lOONER 5 Michela e Mario

lOONER 5 Michela e Mario

Michela e Mario
Eravamo distesi nel letto in quello stato di grazia che pervade due innamorati che si erano fatti delle coccole ! Michela aveva acceso due candele profumate ai lati del letto e affinché i nostri palloni non andassero in contatto e scoppiassero, le aveva racchiuse dentro due lanterne. La luce che emettevano illuminava il suo volto e i palloni che aveva legato ai suoi codini le davano un colorito rosso fuoco che la faceva sembrare una diavoletta. Ogni tanto mi baciava e prendendo un pallone mi accarezzava il pisello cercando di eccitarmi. Ero decisamente stanco per la giornata intensa che avevo avuto, ma stavo al suo gioco! Ad un certo punto le dissi: “amore devo confessarti una cosa, sperando di non farti arrabbiare!” lei mi guardò con una faccia strana e disse:” dimmi pure, anche se immagino quello che avrai da dirmi!”. Io: “Conosci Marina e oggi hai conosciuto anche Gianni, ieri ci avete mandato dei messaggi sui nostri cellulari allegandoci le vostre foto e facendoci capire che avevate scoperto il nostro ‘segreto’! Immagino che siate andate sia nella pagina di facebook di Gianni e visitato il nostro sito ‘Mario & Gianni looners’. Vi sarete accorte che non abbiamo inserito in quel sito e in facebook alcuna immagine sexy o volgare vostra, riservandoci di parlarne e di discuterne con voi prima di fare qualcosa che vi possa dispiacere! Era da tempo che io e lui pensavamo di creare un sito ‘looner’ di qualità e farvi delle foto con lo scopo di farvi delle riprese che fossero qualcosa di spontaneo e non artefatto ! Non avremmo mai messo in rete delle riprese di noi che facevamo sesso, perché la nostra intimità e la nostra privacy viene innanzi tutto, ma qualche foto e qualche ripresa dove tu da sola o in mia compagnia gonfiamo e facciamo scoppiare palloni, pensavo di poterle mettere!”. Michela mi sorprese dicendo “Si, perché no? Forse anche la mia amica sarà d’accordo, perché anche noi abbiamo prodotto dei filmati niente male sull’argomento e poi quando ne parleremo assieme tutti e 4 vedrai che verrà fuori un bel progetto di sito!” Rimasi stupito da quello che mi disse perché pensavo che si arrabbiasse di brutto, mi dicesse di uscire da casa sua e di non farmi più vedere. Continuò dicendo:” Vedi Mario, da quella volta che venni a casa tua, mi trattasti come tua amica del cuore a cui dedicare un po’ del tuo tempo libero aiutandomi con i compiti di scuola per poi ricompensarmi regalandomi alcuni dei tuoi palloni, mi è rimasto un bel ricordo di te. Adesso che siamo molto più che amici e ti sei confidato spontaneamente del tuo progetto, posso perdonarti per non avermelo detto prima di farmi le foto e i filmati. Quello che non potrei mai perdonarti è un tuo ‘tradimento’ !! Non ti preoccupare, adesso fammi compagnia a gonfiare un pallone”. Mi allungò uno dei miei preferiti, stirò il suo, mordicchiò l’imboccatura con i denti, se lo passò sulla faccia e poi incominciò a gonfiarlo dicendomi:” riuscirò a farlo diventare più grosso del tuo, vuoi vedere!”. “Non ci credo, io sono il migliore e ti batterò di sicuro!”. Iniziai anch’io gonfiando con vigore. però Michela con la mano che non teneva il pallone incominciò ad afferrare il pisello che era diventato di nuovo duro e a muoverlo su e giù per farmi una sega. Io dissi: “ Sei sleale, tu riesci a gonfiare bene il tuo pallone ed io, se muovi la mano sul mio pisello, perdo la concentrazione!”. Lei: “ti ricordi quando a casa tua mi dicevi ‘il mio è più grosso del tuo’, io per batterti gonfiavo il pallone al massimo e quando improvvisamente mi scoppiava in bocca tu mi prendevi in giro dicendo: ”adesso è il mio più grosso del tuo!” ora gonfiarò di proposito il mio pallone fino a farlo scoppiare prima che il tuo ‘scoppi’!”