Looners (feticismo con i palloni)

Looners (feticismo con i palloni)

Prefazione a Looners
Voglio dare delle personali motivazioni per aver scritto questi racconti sui looners dando uno sguardo ad un fenomeno di feticismo che attualmente coinvolge tantissime persone di tutte le parti del mondo che usano i palloni per fare sesso sia a livello di masturbazione solitaria e a livello di coppie etero e omo. La mia passione per i palloni durante gli anni, incominciò da ragazzino quando con mia mamma, nei vari supermercati Standa dopo gli acquisti che si facevano, venivano dati dei gettoni di sconto o dei palloni rossi, e mi trovavo ad invidiare i ragazzi che uscivano con i palloni, mentre mia mamma usciva con dei gettoni ! I palloncini che compravo con i soldi della ‘paghetta’ erano veramente piccoli e quelli del supermercato erano molto grossi ! Un giorno al Lido di Venezia dove abitavo c’era la mostra del cinema e un mio amico d’infanzia si fiondò nell’ingresso dell’Hotel perché aveva visto che stavano portando all’interno un grosso bouquet di palloni gonfiati ad elio che sarebbero serviti per addobbare la sala, ritornò con due palloni molto belli e me ne consegnò uno ! Era forse il primo pallone gonfiato ad elio che avevo tra le mani. Nel ritornare alla nostra spiaggia incontrammo un nostro amico in compagnia di una sua zia la quale ci disse: “belli i vostri palloni !” e con una mano toccò prima quello del mio amico e poi quello mio. Pensai in quel momento che ne afferrasse il filo e aprii la mano, non avevo legato al polso il pallone e questo salì in cielo velocemente. Rimanemmo a guardarlo salire e la zia del mio amico disse: “mi dispiace…te ne vado a prendere un altro ?!?” io: ”non importa, è colpa mia che non l’avevo legato al polso !!” . Li salutammo e ritornammo in capanna. Dopo una mezz’oretta la zia del mio amico ritornò portandomi un altro pallone e dicendomi che aveva faticato parecchio per farselo dare. L’accettai e la ringraziai, poi con il mio amico legammo i due palloni al filo di una canna da pesca e li facemmo volare in alto e quando arrivò l’ora di andare a casa li regalammo ad una mamma che aveva dei ragazzini più piccoli di noi. Un’altra volta con mamma, una vicina di casa e sua figlia più piccola andammo ad un supermercato e la bambina vide dei palloni con l’asticella di colore bianco e disse :”ne voglio uno” la mamma rispose: “li danno solo a chi fa degli acquisti e noi siamo venuti qui solo a guardare” (chissà perché nei supermercati negli anni 60 ‘regalavano’ i palloncini solo se compravi qualcosa ?!?) al che la bambina attaccò a frignare e una commessa gentile prese due palloni e ne diede uno a lei e uno a me. Quando ritornammo a casa, la mia amica, a differenza di me che tenevo alto il pallone, lo fece rimbalzare per terra e quando colpì una radice di un albero scoppiò rumorosamente. Lei si mise a piangere e siccome non riuscirono a consolarla in nessuna maniera mi chiesero di darle il mio. Lo feci a malincuore, ma vedendola felice con un altro palloncino che teneva alto e lo guardava come era bello, fui felice anche io ! Una settimana dopo m’invitò di sopra a casa sua e entrando nella sua cameretta mi mostrò qualcosa come 10 palloni uguali a quello che gli era scoppiato. Era riuscita a convincere sua mamma a ritornare al supermercato insieme a lei, fare delle spese e ottenere dalla stessa commessa un po’ di palloni ! Ci divertimmo un sacco, li facemmo volare, ne gonfiammo qualcuno di sgonfio senza farlo scoppiare e fui felice perché mi aveva ricompensato per averle regalato il mio. Ero senza saperlo looner da un sacco di tempo ed in seguito quando stetti in letto ammalato presi un palloncino lo gonfiai sotto le coperte fino a farlo arrivare in contatto con il mio pisello e mi stupii che anche ‘lui’ si fosse gonfiato e diventato duro , poi quando il pallone scoppiò ebbi la mia prima eiaculazione ! In seguito, andato ad abitare a Mestre e guardando spettacoli televisivi d’intrattenimento vidi sia nei balletti che nelle sigle finali degli spettacoli molti palloncini, anche gli adulti ci giocavano e si divertivano spesso a gonfiarli e farli scoppiare. Una trasmissione che apprezzavo molto era ‘Quelli della Domenica’ presentata da Raffaele Pisu con comici del calibro di Paolo Villaggio, Cochi e Renato ( http://it.wikiquote.org/wiki/Quelli_della_domenica ) .
