo scoprirò da sola! Busso alla porta con il vassoio in mano e qualcuno da dento la stanza mi dice di entrare. “Licia per favore servi quel che chiedono i signori…”. Mangiano, io verso da bere quello che mi chiedono. Poi Vittorio rivolgendosi al dottore: “Ma Licia non mangia, non fa colazione?”. “Hai ragione Vittorio, è giusto che anche lei abbia la sua colazione”, dice il dottore. “E Vedrai che colazine abbondante!” aggiunge Gianni sibillino. Poi il dottore mi fa: “Licia cara, se vuoi sotto al tavolo ci sono quattro cannoli alla crema tutti per te!”. “Grazie dottore, ai suoi ordini”. Il dottore è seduto di fronte a Gianni, alla sua sinistra è seduto Vittorio e alla sua destra Giorgio. “Comincia pure da me” mi fa il dottore. Sono sotto il tavolo. Apro la patta dei pantaloni del dottore e tiro fuori il suo cazzo. Lecco la sua cappella e quando comincia a crescere la prendo tutta in bocca. Nel frattempo con la mano destra accarezzo Vittorio sopra la patta. Capisco dal gonfiore che lui è veramente superdotato. Continuo a pompare il cazzo del dottore ma nel frattempo faccio uscire quello di Vittorio che anche se ancora non completamente eretto mi sembra un pisellone veramente fantastico. Mi viene da pensare che se Vittorio ha ‘sto pezzo di artiglieria figuriamoci suo fratello Giorgio che chiamano “il cavallo”. Intanto che lecco e pompo il cazzo del dottore sego quello del signor Vittorio che diventa sempre più grosso e duro. Un vero pezzo da novanta. Bello, ciccione, vergato da grosse venature, la cappellona turgida e liscia. Intanto il dottore viene nella mia bocca. Chiaramente ingoio tutto: è la mia colazione! Poi finalmete mi dedico al signor Vittorio. Prendo in mano l’arnese mentre lecco i testicoli, poi risalgo lungo l’asta ripassandola bene con la mia lingua. Fino alla cappella che prendo tutta nella mia bocca calda. Il signor Vittorio fa un mugolio di piacere. “Non c’è che dire, la tua nuova cameriera Licia è proprio una brava pompinara…” dice rivolgendosi al dottore. “Già, e non è la sua unica qualità…” risponde il dottore. Intanto ho cavato dalla patta anche il cazzo di Gianni che masturbo con delicatezza con la mano destra. Quindi il signor Vittorio gode nella mia bocca. Cinque o sei fiotti di sborra che ingoio con piacere. Mi giro a destra e mentre con la mano sinistra masturbo Gianni con l’altra mano slaccio la patta del signor Giorgio. Penso al cazzone che avrà… visto il soprannome. Invece, quando glielo tiro fuori rimango un po’ delusa… non che non sia un bel pisello, ma molto più piccolo di quello del fratello che ce l’ha veramente super! In compenso Giorgio ha due belle palle grandi e sode. Ciuccio il cazzo di uno e alternativamente masturbo quello dell’altro. Anche Gianni viene nella mia bocca contribuendo alla mia colazione. Infine mi dedico completamente a Giorgio. Lo spompino per bene mentre lui mugola di piacere. “Mmmm, dai così… sei bravissima”. Con la sua cappella in bocca accarezzo delicatamente le sue palle gonfie. Ad un certo punto mi prende la testa e comincia a scoparmi la bocca sempre più forte, sempre più velocemente, giù fino in fondo alla gola. “Dai puttanone, vedrai che adesso ti riempio per bene…”. Detto fatto comincia a sborrarmi in bocca una quantità di sperma esagerata. Ogni schizzo una bocconata di sborra in quantità spropositata che faccio fatica a contenere. Metto tutto il mio impegno per ingoiare questa sborrata che sembra non finire mai. Ora capisco il soprannome di Giorgio: “il cavallo”. Non era per la grandezza del suo pisello ma per l’enorme quantità di sperma che sgorgava dallo stesso. Dopo quasi una decina di fiotti carichi carichi finalmente Giorgio soddisfatto cava il suo cazzo dalla mia bocca sazia. “Spero che la colazione sia stata di tuo gradimento!” dice il dottore. “Non posso dire che non sia stata abbondante, complimenti al signor Giorgio. E’ stata una vera sorpresa!” rispondo. Poi Gianni mi dice: “Già, e vedrai che oggi pomeriggio ti abbiamo riservato un’altra grossa sorpresa…”.

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