. Lei riuscì a gonfiare il suo pallone ma alla fine le sfuggì di bocca e anch’io non ci riuscii col ‘mio’. Ad un certo punto si fermò, ne gonfiò un altro e mi disse di chiuderlo facendogli un nodo, appena fatto, prese anche il mio e finì di gonfiarlo per poi annodarlo e darmelo in mano insieme all’altro. Soddisfatta e sempre accarezzando il mio pisello che era diventato sempre più duro mi sussurrò nell’orecchio:” hai visto che quando voglio sono brava a gonfiarli al massimo senza farli scoppiare? Però adesso voglio far scoppiare qualcos’altro!” Avvicinò le sue labbra al mio ‘Lui’, soffiò un po’ di aria calda sulla sua punta, canticchiò “è tanto facile, non è difficile, prendilo come ti capita, gonfialo e dopo…” affondò le sue labbra calde sul mio pisello e si mise in posizione tale per cui la mia bocca si trovò di fronte alla sua ‘Lei’. Con i due palloni che tenevo in mano incominciai ad accarezzarle il fondoschiena e a leccarle la pisella mentre lei ‘gonfiava’ con amore il mio! Per noi ‘Loonerini’ il sesso orale praticato dalla nostra ragazza ci fa sentire il pisello fra le labbra simile ad un pallone pronto a scoppiare da un momento all’altro, la sua dimensione cresce a dismisura e poi improvvisamente c’è un’esplosione che ci scuote fino alla testa e ci fa impazzire. Non so se per Michela fosse lo stesso, ma baciandole e leccandole la sua ‘Lei’ sentii che il suo corpo vibrava tutto, ed improvvisamente dalla sua pisella uscì un liquido dal sapore dolciastro che mi riempì la bocca. Senza saperlo le avevo fatto avere una eiaculazione femminile. Eravamo tutti due scossi da fremiti e i nostri corpi erano bollenti. Dopo aver passato alcuni minuti nella posizione 69, ci ritrovammo faccia a faccia a baciarci con una dolcezza unica. Sentivo i suoi seni con i capezzoli dritti premere sui miei, assaporavo dalla sua bocca un gusto familiare e con i due palloni che avevo ancora in mano le accarezzavo la schiena. Michela guardandomi negli occhi fu la prima a parlare:” se questo è un sogno, ti prego di non svegliarmi, è stato bellissimo è come aver avuto un orgasmo al cubo!” “Anche per me è stato lo stesso, mi è sembrato di essere gonfiato come un pallone al massimo e poi scoppiare di gioia ! ““davvero è questo che senti quando il tuo Lui è dentro nella mia bocca, adesso mi spiego come, quando vedi una ragazza che gonfia un pallone, il tuo Lui diventa improvvisamente grosso: t’immagini che il pallone sia il tuo pisello e che la ragazza te lo stia gonfiando!” “Si, fino adesso è stato così, perché non avevo ancora avuto un rapporto sessuale con una ragazza, ma adesso che con te ho fatto l’amore, vedere da solo dei film pornografici o masturbarmi con un pallone non sarà più la stessa cosa!” “Ti devo dire una cosa riguardo il mio rapporto feticista con i palloni: quando mia mamma era incinta di mio fratello, mi divertivo un mondo a gonfiare un pallone, chiuderlo, metterlo dentro la mia maglia e far finta di essere incinta anch’io. Poi mi presentavo davanti a mia madre che aveva il pancione e le dicevo: la mia pancia è più grossa della tua! “Lei rideva e mi rispondeva: “la mia fra qualche mese sarà più grossa della tua e da essa verrà fuori un bel bambino, dalla tua potrà venire fuori soltanto aria!” detto questo, siccome stava cucendo qualcosa per il mio futuro fratellino, con l’ago pungeva e faceva scoppiare il mio pallone! Io restavo un po’ sorpresa del suo comportamento e facevo un faccino triste, quasi sul punto di piangere e mia mamma per consolarmi, andava in camera sua, prendeva dal comodino