Alla fine della trasmissione dal soffitto scendevano dei palloni, entravano i ragazzini del coro dell’Antoniano ed incominciavano a cantare “E’ tanto facile” giocando con i palloni ! Ce n’erano seminati su tutto il pavimento dello studio ed i ragazzi li facevano volare in alto e anche se la canzone proponeva di pungerne uno per farlo scoppiare non lo facevano, non era previsto dal filmato ! In altri programmi quali Giochi senza Frontiere, i palloni erano di casa; si faceva giocare una ragazza per squadra che all’interno di una gabbia ricolma di palloni, utilizzando solo mani e piedi doveva far scoppiare per prima delle sue avversarie tutti i palloni che c’erano dentro, o faceva a gara gonfiandoli con la bocca sempre per farli scoppiare prima delle avversarie. Inutile dire che in quei momenti, nel buio del salotto dove avevamo il televisore il pisello mi si drizzava e dovevo tenerlo a bada perché avrei voluto toccarlo e massaggiarlo tutto per raggiungere l’eiaculazione, ma non potevo perché i miei genitori se ne sarebbero accorti ! Un altro sceneggiato che ebbi l’occasione di vedere fu Serata al Gatto Nero regia di Mario Landi del 1977, dove alla fine della prima puntata una ballerina del locale si esibiva davanti al pubblico ricoperta di palloncini che un altro ballerino le faceva scoppiare ad uno ad uno sia con la sigaretta che con una pistola giocattolo per inscenare uno strip-tease. Si vedeva che era la stessa attrice in certi momenti a farli scoppiare con le mani nelle quali avrà avuto degli anelli appuntiti, ma lo spettacolo era decisamente bello ! Poi improvvisamente si accasciava a terra perché qualcuno tra il pubblico le aveva sparato per evitare che parlasse con la polizia…
La mia passione per i palloni rimaneva sempre limitata a vedere altre persone che li gonfiavano o li facevano scoppiare, ma quello che avevo provato quella volta gonfiandone uno dentro il mio letto non l’avevo ripetuta ! Un pomeriggio andando in un supermercato vidi che dietro un bancone c’erano dei palloni bianchi gonfiati e dotati di asticella, non c’era nessuno che mi guardasse, andai dietro il bancone, ne afferrai uno a caso, e avviandomi verso la scala mobile incominciai a sgonfiarlo, lo misi in tasca e gettai l’asticella in un cestino che era piazzato al lato della scala mobile. Mi batteva forte il cuore, mi ero comportato come un ladro, avevo il mio piccolo tesoro nella tasca dei pantaloni e non vedevo l’ora di ritornare a casa, di cenare, poi andare a letto aspettando che i miei genitori prendessero sonno e iniziare a gonfiare il mio bel pallone sotto le coperte. All’epoca avrò avuto si e no 13 anni e accarezzare quel pallone sgonfio, mettermelo in bocca, darci la prima gonfiata e sentire che il mio ‘lui’ diventava duro man mano che lo gonfiavo era una sensazione unica, poi il fiato caldo andava a riscaldare le pareti del pallone e quando arrivò in contatto con la punta e il prepuzio del pisello quel calore si trasmise a tutto il mio corpo, smisi di gonfiare e incominciai a muovere su e giù il pallone su tutta la superficie del pisello fino a quando ‘venni’ !! Il calore che proveniva dal pallone passava al mio pisello e poi si espandeva in tutto il corpo nel momento dell’orgasmo, che bellissima sensazione ! Sgonfiai il pallone, lo riposi in un cassetto e lo conservai per altre sere di ‘amore solitario’, purtroppo una sera nel gonfiarlo siccome la saliva ne aveva ‘incollato’ la superficie fece un flop e si ruppe ! Delusione completa : avevo perso il mio ‘compagno’ di giochi notturni di autoerotismo ! Continuai così a guardare di volta in volta programmi televisivi dove c’erano palloni e osservare se le ragazze che vedevo in giro avevano un rapporto diverso dal mio con i palloni. Cominciavo infatti ad interessarmi per una pulsione sessuale normale alla mia età, all’altro sesso. Nella mia compagnia di piazza