Nonna, 4 in viaggio.

Nonna, 4 in viaggio.

Bene! Anche questa storia è vera e realmente accaduta. Come la precedente l’ho “romanzata” in modo da poter salvaguardare la privacy delle persone coinvolte oltre che alla mia.
Con nonna Anna oramai eravamo diventati, nonostante l’età, una coppia ben affiatata e facevamo cose insieme anche oltre il sesso.
Una mattina mi chiese se potevo portarla in una città piuttosto lontana da dove abitavamo perchè doveva fare una visita medica specialistica. Era un bel viaggio, 5 ore per andare e 5 ore per tornare per cui una bella sfacchinata.
Anna mi disse: “Amore mio, partiamo la mattina con calma arriviamo, ci fermiamo in albergo, la mattina successiva faccio la visita e poi con calma torniamo indietro. Non rompere perché ho già prenotato l’albergo”.
Io: “ Bene faremo cosi”.
Come da accordi la mattina del viaggio arrivai a casa sua alle 10.00 era praticamente pronta e come al solito stava preparando il caffè.
Entrai in casa e notai un piccolo trolley vicino la porta e mi disse che era il suo bagaglio e che sopra c’era il biglietto da visita dell’albergo con l’indirizzo.
Mi sedetti e bevemmo il caffe e dopo aver bevuto il caffè mi disse: “Avvicinati!”. Mi avvicinai e lei, molto velocemente mi sbottonò i pantaloni, tirò fuori il mio cazzo e se lo mise in bocca. Rimasi un attimo interdetto perché fece tutto molto velocemente, e inaspettatamente. Mi fece un bel pompino. Quando venni lei si ritenne soddisfatta e disse: “ Preparati, non viaggio quasi mai e voglio approfittarne per divertirmi un bel pò!”.
Io: “ Se cominciamo così mi ci vorrà un chilo e mezzo di viagra tra oggi e domani per farti felice!”
Si mise a ridere.
Caricai il trolley in macchina, programmai il navigatore con l’indirizzo dell’hotel e partimmo.
Il viaggio andò benissimo, non molto traffico, pranzammo all’autogrill e nel pomeriggio arrivammo in albergo.
Scendemmo dalla macchina entrammo in hotel e lei si diresse subito dal portiere dicendogli : “Buonasera ci dovrebbe essere una prenotazione per me ed il mio monellaccio!”. Il portiere sorrise, controllò prese la chiave e disse: “La vostra stanza è al terzo piano, lì c’è l’ascensore”.
Prendemmo l’ascensore, salimmo ed arrivammo al piano.
Entrammo nella stanza, era piuttosto grande con un divano un tavolo, un grande televisore, il frigorifero con sopra la macchina per il caffè.
Il letto matrimoniale era in un’altra stanza dove c’era anche un altro letto singolo ed grande bagno con una grande vasca da idromassaggio.
Mettemmo i nostri bagagli nell’armadio, ci rilassammo un momento ed Anna ne approfittò per andare in bagno.
L’albergo era in pieno centro città, per cui Anna mi propose di fare una passeggiata e poi di andare a mangiare, in una pizzeria che conosceva.
Cosi facemmo, e oltretutto mangiammo anche un eccellente pizza.
Tornammo in albergo, presi le chiavi in portineria mentre Anna aspettava all’ascensore e salimmo in camera.
Avevamo cenato presto e cominciavo a sentire la stanchezza della giornata, per cui mi sedetti sul divano accesi il televisore. Trasmettevano il telegiornale della sera. Anna cominciò a spogliarsi e mi disse che si sarebbe andata a fare una doccia. Rimase in reggiseno e mutande e la cosa mi piacque, non l’avevo mai osservata così. Le sue forme rotondette e le sue grandi tette e la sua pelle liscia erano piacevoli da guardare.
Passò qualche minuto e sentii la sua voce che mi chiamava. Entrai in bagno e la trovai tutta nuda nella vasca idromassaggio. Mi disse: “Spogliati ed entra anche tu!”
Mi spogliai velocemente e mi infilai nella vasca idromassaggio, era comoda e fatta per due persone, mi sedetti affianco a lei. L’acqua era calda e piacevole. Anna schiacciò un bottone su una tastiera sulla parete, l’idromassaggio si attivò. Sentivo lo scorrere dell’acqua sul mio corpo.
Anna si appoggio a con la testa sulla mia spalla. Ci godemmo quel momento.
L’acqua smise di scorrere dopo pochi minuti e ci fece praticamente risvegliare.
D’istinto baciai Anna e le contraccambiò.
Eravamo già tutti nudi e la mie mano finì sul su cespuglio peloso. Toccarla con l’acqua era piacevolissimo.
Ci alzammo dalla vasca, uscimmo e continuammo a baciarci ed ad abbracciarci.