due palloni, me ne dava uno e incominciava a gonfiare il suo, dicendomi :”per farmi perdonare di averti fatto scoppiare il tuo bel pallone te ne gonfierò uno io, a patto che tu mi faccia compagnia e mi dica quando devo fermarmi nel gonfiare, non sono ancora esperta come sei tu e se lo gonfio troppo posso farlo scoppiare !” Io iniziavo lentamente e guardavo la mamma che gonfiava il suo pallone, aveva uno sguardo dolce e ogni tanto passava la sua mano sul pancione. Arrivata a gonfiarlo quasi a metà mi disse di mettere la mia mano a contatto con la sua pancia e sentendo che mio fratello stava scalciando e si muoveva all’interno dissi: “forse ha paura che gonfiandoli li facciamo scoppiare ed è nervoso per questo!” e mia mamma: “forse non vede l’ora di uscire da qui per poter giocare con noi con i nostri palloni! Non ti preoccupare, stiamo tutte due attente a non farli scoppiare, così non si spaventerà!” Li gonfiammo tutti due senza avere ‘incidenti’, mamma legò il suo, io il mio poi mi alzò la maglietta, mise il suo pallone all’interno e mi disse: “adesso sei anche tu come me incinta, però vedrai che quando lo sarai veramente sarà molto più bello che esserlo per finta. Adesso ritorna in camera tua a terminare i compiti e smetti per un po’ di giocare coi palloni, riprenderemo domani…” “si mamma sei un tesoro e ti perdono di aver fatto scoppiare il mio…” Le diedi un bacio sulla guancia e uno sulla pancia e con il mio pallone in mano ritornai in camera mia tutta felice! Era l’alba, dopo questa chiacchierata con Mario mi venne voglia di fumare; raccolsi il pacchetto di sigarette dal comodino, l’accendino, ma il mio ragazzo disse: “non mi piace vederti far scoppiare i palloni con la sigaretta e oltretutto a mio parere fumi troppo, mettile via, ti passo io qualcosa di appuntito ! Farai scoppiare i palloni come lo fa una ragazza dei miei video, con uno spillo !” Lui mi consegnò una puntina da disegno, prese il telecomando del mio stereo, premette il play e partì ‘E’ tanto facile’ e quando arrivò il brano “prendilo come ti capita, gonfialo e dopo pungilo” fece volare in alto i due palloni che avevamo gonfiato assieme ed entrambi quando ricaddero colpiti da noi fecero “bum bum.”. Ci guardammo negli occhi, e all’unisono dicemmo rivolti a tutti gli altri palloni che avevo distribuito per terra: “adesso tocca a voi scoppiare!”. Uno alla volta i nostri dodici palloni rimasti scoppiarono, nelle maniere diverse: Mario ne lanciò uno verso di me e io uno verso di lui e li colpimmo al volo, altri li facemmo scoppiare con la puntina in bocca e quando anche l’ultimo scoppiò, ci ritrovammo stretti a baciarci mentre gli sussurravo in un orecchio:” mi sembra giusto che siano scoppiati anche loro dopo che siamo ‘scoppiati’ noi!” “Si Michela, ma se non sbaglio dovresti averne ancora parecchi nella busta che ti ho regalato e quando vorremmo gonfiarli assieme sarà una gioia per entrambi!” “Si amore, gonfiarli insieme a te sarà bellissimo!” “Adesso riposiamoci almeno fino alle 8 poi chiamerò con il cellulare Gianni, inviteremo lui e Marina a fare colazione qui da te, hai caffè e latte per tutti?” “Si – dissi io – e in frigorifero delle brioches congelate che col microonde saranno pronte in un attimo!”