Ferretto a Mestre c’erano due ragazze carine con le quali un mio amico aveva un rapporto molto più disinvolto di quello che avevo io che ero molto timido ed imbranato nei loro confronti. Un giorno ci demmo appuntamento vicino alla torre, ma prima di arrivare ad incontrarle passammo al supermercato dove io avevo ‘rubato’ il pallone bianco e lui con molta disinvoltura si fece dare da una commessa due bei palloni, questa volta di colore rosso e andammo all’incontro con le ragazze. Quando il mio amico consegnò alle ragazze i due palloni, vidi nei loro visi stamparsi un sorriso, poi in gesto di gratitudine lo baciarono sulle guance e pensai : “perché non l’ho fatto io..?” . Le due ragazze stavano in contemplazione dei loro palloni e si provocavano, l’una con l’altra: “il mio è più grosso del tuo” e l’altra di rimando :”non è vero il mio è più grosso del tuo…”. Speravo che li slegassero dall’asticella e iniziassero a gonfiarli per dimostrare quale era più grosso dell’altro fino a quando uno sarebbe scoppiato. Era un gioco che facevo da piccolo con un compagno di classe ed era molto eccitante perché non si poteva mai prevedere quale pallone poteva scoppiare per primo. Invece le due ragazze risero e quando il mio amico disse: “non litigate fra di voi, altrimenti farò scoppiare io i vostri bei palloni !” Le ragazze nascosero alla sua vista i palloni mettendoli dietro la schiena e una di loro disse :”Stefano, no non farlo, sono così belli, andiamo a prenderci un gelato, poi ci accompagni a casa, va bene ?” Ci avviammo alla gelateria e una di loro offrì il gelato al mio amico, mentre il sottoscritto se lo pagò da solo; le ragazze avevano occhi solo per i loro palloni e per Stefano mentre io ‘reggevo il moccolo’. Poi quando ci salutammo, lo vidi andare via a braccetto con le amiche e ritornai a casa triste. Alla sera mi misi sotto le coperte, immaginai quelle due ragazzine che gonfiavano i loro palloni e mi toccai il pisello fino a raggiungere l’orgasmo, non sarebbe stata la stessa cosa vederle gonfiare dal vivo, ma la speranza che un giorno sarebbe accaduto era nei miei sogni ! In giorni successivi, nel supermercato vidi un commesso che preso un pallone, si avvicinò ad una commessa e anche se lei gli diceva “no, non farlo…!”, l’abbracciò tenendo il pallone in mezzo loro, facendolo scoppiare per poi darle un bacio. Lei all’inizio cacciò un urletto, poi rise di gusto e il bacio fu veramente dolce ! Anche le ragazze come me si divertivano con i palloni ! Poi in un film di Mario Camerini del 1939 c’erano due commesse che pigliavano al volo un pallone scappato di mano ad un cliente e ridevano felici ma poi dovevano lasciarlo andare perché una loro collega di grado superiore le aveva sorprese a far ‘niente’ e la loro delusione era enorme !! Un’altra volta vidi due ragazze passare lateralmente ad un grappolo di palloni gonfiati ad elio, fermarsi, immergere le loro teste all’interno e con le mani farli ondeggiare. Un giorno che ero in compagnia di una amica in un posto dove vendevano prodotti per campeggio per una vendita promozionale, uscì da un capannone un tizio che aveva un grappolo enorme di palloni gonfiati ad elio. Subito i ragazzini con i genitori si fiondarono a richiederli e anche la ragazza che era con me disse :”me ne prendi uno ?”, non feci tempo ad avvicinarmi al tizio, che tutti quelli del grappolo erano stati dati ai ragazzini e rimasi deluso…chiesi se ne portava un altro e mi disse che ci sarebbero voluti almeno 20 minuti, ritornai dalla ragazza e mi disse: “non importa..” ma lo disse a malincuore e pensai che se un giorno avessi avuto l’occasione di avere una ragazza a cui volevo bene, le avrei regalato un pallone ! In seguito ebbi l’occasione di vedere alla televisione un film di Marco Ferreri che s’intitolava Oggi, Domani, Dopodomani e il primo episodio che vedeva protagonisti Marcello Mastroianni