Finimmo sul letto ancora umidi ed Anna si sdraiò. Mi infilai con la testa tra le sue cosce ed iniziai a leccargli la figa. Cominciava a gemere, se la godette per un poco e poi mi fermò. MI fece mettere a pancia in su si sdraiò su di me, mi mise la figa in faccia e mi disse: “Prosegui!” cominciò a spompinarmi, leccarmi le palle, massaggiarle e farmi praticamente di tutto. Io continuavo a leccargli ed ad baciargli la figa. Non so per quanto siamo andati avanti cosi.
Ad un certo punto si fermo si girò, si mise a cavalcioni su di me, si infilò la mia verga dentro e si appoggiò con le sue enormi tette sul mio petto. Iniziò a baciarmi. Si alzò e la sentiti gemere. Proseguì per un po’ poi stanca si sposto di fianco a me. Aveva il fiatone. Riprendemmo fiato.
Gli salii sopra allargò le gambe ed infilai il mio cazzo nella sua figa, mi avvicinai a lei, la baciai e cominciai a pomparla molto lentamente. Sentivo le sue tette un pò cadenti sul mio petto, era bellissimo sentirle.
Andammo avanti cosi per un po’ fino a che non tirai fuori il mio cazzo e salii fino alle sue tette. Glielo misi proprio in mezzo. Lei, con le sue mani strinse le tette e lo avvolse tutto mi disse: “Vai!” cominciai a pompare cosi era stupendo.
Dopo un pò Anna mi fermò mi fece scendere, lei si mise a sedere sul letto e disse “Fammi riprendere fiato, non ho più venti anni!” ed io: “neanche io!” Entrambi ridemmo.
Nel mentre che riprendevamo fiato Anna prese dalla sua borsa un tubetto viola che aveva comprato tempo fa per farmelo usare, immaginai subito cosa voleva.
Anna era in piedi vicino a me e cominciammo nuovamente a baciarci. Le mie mani si alternavano tra tette e figa.
Con gentilezza la spinsi sul letto le si sedette allargò le gambe e mi fece vedere la sua figa, ricca di peli color grigio. Ero in estasi presi il mio uccello in mano e mi avvicinai per metterglielo dentro , mi fermò mentre ero ancora in piedi di fianco al letto si mise a quattro zampe, mi fece avvicinare e volle che la trombassi da dietro mentre ero ancora in piedi. La trombai così.
Si fermò prese il tubetto, ne estrasse il gel, me lo passò sul cazzo, e ne mise sul suo culo. Si rimise a quattro zampe. Puntai la mia verga sul suo buco del culo e cominciai a spingere piano piano. Entrò tutto dentro senza tanti problemi. Anna emise un piccolo urletto ed io le chiesi: “Fa male?” rispose “Un pochino ma il piacere è più forte. Prosegui!”
Iniziai pomparla piano piano e lei mi incitava ad andare più forte, sempre più forte. I pompavo di sempre più forte fino a che non la sentii urlare e non resistetti più. Le riempii il culo di sborra.
Anna sfinita si sdraiò sul letto ed io mi misi affianco a lei.
Ci addormentammo così, esausti e vicini vicini.
La mattina successiva, come il mio solito mi svegliai molto presto. Anna dormiva ancora.
Facendo il minimo rumore possibile andai in bagno e poi mi diressi nell’altra stanza chiudendo bene la porta.
Ero ancora tutto nudo.
Mi preparai il caffè, accesi il televisore a volume bassissimo e mi misi a sedere sul divano a bere il mio caffè guardando il tv.
Anna aprì la porta e disse: “Sento un buon odore di caffè!” Si avvicinò a me prese la mia tazzina e lo bevve tutto.
Anche Anna era tutta nuda.
Mi alzai preparai altri due caffè e ne porsi uno a lei.
Bevemmo il caffè e mentre Anna stava poggiando la tazzina, ormai vuota, sul tavolo gli arrivai da dietro, la abbracciai ed il mio membro fini in mezzo al suo culo. Immediatamente si induri, per cui istintivamente la feci chinare sul tavolo e cominciai a sfregare il cazzo tra le sue cosce e la sua figa. Con la mano spingeva la mia cappella sul suo clitoride fino a che non decise di guidarlo dentro. La pompai bene, poi la presi e la aiutai a sedersi sul tavolo. Allargò le gambe.
Avevo la sua fica meravigliosa davanti a me piena di peluria grigio-argentea.
Appoggiai la mia cappella sul suo buco e spinsi per infilarlo dentro. Scopammo su quel tavolo e lei gemeva ed urlicchiava, di piacere. Gli sborrai sulla pancia.
Ci vestimmo, lasciammo l’hotel e ci dirigemmo alla clinica per la visita. Fatta la visita medica (con ottime e buone notizie) cominciammo il viaggio di ritorno a casa.

Raimondo

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