. Restammo abbracciati in letto accarezzandoci e baciandoci a vicenda. Io le accarezzavo i seni, le mordicchiavo i lobi degli orecchi e le sussurravo nell’orecchio:” prendilo come ti capita, gonfialo e dopo…” Lei rideva e continuava…” pungilo e lui fa buuum buuum bum bum !”, poi incominciava a baciarmi il collo , la bocca, scendendo a mordicchiarmi i capezzoli, leccando l’ombelico per poi avvicinarsi alla punta del pisello, che cominciava a diventare duro al suo tatto ! Sbucò la sua testa dalle coperte ed esclamò: “amore mio, posso gonfiarlo al massimo e farlo scoppiare con la mia bocca?” “No -dissi subito- voglio che scoppiamo assieme nella tua passerina!” “Ok –disse lei- che posizione prendiamo?” “Se ti va a cucchiaio, io dietro di te e tu davanti distesi nel letto, così posso accarezzarti i seni e baciarti sul collo !” Michela annuì e disse: “che ne dici se mentre facciamo l’amore gonfiamo entrambi due bei palloni?” “D’accordo, prendili dal tuo pacchetto, dentro ci troverai anche due boccagli di plastica che ci permetteranno di gonfiarli senza dover utilizzare una mano per tenerli attaccati alla bocca!”. Michela si alzò guardò attentamente nella busta, prese due palloni, i due boccagli, li piazzò sull’imboccatura di ogni pallone, me ne consegnò uno e l’altro se lo mise in bocca s’introdusse nel letto e io lentamente le entrai dentro. Incominciai a muovermi lentamente, mentre cominciava a gonfiare, le accarezzavo i seni e anch’io gonfiavo il mio pallone. Ad ogni spinta lei gonfiava il suo pallone e sentivo i suoi seni inturgidirsi. Le domandai: “ti piace questa posizione?” e lei: “sì, è molto bella perché riesco a sentirti bene dentro e riesco a gonfiare facilmente il pallone, ma non posso vedere il tuo viso e non ti posso baciare, fra poco mi piacerebbe cambiarla! La baciai sul collo e le mordicchiai un lobo dell’orecchio, poi uscii dalla sua passerina, sistemai due cuscini sulla spalliera del letto dietro di me e l’invitai ad entrare per continuare a fare l’amore come voleva lei. Avevamo tutti e due gonfiato poco i nostri palloni ma in quella posizione uno di fronte all’altra prendemmo fiato e iniziammo a gonfiare con un buon ritmo, Michela ad ogni gonfiata si muoveva dal basso verso l’alto facendo aumentare il mio piacere. Le dissi di fermarsi un attimo, la baciai e le dissi: “vorrei che li gonfiassimo assieme dopo ogni bacio, se il bacio è lungo la gonfiata è lunga, se il bacio è breve, la gonfiata altrettanto, e se ti va questa volta non li facciamo scoppiare, ma li leghiamo assieme! “ “Ok amore, ho una voglia matta di baciarti appassionatamente e di gonfiare al massimo questo pallone, starò comunque attenta a non esagerare, casomai mi dirai quando dovrò smettere, adesso ti bacerò per almeno due minuti”. Il suo bacio fu dolcissimo, le nostre lingue si incontrarono e danzarono assieme, e quando ci staccammo, lei mordicchiò la mia e io le morsi il labbro inferiore. Ci rimettemmo i palloni in bocca e gonfiammo intensamente fino a svuotarci i polmoni. Io continuavo a massaggiarle i seni e lei mi accarezzava i capelli, poi di proposito portai le mani sotto le sue ascelle e incominciai a farle il solletico. Michela fece un salto e quasi uscì dall’amplesso, ridendo a crepapelle e mi guardò in cagnesco dicendo: “sai che soffro il solletico, se me lo fai ancora, giuro che per una settimana non faremo sesso assieme!” “va bene” dissi io “perdonami, non lo farò più!”. Continuai a massaggiarle i seni e lei a gonfiare lentamente il pallone, poi misi le mie labbra a contatto con un suo capezzolo e lei mi disse: “vedo che ti sai fare perdonare nel modo migliore, continua così, quando mi baci i seni mi fai impazzire”. Poi le tolsi di bocca il pallone, lo sistemai fra noi due con il boccaglio in alto e le dissi: “a turno lo gonfiamo, e sperando che arrivati all’orgasmo possa scoppiare!” Lei disse: “hai cambiato idea? Non dovevamo legarli assieme senza farli scoppiare?” “ne salviamo solo uno, il mio e poi ne abbiamo così tanti che la prossima volta che faremo all’amore potremo riempirne una stanza intera e giocarci senza farne scoppiare alcuno!” “va bene- disse lei- adesso inizio io !”