e Catherine Spaak dove Mastroianni proprietario di una fabbrica produttrice di caramelle, dopo aver incontrato un commesso viaggiatore che gli proponeva di inserire nelle confezioni che vendeva, un palloncino, si poneva il problema di sapere fino a quanto se ne poteva gonfiare uno prima che scoppiasse. La fidanzata arrivando a casa sua vede che ha messo in frigorifero dei palloni e dopo averlo rimproverato di essere un maniaco, di non sopportare il suo cane San Bernardo, si siede su una poltrona e si fa togliere gli stivali mentre gonfia con fatica un pallone. Marcello le dice che non sa farlo e le mostra come si gonfia inserendolo all’interno della sua maglietta e simulando che lei sia incinta. Lei lo osserva perplessa, poi lui le chiede di fare uno spogliarello e nel frattempo gonfia il pallone, lei gli rimarca che non le presta attenzione e lui le ribatte che con la bocca gonfia e con gli occhi guarda, ma lei si riveste e gli si avvicina per togliergli di bocca il pallone. Nel film originario che per volontà del produttore era stato ridotto ad un episodio breve, lui si lascia togliere il pallone di bocca, mentre nel film prodotto autonomamente da Marco Ferreri, lui si mette a gonfiarlo davanti a lei che ha paura dello scoppio che puntualmente avviene. Lui ci rimane male e lei lo schernisce dicendogli che sembra un bambino mentre lui dice :”credevo si gonfiasse molto di più !” poi lei lo bacia e si dirigono tutti e due in vasca da bagno dove ricoperti di schiuma lui si diverte a giocare con un altro pallone cercando di spingerlo sott’acqua mentre lei lo bagna su un orecchio facendolo arrabbiare perché aveva sofferto di otite. Una volta terminato il bagno lui si mette una vestaglia e la porta in camera da letto e lei scocciata di vedergli in mano il pallone, lo provoca spogliandosi davanti alla finestra dalla quale si vedevano al buio degli operai intenti a lavorare. Marcello le dice che potrebbero denunciarla e lei gli viene accanto dentro il letto di malavoglia. Lui capisce di dover sacrificare il suo pallone perché capisce che lei vuole tutta la sua attenzione per fare l’amore con lui ed incomincia a gonfiarlo al massimo fino a farlo scoppiare !! Purtroppo continua a rimuginare sul problema di quanto si può gonfiare un pallone prima che scoppi, e incomincia ad andare in giro a disturbare prima un suo vicino di casa ‘bohemien’ poi un ingegnere suo amico e finisce ad una festa psichedelica in una discoteca dove dei ragazzi si divertono con dei grossi palloni gonfiati ad elio. Lì parla con una ragazza che si diverte a gonfiare un pallone uguale al suo accorgendosi che quello della ragazza diventa più grosso di quello che ha lui, venendo classificato dalle amiche e dagli amici di lei come un ‘maniaco sessuale’ . Poi stressato da questo incontro e ricordandosi che ha una fidanzata che lo aspetta a casa, entra in un negozio di gastronomia e fa acquisti per la cena e ritorna a casa dove trova la ragazza incavolata a morte con la quale si scusa e le promette di non essere più interessato ai palloni ! Però mentre la fidanzata sta preparando il tavolo per la cena si mette a gonfiare un pallone e persevera per capire quanta aria può entrare nel pallone prima di scoppiare. La ragazza lo osserva mentre sta fumando una sigaretta, gli si siede accanto e ad un certo punto con quella, gridandogli basta, glielo fa scoppiare. Lui va su tutte le furie, l’accusa di non capire il suo problema, che era intenzionata per vendicarsi del ritardo, di farglielo scoppiare e lei gli dice che è pazzo ! Lui la scaccia via in malo modo e inizia a mangiare da solo in compagnia del suo cane e di un altro pallone, poi slega il pallone e incomincia a gonfiarlo cercando di farlo diventare più grande possibile, ma quando improvvisamente scoppia si rende conto di aver fallito il suo obiettivo e si lancia dalla finestra. Il