. Diede una gonfiata leggera, la superficie del pallone vibrò sulla nostra pelle ed incominciò ad ingrossarsi il collo. Sentivo che il mio pisello diventava sempre più grosso dentro la sua patatina, e anch’io diedi una bella gonfiata al pallone per poi baciare intensamente Michela. Quando ci staccammo dal bacio lei disse: “quanto manca allo ‘scoppio’? “ io: “forse ancora due o tre ‘gonfiate’….” Prese fiato e disse: “ci penserò io!”. Afferrò il boccaglio e incominciò a gonfiare con forza, mentre sollevava il bacino per continuare l’amplesso. Sentivo che il pallone diventava sempre più grosso e premeva sui nostri corpi ad ogni sua gonfiata. Quando prese fiato per la terza gonfiata, sentii la classica vampata di calore che precedeva il mio orgasmo, la strinsi forte a me, il pallone venne strizzato al massimo, il boccaglio schizzò sul soffitto e velocemente incominciò a sgonfiarsi. Continuai a muovermi dentro di lei, facendola distendere nella posizione del missionario, afferrandole le mani, baciandola sulle guance, sul naso e sulla bocca per poi venirle dentro tremando tutto! Anche lei ebbe un orgasmo e quando esausto restai sopra di lei a sussurrarle paroline dolci mi accorsi che erano le 5:30. Le dissi: “riposiamoci un poco e quando sentirò di essere di nuovo ‘carico’ riprenderemo a fare l’amore !”. Lei disse: “sei decisamente un mandrillo, ma io sono abbastanza stanca pertanto vedrò di accontentarti in un modo o in un altro se me lo suggerisci tu !” Io: “normalmente ho una ripresa dopo due ore, metti la sveglia e se non sei abbastanza stanca ti dirò cosa fare !” Michela la puntò per le 7:30, si accoccolò accanto a me tenendo la sua mano sopra il pisello e ci addormentammo così. Dopo aver sognato di fare l’amore con lei in una stanza ricolma di palloni, venni interrotto nel sogno successivo da un bacio dolcissimo sulla bocca. Aperti gli occhi la vidi, le ricambiai il bacio con tutta la dolcezza e la passione che avevo dentro di me. Quando ci staccammo lei disse: “ho sentito che il tuo pisello si stava risvegliando ed ho pensato di svegliarti così, penso sia un modo migliore di una radiosveglia, allora cosa devo fare per accontentare il mio amore ?” Le passai un pallone di colore celeste e le dissi: ”incomincia a gonfiarlo, mentre io lavorerò di mano…” Detto ciò mi baciò appassionatamente, prese il pallone sgonfio e incominciò a gonfiarlo con forza, quando diede la quarta gonfiata disse: “vuoi che lo gonfi al massimo fino a farlo scoppiare, ti va ?” La vidi gonfiare con forza quel pallone mentre io mi accarezzavo il pisello e mi stavo masturbando. Lei disse: “voglio vedere se riuscirò a farti scoppiare nel preciso momento in cui ti arriverà l’orgasmo!” Il suo pallone stava diventando effettivamente grande e di pari passo la mia erezione stava arrivando al culmine, lei se ne accorse e mi sussurrò nell’orecchio: “fra quanto scoppierai ? Voglio saperlo perché so che questi palloni sono molto robusti” Io dissi:” guarderò attentamente le dimensioni del tuo pallone, rallenterò il ritmo della mia mano e quando mi dirai che fai fatica a gonfiarlo ti dirò come fare, al limite usa questo quando te lo dirò io !”.Le passai uno spillo e lei disse: “vedrai che non ne avrò bisogno sarà un mio fiato potente a farlo scoppiare per la tua gioia !” detto ciò mi baciò in bocca e sul pisello, mise la sua mano su di esso lo accarezzò poi mi disse: “continua a toccartelo, mentre io mi ‘lavoro’ questo gigante !”. Stava riempiendosi il collo, era di quelli che erano particolarmente resistenti e difficili da far scoppiare, molto trasparente e mi permetteva di vedere la bocca della mia ragazza che soffiava sempre più lentamente dentro di esso, faceva sempre più difficoltà a gonfiarlo, e il momento del mio orgasmo stava per arrivare, staccai una mano dal pisello per accarezzarle la testa e le dissi “Amore, adesso accelero i movimenti della mia mano e tu gonfia più che puoi !” Lei abbassò il pallone, facendolo andare a contatto con il mio pisello, mi passò lo spillo e disse: “io sono pronta, ma se non ci riuscissi, pensaci tu !” Io iniziai a muovere la mano velocemente mentre lei gonfiava ritmicamente il suo pallone afferrandolo per trattenerlo sulle sue labbra, ad un certo punto sentii il calore che mi partiva dal basso ventre, mi pervadeva tutto, ritornava al mio pisello e sentivo lo scatto che provavo quando stavo per eiaculare! E dissi: ”sto scoppiando, fammi compagnia anche tu bel pallone !” Michela incamerò nei suoi polmoni più aria possibile e la spinse con forza dentro il pallone che vibrò un attimo e poi scoppiò con un bang assordante mentre dal pisello usciva il mio caldo sperma. Restai ad ammirare la mia ragazza che aveva al pari della foto di una modella scaricata da internet, l’imboccatura a brandelli del pallone in bocca e la felicità stampata sui suoi occhi e sul viso, per essere riuscita a farlo scoppiare nel momento giusto ! L’abbracciai, le tolsi di bocca il brandello di pallone, la baciai e le dissi: “non hai idea di quanto tu sia bella e dolce quando ti vedo gonfiare un pallone, non lo fai solo per farmi piacere, non è vero ?” Lei: “adoro da matti gonfiare un pallone, sentire che s’ingrossa, l’odore che ha, e quando arrivo a gonfiarne il collo mi percorre dentro un brivido unico e voglio continuare a gonfiare per vedere quanto può diventare grosso, ma ho paura dello scoppio anche se è un momento di eccitazione unica quel momento ! Poi da quando li gonfio insieme a te è ancora più bello, mi piace da matti quando mi strofini un pallone sui seni, quando sei dentro di me e se ne gonfiamo uno a testa, sentendo strusciare la sua superficie sul collo, sulle spalle e il rumore del tuo respiro quando li gonfi mi eccito da morire !” si Michela, e a me piace moltissimo vedere quando ne gonfi uno a occhi socchiusi, ogni tanto ti fermi te lo togli dalla bocca, lo guardi ammirata, lo baci e mi dici: “amore quanto è bello, devo gonfiarlo di più ?” in certi momenti ti direi: “fermati, chiudilo e mettiamolo fra di noi, poi diamogli tanti baci, salendo sulla sua superficie fino ad incontrare le nostre bocche e baciarci, ma poi ci ripenso e ti dico di continuare fino a farlo scoppiare…” “amore, il prossimo che gonfierò sarà bellissimo, non lo farò scoppiare, sarà il nostro compagno di coccole, poi lo sgonfieremo, lo riporremmo in un cassetto e quando in seguito dopo aver fatto l’amore avremo solo voglia di coccole lo rigonfieremo in maniera che ci faccia compagnia e per una volta saremo nei suoi confronti dei dolci non-popper !” La baciai e le dissi: “sono appena le 7:45 e penso che i nostri amici si sveglieranno verso le 8:30 che dici se gonfiamo a testa due bei palloni senza farli scoppiare ?” “d’accordo, sceglili tu e poi passameli, devo prepararli per il nostro momento di coccole !” Consegnai a Michela due palloni, uno di colore giallo e uno di colore rosa. Lei prese quest’ultimo e lo strofinò all’interno della sua passerina, mentre mise l’imboccatura di quello giallo a contatto con la punta del mio pisello cercando di raccogliere un po’ di sperma che era rimasto addosso. Mi passò quello rosa e lei tenne quello giallo dicendo: “adesso, quando gonfierai il tuo pallone, avrai in bocca un po’ di me e io altrettanto di te, stammi accanto e iniziamo a gonfiare !” Appoggiammo