film aveva essenzialmente un contenuto morale il regista Marco Ferreri voleva criticare una determinata classe borghese capitalista che pur avendo raggiunto tutti gli obiettivi di successo e di ricchezza, si poneva dei problemi impossibili da risolvere, dimenticava i rapporti umani per risolvere quelli materiali e alla fine non gli restava che il suicidio ! Io nel vedere quel film mi immaginai di cambiarne la sceneggiatura, mi sarebbe piaciuto che Marcello non si domandasse quanto i palloni si potessero gonfiare, si mettesse a giocare con la sua ragazza a ‘il mio è più grosso del tuo’, la coccolasse prima di fare l’amore e magari insieme si mettessero a gonfiare tanti palloncini come sognavo di fare io quando avessi trovato la ragazza giusta d’amare ! In seguito verso la fine degli anni 70 incominciai a fare l’arbitro di pallavolo e incominciai a perdere un po’ della timidezza che mi aveva bloccato nei rapporti con le donne. Avevo già conosciuto una ragazza più grande di me con la quale avevo incominciato a fare ‘petting’ all’interno della sua 500, ma anche se riuscivo a darle piacere, lei non riusciva a darlo a me, aveva un carattere ombroso, di poche parole e fisicamente non aveva quelle curve che eccitano tanto noi maschietti perché la prima volta che ci trovammo a letto non riuscii ad avere un rapporto completo !! Sai che frustrazione, non riuscire ad avere il mio primo rapporto con una donna. La nostra amicizia andò avanti stancamente per almeno un anno, ma poi io incominciai a darle buca, non andare più agli appuntamenti e il nostro rapporto terminò senza risentimenti e senza rancori. Un giorno in federazione della Fipav dove consegnavo i referti arbitrali relativi alle partite di pallavolo che avevo arbitrato, incontrai una ragazza che aveva sostituito l’anziano signore che li raccoglieva e registrava. Iniziai a chiacchierare con lei accorgendomi che aveva un carattere solare, che si poteva parlare di sport, di politica, di musica e di cinema. Un giorno presi coraggio e le chiesi se sarebbe venuta con me ad ascoltare un concerto di musiche medioevali suonate col liuto, ma lei mi disse di no, allora provai con il ‘classico’ pomeriggio al cinema ! Era il 1979 e andammo insieme a vedere Moonraker un film su James Bond interpretato da Roger Moore ed ambientato per un po’ di scene a Venezia e piacque a tutti e due, poi ricordo che andammo a mangiare un toast in un bar e l’accompagnai al convitto di suore nel quale aveva alloggio (era romana e lavorava a Venezia nelle Ferrovie come ragioniera) . Non ricordo se quella volta le diedi il mio primo bacio, ma da quella data incominciammo a frequentarci assiduamente. L’ultimo giorno martedì grasso del 1981 in Piazza S. Marco a Venezia, ci fu il volo della ‘Colombina’ che per chi non lo sapesse era una sagoma a forma di colomba che partiva dal campanile e andava verso il palazzo Ducale, si fermava a metà corsa, si apriva uno sportello sulla sua pancia e scendevano per buon augurio dei coriandoli sulla folla, io stavo assieme alla mia amica a guardarne la discesa, quando mi accorsi che dal Balcone del palazzo Ducale venivano lanciati sciolti tantissimi palloncini. Dissi all’amica che sarei andato a prenderne uno e corsi insieme a tanti altri verso il balcone. Arrivato al di sotto, dopo due tentativi non riusciti, ne presi uno grosso di colore giallo, cercai di divincolarmi dal gruppo che premeva dietro le mie spalle e mentre stavo per raggiungere il sottoportico il mio pallone scoppiò, mi girai e vidi un tizio vestito in maschera che con la punta di una margherita gigante l’aveva colpito, potete immaginare la mia profonda delusione, cercai di prenderne un altro, ma le persone che mi stavano dietro mi spinsero verso il sottoportico ! Per mia fortuna anche due palloni caddero dentro al sottoportico dove c’era un ragazzo ed una ragazza che si stavano