due cuscini alle nostre spalle sullo schienale del letto, ci scambiammo un bel bacio e Michela disse: “bel pallone fatti gonfiare senza paura, alla fine sarai bellissimo !” e io di risposta: “anche tu diventerai grosso come quello del mio amore ! Inizia Michela !” lei leccò il suo pallone, chiuse gli occhi e diede due gonfiate potenti, lo stesso feci io gustando appieno il sapore della sua pisella, poi continuammo a guardarci l’uno con l’altra per controllare quanto diventavano grossi i nostri palloni, lei gonfiava con respiri lunghi prendendo fiato dal naso, ogni tanto reggendo con una mano il pallone e io nel guardarla gonfiare mi ero bloccato. Lei se ne accorse e mi disse: “sei troppo concentrato a guardarmi, passami il tuo pallone e io ti passo il mio, ma non lo stare a gonfiare fino a quando non sono sicura che il tuo sia delle stesse dimensioni del mio !” incominciò così a gonfiare il pallone tenendolo accanto al mio fino a quando si accorse che erano diventati uguali. Poi disse : “adesso fai come me, un bel respiro col naso e soffia dentro al tuo in contemporanea con me, ma devo proprio insegnarti tutto ?” le sorrisi, presi un grosso respiro col naso e poi soffiai dentro il pallone, e così continuai insieme a lei. I due palloni si gonfiarono fino al collo e io dissi a Michela : ”ancora una gonfiata e scoppieranno !” mi guardò perplessa, ma mi ascoltò, si tolse il pallone di bocca, mi chiese un elastico e con quello lo legò ed altrettanto feci io col mio. Lei li prese tutti e due e li confrontò tra di loro dicendo: “il tuo è più grosso del mio !” e io le dissi : “amore, non cercare di gonfiarlo di più, sappi che il gioco che si faceva da bambini ‘il mio è più grande del tuo”, alla fine fa scoppiare uno dei due palloni, e questi due sono bellissimi perché li abbiamo gonfiati con amore ! Io adesso darò un bacio al tuo e tu al mio e poi tenendoli accanto a noi ci baceremo per almeno dieci minuti, ti va ?” Michela prese il mio pallone lo baciò con dolcezza unica, io baciai il suo e poi accostati ai nostri visi iniziammo a baciarci per almeno dieci minuti, lei poi disse: “hai avuto una bella idea nel gonfiarli senza farli scoppiare, saranno i nostri compagni di giochi quando saremo soli la sera, io gonfierò e bacerò il tuo e tu il mio e quando ci troveremo assieme ci faranno compagnia e li gonfieremo assieme !” io le dissi: “adesso sgonfiamoli e chiamiamo a far colazione i nostri amici !”. li sgonfiammo con un certo dispiacere perché erano bellissimi, lei mise il suo nel comodino e io nella mia borsa, poi lei mi disse che era il momento di farci una doccia. Passammo una mezz’ora ad insaponarci e lavarci, facendoci il solletico l’uno con l’altra, poi quando arrivarono le otto e mezza, prese il cellulare lo mise a viva voce e compose il numero di Marina. Squillò per ben 5 volte e poi rispose la voce assonnata della nostra amica. “Come stai? Hai voglia di venire a fare colazione con noi insieme a Gianni” lei: “ci siamo appena svegliati, adesso faremo una doccia e fra mezz’ora saremo da voi…io sono affamata e penso anche lui…” sentii lui urlare: “si, ho una fame bestiaaaa !”. Michela poi mi disse: “la domenica prossima sarà il mio compleanno, vorrei che tu preparassi il tuo appartamento con dei grappoli di palloni e mi facessi un regalino a tua scelta, io verrei con una bella torta e festeggeremmo assieme !” “ sono d’accordo, ma mi raccomando invitiamo un bel po’ di nostri amici looners, perché sono sicuro che ci divertiremo un sacco e sarà una festa ‘scoppiettante’ alla quale non parteciperanno due palloni, quelli che abbiamo gonfiato prima !

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