baciando senza badare a quello che succedeva, ne presi uno mentre la ragazza ne prese un altro e mi allontanai dal gruppo ritornando nel posto dove avevo lasciato la mia amica. Nel frattempo tutti quelli che avevano assistito al ‘drop’ avevano incominciato a fare scoppiare sotto i loro piedi tutti i palloni e pensai : “che peccato, erano così belli ed era possibile con uno di essi farci tanti ‘giochetti erotici’ …” Mi guardai in giro tra la folla ma non riuscii a trovare immediatamente la mia amica e provai un senso d’angoscia. Quando finalmente la vidi, le andai incontro, le mostrai il pallone, ci abbracciammo e iniziando a baciarci lo feci aderire alle nostre guance. Fu bellissimo, anche perché il bacio durò a lungo, poi quando ci staccammo, le consegnai il pallone che era di colore rosso ma molto più piccolo di quello che lo ‘stronzo’ alle mie spalle aveva fatto scoppiare, disse :”grazie, è bellissimo” e mi dette un altro bacio ! Restammo abbracciati a guardare verso il balcone da dove venivano lanciati gli ultimi palloni e sentire gli scoppi che facevano quando capitavano sotto i piedi della gente che ci stava sotto. Quando anche l’ultimo fu scoppiato restammo abbracciati a baciarci e non ci accorgemmo che un tizio si avvicinò al nostro pallone e con uno spillo lo fece scoppiare ! Quanto ci rimanemmo male, avevo fatto una fatica enorme per prenderlo e quel disgraziato l’aveva scoppiato …
Da quel giorno incominciammo a frequentarci assiduamente e andai a condividere con lei e una sua collega un miniappartamento a Mestre che frequentavo dal Venerdì alla Domenica in quanto la sua amica partiva per Senigallia in famiglia ritornando la sera della Domenica. Quelle volte assieme facevamo l’amore ed eravamo felici, io pensavo però sempre a quel pallone in piazza San Marco e un giorno entrai in un negozio di giocattoli che esponeva un cestino ricolmo di palloni colorati, ne comprai una decina e arrivai da lei con l’intenzione di proporle un’esperienza nuova: gonfiarne qualcuno assieme prima di fare l’amore. Sarà stato una forma di vergogna ma quei palloni rimasero chiusi nella mia borsa per almeno due settimane e quel giorno che presi il coraggio a due mani, portai a letto il sacchetto e glieli mostrai avevo il cuore che mi batteva forte forte ! Cosa avrebbe detto o avrebbe fatto ? Mi avrebbe preso in giro considerandomi un immaturo o peggio ancora un perverso ? Si sarebbe rifiutata di fare un’esperienza nuova ? Sarà che a volte sono solo falsi problemi che ci creiamo noi maschi nel sperimentare giochi sessuali con le nostre compagne di vita, perché molte di loro leggono volentieri libri che ne parlano, riviste che danno suggerimenti pratici per ‘ravvivare’ un rapporto e hanno la mente più sgombra della nostra e aperta a nuove esperienze ! Non so cosa le dissi riguardo i palloni, ma non fui preso in giro, ci sedemmo sul letto ed iniziammo a gonfiarne uno a testa, poi a fare l’amore e vi giuro, fu veramente bellissimo ! Da quel giorno ogni volta che facevamo sesso, gonfiavamo assieme dei palloni e le mie esperienze più appaganti, descritte nei racconti scritti e vissuti dai miei protagonisti, sono quelle del sesso orale, perché quando la mia ragazza avvolgeva il mio ‘lui’ tra le sue labbra e io gonfiavo un pallone, mi sembrava di essere un corpo unico con esso e speravo ‘scoppiassero’ assieme ! Altre belle esperienze erano quelle dove utilizzavamo i palloni, io per massaggiarle i seni e lei il mio pisello. Mi piaceva da matti sentirla sospirare e io avere due palloni gonfi legati con l’elastico alla base del pisello che veniva raggiunto dalle vibrazioni provocate con le sue mani sulla loro superficie. Altra bella sensazione è quella che provavo mentre facevo l’amore nella posizione del missionario mentre lei mi strofinava sulla schiena e sulle spalle un pallone, mi provocava delle vampate di calore su tutto il corpo e l’orgasmo veniva raddoppiato ! Una volta mentre stavamo facendo l’amore e io gonfiavo al massimo un pallone fu lei a dirmi quasi me l’avesse letto nel pensiero :”amore, fallo scoppiare per me !” Io incominciai a soffiarci dentro aria a più non posso, ma quel pallone era veramente ‘tosto’ : l’avevo gonfiato fino al collo e rischiava di sfuggirmi dalle labbra, allora prima che sopraggiungesse l’orgasmo lo afferrai con le due mani e con tutta la forza che potevo lo strizzai fino a farlo scoppiare con un botto potentissimo. Siccome la testa di Lei stava abbastanza vicina alla mia disse :”è stato fortissimo, nelle orecchie mi risuona ancora il suo scoppio, comunque è stato bellissimo !” Un’altra volta la mia ragazza gonfiava un pallone mentre io le stavo alle spalle e la penetravo sentendola mia, era una posizione che mi permetteva di accarezzarle il seno e di sussurrarle parole dolci all’orecchio. Il pallone stava diventando veramente grosso e io stavo per raggiungere l’orgasmo, le dissi: “amore gonfialo fino a farlo scoppiare, ti prego !” Lei non se lo fece ripetere due volte e quando spinsi dentro di lei raggiungendo l’orgasmo, con un’ultima gonfiata potente lo fece scoppiare ! Ricordo volentieri quei giorni passati insieme a lei, perché la nostra vita sessuale e il nostro rapporto si stava consolidando preludendo ad un matrimonio, si usciva a correre per fare footing e al pomeriggio si faceva sesso e non mancava mai qualche pallone da gonfiare assieme !
In seguito andammo ad abitare vicino alla stazione di Mestre, io nel 1982 iniziai a lavorare nelle ferrovie dello stato a Venezia e nel 1983 ci sposammo a Roma. Nella casa dove andammo ad abitare iniziai ad appassionarmi a quello che in futuro sarebbe diventato Internet ! Mi era sempre piaciuto fare lavoretti di elettronica e quando vennero immessi nel mercato i primi computer iniziai ad usarli. Ricordo con ‘affetto’ il primo pc comprato in società con un amico : lo zx 80, poi il Vic 20, il Commodore 64, l’amiga 1000, il 2000. Con quest’ultimo iniziai a fare delle sperimentazioni con i primi modem in commercio e a collegarmi ad una banca dati che era il principio su cui si basava Internet: la condivisione di testi, di immagini tra due computer. I modem all’inizio erano lenti, il trasferimento di file durava anche ore e bisognava tenere la linea telefonica impegnata senza poter ricevere o fare telefonate, se ci ripenso ora mi vengono i brividi…Poi improvvisamente nacque Internet ! Mi ricordo perfettamente il mio primo provider : era Iol.it ed era il 94, mia figlia aveva 11 anni e navigando in Internet mi si apriva un mondo nuovo !
All’inizio trovai siti scritti in inglese dove qualcuno metteva delle storie looner abbastanza interessanti e per me molto sexy, poi man mano che Internet si sviluppava arrivarono dei siti dove delle modelle si esibivano nel gonfiare e far scoppiare palloni nelle maniere più varie. Io e Nicoletta eravamo già sposati, nel fare sesso usavamo dei palloni e io ne trovavo grossa soddisfazione. Poi un giorno mi disse che era incinta, io pensai: abbiamo finito di fare sesso a livello ludico ! In effetti quando nacque mia figlia Roberta non si gonfiarono più palloni, perchè si aveva paura che la bambina si potesse svegliare per uno scoppio..io mi gettai a capofitto in Internet dove potevo sviluppare e alimentare le mie fantasie sessuali e qualche volta masturbarmi utilizzando i palloni quando mia moglie era via e la ragazzina era con la Baby-sitter. Poi un bel giorno scoprii di essere diabetico, mi accorsi che non potevo più soddisfare sessualmente mia moglie come una volta, e i filmetti looner che scaricavo compensavano questo mio problema. Non che mia moglie non avesse provato ad aiutarmi; il sesso orale che riusciva a praticarmi era eccezionale….continua !

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